dieghito77 ha scritto:
per me è tutta una questione "di testa".
Non avevo mai guidato nessuna moto poi ho preso un mille.
Come diceva un utente sopra, quelli a cui lo dicevo mi consideravano già come morto. I miei colleghi di lavoro ogni giorno che mi vedevano mi facevano la battuta " ah! sei ancora vivo?!?"
Sembrava che amici e colleghi si stessero preparando al mio funerale.
Quando accendo il motore mi preparo anche psicologicamente e so che devo rispettare il mio bolide. Quando accelero sto attento e ho un infinito rispetto per la manopola dell'acceleratore. Idem per le pieghe e le curve.
Il difficile secondo me è non farsi prendere da quei famosi "5 minuti di follia" dove ti si chiude la vena e ti spingi oltre i tuoi limiti.
A me è capitato due volte di resistere alla tentazione e ora, qui seduto davanti al pc, penso di essermi salvato da un probabile incidente: 1) torno da Bellagio e mi supera una RAGAZZA su una ducati facendo le curve con grandi pieghe e dando grandi accelerate. Provo a starle dietro per due minuti, ma poi capisco che per continuare dovrei rischiare molto. La lascio andare.
2) Scooterone mi svernicia ad una rotonda rischiando pure di schiantarsi contro un'auto che sopraggiungeva. Segue alla rotonda un rettileneo però pieno di macchine dove il tizio inizia a fare lo slalom. Invece di ingaggiare una bella gara lo lascio andare.
Ripeto, per me è questione di testa al 99%, poi si sa c'è l'1% di sfiga che ti può capitare

Quoto
...però passi per la fighetta con il Ducati ma lo Scooterone...
naturalmente sto scherzando è così che si vede se uno usa il cervello o no, uno che si mette a correre dietro a qualcuno e alla fine finisce in terra è un c******e,... poi si sa, la sfiga può capitare a tutti, ma la prima cosa è riconoscere i propri limiti ed accettarli, non è mica un disonore farsi superare da chichessia
Anzi a questo proposito ne approfitto per un piccolissimo OT, a proposito di quelli che vanno molto più piano di te ma che, chissà per quale motivo infame, non vogliono farti passare, io il prossimo che trovo in giro lo butto per terra, poi mi fermo e gli do una fila di legnate.