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Portogallo 2023 - Go West!
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16363146 Inviato: 5 Ott 2023 17:32
Oggetto: Portogallo 2023 - Go West!
 

Premessa
Perché un viaggio nasce sempre da un'idea.
A gennaio è abitudine per me e Marcello sentirsi per concordare i periodi di ferie estive, soprattutto dopo che nel 2020 le abbiamo involontariamente sfalsate di una settimana. eusa_wall.gif
Succede così anche quest'anno e, in quell'occasione, Marcello mi comunica di avere un'idea per il viaggio di Settembre. Anche io ne ho una e quando l'amico pronuncia Portogallo scoppio a ridere: avevo avuto la stessa ispirazione pochi giorni prima, tant'è che avevo iniziato a buttare giù un percorso di massima!
Estendiamo la proposta agli abituali compagni di viaggio e ne riceviamo entusiastiche adesioni, peccato che il lavoro per qualcuno e un infortunio per qualcun altro facciano sì che a partire si resti in due, Marcello ed io, quelli dell'idea coordinata. icon_asd.gif
Passano i mesi, definiamo i dettagli, i luoghi da vedere, le strade da fare, decidiamo per il traghetto Genova - Barcellona all'andata per ridurre il kilometraggio e risparmiarci un po' di noioso trasferimento, progettiamo di raggiungere dapprima il sud del Portogallo, l'Algarve, per poi risalire verso nord, ci mettiamo un po' di passi sulle "Sierre" del sud della Spagna ed eccoci pronti a partire.

Sabato 9 Settembre
Il traghetto è previsto in partenza da Genova per le 17.00, l'imbarco un paio di ore prima. Ho tempo al mattino per chiudere le valigie, caricare la moto e partire con calma alla volta di Desio dove sono invitato a pranzo da Marcello. Oggi è suo compleanno, bel modo di festeggiarlo partendo per un viaggio!
Pranziamo presto e poi in moto verso Genova. Tutta autostrada, il pezzo finale della A7 ci riserva qualche piacevole curva e l'incrocio con un raduno di Lamborghini con targa svizzera. Un po' tamarre ma orgoglio dell'industria italiana (anche se ormai di propietà tedesca).

Sbrighiamo le formalità per l'imbarco e carichiamo le moto nella stiva della nave, prendiamo possesso della cabina che ci hanno assegnato (siamo troppo "anziani" per il passaggio ponte o per le sale poltrone) e ci apprestiamo a trascorrere le venti ore e mezza di traversata che ci aspettano.

Qualche chiacchiera, due passi negli spazi della nave, è la stessa che già ci ospitò in occasione del viaggio sui Pirenei nel 2019, qualche birra ad accompagnare la cena autoprodotta con "oggetto di culto" (leggasi: pane e salame) e una sana dormita cullati dal leggero rollio del traghetto. Il mare è un olio e si procede spediti.

La nave, dopo lo scalo a Barcellona, si dirigerà a Tangeri. Molti sono i cittadini del Marocco imbarcati, li vediamo tutti preoccupati e attenti alle notizie sul terremoto che ha colpito la loro terra trasmesse dal televisore dell'area bar sintonizzato su Al Jazeera. Sono i primi momenti, il bilancio delle vittime appare già tragico, si confermerà catastrofico nei giorni successivi. La forza della natura è indomabile e in questi casi imprevedibile.

