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Indice del forumTecnica di Guida

   

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L'inserimento in curva | Fin dove ascoltare
14284857
14284857 Inviato: 17 Apr 2013 14:26
 

trickster ha scritto:

Però ribadisco che, chiarita la questione a livello generale, sarebbe opportuno passare allo step successivo e cioè chiarire quanta spinta si è data, in che tipo di curva e pendenza e a quale velocità, con quale mezzo e di che peso, perché sono tutte informazioni che fanno variare le forze applicate, ossia la forza centrifuga e l'effetto giroscopico.



a mio avviso sta cosa del controsterzo un po' ti spaventa icon_smile.gif . eppure se ci pensi sin da quando vai in bicicletta hai imparato ad rimanere in equilibrio grazie e sopratutto a non far cadere la bici controsterzando da una parte e dall'altra, appunto. (sempre sopratutto , per la forza centrifuga che generi)


ora, ricordati che la ruota anteriore , una volta impartito il comando col controsterzo ..... deve seguire la traiettoria alla ricerca del suo equilibrio... lo fai anche senza saperlo perche' se no cadresti... o come presumo ti irrigidiresti e cercheresti col corpo di impedire cio' , andando dall'altra parte...

in pratica dovresti distinguere due situazioni di piega

1) a velocita' costante : ogni variazione si comanda principalmente coi manubri

2) mentre rallenti (situazione molto frequente) : gia' la frenata ed il corpo che va avanti ti porta a spinge il semimanubrio ed "innescare" la piega , una volta che entri in piega , allenta la presa e vedrai che la moto curva : il rallentamento della moto , contribuira' e la fara' cadere all'interno e quindi curvare il giusto: qui la spinta sulle pedane associata alla diminuzione di forza centrifuga (stai rallentando) e' la tecnica a mio avviso piu' naturale. ed e' quella dove si riconosce maggiormente chi frequenta la pista e a cui non sembra di agire sui manubri (lo fa in frenata , invero)

in pratica rallentando, spezzi l'equilibrio tra la forza centrifuga che tiene su e il peso che butta giu'.

.

poi col gas e controllando impercettibilmente i manubri, mantieni la piega e sempre col gas e/o la spinta dall'altra parte rialzi la moto

capisco che la forza centrifuga confonda.. ma se controsterzi la generi da una parte e se poi sterzi come fisiologico che avvenga , la generi dall'altra icon_wink.gif
 
14284956
14284956 Inviato: 17 Apr 2013 14:51
 

Stefano, ho lasciato perdere perchè io il mio punto di vista l'ho espresso ed è la spiegazione che trovi più di frequente in giro, tu hai fatto altrettanto esprimendo il tuo. Ora io non so quale sia la tua preparazione, se scientifica, umanistica o professionale, fatto sta che io quel poco di fisica che so è applicata ad altro campo quindi come vedi ho raggiunto piuttosto velocemente il mio limite per quanto riguarda quest'argomento, dettato anche dal fatto che non mi ritrovo a dover spiegare un concetto ma bensì a doverne contraddire uno. Ora siccome la persona alla quale mi sono rivolto per, lo dico senza vergogna, aiutarmi a far valere il mio punto di vista è d'accordo con me, una laurea in fisica la ha e di certo non passerà più di 10' a cercare di spiegare un concetto ad uno sconosciuto che non ne vuole sapere, ho deciso di seguire la sua stessa strada, con un ritardo di qualche giorno ma meglio tardi che mai. icon_biggrin.gif

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14285285
14285285 Inviato: 17 Apr 2013 16:37
 

stefano1960 ha scritto:
1) a velocita' costante : ogni variazione si comanda principalmente coi manubri

2) mentre rallenti (situazione molto frequente) : gia' la frenata ed il corpo che va avanti ti porta a spinge il semimanubrio ed "innescare" la piega , una volta che entri in piega , allenta la presa e vedrai che la moto curva : il rallentamento della moto , contribuira' e la fara' cadere all'interno e quindi curvare il giusto: qui la spinta sulle pedane associata alla diminuzione di forza centrifuga (stai rallentando) e' la tecnica a mio avviso piu' naturale. ed e' quella dove si riconosce maggiormente chi frequenta la pista e a cui non sembra di agire sui manubri (lo fa in frenata , invero)

in pratica rallentando, spezzi l'equilibrio tra la forza centrifuga che tiene su e il peso che butta giu'.

poi col gas e controllando impercettibilmente i manubri, mantieni la piega e sempre col gas e/o la spinta dall'altra parte rialzi la moto

capisco che la forza centrifuga confonda.. ma se controsterzi la generi da una parte e se poi sterzi come fisiologico che avvenga , la generi dall'altra icon_wink.gif


Ti ringrazio molto per la spiegazione.
Detto tra noi (si fa per dire), lo spavento c'è, fortunatamente, e ritengo che ci debba essere, ma la questione è diversa: è che io ho proprio cambiato mentalità negli anni, aiutato anche da un vuoto di 17 anni senza moto. Prima prendevo la moto e davo gas senza neanche badare a quello che facevo. Mi interessava solo farla sempre più grossa e divertente (ho avuto tanta fortuna).
Ora non solo mi interessa molto l'aspetto collezionistico, ma ho anche un approccio molto più dettagliato: voglio capire prima di fare, durante il fare, e dopo il fare (se posso esprimermi così). Devo sapere e non solo per quanto riguarda la guida, ma anche a proposito della moto, della sua ciclistica, della sua elettronica. Lo scorso weekend a vallelunga ho fatto proprio questo: mentre i due piloti che mi avevano invitato (stock600) provavano in pista, io ero più incuriosito dal lavoro dei due meccanici.
Passando alla guida, mi piace capire cosa accade. Lo si vede anche nel mio topic sulla Ducati Corse. Dopo un solo giro mi sono già sentito di fare un confronto da tanti punti di vista con la mia F4, già più "rodata". Migliorare con la pratica è una cosa ovvia, capire quello che si sta facendo, a un livello sempre più alto, non è altrettanto ovvio.
 
14296365
14296365 Inviato: 22 Apr 2013 8:24
 

CLA_86 ha scritto:
in teoria non sarebbe neanche male per evitare che lo sterzo si chiuda, però non è proprio "automatico" farlo mentre sei bello piegato...


infatti va allenato.
 
