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abbigliamento omologato [che cosa ne pensa Motociclismo?]
11976924
11976924 Inviato: 14 Giu 2011 7:42
Oggetto: abbigliamento omologato [che cosa ne pensa Motociclismo?]
 

da molti , me compreso , siete presi ad esempio per far notare alla gente come una rivista possa disincentivare l'acquisto di abbigliamento omologato e mi riferisco alla risposta a un lettore che chiedeva il parere sulla en13595 . state cambiando opinione sulla certificazione en13595 visto che in commercio stanno arrivando diverse giacche (vedi clover , spidi , gimoto ...) che hanno questa certificazione . oppure rimanete dell'idea che queste giacche siano scomode , rivolte solo ad un pubblico professionale , non necessarie ?

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11977093
11977093 Inviato: 14 Giu 2011 9:11
 

Secondo me il discorso gravava più che altro sul fatto che, omologazione o no, ci sono dei prodotti ottimi sul mercato, ricordati che il fatto che un prodotto sia testato per poter avere l'omologazione è un costo aggiuntivo per l'impresa che li produce, e, come asseriva Motociclismo, è un costo che il 99% delle volte viene riversato in toto sul consumatore finale che chiaramente a parità di budget (mettiamo air-bag Spidi) si porta a casa un prodotto magari non-omologato ma di gran lunga superiore (tute Spidi prive d'omologazione). Alla fine vedo in giro giubbini tecnici omologati da 400/500€ e sinceramente, se vedo a fianco una tuta, che costa uguale o magari una 50ina di € in meno, è chiaro che compro la tuta.
Diciamo che effettivamente per il momento i costi di questi capi altamente tecnologici sono ammortizzabili solamente se li acquisti come azienda (Polizia ad esempio), perchè se tu privato vai a farti un completo moto omologato in tutto ti posso garantire che forse 2.000€ non ti bastano, e per noi comuni mortali che portiamo a casa se va bene 1.000€ al mese significa lavorare 60 giorni per un set d'abbigliamento.
Detto ciò io sono perfettamente d'accordo sul fatto che, in qualsiasi caso, bisognerebbe incentivare l'acquisto di capi protettivi, ma ciò vale sia per gli omologati che per i non-omologati, e penso che Motociclsimo in questo senso abbia già dato un importante scossa con la campagna per la sensibilizzazione del paraschiena, rimane il fatto che la risposta in questione lascia amaro in bocca ma sono sicuro che il fine non sia stato quello di disincentivare all'acquisto.
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11979791
11979791 Inviato: 14 Giu 2011 16:51
 

l'abbigliamento omologato non costa molto di più
di quello normale e poi in molti casi è fatto su misura
il problema è che la possibilità di scelta rimane limitata nel caso di abbigliamento omologato
 
11980633
11980633 Inviato: 14 Giu 2011 19:45
 

Cueza_89 ha scritto:
Secondo me il discorso gravava più che altro sul fatto che, omologazione o no, ci sono dei prodotti ottimi sul mercato, ricordati che il fatto che un prodotto sia testato per poter avere l'omologazione è un costo aggiuntivo per l'impresa che li produce, e, come asseriva Motociclismo, è un costo che il 99% delle volte viene riversato in toto sul consumatore finale che chiaramente a parità di budget (mettiamo air-bag Spidi) si porta a casa un prodotto magari non-omologato ma di gran lunga superiore (tute Spidi prive d'omologazione). Alla fine vedo in giro giubbini tecnici omologati da 400/500€ e sinceramente, se vedo a fianco una tuta, che costa uguale o magari una 50ina di € in meno, è chiaro che compro la tuta.
Diciamo che effettivamente per il momento i costi di questi capi altamente tecnologici sono ammortizzabili solamente se li acquisti come azienda (Polizia ad esempio), perchè se tu privato vai a farti un completo moto omologato in tutto ti posso garantire che forse 2.000€ non ti bastano, e per noi comuni mortali che portiamo a casa se va bene 1.000€ al mese significa lavorare 60 giorni per un set d'abbigliamento.
Detto ciò io sono perfettamente d'accordo sul fatto che, in qualsiasi caso, bisognerebbe incentivare l'acquisto di capi protettivi, ma ciò vale sia per gli omologati che per i non-omologati, e penso che Motociclsimo in questo senso abbia già dato un importante scossa con la campagna per la sensibilizzazione del paraschiena, rimane il fatto che la risposta in questione lascia amaro in bocca ma sono sicuro che il fine non sia stato quello di disincentivare all'acquisto.
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Temo che tu non abbia molto ben chiara la faccenda, perchè acquistare abbigliamento omologato si può fare senza aggravi così pesanti, se si vanno a comparare i capi "top di gamma". Per una giacca "all-season" si arriva a spendere circa 4-500 eur che sono i soldi che servono per una equivalente "top di gamma" di altre marche. Una tuta omologata (e su misura) sta sui 1200, cifre equiparabili e spesso inferiori ai prodotti di vertice delle marche più famose. Per i guanti le cifre sono del tutto in linea, ma la scelta, quello sì, è scarsissima, mentre per gli stivali la scelta è molto ampia e si trovano addirittura dei "livello2" a prezzi in media con gli altri.