Km 241

Domenica 10 Settembre
Veniamo svegliati dagli altoparlanti della nave che trasmettono un annuncio. In cabina però l'altoparlante non funziona e pertanto non capiamo cosa è stato annunciato. Visto che comunque sono le 8 di mattina, decidiamo di alzarci e di fare colazione. Chiediamo alla reception di cosa trattava l'annuncio e scopriamo che informava che bar e self service avrebbero cominciato a servire le colazioni. 0509_up.gif
Buttiamo uno sguardo verso la costa per tentare di capire dove siamo e, solo con l'aiuto della tecnologia, ci rendiamo conto di essere già di fronte alle coste spagnole. Le condizioni del mare ci hanno fatto guadagnare un paio d'ore sulla tabella di marcia. Alle 11:30 sbarchiamo sul suolo spagnolo.
Da Barcellona ci dirigiamo velocemente verso Valencia, le moto necessitano di carburante e ci fermiamo ad un'area di servizio. Non ci rendiamo subito conto che le diverse pompe offrono diversi tipi di benzina verde 95 ottani e, ovviamente, facciamo quella più cara: 1,95€/litro contro 1,75 di quella più economica. E' ora di pranzo e, visto che si prevedeva di mangiare sulla nave prima di sbarcare, abbiamo con noi del cibo. Ad una prima occhiata non vediamo tavoli da pic-nic e quindi ripartiamo. Ci rendiamo conto che erano presenti solo quando ormai siamo sulla corsia di accelerazione. Poco male, ci fermiamo all'area di parcheggio successiva che si trova nei pressi di un acquedotto risalente all'epoca romana battezzato "pont del diable". Chissà se anche per questo vale la stessa leggenda di quelli italiani, francesi e svizzeri che ho già visto?

La comoda autopista spagnola (autostrada gratuita) ci porta a Valencia non prima di aver fatto una sosta per dissetarci dato il caldo che abbiamo incontrato. Abbiamo prenotato un albergo dalle parti di Mestalla (la zona dello stadio del Valencia), un po' di cinema per parcheggiare dapprima sul marciapiede di fronte all'hotel e successivamente in un garage coperto non così semplice da raggiungere e, scopriremo domattina, anche piuttosto caro, il tempo di una doccia e ci lanciamo nella movida della città spagnola.


A piedi raggiungiamo la Ciutat Vella (città vecchia, centro storico) e, dopo una tappa d'obbligo all'Hard Rock Café, dove Marcello fa spesa in t-shirt, e un breve giro per la città (piena di turisti, molti italiani), ci concediamo una paella e sangria.

Dopo cena è un pub irlandese in Plaça de la Reina ad ospitarci per un paio di birre Murphy's rosse veramente notevoli e la partita Galles - Fiji del mondiale di rugby appena iniziato nella vicina Francia.
A letto presto che domani ci aspetta un lungo trasferimento con un po' di "movimento".

Km 370
Miglia nautiche 350 (tra sabato e domenica)
 
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16363152 Inviato: 5 Ott 2023 17:43
 

Lunedì 11 Settembre
Fatta colazione in hotel e recuperata la moto dal parcheggio, previo pagamento del salatissimo conto (23€ per parcheggiare una moto una notte mi sembra un po' eccessivo ma ormai il danno era fatto), usciamo da Valencia passando per la Città delle arti e della Scienza, il quartiere creato sul vecchio letto del fiume Turia ora deviato, dagli architetti Calatrava e Candela. Ci infiliamo in autostrada e, velocemente, ci dirigiamo verso Murcia, la oltrepassiamo ed entriamo in Andalusia. Abbandoniamo l'autostrada A-7 dalle parti di Huércal-Overa per percorrere la A-334 fino a Olula del Rio dove, finalmente, inizia un po' di montagna. La strada A-349 ci porta a percorrere ben 7 passi (due in realtà necessitano di una piccola deviazione), il più alto dei quali, il Collado García, raggiunge i 1246 metri.

Durante una delle deviazioni, vista l'ora consona, ci spostiamo nel paesino di Benitorafe alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti; la ricerca si rivela infruttuosa, il paesino sembra quasi disabitato.
Durante la discesa vedo un cartello che riassume quello che per me significa essere motociclista: indica Tabernas, la nostra meta odierna, e i km necessari per raggiungerla: 38, nello stesso momento il mio navigatore con il percorso impostato ne indica ben 216!
E' il momento di salire verso l'Alto de Velefique, bellissima strada curvosa, larga e dall'asfalto perfetto. Ci divertiamo pur senza esagerare con il gas e ci fermiamo al belvedere poco prima del passo a fare qualche foto al nastro d'asfalto che si dipana sul versante della montagna. Le nuvole che stanno salendo come noi sul versante della Sierra de Filabres un po' nascondono il paesaggio ma lo rendono particolarmente suggestivo.