14296935
14296935 Inviato: 22 Apr 2013 11:43
 

brusca ha scritto:
infatti va allenato.


Una volta compresa la teoria del controsterzo, che serve per innescare la piega della moto, mi chiedo:
come si coordina questa cosa con la frenata/decelarazione prima della curva e l'impostazione del corpo spostato sul lato della curva?
E' bene che me lo chiarisco a tavolino, perché venerdì ho fatto un lungo giro e quando si fanno queste operazioni neanche ci si bada, e così non si migliora mai.
Si fa prima il controsterzo così la moto si piega e poi si sposta il corpo oppure il contrario oppure contemporaneamente? Perché anche una differenza di decimi di secondo non vuol dire che le cose accadano contemporaneamente, anche se nella realtà sembra che sia così.
Probabilmente ho posto una domanda sciocca o comunque noiosa, ma non si sa mai. Magari può essere utile saperlo.
 
14297181
14297181 Inviato: 22 Apr 2013 13:06
 

di solito il corpo lo imposti prima... ma nelle S non ce la fai e quindi lo sposti dopo.
queste prove le fai in pista, quando il crono segna un tempo minore, significa che hai fatto meglio di prima.
 
14297198
14297198 Inviato: 22 Apr 2013 13:10
 

brusca ha scritto:
queste prove le fai in pista, quando il crono segna un tempo minore, significa che hai fatto meglio di prima.

Risposta disarmante nella sua semplicità. 0510_inchino.gif

È vero, noi neofiti ci facciamo (anche legittimamente) 1000 pippe, ma alla fine la risposta è sempre una sola: provare e confrontare il responso oggettivo del cronometro. icon_asd.gif
 
14297533
14297533 Inviato: 22 Apr 2013 14:38
 

piervi ha scritto:
Risposta disarmante nella sua semplicità. 0510_inchino.gif

È vero, noi neofiti ci facciamo (anche legittimamente) 1000 pippe, ma alla fine la risposta è sempre una sola: provare e confrontare il responso oggettivo del cronometro. icon_asd.gif


La risposta di Brusca è ottima quanto semplice: nelle curve semplici prima il corpo, nella seconda parte della S invece la situazione è diversa.
Guarda, piervi, messa così, sembra una pippa, ma è un ottimo metodo per avere chiare le idee da subito, senza passare da una quantità di errori inutili che fanno fare solo confusione. Nella pratica si dovrà comunque passare per una serie di errori, ma almeno con delle procedure più chiare si sa a cosa si vuole arrivare. Altrimenti si guarda il cronometro, si constata che il tempo sul giro è peggiorato e non si sa perché.
 
14308569
14308569 Inviato: 26 Apr 2013 16:11
 

trickster ha scritto:
Ti auguro di fare di più, così sarò io ad odiarti!
Comunque, essendo anche tu di Roma, ci si può sempre vedere, fare un giro insieme e magari, se non hai intenzione di imitare Stoner, proviamo le rispettive moto.

[OT]ah questa mi era sfuggita... magari! non so quanto ti puoi divertire sulla mia... [fine OT]
 
14309162
14309162 Inviato: 26 Apr 2013 20:11
 

Design ha scritto:
[OT]ah questa mi era sfuggita... magari! non so quanto ti puoi divertire sulla mia... [fine OT]


una moto non divertente è una moto ferma. In tutti gli altri casi non esiste una moto che non diverta. E poi devi capire che io ho provato solo le moto che ho, quindi mi divertirei a prescindere.
Per non andare troppo OT: proveremo i rispettivi inseimenti in curva! 0509_doppio_ok.gif
 
14316889
14316889 Inviato: 29 Apr 2013 18:54
 

Ho provato a leggere tutto il topic... ma avete scritto talmente tanto che lo farò con calma, ma la mia idea vorrei proporla ugualmente...

Io parlo per la mia esperienza guidando un CBR600rr per cui parlo di supersportiva esasperata nella sua linea...


In quei tanti... ma non tutti post che ho letto.... ho trovato una mancanza... impercettibile perchè di solito viene automatica e come respirare non ce ne rendiamo conto...

in qualsiasi situazione durante la guida, il corpo.... una macchina perfetta d'equilibrio... in base a come stamo andando si modifica, si struttura, si posizioni in modi che sembrano apparentemente identici, ma in verità non lo sono...

esempio... viaggiando su rettilineo e guardando la strada, sapendo di dover procedere in linea retta, il corpo si posiziona in maniera tale da bilanciare al meglio i pesi a cavallo della moto... si può buttere le moto di lato, mettere il culo fuori dalla sella, ed applicando una piccola forza sullo sterzo... questa procede in linea retta, ma quando dobbiamo affrontare una curva... questo equilibrio cambia... e cambia radicalmente...
forse nessuno c'ha mai fatto caso... ma avete mai notato che in preparazione di una curva c'è un allineamento diverso dei gomiti rispetto al profilo della moto? di solito si tende a tenere leggermente più piegato quello che si troverà ad interno curva... questa posizione fà si che si crei un disequilibrio tra le due metà (destra/sinistra) della moto e inconsciamente premiamo in avanti di qualche millimetro il semimanubrio/manubrio che si troverà ad interno curva... questo per controbilanciare la forza di spinta che porterebbe subito la moto a scendere... giunti poi sulla curva.... si tende a rilasciare leggermente questa pressione per far si che la moto scenda a impostare la curva ed una volta scesi fino al punto giusto di bilanciamento delle forze, ci ritroviamo a continuare a premere sul semimanubrio/manubrio interno, altrimenti si sente una spinta che tenderebbe a far chiudere il semi/manubrio al contrario della curva!