Il concetto stesso di omologazione ci porta a far dire che capi non omologati in realtà non sono per motociclisti e non sono a rigore protettivi. Il fatto che proteggano è affidato alla fiducia che riponiamo nel costruttore ed anche nella... casualità. L'omologazione (migliorabile sicuramente, per carità, anche perchè alcune norme iniziano ad avere qualche anno sulle spalle) ha il pregio fissare dei paletti, al di sotto dei quali siamo sicuro che il capo non va.

Poi sono anch'io del parere (anche per mia natura), che esistono eccome "le sfumature di grigio" e che se il budget per l'abbigliamento è quello che è, ben venga la tuta da 400 euro piuttosto che nulla. Ma è giusto inculcare il dubbio, la mentalità, così che a partire dai top di gamma (che col prezzo al pubblico già mostruoso che in alcuni casi hanno, il costo della certificazione è tranquillamente ammortizzabile), si diffonda uno standard costruttivo di livello più elevato, che dverrà poi a vantaggio poi di tutti.
 
11980797
11980797 Inviato: 14 Giu 2011 20:11
 

io spero tanto che una risposta cosi' vi sia sfuggita . puo' capitare . ma davvero non credo che nessuno della vostra redazione abbia mai provato un capo omologato per affermare cio' e non abbia nemmeno avuto l'idea dei prezzi di tali capi . spero ' davvero in un mea culpa
 
11982089
11982089 Inviato: 14 Giu 2011 23:12
 

Se non sbaglio quella risposta risale a circa 1 anno fà o forse più quando nessuna azienda italiana produceva qualcosa di omologato,o forse solo per gli stivali.....quella è una chiara risposta delle aziende,non di Motociclismo.
Ora che Spidi e Clover si sono svegliati,magari prima o poi lo farà anche quella più GROSSA......scommettiamo che in Motociclismo poi cambiano sponda? icon_lol.gif
 
11982090
11982090 Inviato: 14 Giu 2011 23:13
Oggetto: non esageriamo
 

La omologazione può riguardare molteplici aspetti. Un capo può essre omologato secondo una direttiva (non sò, la visibilità) ovvero secondo un altra (lo strappo, l'urto boh) ovvero, se non obbligatorio, può non essere omologato.
Un casco deve necessariamente possedere una omologazione precisa, corrispondere ad una norma di prodotto e riportare una marchiatura ce.
Dei pantaloni no. E che corrispondano ad una norma volontaria o meno, non significa necessariamente che siano migliori o meno.

I marchi di qualità, costano. E talvolta al marchio di qualità non corrisponde alcuna qualità. Sopratutto quando il marchio di qualità si riferisce al processo produttivo.
Aspettiamo la risposta di Motociclismo.
 
11982263
11982263 Inviato: 14 Giu 2011 23:44
Oggetto: Re: non esageriamo
 

atreoing ha scritto:
La omologazione può riguardare molteplici aspetti. Un capo può essre omologato secondo una direttiva (non sò, la visibilità) ovvero secondo un altra (lo strappo, l'urto boh) ovvero, se non obbligatorio, può non essere omologato.

...

Dei pantaloni no. E che corrispondano ad una norma volontaria o meno, non significa necessariamente che siano migliori o meno.


Le norme citate nella lettera del lettore sono per l'abbigliamento in genere, giacche e pantaloni. E' vero, non sono obbligatorie, ma anche nel mondo auto i crash-test Euroncap non sono obbligatori, ma è diventato un vanto per i costruttori pubblicizzare agli acquirenti le 5 stelle se le reggiungono...
 
11983928
11983928 Inviato: 15 Giu 2011 12:33
 

Fate bene a segnalare questo argomento e, come sapete, Motociclismo insiste da anni sulle questioni relative alla sicurezza (ad esempio con campagne sul paraschiena omologato o l’adozione dell’ABS). La risposta alla lettera che caps76 ha rispolverato è del marzo 2010, quindi di quasi un anno e mezzo fa. All’epoca, di capi tecnici certificati EN13595 ne esistevano ben pochi e le problematiche che abbiamo descritto esistevano veramente; se qualcuno di voi ha provato una tuta od una giacca dell’epoca potrà confermarlo. Grazie ai tecnici che ci lavorano ogni giorno, ora sempre più aziende (ad esempio quelle da voi citate) stanno proponendo abbigliamento da moto con questa certificazione (EN13595), vestibilità e comfort sono migliorati e il prezzo – grazie ai grandi numeri – è calato, sebbene non al pari di capi non certificati per l’uso specifico.

Motociclismo in questo contesto fa la sua parte, ad esempio ne abbiamo parlato nel numero di maggio 2011 in un’intervista con Pietro Zanetti, reparto ricerca e sviluppo di Spidi. Lui stesso, ad esempio, conferma che i capi certificati non riescono a rispondere completamente all’obbiettivo del compromesso fra comfort, sicurezza e prezzo.