Una volta in cima Marcello mi "redarguisce" per non essermi fermato al paesino di Velefique a cercare qualcosa da mangiare, in effetti non ha tutti i torti ma la sensazione che mi pervadeva in quel momento era quella del paese fantasma provata a Benitorafe.
Proseguiamo in discesa e notiamo che l'asfalto (chiaro) è bagnato. La tenuta è ottima, se non fosse per il drizzle alzato dalle ruote di Marcello che in quel momento è davanti non si direbbe nemmeno che abbia piovuto. Giunti al paesino di Bacares vediamo un bar ristorante. Ci fermiamo ed entriamo a mangiare qualcosa. L'idea è di qualcosa di leggero ma finiamo con una ottima bistecca alla brace per me e delle altrettanto buone costolette di agnello per Marcello. Un'entrée a base di insalatina, per sgrassare, si rivela in realtà un mix di verdure varie e tonno, tutt'altro che leggero. Saltiamo il dolce e prendiamo un caffé decisamente di buona fattura. Mentre stiamo mangiando, all'esterno il cielo scarica un po' di pioggia: siamo stati fortunati, per oggi non ci si bagna!
Riprendiamo le moto e ad attenderci ci sono altri 6 passi di cui due oltre i 2000 metri, uno dei quali, il Calar Alto, rappresenta il punto più alto che toccheremo nella penisola iberica a ben 2160 m slm.

La discesa ci porta verso Gergal dove ci infiliamo nell'autostrada che attraversa il deserto di Tabernas, l'unico deserto geograficamente considerato come tale localizzato in Europa, dove a partire dagli anni '60 sono stati girati numerosi film tra i quali alcuni western diretti da Sergio Leone (C'era una volta il West, Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più). Usciti dall'autostrada ci dirigiamo verso i set cinematografici dei film di Leone che sono diventati attrazione turistica con spettacoli dal vivo, possibilità di gite a cavallo e il saloon che fa servizio bar. E' lunedì pomeriggio e gli avventori sono pochi, lo spettacolo dal vivo è composto di due soli attori con la spalla della "locandiera", è in spagnolo ma è assolutamente godibile.

Dal parco Western Leone ci spostiamo al paesino di Tabernas, piccolo e tipicamente andaluso con forti influenze moresche, dove abbiamo prenotato un Hostal per la notte. La gentile proprietaria ci offre anche un ampio garage per ricoverare le moto. Per la cena ci affidiamo al sentimento e al caso (e anche ad uno dei pochi locali aperti) cadendo bene in un bar che serve ottima birra, ottime e variegate tapas e ottimi piatti.

Il sonno ristoratore ci prepara alla giornata successiva, caratterizzata ancora da un lungo trasferimento con delle piacevoli "varianti".

km 538
Passi 14
 
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16363153 Inviato: 5 Ott 2023 17:44
 

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bravi ragazzi, aspetto il resto. 0509_up.gif 0509_up.gif
 
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16363156 Inviato: 5 Ott 2023 17:56
 

Complimentoni!
Dai che sono curioso icon_asd.gif
 
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16363164 Inviato: 5 Ott 2023 18:49
 

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16363171 Inviato: 5 Ott 2023 19:18
 

Ma come? Già il report? icon_eek.gif
Credevo di leggerlo a gennaio.... icon_asd.gif
 
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16363178 Inviato: 5 Ott 2023 19:55
 

ziomunch ha scritto:
Ma come? Già il report? icon_eek.gif
Credevo di leggerlo a gennaio.... icon_asd.gif

L'ho iniziato... non so quando lo finirò icon_asd.gif
 
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16363179 Inviato: 5 Ott 2023 20:01
 

Ok ci conto, che poi mi annoio a gennaio! icon_asd.gif
 
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16363202 Inviato: 5 Ott 2023 23:43
 

Eccomi!! icon_biggrin.gif
Mi gusterò il report degustando pop-corn e chinotto. icon_asd.gif

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16363873 Inviato: 9 Ott 2023 19:10
 

Non vedo l'ora che arrivino le prossime puntate!
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16364410 Inviato: 12 Ott 2023 11:34
 

Martedì 12 Settembre
Al risveglio siamo affascinati dalle luci dell'alba su Tabernas (non perché ci si sia svegliati presto ma perché, complice il fuso e la posizione molto a ovest, l'alba è piuttosto tardi), ci prepariamo, recuperiamo le moto in garage e partiamo per la tappa odierna che, strano, è piuttosto lunga.