Altra nota fondamentale per affrontare le curve.... non guardare mai la strada subito davanti alla ruota, perchè sempre per il famoso motivo dei micro spostamenti del corpo... guardando un percorso così corto il corpo tende a far chiudere la moto... se invece guardiamo l'uscita di curva, questo si posiziona automaticamente per equilibrare le varie spinte...

per il discorso "giroscopio" il discorso è da farsi in maniera matematica... se su una moto lanciata ad una certa velocità diciamo 50 km/h che viaggia perpendicolare. l'attrito è dato solo da una superficie piana (vedi pneumatico auto pari a contatto con l'asfalto come proviamo a sterzare l'attrito della superficie piatta del pneumatico con l'asfalto si fà più forte e questa sterza) nel pneumatico da moto che ha un profilo tondeggiante, l'attrito viene distribuito in maniera diversa poichè se noi alla velocità di 50 in assenza di forze, sterzando come si farebbe con una macchina si sposterebbe sia l'attrito del pneumatico che del peso della moto verso l'interno e questa semplicemente cadrebbe.... grazie però alle varie forze che contribuiscono alla "piega" della moto, c'è la forza d'attrito prodotta in maniera particolare proprio dal profilo del pneumatico e dalla forza centrifuga che ha la massa moto/conducente che tende ad uscire....

pur sembrando una cosa apparentemente fuori da ogni legge fisica la leggera pressione opposta alla curva serve per controbilanciare quella forza centrifuga che tenderebbe a scappare all'esterno.... se infatti ci fate caso... per portare un esempio estremo... le cadute in moto riguardanti l'anteriore sono di due tipi.... la scivolata (perdita di grip dell'anteriore) oppure dalla chiusura dello sterzo verso l'interno curva.... questa chiusura verso l'interno curva è quella che và controbilanciata!

ripeto.... la dinamica della curva è una cosa molto ma molto complessa... solo però a livello matematico... è un intrigarsi di forze pazzesco... ma nella realtà si risolve tutto ad alcuni movimenti di cui alcuni automatici....

non fatevi prendere dalla paura della curva... rispettate la moto... e non cercate di andare oltre il vostro limite mentale del momento, e vedrete che la curva verrà da sola! 0509_doppio_ok.gif
 
14324106
14324106 Inviato: 2 Mag 2013 12:11
 

lucafire ha scritto:
Ho provato a leggere tutto il topic... ma avete scritto talmente tanto che lo farò con calma, ma la mia idea vorrei proporla ugualmente...

Io parlo per la mia esperienza guidando un CBR600rr per cui parlo di supersportiva esasperata nella sua linea...


In quei tanti... ma non tutti post che ho letto.... ho trovato una mancanza... impercettibile perchè di solito viene automatica e come respirare non ce ne rendiamo conto...

in qualsiasi situazione durante la guida, il corpo.... una macchina perfetta d'equilibrio... in base a come stamo andando si modifica, si struttura, si posizioni in modi che sembrano apparentemente identici, ma in verità non lo sono...

esempio... viaggiando su rettilineo e guardando la strada, sapendo di dover procedere in linea retta, il corpo si posiziona in maniera tale da bilanciare al meglio i pesi a cavallo della moto... si può buttere le moto di lato, mettere il culo fuori dalla sella, ed applicando una piccola forza sullo sterzo... questa procede in linea retta, ma quando dobbiamo affrontare una curva... questo equilibrio cambia... e cambia radicalmente...
forse nessuno c'ha mai fatto caso... ma avete mai notato che in preparazione di una curva c'è un allineamento diverso dei gomiti rispetto al profilo della moto? di solito si tende a tenere leggermente più piegato quello che si troverà ad interno curva... questa posizione fà si che si crei un disequilibrio tra le due metà (destra/sinistra) della moto e inconsciamente premiamo in avanti di qualche millimetro il semimanubrio/manubrio che si troverà ad interno curva... questo per controbilanciare la forza di spinta che porterebbe subito la moto a scendere... giunti poi sulla curva.... si tende a rilasciare leggermente questa pressione per far si che la moto scenda a impostare la curva ed una volta scesi fino al punto giusto di bilanciamento delle forze, ci ritroviamo a continuare a premere sul semimanubrio/manubrio interno, altrimenti si sente una spinta che tenderebbe a far chiudere il semi/manubrio al contrario della curva!

Altra nota fondamentale per affrontare le curve.... non guardare mai la strada subito davanti alla ruota, perchè sempre per il famoso motivo dei micro spostamenti del corpo... guardando un percorso così corto il corpo tende a far chiudere la moto... se invece guardiamo l'uscita di curva, questo si posiziona automaticamente per equilibrare le varie spinte...

per il discorso "giroscopio" il discorso è da farsi in maniera matematica... se su una moto lanciata ad una certa velocità diciamo 50 km/h che viaggia perpendicolare. l'attrito è dato solo da una superficie piana (vedi pneumatico auto pari a contatto con l'asfalto come proviamo a sterzare l'attrito della superficie piatta del pneumatico con l'asfalto si fà più forte e questa sterza) nel pneumatico da moto che ha un profilo tondeggiante, l'attrito viene distribuito in maniera diversa poichè se noi alla velocità di 50 in assenza di forze, sterzando come si farebbe con una macchina si sposterebbe sia l'attrito del pneumatico che del peso della moto verso l'interno e questa semplicemente cadrebbe.... grazie però alle varie forze che contribuiscono alla "piega" della moto, c'è la forza d'attrito prodotta in maniera particolare proprio dal profilo del pneumatico e dalla forza centrifuga che ha la massa moto/conducente che tende ad uscire....

pur sembrando una cosa apparentemente fuori da ogni legge fisica la leggera pressione opposta alla curva serve per controbilanciare quella forza centrifuga che tenderebbe a scappare all'esterno.... se infatti ci fate caso... per portare un esempio estremo... le cadute in moto riguardanti l'anteriore sono di due tipi.... la scivolata (perdita di grip dell'anteriore) oppure dalla chiusura dello sterzo verso l'interno curva.... questa chiusura verso l'interno curva è quella che và controbilanciata!

ripeto.... la dinamica della curva è una cosa molto ma molto complessa... solo però a livello matematico... è un intrigarsi di forze pazzesco... ma nella realtà si risolve tutto ad alcuni movimenti di cui alcuni automatici....

non fatevi prendere dalla paura della curva... rispettate la moto... e non cercate di andare oltre il vostro limite mentale del momento, e vedrete che la curva verrà da sola! 0509_doppio_ok.gif


Ho letto tutto il tuo ragionamento e grosso modo lo condivido, se ho capito bene. Però una cosa la potrei dire. E' vero che quando ci si piega in curva il braccio interno tende da solo a sostenere il manubrio interno con più forza, però questo potrebbe essere solo un movimento teso ad impedire che lo sterzo si chiuda e la moto caschi. In un certo senso, si potrebbe pensare che lo sterzo sia tenuto dritto e che l'effetto giroscopico agisca già solo a moto piegata, quindi a gomma piegata verso l'interno curva, ma a sterzo dritto.
Mentre mi pare di capire che il controsterzo sia ben più radicale e antiintuitiva come manovra: non solo il braccio interno alla curva sostiene il manubrio con la forza sufficiente a non far chiudere lo sterzo, ma spinge in avanti per ruotare il manubrio verso l'altra direzione della curva!
 