Comunque, questo genere di capi è ancora ben lontano dall’essere frequente nei listini delle aziende di abbigliamento da moto. La stessa Spidi – che consideriamo essere fra quelle che più insiste sulla sicurezza –offre due sole giacche con la certificazione EN13595 ed hanno un prezzo superiore ai 700 euro (ad esempio, la Ergo 365 Pro Expedition 850 euro) . Ma ci sono anche Clover con la giacca Tekno o gran parte della collezione Arlen Ness che propone anche il capo certificato più economico (giacca Daytona a 290 euro, in vendita da settembre). Qui di seguito vi linkiamo un video di un’intervista proprio a Piero Zanetti di Spidi che racconta la giacca citata, parlando anche della certificazione.

Link a pagina di Youtube.com
 
11984784
11984784 Inviato: 15 Giu 2011 14:36
 

Mi permetto una piccola polemica....una giacca Spidi omologata viene 800e, ovvio che un utente medio dica "Col piffero che spendo tutti sti soldi solo per un cartellino di omologazione, tanto di giacche valide in vetrina ne vendo tantissime!", come mai non si fa manco mai un cenno ad ALTRI produttori ? Una Scott Leathers Road Airflow viene sui 300-350, una Halvarssons Safety idem (dotandola di una "buccia" intercambiabile, sistema molto comodo per adattarla al clima), con 800e ci faccio un completo altro che.
D'accordo che è la pubblicità a mandare avanti la rivista, ma così facendo non si da un'informazione reale e completa....

La questione sicurezza è fondamentale in moto, io ci vado da poco (circa 1 anno e mezzo dopo 15 di scooterino), ho potuto prendere una moto senza ABS (purtroppo) perchè ultima rimasta in conce (le SV650 non vengono più importate) e ad un prezzaccio, quindi non posso mica dire "Cià, monto l'ABS e sono a posto", devo per forza di cose cercare dell'abbigliamento sicuramente protettivo!
Se mi basassi solo sui prodotti presentati sulla vostra rivista (e non solo la vostra eh) che seguo da anni, mi sarei preso un paraschiena qualsiasi, una giacca qualunque, guanti, magari scarpette e casco "figo", invece documentandomi ho scoperto le omologazioni, i test Sharp per i caschi, i materiali migliori e non mi sono certo svenato, anzi (un paraschiena Vanucci L2 da 5kN a 70e ? Stivali XPD L2 a 130 ? Casco HJC 5 stelle a 150 ? Tuta di pelle a 300 della BKS ? )

Perchè mettere ancora in vetrina dei paraschiena Livello 1 ? O dei guanti di tessuto ? O giacche fatte di cotone e stop ? (mi vengono in mente quelle di una nota casa 'urbana')
Ditelo che con un paraschiena L1 ci si dovrebbe al max andare in bici, o che esistono stivaletti omologati Livello 2 acquistabili senza dover fare un mutuo, o che le scarpette servono giusto per camminarci...

Vabbeh , era solo una mia nota polemica, mi fa piacere che possiate interagire con il pubblico via forum, è un'ottima cosa.
 
11984837
11984837 Inviato: 15 Giu 2011 14:43
 

Alcune delle "mancanze" che ci imputi non ce le sentiamo addosso. Parliamo spesso delle cose che hai citato (per esempio, sui test Sharp per i caschi, ecco un altro video: Link a pagina di Youtube.com ). E nel nostro precedente post qui sopra, oltre alla Spidi, abbiamo parlato della Arlen Ness da 290 euro con certificazione.

Poi, certe giacche o guanti sicuramente inadatti alla pista o altre situazioni vanno bene per chi usa uno scooter magari 50 cc in città o in situazioni simili.

Poi, naturalmente, da uno o due numeri di Motociclismo non si può avere una visione completa del panorama "abbigliamento da moto", per quello c'è lo Speciale Abbigliamento che trovi in edicola icon_wink.gif
 
11985804
11985804 Inviato: 15 Giu 2011 18:20
 

Filo79 ha scritto:
... La questione sicurezza è fondamentale in moto...

Filo ha ragione: la sicurezza in moto è fondamentale, tanti di noi si fanno male, tutti i giorni.

E in un mondo ideale, un negozio di moto dovrebbe vendere esclusivamente abbigliamento protettivo.

Non sono d'accordo con la teoria secondo cui un capo non certificato potrebbe anche essere ottimo: a parte l'estremo pericolo del giudicare a "spanne" le caratteristiche di un capo, dal momento che la certificazione esiste è giusto pretenderla sempre. Si tratta delle caratteristiche minime di un capo.
Che poi i profitti delle aziende possano calare (abbiamo visto che il ricarico per noi puó essere prossimo allo zero....), pazienza. Tanti si sono già arricchiti sulla ns. pelle.