Necessitiamo entrambi di rifornire le moto e anche gli stomaci, soddisfiamo la necessità in un distributore di benzina poco fuori l'autovia (ho imparato in questo viaggio iberico che nelle autovie in Spagna praticamente non ci sono aree di servizio ma vengono ben segnalati i distributori nei pressi delle uscite) anche se inizialmente ho avuto qualche problema nel localizzarlo, Marcello invece lo aveva visto.
Dopo una sessantina di km di noioso trasferimento autostradale ci apprestiamo a salire il primo passo di giornata, il Puerto de la Ragua a 2039 metri (anche se il cartello indica un generico 2000), non prima di una sosta per fotografare il pittoresco Castillo de la Calahorra.

La strada verso il passo è semplicemente stupenda: carreggiata quasi sempre larga (due corsie), asfalto perfetto, tracciato divertente. Anche il panorama è molto suggestivo: è la tipica strada che andrebbe percorsa due volte, una per il divertimento motociclistico e l'altra per gli aspetti paesaggistici. In cima non c'è anima viva se si escludono delle forze dell'ordine (immagino corrispondenti ai nostri forestali) fermi con due auto all'imbocco di una sterrata poco oltre il cartello del passo.

La temperatura a quella quota e a quell'ora (sono le 10:15 del mattino) è gradevolissima anche se non supera i 15°C. La discesa dal passo ci porta a percorrere due strade che, nella mia breve esperienza iberica, non posso fare altro che definire "le più belle di Spagna", sono la A-348 e la A-346, un susseguirsi di curve e controcurve su asfalto, nemmeno a dirlo, perfetto e con traffico pressoché inesistente. Percorriamo i circa 65 km fino alla presa (diga) de Rules con il sorriso a 32 denti dentro al casco.

Riprendiamo l'autostrada diretti a Malaga, tappa veloce in zona porto, meta anche in questo caso l'Hard Rock Café, e ci concediamo il pranzo in uno dei locali di fronte al mare (c'è ormeggiato uno yacht da 40 milioni di euro, roba da straccioni...) mangiando ottimi moscardini con purè di patate senza nemmeno spendere un capitale.

Essere narratore a posteriori di questa avventura permette di raccontare anche aneddoti di cui al momento non si era a conoscenza: poco prima di Malaga, in autostrada, ad un certo punto il limite di velocità passa dai 100 km/h ad 80 e, poco dopo, è presente un rilevatore elettronico della velocità. Risultato: meno di 15 giorni dopo il nostro ritorno a casa sia Marcello che io ci troviamo nella cassetta della posta una bella contravvenzione per eccesso di velocità! 0509_down.gif Fortunatamente in Spagna se paghi entro 20 giorni dalla notifica l'importo viene dimezzato e per questo il costo totale della vacanza non è cresciuto di molto. Alcune piccole considerazioni su questo avvenimento: dalla Spagna la notifica arriva in 20 giorni, via posta normale, non vi sono spese aggiuntive né per la notifica né per l'identificazione del proprietario del mezzo, il pagamento può essere effettuato comodamente con carta di credito senza aggravi ulteriori, proprio come in Italia (giusto per sottolineare: notifica dopo tre mesi, spese di notifica e di identificazione del mezzo a carico del "reo", spese per il pagamento sia che lo si faccia in posta che con pagoPA...), chi dovrebbe essere tra i due il paese più avanzato? Va beh, aggiungo alla mia personalissima e non voluta collezione di multe anche quella spagnola. Mi mancava. 0509_mitra.gif
Lasciamo la visita della città ad una prossima volta, magari in aereo (con il caldo che c'è non ci sembra proprio il caso di girare per Malaga in abbigliamento da moto), e ci dirigiamo, sempre in autovia, verso Marbella e San Pietro di Alcantara. Una piacevole brezza mitiga il caldo della Costa del Sol, l'autovia attraversa località turistiche famose e gli scorci sul mare sono veramente notevoli.
Da San Pietro di Alcantara parte un'altra incantevole strada, la A-397 che conduce a Ronda, tappa odierna del nostro viaggio. Percorriamo 4 passi su, mi sembra di essere ripetitivo, asfalto perfetto, strada larga, un po' più di traffico rispetto alla mattina ma nulla di che.