14325572
14325572 Inviato: 2 Mag 2013 19:44
 

trickster ha scritto:
Ho letto tutto il tuo ragionamento e grosso modo lo condivido, se ho capito bene. Però una cosa la potrei dire. E' vero che quando ci si piega in curva il braccio interno tende da solo a sostenere il manubrio interno con più forza, però questo potrebbe essere solo un movimento teso ad impedire che lo sterzo si chiuda e la moto caschi. In un certo senso, si potrebbe pensare che lo sterzo sia tenuto dritto e che l'effetto giroscopico agisca già solo a moto piegata, quindi a gomma piegata verso l'interno curva, ma a sterzo dritto.
Mentre mi pare di capire che il controsterzo sia ben più radicale e antiintuitiva come manovra: non solo il braccio interno alla curva sostiene il manubrio con la forza sufficiente a non far chiudere lo sterzo, ma spinge in avanti per ruotare il manubrio verso l'altra direzione della curva!


mi hai messo un grosso dubbio.... perchè io quando ho scritto sopra... ho cercato di ricordare le sensazioni che senti quando butti giù la moto, e devo essere sincero... preferisco guardare l'uscita della curva che lo sterzo.... 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif

i movimenti in fin dei conti diventano poi sempre più minimi e quasi impercettibili più la velocità aumenta.... purtroppo mi manca l'esperienza in pista, dove li hai sicuramente modo di renderti meglio conto di queste dinamiche....
ci vorrebbe qualcuno che frequenti piste e che abbia fatto qualche corso per riuscire a definire meglio queste situazioni più nel particolare... sulla strada tutto è vero e tutto è falso... ci sono troppe variabili a mio parere!
 
14326808
14326808 Inviato: 3 Mag 2013 8:36
 

trickster ha scritto:
Ho letto tutto il tuo ragionamento e grosso modo lo condivido, se ho capito bene. Però una cosa la potrei dire. E' vero che quando ci si piega in curva il braccio interno tende da solo a sostenere il manubrio interno con più forza, però questo potrebbe essere solo un movimento teso ad impedire che lo sterzo si chiuda e la moto caschi. In un certo senso, si potrebbe pensare che lo sterzo sia tenuto dritto e che l'effetto giroscopico agisca già solo a moto piegata, quindi a gomma piegata verso l'interno curva, ma a sterzo dritto.
Mentre mi pare di capire che il controsterzo sia ben più radicale e antiintuitiva come manovra: non solo il braccio interno alla curva sostiene il manubrio con la forza sufficiente a non far chiudere lo sterzo, ma spinge in avanti per ruotare il manubrio verso l'altra direzione della curva!


In realtà, durante la percorrenza di una curva lo sterzo non è mai dritto, ma leggermente girato verso la curva.
Una moto con lo sterzo bloccato non volta.

doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
14327231
14327231 Inviato: 3 Mag 2013 11:37
 

biondob ha scritto:
In realtà, durante la percorrenza di una curva lo sterzo non è mai dritto, ma leggermente girato verso la curva.
Una moto con lo sterzo bloccato non volta.

doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif


esatto, e non l'ho scritto perché già le mie considerazioni non so quanto potevano essere chiare, figuriamoci se ci aggiungevo anche altri dettagli.
E quindi mi chiedo, se lo sterzo è leggermente girato verso la curva e il braccio interno fa in modo che non si giri troppo (altrimenti si chiude), allora come utilizzare sto benedetto controsterzo?
 
14327366
14327366 Inviato: 3 Mag 2013 12:35
 

Premetto che non ho letto tutti gli interventi...e mi scuso se ripeto cose già dette...
A grandi linee mi trovo d'accordo con quanto detto da lucafire... ma vorrei dire la mia:
La "piega", di per se, non è altro che un semplice (si fa per dire) equilibrio tra le varie forze in gioco. Da sola non serve a nulla... e una moto può curvare solo agendo sullo sterzo.

In soldoni, senza coinvolgere leggi fisiche complesse o menzionare le varie forze in gioco, proviamo ad analizzare come avviene una curva (consideriamo una curva non estrema su strada) scindendola nelle 3 fasi principali: ingresso, percorrenza ed uscita.

INGRESSO:
immaginiamo di essere alla fine di un rettilineo e di apprestarci ad impostare una curva verso sinistra. In fase di preparazione (durante la staccata), con ancora la leva del freno anteriore tirata, ci avvicineremo al margine destro della strada in modo da avere un maggior raggio di curvatura a disposizione. Nel mentre spostiamo il corpo per prepararci alla curva, sporgendo il sedere sul lato sinistro della sella ma mantenendo la testa e il corpo centrali (per non sbilanciare troppo la moto). A pochi metri dalla curva vera e propria dobbiamo lasciare i freni e cominciare a scendere in piega (e qui ,da quanto mi è parso, ci sono i dubbi maggiori in merito al "controsterzo"...) e nel momento in cui sporgiamo anche la testa, il gomito e il busto verso sinistra, la nostra mano sinistra va a d applicare una leggera spinta (in avanti) sul semimanubrio sinistro, in modo da agevolare la discesa in piega (lasciamo stare la pressione sulle pedane e concentriamoci sul manubrio).
Una volta raggiunto il corretto angolo di piega, per evitare di cadere al suolo, la nostra mano sinistra andrà a tirare (verso di se) il semimanubrio sinistro, in modo da arrestare la discesa in piega e ruotare lo pneumatico verso sinistra. Bene, ora abbiamo impostato la curva e ci apprestiamo a percorrerla.