E ci dovrebbe essere chiarezza, soprattutto da parte dei venditori e dalle riviste specializzate, su cosa è protettivo, cosa no ed i vari livelli.
Questa chiarezza ancora non c'è, purtroppo. Lo stesso argomento "omologazioni" è portato avanti dal tam-tam sui vari forums: poco o nulla è stato fatto da chi di dovere.
E le ditte italiane, dispiace dirlo, arrivano con anni di ritardo in questo campo, con proposte costose e inevitabilmente immature.

Non sono d'accordo con Motociclismo riguardo i "progressi" fatti sul campo: mi pare che vestibilità, comfort e prezzi siano sempre lí, non vedo i risultati di alcun investimento fatto in tal senso.

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11985843
11985843 Inviato: 15 Giu 2011 18:28
 

a parte le "polemiche" xche' non fate un servizio sulla linea safety della halvarsson ? io ho il completo appunto da fine 2009 . lo trovo di una comodita' pari se non superiore a un completo in cordura non omologato . e ad un prezzo sicuramente inferiore ai top di gamma che so' ? dainese e bmw per fare un esempio . e non lo dico per fare pubblicita' alla halvarsson ma sarebbe lecito omaggiare una tra le prime ditte a proporre omologato aprendo la strada alle varie case italiane . e magari perche' no , fare un raffronto diretto con le "nuove " venute per vedere in questi snni come si e' sviluppato il rapporto comfort/omologato rispetto a qualche anno fa' icon_wink.gif

Ultima modifica di caps76 il 15 Giu 2011 21:07, modificato 1 volta in totale
 
11986561
11986561 Inviato: 15 Giu 2011 20:36
 

Andando leggermente OT lancio un'affermazione provocatoria: cosa ci fanno allora sul mercato dei capi non omologati o certificati che dir si voglia ?! Mi chiedo se non sarebbe interessante mettere dei paletti a tutti i produttori di abbigliamento (come ad esempio per i caschi, le scodelle se ti fermano ti fanno il verbale perchè ci puoi girare al massimo in bici) in modo che non solo alcuni capi siano regolarmente omologati, ma tutti i capi a listino siano perlomeno testati, fare un sistema come quello dei paraschiena ad esempio sarebbe intelligente (liv1/liv2/liv3), se vuoi ti compri chessò una tuta "liv1" ma ne sei consapevole, e soprattutto sai che qualcuno ha testato il capo per provare la veridicità dell'omologazione "liv1". Con la situazione attuale invece si crea un vuoto informativo tra i capi "omologati" e quelli "non-omologati" per cui io, consumatore tipo, mi oriento con difficoltà tra la giungla di tute a abbigliemento tecnico in generale e non riesco a capire fino in fondo tra due capi "non-omologati" quale sia il più protettivo; perchè ci sono capi assolutamente da evitare come capi che, secondo me, se fossero sottosposti ai test di omologazione li passarebbero a pieni voti. icon_cool.gif
 
11986605
11986605 Inviato: 15 Giu 2011 20:46
 

Cueza_89 ha scritto:
Andando leggermente OT lancio un'affermazione provocatoria: cosa ci fanno allora sul mercato dei capi non omologati o certificati che dir si voglia ?! Mi chiedo se non sarebbe interessante mettere dei paletti a tutti i produttori di abbigliamento (come ad esempio per i caschi, le scodelle se ti fermano ti fanno il verbale perchè ci puoi girare al massimo in bici) in modo che non solo alcuni capi siano regolarmente omologati, ma tutti i capi a listino siano perlomeno testati, fare un sistema come quello dei paraschiena ad esempio sarebbe intelligente (liv1/liv2/liv3), se vuoi ti compri chessò una tuta "liv1" ma ne sei consapevole, e soprattutto sai che qualcuno ha testato il capo per provare la veridicità dell'omologazione "liv1". Con la situazione attuale invece si crea un vuoto informativo tra i capi "omologati" e quelli "non-omologati" per cui io, consumatore tipo, mi oriento con difficoltà tra la giungla di tute a abbigliemento tecnico in generale e non riesco a capire fino in fondo tra due capi "non-omologati" quale sia il più protettivo; perchè ci sono capi assolutamente da evitare come capi che, secondo me, se fossero sottosposti ai test di omologazione li passarebbero a pieni voti. icon_cool.gif


