Moto
Alcuni consigli sulla guida della moto....
Scritto da Niko - Pubblicato 16/06/2008 15:11
Questo articolo non vuole essere un manuale di guida, ma offrire alcuni spunti per guidare in maggior sicurezza (su strada) e fluidità la moto, che le scuole guida difficilmente insegnano.

Inutile ribadire il concetto che la strada non è la pista, e quindi piena di pericoli e priva di vie di fuga, ma spesso noi motociclisti con l'esperienza, le cadute o corsi di guida, ci accorgiamo che una volta conseguito la patente c'è ancora molto da imparare, e da tirar fuori dalla nostra moto, per divertirsi maggiormente ed essere più sicuri.

La moto va guidata con tutto il corpo: grazie a leggi della fisica è facile mantenere in posizione diritta il nostro mezzo, la difficoltà avviene nel caso in cui dobbiamo affrontare delle curve o evitare ostacoli improvvisi. Quando siamo fermi, spingendo sul manubrio, lo stesso ruota a destra o sinistra, ma le cose cambiano sensibilmente con il mezzo in movimento.

Se applicamo una leggera spinta sui manubri, questo non ruoterà ma tenderà invece a far scendere in piega la moto ed aumentarne l'inclinazione dalla sua perpendicolarità, permettendoci di percorrere le curve. Maggiore è la velocità, maggiore dovrà essere la pressione esercitata dalla mano sul manubrio per avere una migliore reattività della moto stessa, viceversa ci accorgiamo che al di sotto di una certa velocità ci è difficile applicare delle pressioni al manubrio, in quanto abbiamo la sensazione che la moto cada. Da tenere presente che le braccia non devono essere troppo piegate, e quindi caricare tutto il peso sul manubrio, e neppure troppo allungate, il che determinerebbe un "aggrapparsi" allo stesso, con conseguente perdita di padronanza, sensibilità e guidabilità.

Certi movimenti dell'avantreno, comunemente chiamati "sbacchettamenti", sono infatti dovuti al fatto che il pilota è aggrappato al manubrio e lo tira a sè. In caso di frenata invece, la pressione degli arti superiori sul manubrio è necessaria per mantenere il resto del corpo in linea con la moto e non scomporre l'assetto. Per una maggior padronanza del mezzo infine si consiglia di regolare la posizione e distanza delle leve frizione e freno al fine di renderli facilmente accessibili e evitare movimenti innaturali degli arti o tempi di reazione maggiori per "trovare" i comandi, in caso di emergenza.

Anche le gambe svolgono la loro parte nel conseguire maggior padronanza del mezzo. Prima di spiegarne il motivo si consiglia però anche qui di regolare (ove possibile) le distanze dei comandi. La pressione degli arti sulle pedane aumenta la facilità di manovra del mezzo. La pressione dell'arto sulla direzione della curva serve a velocizzare la discesa in piega, mentre in uscita dalla stessa, la pressione dalla parte opposta aumenta la velocità di raddrizzamento dell'assetto della moto secondo il suo asse. In caso di frenata inoltre è importante stringere il serbatoio con la parte superiore degli arti ed il serbatoio con la parte inferiore (quest'ultima a volte si fa, a volte no). Queste pressioni, unitamente a quelle esercitate sul manubrio, consentono al corpo di non spostarsi eccessivamente in avanti in caso di staccate o frenate di emergenza, evitando di scomporre l'assetto del mezzo e, conseguentemente, permettendo con maggior rapidità e sicurezza la manovra successiva alla frenata, sia essa un inserimento in curva, evitare un ostacolo o la fermata stessa del veicolo.

Prima abbiamo accennato la percorrenza in curva. Un piccolo "trucchetto" per percorrere fluidamente le curve sta nel tenere presente alcune informazioni.
  • Accelerazione: all'aumentare della stessa, il mezzo tende ad allargare
  • Frenata: (posteriore) all'aumentare dello stesso, il mezzo tende a chiudere 
  • Giri motore: all'aumentare degli stessi il mezzo tende a chiudere.
Da quanto detto si evince che a seconda della tipologia di curva da percorrere dobbiamo dosare o meno il gas, o percorrerla ad un determinato numero di giri piuttosto che un altro. La "pecora nera" dei motociclisti sono le curve con stretto raggio. Ricordando quanto detto sopra, per dare maggior fluidità alla piega in curve strette è preferibile dosare l'accelerazione, tenendo premuto il freno posteriore e aumentando o diminuendo la pressione dello stesso per modificare la traiettoria.

Vorrei ricordare infine che queste informazioni sono generali, e se applicate sulla guida in strada daranno subito dei risultati gradevoli, ma non sono trucchi per andare più veloci, anzi: consiglio vivamente la possibilità di frequentare dei corsi di guida sicura, dove validi istruttori insegneranno come gestire il proprio mezzo in assoluta sicurezza e con il massimo divertimento. Usciti da tali corsi ci si accorge immediatamente che non è solo la ciclistica del nostro mezzo a fare la differenza....

Sul forum si trovano le esperienze di utenti che vi hanno partecipato.

(Articolo realizzato in collaborazione con schwarztraum)
 

Commenti degli Utenti (totali: 7)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: Valerio91 il 17-06-2008 01:20
per aumentare i giri non devi accellerare ? quindi il mezzo tende ad aprire..

cm mai invece tende a chiudere ?
Commento di: Niko il 17-06-2008 07:51
Ciao.... Bisogna fare una piccola distinzione tra accelerare in uscita di una curva ed accelerare mentre la si sta ancora percorrendo. Nel primo caso il mezzo tenderà ad allargare perche l'accelerazione è più "consistente", più decisa; nel secondo, invece, l'azione sulla manopola deve essere dolce (ricordiamoci che in questo momento la moto è in piega all'interno della curva): questo farà sì che il motore rimanga "in tiro" per mantenere la traiettoria senza allargare. Se - al contrario - percorressimo la stessa curva a gas completamente mollato (quindi col motore al minimo dei giri), ci si accorgerebbe subito che, a parità di velocità di percorrenza, finiremmo decisamente più larghi rispetto a prima....
Commento di: dino_g il 17-06-2008 16:03
I giri aumentano anche se scali marcia...
Commento di: avandelli il 18-06-2008 14:50
non mi sono mai accoro se faccio una pressione sul manubrio o meno..effettivamente non ci avevo pensato
Commento di: Niko il 20-06-2008 10:00
Ciao! Se ti sposti col corpo, anche solo di un poco, sulla sella lo si fa inconsapevolmente: poi chiaro che se ci si fa caso, si possono fare delle prove ma senza mai esagerare!! La pressione sul manubrio/semimanubio dev'essere comunque lieve, altrimenti si corre il rischio di perdere l'anteriore in piega....
Commento di: fulk il 21-06-2008 23:01
Ottimo articolo Niko e grazie per aver linkato fra le esperienze anche le mie! :)
Mi fa molto piacere; questi corsi aprono la mente, fateci tutti un pensierino ;)
Commento di: simoneinmoto il 28-05-2011 19:13
Belli questi consigli, tanto più dati a uno come me che riprende(finalmente) a smanettare dopo 18 anni di purgatorio (vedi scooter) con una moto totalmenta diversa, prima avevo un RD350... ora ho una gladius 650, gran moto e motore, ma non mi fido dell'avantreno, non lo sento e questo mi mette tensione quando devo piegare...C'è una spiegazione in questo??