PERCORRENZA:
siamo in piega verso sinistra e con il corpo sporgiamo dalla moto verso l'interno della curva, ma per percorrerla nel modo corretto abbiamo bisogno di agire su 3 cose: posizione del corpo, sterzo e acceleratore.
Dobbiamo cercare di spostarci verso la linea di mezzeria, in modo da "tagliare" (rimanendo nella nostra corsia) il piu possibile la curva ed aumentare il raggio di curvatura. L'unico modo per fare ciò è agire sullo sterzo, girando la ruota anteriore verso sinistra...quindi "tiriamo" il semimanubrio sinistro verso di noi". In questo modo noteremo che la moto tenderà a chiudere verso il centro della curva ed avvicinarsi alla linea di mezzeria come volevamo. Appena raggiunto il punto desiderato vicino alla linea di mezzeria, quando la curva ha il suo minimo raggio di curvatura (dove è piu stretta, insomma), noteremo che la moto tenderà a cadere verso l'interno. Questo avviene perchè, dal momento in cui cominciamo la staccata fino ad ora, abbiamo continuato inesorabilmente a decelerare , compresa la fase di percorrenza curva in cui non usavamo l'acceleratore... Di conseguenza , l'angolo di piega che abbiamo avuto fin ora non controbilancia più correttamente la moto (siamo troppo piegati per la velocità che abbiamo), e l'unico modo per mantenere l'angolo di piega è quello di aumentare la nostra velocità accellerando molto delicatamente. Questo fenomeno è molto evidente quando percorriamo una curva in salita..mentre sembra scomparire quando la percorriamo in discesa...appunto perchè in salita rallentiamo più velocemente, mentre in discesa rallentiamo piu lentamente. Bene, abbiamo percorso la curva...ora non resta che uscire da essa.

USCITA:
abbiamo percorso la curva e siamo ancora piegati, parzializzando l'acceleratore per rimanere in equilibrio. Bene, adesso la curva si "apre" e il nostro raggio di curvatura è eccessivamente stretto per essere mantenuto costante (finiremmo nella corsia opposta continuando a chiudere la curva). Ora, per uscire correttamente dobbiamo aumentare il raggio di curvatura e diminuire l'angolo di piega, tentando di avvicinarci nuovamente al bordo destro della strada. Per fare questo.. non facciamo altro che raddrizzare leggermente lo sterzo spingendo (in avanti) sul semimanubrio sinistro (e spingendo con il piede sulla pedana destra) ed accellerare progressivamente. Con l'aumentare della velocità sentiremo la moto raddrizzarsi, e potremmo progressivamente aumentare la rotazione della manopola del gas, rimanendo comunque "bassi" con il corpo per abbassare il baricentro. Quando la strada torna dritta possiamo rimetterci dritti con il corpo ed agire a piacere sull'acceleratore. La nostra curva è finita.



Ora, sul tema ci si potrebbe scrivere un libro di almeno 200 pagine ...ogni azione sopra riportata (che poi il 98% di noi esegue inconsciamente "in automatico") è supportabile e dimostrabile da un incrocio di leggi fisico/geometriche nelle quali sarebbe bene non addentrarsi... ma di base è questo che succede durante una curva.
Spero di essere stato chiaro/utile... a disposizione per chiarimenti.
 
14328614
14328614 Inviato: 3 Mag 2013 20:31
 

trickster ha scritto:
esatto, e non l'ho scritto perché già le mie considerazioni non so quanto potevano essere chiare, figuriamoci se ci aggiungevo anche altri dettagli.
E quindi mi chiedo, se lo sterzo è leggermente girato verso la curva e il braccio interno fa in modo che non si giri troppo (altrimenti si chiude), allora come utilizzare sto benedetto controsterzo?


Nella fase di inserimento, il controsterzo serve a far si che la moto passi dalla posizione verticale a quella inclinata facilmente, prontamente, e con il minimo sforzo.
Una volta raggiunto l'angolo di piega desiderato il controsterzo ha finito il suo lavoro.

doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
14328728
14328728 Inviato: 3 Mag 2013 21:07
 

qui il grafico di come gira lo sterzo , di come giriamo lo sterzo , della coppia (forza) che applichiamo per tirare su e giu' la moto ai manubri...rilevato tramite sensori ovvero in maniera oggettiva..

di sicuro lo sterzo sppur di pochi gradi (meno di 2 al carro) segue la traiettoria e non sta dritto

per i resto ognuno tragga le proprie conclusioni , spero sia cosa gradita.

immagini visibili ai soli utenti registrati

 
14329603
14329603 Inviato: 4 Mag 2013 10:09
 

smoker-018 ha scritto:
Premetto che non ho letto tutti gli interventi...e mi scuso se ripeto cose già dette...
A grandi linee mi trovo d'accordo con quanto detto da lucafire... ma vorrei dire la mia:
La "piega", di per se, non è altro che un semplice (si fa per dire) equilibrio tra le varie forze in gioco. Da sola non serve a nulla... e una moto può curvare solo agendo sullo sterzo.

In soldoni, senza coinvolgere leggi fisiche complesse o menzionare le varie forze in gioco, proviamo ad analizzare come avviene una curva (consideriamo una curva non estrema su strada) scindendola nelle 3 fasi principali: ingresso, percorrenza ed uscita.

INGRESSO:
immaginiamo di essere alla fine di un rettilineo e di apprestarci ad impostare una curva verso sinistra. In fase di preparazione (durante la staccata), con ancora la leva del freno anteriore tirata, ci avvicineremo al margine destro della strada in modo da avere un maggior raggio di curvatura a disposizione. Nel mentre spostiamo il corpo per prepararci alla curva, sporgendo il sedere sul lato sinistro della sella ma mantenendo la testa e il corpo centrali (per non sbilanciare troppo la moto). A pochi metri dalla curva vera e propria dobbiamo lasciare i freni e cominciare a scendere in piega (e qui ,da quanto mi è parso, ci sono i dubbi maggiori in merito al "controsterzo"...) e nel momento in cui sporgiamo anche la testa, il gomito e il busto verso sinistra, la nostra mano sinistra va a d applicare una leggera spinta (in avanti) sul semimanubrio sinistro, in modo da agevolare la discesa in piega (lasciamo stare la pressione sulle pedane e concentriamoci sul manubrio).
Una volta raggiunto il corretto angolo di piega, per evitare di cadere al suolo, la nostra mano sinistra andrà a tirare (verso di se) il semimanubrio sinistro, in modo da arrestare la discesa in piega e ruotare lo pneumatico verso sinistra. Bene, ora abbiamo impostato la curva e ci apprestiamo a percorrerla.