Ci sono perchè c'è chi li compra...io personalmente toglierei pure i caschi jet dal mercato e ho PAURA ad andare in moto con un jet, anche solo per pochi km, però finchè c'è chi compra sti caschi, ovvio che i produttori li metteranno sul mercato, no ?
Idem le giacche, protettive a parole, tecniche solo di nome, quasi sempre nere o scure, niente materiali riflettenti, in materiali con nomi altisonanti ma di durevolezza ridicola...
E' per quello che mi chiedo perchè una rivista che professa la sicurezza, fa campagne ecc... poi in "vetrina" mette anche paraschiena di livello 1, giacche che paiono roba da passeggio, scarpette, guantini leggeri...che queste ste cose siano sul mercato, amen, ma pubblicizzarle o recensirle mi pare ridicolo.
Riguardo la differenza tra capi omologati, ovviamente si va un pò a sensazioni, senza prove sicure non puoi sapere se una Dainese o una Spidi sono equivalenti o meno per esempio...ovvio che se trovi una tuta senza nome (o palesemente "cinesata") a 150e (e ci sono), un minimo di sospetto penso che ti dovrebbe venire, no ?
Io ho preso una non omologata (anche perchè 1200e per una Gimoto WAS+ non li ho purtroppo), ho speso 300e e mi son preso una BKS Silverstone...perchè non una più famosa "italiana" ? Perchè ha pelle da 1,5mm, tripli strati, cuciture sestuple, protettori Betac (italiani) anche sui fianchi, e kevlar sotto le parti in tessuto, è sufficiente ? Però l'ho scoperto solo documentandomi in rete, grazie al Tinga per esempio, non certo sulle riviste (purtroppo).
 
11986624
11986624 Inviato: 15 Giu 2011 20:48
 

Cueza_89 ha scritto:
Andando leggermente OT lancio un'affermazione provocatoria: cosa ci fanno allora sul mercato dei capi non omologati o certificati che dir si voglia ?! Mi chiedo se non sarebbe interessante mettere dei paletti a tutti i produttori di abbigliamento (come ad esempio per i caschi, le scodelle se ti fermano ti fanno il verbale perchè ci puoi girare al massimo in bici) in modo che non solo alcuni capi siano regolarmente omologati, ma tutti i capi a listino siano perlomeno testati,

E' esattamente quello che dicevo io!!! Cosa ci stanno a fare?

Cueza_89 ha scritto:
come capi che, secondo me, se fossero sottosposti ai test di omologazione li passarebbero a pieni voti. icon_cool.gif

... qui ho dei seri dubbi...
 
11986858
11986858 Inviato: 15 Giu 2011 21:24
 

Cueza_89 ha scritto:
cosa ci fanno allora sul mercato dei capi non omologati o certificati che dir si voglia?!


E' un discorso legislativo: fino a che una norma non viene imposta come obbligatoria per la distribuzione di un prodotto (come per i caschi), ognuno sarà libero di progettare, produrre e commercializzare ciò che vuole. Anche perchè tutto l'abbigliamento in questione, proprio perchè non viene classificato come DPI (come una scarpa antinfortunistica od un paio di guanti o i giubbini riflettenti o gli occhiali protettivi, ecc), non deve sottostare a normative particolari, tolto giusto le protezioni a ginocchia, gomiti, spalle, fianchi (ma se qualcuno aggiunge informazioni a proposito è meglio...).

Sono in ogni caso del parere che definire un capo del tutto non protettivo solo perchè non omologato è eccessivo, perchè esistono ancora, per fortuna, Marche che hanno un reparto R&D che lavora e si inventa cose nuove, nell'ottica di proporre sempre maggior protezione. Il fatto che non vi sia l'obbligo di applicare le normative lascia sicuramente anche più libertà di azione ed inventiva e non ritengo che aver scelto questa strada in luogo della certificazione sia a priori da condannare, se poi i risultati ci sono. Altre Marche hanno invece scelto la strada appunto della certificazione, con investimenti anche in questi casi non piccoli e col vantaggio di avere dei numeri oggettivi che testimoniano i risultati raggiunti. Come già detto, è questo il pregio della certificazione, dati oggettivi e confrontabili. Fermo restando che la normativa non deve correre il rischio, in ogni caso, di ostacolare e frenare la ricerca di nuove soluzioni.
 
11987021
11987021 Inviato: 15 Giu 2011 21:51
 

a proposito dello speciale abbigliamento...


io sono diversi giorni che lo cerco, ma nessun edicolante pare avercelo. eusa_wall.gif , sono stata anche da quelli più forniti, ma nulla.
 
11987266
11987266 Inviato: 15 Giu 2011 22:35
 

PaoloG ha scritto:
E' un discorso legislativo: fino a che una norma non viene imposta come obbligatoria per la distribuzione di un prodotto (come per i caschi)

E' vero... non è un discorso legislativo (e aggiungo "purtroppo"), si tratta solo di ETICA e rispetto per la propria pellaccia.

PaoloG ha scritto:
e non ritengo che aver scelto questa strada in luogo della certificazione sia a priori da condannare, se poi i risultati ci sono.

Eh ma... i risultati non ci sono! L'abbigliamento che troviamo in giro è pessimo, si apre tutto al solo vedere l'asfalto. Cronache di tutti i giorni...

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11987905
11987905 Inviato: 16 Giu 2011 0:29
 

Motociclismo ha scritto:

Comunque, questo genere di capi è ancora ben lontano dall’essere frequente nei listini delle aziende di abbigliamento da moto.