Ronda si rivela una meta ancor più bella di quanto avessi immaginato vedendone le foto: su un pianoro a strapiombo verso occidente sulla sottostante pianura, attraversata da una profonda gola (el tajo) che divide la città vecchia dalla nuova e sulla quale svetta un ponte alto oltre 100 metri costruito sul finire del XVIII secolo.

Altri due ponti attraversano la spaccatura, uno di origine romana e uno di costruzione araba. La città è anche sede della più antica plaza de toros di Spagna, vanta cittadini famosi tra i quali Orson Welles (che la scelse per gli ultimi anni della sua vita in fede al detto "Un hombre no es de donde nace, sino donde elige morir", "un uomo non è di dove nasce ma di dove sceglie di morire") e Ernest Hemingway che qui trovò soddisfazione alla sua ossessione per la corrida. Ai due nel 2015 la città ha dedicato due stele.


Nella piazza del Socorro, così tipicamente andalusa da ricordare il Messico e il Sudamerica, mi colpisce un monumento che rappresenta Ercole e due leoni: è la bandiera andalusa che proprio qui a Ronda venne scelta nel 1918.

Dopo aver preso possesso della nostra camera d'albergo, situata in una mansarda dove il rischio di prendere testate - soprattutto per Marcello - è piuttosto elevato, in un hotel dove la receptionist è la rappresentazione classica della donna andalusa, capelli neri raccolti a coda di cavallo, rossetto rosso acceso, mancavano solo ventaglio e nacchere per il flamengo, ci dedichiamo ad un giro turistico della città, stranamente siamo arrivati quasi presto e c'è ancora luce (molto è di nuovo per effetto del fuso orario e della posizione sempre più a ovest) e ad una delle operazioni che ci riescono meglio: mangiare! Cena a base di tapas; "facciamo attenzione a non farci tapare come al solito" è l'incipit. In reatà mangiamo bene e "la cuenta" è adeguata. Il locale, "Quinto tramo", mi ricordava nel nome un'osteria romana dove ero stato anni fa, "Quinto quarto", il mio spagnolo è pessimo - lo faccio presente anche al cameriere: "no ablo espanol" ottenendo come risposta "tu estas ablando..." - ma il riferimento dovrebbe essere lo stesso, la parte meno nobile del bovino, le frattaglie.

E' il momento di ritirarci nei nostri appartamenti, "attenzione alla testa", per prepararci alla giornata di domani: finalmente si entra in Portogallo!


Km 411
Passi 5
 
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16364452 Inviato: 12 Ott 2023 13:27
 

bastiancontrario ha scritto:
Alcune piccole considerazioni su questo avvenimento: dalla Spagna la notifica arriva in 20 giorni, via posta normale, non vi sono spese aggiuntive né per la notifica né per l'identificazione del proprietario del mezzo, il pagamento può essere effettuato comodamente con carta di credito senza aggravi ulteriori, proprio come in Italia (giusto per sottolineare: notifica dopo tre mesi, spese di notifica e di identificazione del mezzo a carico del "reo", spese per il pagamento sia che lo si faccia in posta che con pagoPA...)
Stessa cosa successa a me tempo fa in Germany. Dopo due settimane dal mio passaggio a Stoccarda, mi arriva a casa con lettera normale, una contravvenzione per eccesso di velocità, con traduzione in italiano. Multa di ben 10,00 eurozzi e pagata, senza nessuna spesa extra, comodamente da casa.
Invece in Itaglia... lasciamo perdere va'... icon_rolleyes.gif

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16364486 Inviato: 12 Ott 2023 15:23
 

Ciao Andrea doppio_lamp_naked.gif 0510_saluto.gif ho mi prenoto per porti due/tre curiosità/domande icon_asd.gif
1 - le moto che hanno accompagnato te e Marcello in questo bel viaggio sono? La tua immagino la Yamaha Tracer 900 (2016), quella di Marcello?
2 - avete preparato le moto in qualche modo dedicato per affrontare il viaggio, sia a livello di componenti accessori che di meccanica? O un semplice tagliando di controllo prima di partire?
3 - avete avuto dei problemi meccanici? Anche piccoli che siano stati.
4 - azz... ho finito le domande icon_mrgreen.gif