PERCORRENZA:
siamo in piega verso sinistra e con il corpo sporgiamo dalla moto verso l'interno della curva, ma per percorrerla nel modo corretto abbiamo bisogno di agire su 3 cose: posizione del corpo, sterzo e acceleratore.
Dobbiamo cercare di spostarci verso la linea di mezzeria, in modo da "tagliare" (rimanendo nella nostra corsia) il piu possibile la curva ed aumentare il raggio di curvatura. L'unico modo per fare ciò è agire sullo sterzo, girando la ruota anteriore verso sinistra...quindi "tiriamo" il semimanubrio sinistro verso di noi". In questo modo noteremo che la moto tenderà a chiudere verso il centro della curva ed avvicinarsi alla linea di mezzeria come volevamo. Appena raggiunto il punto desiderato vicino alla linea di mezzeria, quando la curva ha il suo minimo raggio di curvatura (dove è piu stretta, insomma), noteremo che la moto tenderà a cadere verso l'interno. Questo avviene perchè, dal momento in cui cominciamo la staccata fino ad ora, abbiamo continuato inesorabilmente a decelerare , compresa la fase di percorrenza curva in cui non usavamo l'acceleratore... Di conseguenza , l'angolo di piega che abbiamo avuto fin ora non controbilancia più correttamente la moto (siamo troppo piegati per la velocità che abbiamo), e l'unico modo per mantenere l'angolo di piega è quello di aumentare la nostra velocità accellerando molto delicatamente. Questo fenomeno è molto evidente quando percorriamo una curva in salita..mentre sembra scomparire quando la percorriamo in discesa...appunto perchè in salita rallentiamo più velocemente, mentre in discesa rallentiamo piu lentamente. Bene, abbiamo percorso la curva...ora non resta che uscire da essa.

USCITA:
abbiamo percorso la curva e siamo ancora piegati, parzializzando l'acceleratore per rimanere in equilibrio. Bene, adesso la curva si "apre" e il nostro raggio di curvatura è eccessivamente stretto per essere mantenuto costante (finiremmo nella corsia opposta continuando a chiudere la curva). Ora, per uscire correttamente dobbiamo aumentare il raggio di curvatura e diminuire l'angolo di piega, tentando di avvicinarci nuovamente al bordo destro della strada. Per fare questo.. non facciamo altro che raddrizzare leggermente lo sterzo spingendo (in avanti) sul semimanubrio sinistro (e spingendo con il piede sulla pedana destra) ed accellerare progressivamente. Con l'aumentare della velocità sentiremo la moto raddrizzarsi, e potremmo progressivamente aumentare la rotazione della manopola del gas, rimanendo comunque "bassi" con il corpo per abbassare il baricentro. Quando la strada torna dritta possiamo rimetterci dritti con il corpo ed agire a piacere sull'acceleratore. La nostra curva è finita.



Ora, sul tema ci si potrebbe scrivere un libro di almeno 200 pagine ...ogni azione sopra riportata (che poi il 98% di noi esegue inconsciamente "in automatico") è supportabile e dimostrabile da un incrocio di leggi fisico/geometriche nelle quali sarebbe bene non addentrarsi... ma di base è questo che succede durante una curva.
Spero di essere stato chiaro/utile... a disposizione per chiarimenti.


Straquoto in pieno quanto da te descritto e ti faccio un applauso per la semplicità con cui hai esposto il tutto eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif

voglio però ora aggiungere un'altra considerazione ...

secondo me in tutti questi ragionamenti abbiamo abusato della parola controsterzo

questo è un controsterzo.

immagini visibili ai soli utenti registrati



e serve per andare a riprendere con l'anteriore la traiettoria presunta del postariore che è scivolato...

quel leggero movimento di spinta in aventi del manubrio che facciamo per entrare in curva piegando, io lo chiamerei "spostamento del punto d'attrito e del baricentro" e ora provo a spiegare perchè...

la massa della moto e del nostro corpo hanno un baricentro ad una certa altezza da terra, il tutto è soggetto ad una certa velocità rettilinea che và nella direzione rettilinea in cui stiamo andando, il punto d'attrito però è all'altezza zero (piano stradale) con questa premessa... immaginiamo questa massa che avanza nel momento in cui noi tocchiamo lo sterzo (es cirva a sx) spingendo con la sinistra, la moto a bassa velocità andrebbe in direzione opposta alla curva che dobbiamo fare perchè rispetta l'attrito della gomma, ma che in fin dei conti è quello che succede anche nell'altra situazione, ma a velocità più elevata, questo spostamento verso destra è controbilanciato dalla massa moto+corpo che tenderebbe ad andare dritto questa concomitanza di forze, fà si che la moto (con la compartecipazione di tantissime altre forze) si inclini dalla parte giusta ed inizi la curva, poi in maniera impercettibile perchè le attenzioni si dirigono altrove, lo sterzo si piega sensibilmente verso l'interno curva e noi dobbiamo prevenire la chiusura dello sterzo continuando ad applicare una certa forza...

cavolo com'è difficile spiegarsi perchè ad un ragionamento di una forza ce n'è un'altra uguale e contraria e a sua volta c'è la concomitanza con un'altra forza che ti porta a sfruttarne un'altra!! icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif
 
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14335534 Inviato: 6 Mag 2013 17:58
 

lucafire ha scritto:

quel leggero movimento di spinta in aventi del manubrio che facciamo per entrare in curva piegando, io lo chiamerei "spostamento del punto d'attrito e del baricentro" e ora provo a spiegare perchè...

la massa della moto e del nostro corpo hanno un baricentro ad una certa altezza da terra, il tutto è soggetto ad una certa velocità rettilinea che và nella direzione rettilinea in cui stiamo andando, il punto d'attrito però è all'altezza zero (piano stradale) con questa premessa... immaginiamo questa massa che avanza nel momento in cui noi tocchiamo lo sterzo (es cirva a sx) spingendo con la sinistra, la moto a bassa velocità andrebbe in direzione opposta alla curva che dobbiamo fare perchè rispetta l'attrito della gomma, ma che in fin dei conti è quello che succede anche nell'altra situazione, ma a velocità più elevata, questo spostamento verso destra è controbilanciato dalla massa moto+corpo che tenderebbe ad andare dritto questa concomitanza di forze, fà si che la moto (con la compartecipazione di tantissime altre forze) si inclini dalla parte giusta ed inizi la curva, poi in maniera impercettibile perchè le attenzioni si dirigono altrove, lo sterzo si piega sensibilmente verso l'interno curva e noi dobbiamo prevenire la chiusura dello sterzo continuando ad applicare una certa forza...

cavolo com'è difficile spiegarsi perchè ad un ragionamento di una forza ce n'è un'altra uguale e contraria e a sua volta c'è la concomitanza con un'altra forza che ti porta a sfruttarne un'altra!! icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif


Infatti non ho capito nulla! icon_mrgreen.gif
Se noti bene, non hai messo un punto in tutto il secondo capoverso!
 