E questo dipende anche da voi,ok per il paraschiena e l'abs ma ora bisogna fare pressione anche sul resto.....sui forum se ne parla e anche tanto,sulle riviste mi pare non tanto.
Vestibilità,confort e COSTI mi sembrano problemi che spuntano fuori solo in Italia,ma che all'estero non ci sono.......vedi Scott e Jofama,magari andate a chiedergli come fanno loro così poi lo dite alle nostre aziende.
Interessanti le interviste alle aziende,ma mi sanno di spot pubblicitario,a quando delle prove VOSTRE sul vestiario?quand'è che farete dei test di laboratorio?le riviste straniere lo fanno e voi siete la rivista più importante che abbiamo.
 
11988217
11988217 Inviato: 16 Giu 2011 7:47
 

Cristian72 ha scritto:


E questo dipende anche da voi,ok per il paraschiena e l'abs ma ora bisogna fare pressione anche sul resto.....sui forum se ne parla e anche tanto,sulle riviste mi pare non tanto.
Vestibilità,confort e COSTI mi sembrano problemi che spuntano fuori solo in Italia,ma che all'estero non ci sono.......vedi Scott e Jofama,magari andate a chiedergli come fanno loro così poi lo dite alle nostre aziende.
Interessanti le interviste alle aziende,ma mi sanno di spot pubblicitario,a quando delle prove VOSTRE sul vestiario?quand'è che farete dei test di laboratorio?le riviste straniere lo fanno e voi siete la rivista più importante che abbiamo.



eccoci e' questo il punto . vorremmo una maggior forza di critica , nonostante gli inserzionisti pubblicitari . non e' bello venire a conoscere da altre fonti che una semplice giacca in cordura 500 , non rispetta i requisiti minimi di protezione dell'utilizzatore e quindi "non" sono da usare in moto . ci aspettavamo tutti di venire a conoscere la cosa da "voi" .
 
11988286
11988286 Inviato: 16 Giu 2011 8:39
 

Il nostro impegno per la sicurezza va a prescindere dagli inserzionisti, ai nostri lettori dobbiamo e vogliamo dare informazione.

Vi rimandiamo, ad esempio, alla prova che abbiamo fatto con 20 caschi jet circa un anno fa dove abbiamo ripetuto le prove di omologazione, scoprendo che alcuni dei modelli che abbiamo testato non rispettavano i requisiti previsti.

Ecco l'articolo sul sito che anticipava il servizio sulla rivista con tutti i risultati: Link a pagina di Motociclismo.it
 
11991462
11991462 Inviato: 16 Giu 2011 18:36
 

Motociclismo ha scritto:
Il nostro impegno per la sicurezza va a prescindere dagli inserzionisti, ai nostri lettori dobbiamo e vogliamo dare informazione.

Vi rimandiamo, ad esempio, alla prova che abbiamo fatto con 20 caschi jet circa un anno fa dove abbiamo ripetuto le prove di omologazione, scoprendo che alcuni dei modelli che abbiamo testato non rispettavano i requisiti previsti.

Ecco l'articolo sul sito che anticipava il servizio sulla rivista con tutti i risultati: Link a pagina di Motociclismo.it


quindi perche' no? nonostante la non obbligatorieta' di legge xche' non mettete a confronto una giacca omologata con una che non lo e' ?
una rivista che anticipa e va' oltre a cio' che la legge non obbliga a produrre . capisco che sia una cosa non facilissima da realizzare ma potrebbe avere delle conseguenze davvero interessanti . magari l'impatto sul pubblico porterebbe a una + diffusa presa di coscenza da parte di molti motociclisti . e magari in molti poi richiederebbero omologato . e come sappiamo l'offerta la fa' la domanda . , . sta' a voi raccogliere l'invito .
 
11991567
11991567 Inviato: 16 Giu 2011 18:58
 

caps76 ha scritto:


quindi perche' no? nonostante la non obbligatorieta' di legge xche' non mettete a confronto una giacca omologata con una che non lo e' ?
una rivista che anticipa e va' oltre a cio' che la legge non obbliga a produrre . capisco che sia una cosa non facilissima da realizzare ma potrebbe avere delle conseguenze davvero interessanti . magari l'impatto sul pubblico porterebbe a una + diffusa presa di coscenza da parte di molti motociclisti . e magari in molti poi richiederebbero omologato . e come sappiamo l'offerta la fa' la domanda . , . sta' a voi raccogliere l'invito .
questa potrebbe essere una soluzione ma secondo me presenta un problema. eusa_wall.gif
Quale giacca non omologata utilizzare? qui sorge il dilemma poichè ad esempio se si usa la giacca non omolgata X paragonata alla omologata Z ottiene un certo risultato, ma magari con la giacca Y i risultati sarebbero stati diametralmente opposti. Però non essendo capi si cui si hanno dati certi non si può sapere di conseguenza il problema si allarga perchè di sicuro se io facessi la prova con una giacca di marca X e basta questa marca potrebbe prendersela con me perchè di fatto faccio pubblicità negativa nei suoi confronti. Questo credo che renda complicata la cosa.
Forse potrebbe essere diversa la questione nel fare confronti tra capi non omolgati (magari un modello per ogni marca) sottoponendoli ai test di omologazione e confrontando i risultati raggiunti con gli standard imposti dall'omologazione icon_wink.gif La cosa sarebbe (credo) fattibile ma molto poco economica eusa_wall.gif eusa_wall.gif

icon_arrow.gif per quanto riguarda la diffusione del "sapere" io ci metto di mezzo anche i venditori dei negozi che secondo me in molti casi se la tentano mentre in tanti altri sono proprio disinformati e questo contribuisce ad aumentare la disinformazione e i falsi miti. Da questo punto di vista giusto a scopo di indagine si potrebbero sottoporre delle semplici domande ai rivenditori sulle omologazioni per capire un pò quale è il livello "culturale" di chi lavora nel settore 0509_lucarelli.gif
 
