Tecnica
La Batteria: funzionamento e manutenzione
Scritto da Blackbaron - Pubblicato 02/12/2005 16:40
Molti di noi si chiedono come funziona una batteria e quali sono i consigli per ottenere un corretto funzionamento e garantirne una lunga durata.

Con il termine batteria indichiamo genericamente l’insieme di elementi che collegati tra loro elettricamente costituiscono un accumulatore. Questo apparecchio è in grado di accumulare energia elettrica, necessaria per alimentare tutti i dispositivi elettrici di motoveicoli ed autoveicoli tra cui motorino di avviamento, dispositivi di illuminazione di segnalazione ed altro.

La batteria è formata da più accumulatori, e ciascuno di loro costituiscono la cella elettrolitica ovvero gli elementi della stessa batteria. I medesimi elementi sono caratterizzati da un insieme di elettrodi o piastre costituite da biossido di piombo sull’elettrodo positivo, e piombo spugnoso sul negativo, ed il tutto immerso in un elettrolita. Questi elementi collegati opportunamente tra di loro costituiscono la cosiddetta batteria, e sarà in grado di fornire o immagazzinare energia grazie al processo chimico di ossido-riduzione, mentre il liquido elettrolita non è altro che una soluzione in acqua distillata e acido solforico al 30% circa di concentrazione in volume, e tale soluzione ci mette in grado di stabilire l’eventuale stato di carica mediante l’uso di un densimetro, in quanto saremo in grado di risalire attraverso la lettura del valore della densità dell’elettrolita, la tensione approssimativa dell’elemento.

Ovviamente questo è l’esempio costruttivo di una batteria al piombo in quanto in commercio ne esistono di diverse tipologie, infatti oggi vengono aggiunte altre tecnologie di costruzione, l’aggiunta di altri materiali come l’antimonio che è tra i più vecchi, l’uso del calcio per le batterie di buona qualità ed il loro uso permette di far diminuire il fenomeno di autoscarica e solfatazione.


Le caratteristiche principali di una batteria, che ne distinguono la qualità sono la corrente di spunto e la capacità;

  • La corrente di spunto è la caratteristica di riuscire ad erogare un picco massimo di corrente, per un arco di tempo breve, esso avrà un’intensità pari a circa 6 volte la capacità della corrente della batteria e generalmente per una batteria di 55Ah la corrente di spunto sarà di circa 270Ampere. La corrente di spunto è particolarmente necessaria per le fasi di avviamento dei motori, in quanto critiche per l’elevata quantità di corrente richiesta.
  • La capacità della batteria è data dalla quantità di elettricità che essa può erogare prima che la tensione totale si abbassi al di sotto del valore finale, infatti la sua capacità varia con la durata della scarica, è espressa in amperora (Ah).


Per quanto riguarda i fenomeni di solfatazione e autoscarica, possiamo dire che sono purtroppo non evitabili, in quanto dovute alle condizioni reali per cui entrano in gioco determinati altri fattori che li generano.

  • L’autoscarica è un fenomeno per cui la cella elettrolitica (elemento) perde la carica pur mantenendo il circuito elettrico aperto (poli della batteria staccati) ed è dovuto alle imperfezioni dei materiali difetti di isolamento e dalle reazioni chimiche spontanee della cella oltre che alle impurità dell’elettrolita.
  • La solfatazione è un fenomeno spontaneo che insorge con la normale scarica della batteria, che essa sia usata o meno. Durante la normale fase di scarica viene a generarsi sulle piastre la formazione di solfuro di piombo, il deposito di tale sostanza influisce sull’attività chimica della batteria riducendone l’efficienza, e nel caso si prosegua con una scarica prolungata si può anche compromettere la batteria danneggiandola irrimediabilmente.


Per quanto sopra descritto, si deduce quali sono le caratteristiche e quali sono i rimedi per far si che un a batteria riesca a mantenere per il più lungo tempo possibile la sua condizione di efficienza, allungandone la durata. Per quanto riguarda la manutenzione, non è un problema da non poter tenere sotto controllo, l’importante che la batteria non venga mai lasciata per periodi molto lunghi senza che si effettui una ricarica in quanto, per l’effetto stesso dell’autoscarica si rischia di comprometterne la funzionalità, controllare sempre il livello dell’elettrolita in quanto nel caso il livello sia basso e le piastre siano scoperte, fa si che la formazione di ossidi e il depositarsi dei fanghi (sostanze metalliche) sul suo fondo ne causino il cortocircuitarsi degli elementi danneggiandola permanentemente.

Per le batterie senza manutenzione sigillate tipo Gel o MF non necessitano di questi interventi, tranne che per il processo di mantenimento della carica.
Ultimo consiglio in merito riguarda l’operazione di ricarica, che deve essere effettuata con dei carica batterie che siano in grado di fornire un processo di ricarica lenta infatti la corrente di carica non deve superare 1/10 della capacità di corrente della batteria. Nei casi di batterie Gel o MF è consigliabile l’uso di caricatori intelligenti capaci di interrompere lo stato di ricarica appena abbia raggiunto la soglia di carica completa, erogando solamente una leggera corrente denominata carica di mantenimento.

Blackbaron

 

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Commento di: Davide il 02-12-2005 16:46
BlackBaron complimenti per questo articolo e per tutti gli altri che hai scritto, sei proprio una persona preparata e competente e spazi in parecchi campi. Ancora bravo.
Commento di: NoNikoNoParti il 02-02-2006 08:31
veramente complimenti, mi hai fatto chiarezza su un argomento molto interessante. se la prossima volta ti lanci in qualche formula chimica con relativa reazione mi faresti ancora più felice. Una domanda però mi è rimasta, perchè col freddo le batterie tendono a scaricarsi?? è una cosa che pare solo a me oppure la temperatura centra qualcosa?
attendo una risposta se hai qualche idee, in ogni caso grazie e complimenti ancora.