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14335824 Inviato: 6 Mag 2013 19:28
 

lucafire ha scritto:
quel leggero movimento di spinta in aventi del manubrio che facciamo per entrare in curva piegando, io lo chiamerei "spostamento del punto d'attrito e del baricentro" e ora provo a spiegare perchè...


Volendo puoi chiamarlo anche "ugo" ma visto che tutti i motociclisti che lo applicano lo chiamano "controsterzo" mi sà che sarebbe meglio continuare a chiamarlo così anche se il nome non è tecnicamente corretto.

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14335972 Inviato: 6 Mag 2013 20:14
 

biondob ha scritto:
Volendo puoi chiamarlo anche "ugo" ma visto che tutti i motociclisti che lo applicano lo chiamano "controsterzo" mi sà che sarebbe meglio continuare a chiamarlo così anche se il nome non è tecnicamente corretto.

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a me UGO piace molto 0509_doppio_ok.gif

comunque credo sia corretto chiamarlo "controsterzo"... perchè di fatto l'azione è quella di girare lo sterzo in direzione opposta a quella che richiede la curva...
Che si usi per controllare una derapata o per velocizzare la discesa in piega poco importa 0509_up.gif

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14335974 Inviato: 6 Mag 2013 20:14
 

trickster ha scritto:
lucafire ha scritto:

quel leggero movimento di spinta in aventi del manubrio che facciamo per entrare in curva piegando, io lo chiamerei "spostamento del punto d'attrito e del baricentro" e ora provo a spiegare perchè...

la massa della moto e del nostro corpo hanno un baricentro ad una certa altezza da terra, il tutto è soggetto ad una certa velocità rettilinea che và nella direzione rettilinea in cui stiamo andando, il punto d'attrito però è all'altezza zero (piano stradale) con questa premessa... immaginiamo questa massa che avanza nel momento in cui noi tocchiamo lo sterzo (es cirva a sx) spingendo con la sinistra, la moto a bassa velocità andrebbe in direzione opposta alla curva che dobbiamo fare perchè rispetta l'attrito della gomma, ma che in fin dei conti è quello che succede anche nell'altra situazione, ma a velocità più elevata, questo spostamento verso destra è controbilanciato dalla massa moto+corpo che tenderebbe ad andare dritto questa concomitanza di forze, fà si che la moto (con la compartecipazione di tantissime altre forze) si inclini dalla parte giusta ed inizi la curva, poi in maniera impercettibile perchè le attenzioni si dirigono altrove, lo sterzo si piega sensibilmente verso l'interno curva e noi dobbiamo prevenire la chiusura dello sterzo continuando ad applicare una certa forza...

cavolo com'è difficile spiegarsi perchè ad un ragionamento di una forza ce n'è un'altra uguale e contraria e a sua volta c'è la concomitanza con un'altra forza che ti porta a sfruttarne un'altra!! icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif


Infatti non ho capito nulla! icon_mrgreen.gif
Se noti bene, non hai messo un punto in tutto il secondo capoverso!


Preso dal ragionamento non sono stato a guardare la grammatica... icon_redface.gif icon_redface.gif icon_redface.gif

proverò di nuovo a spiegare il mio ragionamento...

lascio perdere il discorso controsterzo.

La moto e il nostro corpo, hanno una massa che si sposta in maniera rettilinea alla velocità della moto.
La moto e il nostro corpo hanno un baricentro che si trova ad una altezza X dall'asfalto
Il punto d'attrito per riuscire a mantenere l'equilibrio è sul piano dell'asfalto ad altezza 0.

fatte queste premesse, iniziamo ad analizzare le varie componenti.
la leggera pressione che noi esercitiamo sullo sterzo, in base alla velocità a cui andiamo, fà reagire la moto in maniera diversa.
a velocità inferiore a circa 20 km/h premendo sullo sterzo, per cui girando leggermente la ruota, la moto si sposta nella direzione in cui si dirige la ruota, al contrario per velocità superiori a quella precedentemente detta, si sente la moto curvare nella direzione opposta.
Questo spostamento nella direzione opposta a mio parere è dovuto semplicemente al fatto che spostiamo solamente il punto d'attrito con l'asfalto da sotto la moto a qualche cm leggermente di lato.
Fatta questa manovra, entra in gioco il peso della moto e il peso del corpo che tenderebbero a far cadere la moto verso l'interno della curva, ma la forza centrifuga tende a equilibrare questo effetto.
Man mano che però scendiamo in piega, il punto d'attrito sulla ruota si sposta dal centro verso la spalla e la percorrenza sulla ruota andrà sempre a ruotare formando un cerchio verticale sull'asse della ruota.
La spinta che però abbiamo applicato, in maniera impercettibile, a causa della nostra attenzione rivolta ad altri aspetti della curva "guardare l'uscita","controllare il brecciolino", pian piano si allenta, andando a far posizionare la ruota non più in "controsterzo" (per capirci) ma piegata nel senso della curva.
La pressione però che siamo obbligati a continuare a tenere è atta ad evitare che lo sterza si chiuda verso l'interno curva, con conseguente caduta!

Spero stavolta di essere stato un pò più chiaro, se così non fosse... non sò come trovare altre parole, e propongo di organizzare una serata per parlarne! rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif
 
14336058
14336058 Inviato: 6 Mag 2013 20:29
 

"Controsterzo" "Ugo" "Pinco" "Sbilanciolo" si potrebbe chiamare in tutti i modi possibili, ma secondo me è "comunque sbagliato" .... non è che perchè tutti si buttano nel pozzo, che allora mi ci butto pure io.