11991679
11991679 Inviato: 16 Giu 2011 19:23
 

brugo84 ha scritto:
questa potrebbe essere una soluzione ma secondo me presenta un problema. eusa_wall.gif
Quale giacca non omologata utilizzare? qui sorge il dilemma poichè ad esempio se si usa la giacca non omolgata X paragonata alla omologata Z ottiene un certo risultato, ma magari con la giacca Y i risultati sarebbero stati diametralmente opposti. Però non essendo capi si cui si hanno dati certi non si può sapere di conseguenza il problema si allarga perchè di sicuro se io facessi la prova con una giacca di marca X e basta questa marca potrebbe prendersela con me perchè di fatto faccio pubblicità negativa nei suoi confronti. Questo credo che renda complicata la cosa.
Forse potrebbe essere diversa la questione nel fare confronti tra capi non omolgati (magari un modello per ogni marca) sottoponendoli ai test di omologazione e confrontando i risultati raggiunti con gli standard imposti dall'omologazione icon_wink.gif La cosa sarebbe (credo) fattibile ma molto poco economica eusa_wall.gif eusa_wall.gif

icon_arrow.gif per quanto riguarda la diffusione del "sapere" io ci metto di mezzo anche i venditori dei negozi che secondo me in molti casi se la tentano mentre in tanti altri sono proprio disinformati e questo contribuisce ad aumentare la disinformazione e i falsi miti. Da questo punto di vista giusto a scopo di indagine si potrebbero sottoporre delle semplici domande ai rivenditori sulle omologazioni per capire un pò quale è il livello "culturale" di chi lavora nel settore 0509_lucarelli.gif


ma non la vedo cosi' "impossibile" da fare . il top di gamma di ogni casa produttrice . che so' streetguard bmw , dainese gator ecc... ecc...
 
11992523
11992523 Inviato: 16 Giu 2011 21:47
 

ricorda che i test da fare sono tanti per cui non credo che basti un singolo capo d'abbigliamento per fare tutte le prove eusa_think.gif eusa_think.gif (su questo che ho appena scritto non metto la mano sul fuoco icon_xd_2.gif )
 
11993012
11993012 Inviato: 16 Giu 2011 23:11
 

Brugo ma credi davvero che il problema sia economico? che non abbiano i soldi per comperare qualche giacca? il problema diventa economico dopo il test,quando le aziende che ne escono male potrebbero togliergli la pubblicità.......è il problema di tutta l'informazione italiana che dipende dai pubblicitari.

Il test su jet deve essermi sfuggito,o forse l'ho visto e l'ho saltato perchè l'unico uso che ne farei di un jet è forarlo e usarlo come scolapasta.
Comunque sempre meglio di niente.....speriamo che arrivi anche dell'altro.
 
11993763
11993763 Inviato: 17 Giu 2011 8:32
 

Cristian, abbiamo deciso di fare la prova sui jet a seguito di una denuncia di Altroconsumo che ne dichiarava molti non a norma. Comunque, non è certo il timore di perdere pubblicità che ci frena. Come detto da qualcuno, omologazioni e certificazioni sull'abbigliamento sono procedimenti molto più complessi e lunghi; il motivo per cui in pochi ancora certificano i propri capi sta proprio qui. Magari affronteremo la cosa sulla rivista o sul sito e vedrai che l'elenco delle prove a cui vanno sottoposti i capi (a partire dal tessuto/pelle, poi vari passaggi fino al capo finito) è davvero lungo.
 
11995208
11995208 Inviato: 17 Giu 2011 13:34
Oggetto: io trovo che la vostra informazione sia corretta
 

Ricordo a tutti i provocatori, che Motocilcismo è qui, mentre le altre riviste non ci sono. Ed una cosa a cui avevo immediatamente pensato, nel momento in cui è apparso Motociclismo, era proprio che succedesse quanto si legge qui.
Con il coraggio di Motociclismo dimostrato ad entrare in un forum "libero" la mia scelta di ritenere tale testata la migliore di gran lunga nel panorama delle riviste specializzate di settore, si è confermata.

Motocilcismo è una testata giornalistica di settore che pur forte di una storia antica, inserisce "contenuto" negli articoli che presenta, non ne fa una semplice collezione come altri giornali. Anche a me talvolta sembra evidente che Motocilcismo presenti più benevolmente certi prodotti, in concomitanza con un mare di pubblicità degli stessi. e che c'è di male? come pure la rivista contiene molte pubblicità di cose, tra cui capi di abbigliamento, che non corrispondono a norme o non norme.
Sono pubblicità, "consigli" per gli acquisti e non raccomandazioni per gli acquisti.