Come ho scritto nel post sopra ai vostri, per me il "controsterzo" è quando la ruota anteriore è girata nel senso opposto alla curva

immagini visibili ai soli utenti registrati



e ripropongo la foto messa prima come esempio... questo è un controsterzo!

con quell'impercettibile pressione, non diamo nemmeno tempo alla ruota di piegarsi in controsterzo perchè nel momento in cui applichiamo la forza, la moto si piega nel senso della curva e noi posizioniamo la moto inclinata facendola però procedere dritta grazie al bilanciamento che facciamo con il corpo e come ci spingiamo con il corpo verso l'interno curva, si sente subito lo sterzo che comincia a premere per chiudersi, e noi non facciamo altro che controbilanciarla per evitarlo per cui non viaggiamo mai in controsterzo eccetto che in derapata!

Che poi venga chiamato così per praticità è un'altra cosa, ma a mio parere non è un controsterzo!

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Ma quanto sono precisino oggi???? mi dò quasi fastidio da solo! rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif
 
14338186
14338186 Inviato: 7 Mag 2013 14:40
 

eppure osservando il grafico che ho postato , risulta chiaro che .... aldila' di qualsiasi opinione personale....

che dopo una certa velocita' , il conduttore della moto applica una certa forza , rilevata dagli strumenti ("coppia sullo sterzo") che fa ruotare il giusto , lo sterzo dalla parte opposta...

questa manovra " del controsterzo" da una parte e per un attimo genera una f. centrifuga che ribalta la moto e dall'altra innesca la "precessione" dovuta all'eff. giroscopico che , anch'essa, corica la moto

dopodiche' il conduttore molla e controlla lo sterzo (sempre con meno pressione , rilevata dagli strumenti) che girera' dalla parte della traiettoria.

non credo che si possa , anche volendo, non tenere in considerazione quello che dicono gli strumenti ! 0509_up.gif

ps. ho capito quello che volesse dire @lucafire : in un certo senso ha spiegato la f.centrifuga ovvero la tendenza di una massa ad andare dritta - per inerzia- quando obbligata (dall'attrito in questo caso) su una traiettoria curvilinea icon_wink.gif

Ultima modifica di stefano1960 il 7 Mag 2013 14:49, modificato 3 volte in totale
 
14338187
14338187 Inviato: 7 Mag 2013 14:40
 

Ragazzi una domanda un po' più stradale...
Ho un fz6 e a volte è capitato che non calcolando bene la curva molto stretta entro in 2a marcia piuttosto che la prima e percorrendola a 20/25 km/h noto che i giri sono troppo bassi.. Circa 2 mila e ho paura che si spenga, così al posto di cambiare marcia in curva che Sarebbe pericoloso, tiro la leva della frizione e tutto “fila liscio”.. Che ne dite? Grazie
 
14338265
14338265 Inviato: 7 Mag 2013 14:58
 

marcoxsh ha scritto:
Ragazzi una domanda un po' più stradale...
Ho un fz6 e a volte è capitato che non calcolando bene la curva molto stretta entro in 2a marcia piuttosto che la prima e percorrendola a 20/25 km/h noto che i giri sono troppo bassi.. Circa 2 mila e ho paura che si spenga, così al posto di cambiare marcia in curva che Sarebbe pericoloso, tiro la leva della frizione e tutto “fila liscio”.. Che ne dite? Grazie


Io nella situazione di cui parli tè dò gas... perchè facendo come dici te sei obbligato comunque a tirar sù la moto e ad invadere un pochetto lìaltra corsia e non la vedo la cosa che ti prescrive il dottore! icon_mrgreen.gif
 
14338286
14338286 Inviato: 7 Mag 2013 15:03
 

controsterzare significa girare lo sterzo ( o il volante) verso il lato esterno della curva...
Che lo si faccia in maniera accentuata e prolungata per controllare una derapata o che lo si faccia con angolature inferiori a 1° e per alcuni centesimi di secondo... è la stessa cosa.
Se tu mangi 4 etti di pasta al pesto seduto a tavola e ti bevi 1/2 litro di vino...o se mangi una forchettata di pasta in bianco in pedi senza bere... "Hai comunque mangiato pasta" icon_biggrin.gif
Questo è il mio parere...
Di fatto il pilota nella foto sta controllando una perdita di aderenza al posteriore mediante controsterzo... il controsterzo è un azione che riguarda solamente lo sterzo e la curva in esame...il resto della moto non c'entra nulla! 0509_up.gif

appena posso posto anche il mio punto di vista in merito alle relazioni fisico/geometriche che regolano quest'azione..
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14338368
14338368 Inviato: 7 Mag 2013 15:24
 

lucafire ha scritto:
Io nella situazione di cui parli tè dò gas... perchè facendo come dici te sei obbligato comunque a tirar sù la moto e ad invadere un pochetto lìaltra corsia e non la vedo la cosa che ti prescrive il dottore! icon_mrgreen.gif


E se dando più gas rischi di sforare la velocità con cui puoi fare quella curva molto stretta e vai dritto?
Sarà l'inesperienza sicuramente, ma più di 25 forse 30 km/h una curva così stretta non so farla.. E al posto di non sbattere o tirare dritto preferisco istintivamente di non accelerare ulteriormente.. E premo la frizione per non far spegnere la moto..
 
14338392
14338392 Inviato: 7 Mag 2013 15:29
 

marcoxsh ha scritto:
Ragazzi una domanda un po' più stradale...
Ho un fz6 e a volte è capitato che non calcolando bene la curva molto stretta entro in 2a marcia piuttosto che la prima e percorrendola a 20/25 km/h noto che i giri sono troppo bassi.. Circa 2 mila e ho paura che si spenga, così al posto di cambiare marcia in curva che Sarebbe pericoloso, tiro la leva della frizione e tutto “fila liscio”.. Che ne dite? Grazie

- a 20kmh ti stai fermando, hai chiaramente sbagliato marcia, e questo perché stai guidando sottocoppia. tiratele ste marce!
- a quelle velocità tutti i discorsi effetto giroscopico/controsterzo etc vanno a farsi benedire: manubrio verso destra = giri a destra
- se tiri la frizione vai dritto. se invece intendi che la peli leggermente per dare una bella manata di gas senza strattoni ok. comunque ci vuole un po' di sensibilità
 
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