Se fossero raccomandazioni, non comprerei più il giornale.

Arriva la blauer, ti chiede uno spazio pubblicitario, la rivista è molto letta, in un contesto generale di promozione esce la pubblicità su Motociclismo. Mica significa che Motociclismo consiglia Blauer, se ti piace Blauer te lo compri.

Sono convinto e ho riscontrato che, vedi prova sui caschi già citata, qualora il giornale provasse in confronto prodotti tra cui quelli di aziende "sponsor" (sponsor nel semplice senso che usano la testata per fare pubblicità) se il risultato per un prodotto di uno sponsor fosse SCRAUSO la testata in qualche maniera lo direbbe. Lo ha già fatto.

In maniera edulcorata magari, ma lo direbbe. Oppure non lo direbbe per nulla (sparendo il prodotto dal test).
Non attribuiamo ad Motociclismo la funzione di una rivista tipo Altroconsumo o robe del genere o associazioni per la tutela dei consumatori o enti tipo legambiente, o casaclima o enti di certificazione, perché sennò vien fuori un putiferio.
Raccomandiamoci invece che cerchi di essere, come sempre ha provato ad essere, la più oggettiva possibile nelle valutazioni e nei test che compie per proprio conto.
 
11995845
11995845 Inviato: 17 Giu 2011 15:23
Oggetto: Re: io trovo che la vostra informazione sia corretta
 

atreoing ha scritto:
Ricordo a tutti i provocatori, che Motocilcismo è qui, mentre le altre riviste non ci sono. Ed una cosa a cui avevo immediatamente pensato, nel momento in cui è apparso Motociclismo, era proprio che succedesse quanto si legge qui.
Con il coraggio di Motociclismo dimostrato ad entrare in un forum "libero" la mia scelta di ritenere tale testata la migliore di gran lunga nel panorama delle riviste specializzate di settore, si è confermata.

Motocilcismo è una testata giornalistica di settore che pur forte di una storia antica, inserisce "contenuto" negli articoli che presenta, non ne fa una semplice collezione come altri giornali. Anche a me talvolta sembra evidente che Motocilcismo presenti più benevolmente certi prodotti, in concomitanza con un mare di pubblicità degli stessi. e che c'è di male? come pure la rivista contiene molte pubblicità di cose, tra cui capi di abbigliamento, che non corrispondono a norme o non norme.
Sono pubblicità, "consigli" per gli acquisti e non raccomandazioni per gli acquisti.

Se fossero raccomandazioni, non comprerei più il giornale.

Arriva la blauer, ti chiede uno spazio pubblicitario, la rivista è molto letta, in un contesto generale di promozione esce la pubblicità su Motociclismo. Mica significa che Motociclismo consiglia Blauer, se ti piace Blauer te lo compri.

Sono convinto e ho riscontrato che, vedi prova sui caschi già citata, qualora il giornale provasse in confronto prodotti tra cui quelli di aziende "sponsor" (sponsor nel semplice senso che usano la testata per fare pubblicità) se il risultato per un prodotto di uno sponsor fosse SCRAUSO la testata in qualche maniera lo direbbe. Lo ha già fatto.

In maniera edulcorata magari, ma lo direbbe. Oppure non lo direbbe per nulla (sparendo il prodotto dal test).
Non attribuiamo ad Motociclismo la funzione di una rivista tipo Altroconsumo o robe del genere o associazioni per la tutela dei consumatori o enti tipo legambiente, o casaclima o enti di certificazione, perché sennò vien fuori un putiferio.
Raccomandiamoci invece che cerchi di essere, come sempre ha provato ad essere, la più oggettiva possibile nelle valutazioni e nei test che compie per proprio conto.


Non penso sia "provocazione" esprimere un proprio parere, non è che perchè c'è qui Motociclismo allora bisogna genuflettersi...sono sicuramente contento che una rivista di tale spessore e fama si metta in discussione con gli utenti e/o lettori attraverso un forum , è molto utile e indice di qualità e attenzione, ho scritto quel che ho scritto perchè leggo motociclismo da anni ma da poco ho acquisito un "occhio attento" alle problematiche della sicurezza in moto (anche per gli acquisti che ho dovuto/voluto fare quando presi la mia SV) e finchè è una pubblicità , passi, sono sicuro come te che se fosse palesemente falsa o fuorviante, Motociclismo sarebbe la prima a non volerla sulle proprie pagine, ma i prodotti "In vetrina" (sai, quelle mini "news" che parlano del nuovo prodotto della tal azienda, ecc...) secondo me andrebbero trattati con riguardo diverso (torno a dire, un paraschiena L1 non andrebbe manco pubblicato , se non per dire "Ragazzi, se ve lo propongono, cambiate negozio!").

Tutto qua, nessuna polemica.
 
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