Ritieniti libero di rispondere nei tempi che più ritieni opportuni 0510_regolamento.gif icon_biggrin.gif

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16364581 Inviato: 12 Ott 2023 21:32
 

Maurizio60 ha scritto:
Ciao Andrea doppio_lamp_naked.gif 0510_saluto.gif ho mi prenoto per porti due/tre curiosità/domande icon_asd.gif
1 - le moto che hanno accompagnato te e Marcello in questo bel viaggio sono? La tua immagino la Yamaha Tracer 900 (2016), quella di Marcello?
2 - avete preparato le moto in qualche modo dedicato per affrontare il viaggio, sia a livello di componenti accessori che di meccanica? O un semplice tagliando di controllo prima di partire?
3 - avete avuto dei problemi meccanici? Anche piccoli che siano stati.
4 - azz... ho finito le domande icon_mrgreen.gif

Ritieniti libero di rispondere nei tempi che più ritieni opportuni 0510_regolamento.gif icon_biggrin.gif

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Io ho una V-Strom 1000 my 2019, alla partenza aveva quasi 38mila km segnati.
Ho fatto fare un tagliando con cambio olio e filtri, pneumatici con soli mille km percorsi e ho controllato i serraggi dei telai di valigie laterali e bauletto: niente di più.
Sia io che Andrea, in questo viaggio, non abbiamo sofferto di nessun problema alle moto.
Nel bauletto ho sempre il kit di riparazione pneumatici e una scatoletta con lampadine, fusibili, WD40, fascette, chiavi assortite che non ho usato.
 
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16364582 Inviato: 12 Ott 2023 21:38
 

Non avevo idea che Marcello eri tu... icon_mrgreen.gif grazie per la risposta 0509_up.gif è complimenti a tutte e due per questo bel viaggio 0509_up.gif
 
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16364583 Inviato: 12 Ott 2023 21:39
 

Complimenti, bellissimi posti, fatti nel momento giusto sono anche meglio eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
Sempre detto, mai girare quando sono tutti in ferie o durante le "feste comandate".
 
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16364585 Inviato: 12 Ott 2023 21:53
 

pazuto ha scritto:
Complimenti, bellissimi posti, fatti nel momento giusto sono anche meglio eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
Sempre detto, mai girare quando sono tutti in ferie o durante le "feste comandate".


Lo diciamo anche noi, per questo motivo, da anni, facciamo le ferie a giugno e settembre eusa_whistle.gif icon_asd.gif
 
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16364788 Inviato: 13 Ott 2023 18:06
Oggetto: Re: Portogallo 2023 - Go West!
 

bastiancontrario ha scritto:

Poco male, ci fermiamo all'area di parcheggio successiva che si trova nei pressi di un acquedotto risalente all'epoca romana battezzato "pont del diable".

Certo che questi romani dove andavano facevano danni icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif e hanno lasciato anche il ricordo a futura testimonianza icon_mrgreen.gif

Ancora complimenti per il bel viaggio intrapreso e all'ottimo report stilato da Andrea 0509_up.gif in attesa di leggere il seguito icon_wink.gif
 
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16374696 Inviato: 15 Dic 2023 12:54
 

Riprendo, dopo un bel po' di tempo, la narrazione. Spero di fare cosa gradita ai miei 12 lettori fornendo un passatempo per le imminenti vacanze natalizie. icon_wink.gif

Mercoledì 13 settembre
Pronti, partenza, via. La bella andalusa alla reception è stata sostituita dal nonno, regoliamo le formalità con lui e saliamo in sella (le moto erano nel garage sotterraneo dell'albergo) diretti subito al primo passo di giornata, nemmeno previsto nell'itinerario iniziale, il puerto de Montejaque che svalica a ben 702m.

Anche stamattina la temperatura è fresca ma piacevole. Dopo una quarantina di km dalla partenza facciamo sosta colazione, eravamo digiuni, in un ristorante a lato strada nei pressi di una stazione di servizio che offre "comidas caseras" e "desayunos" (il mio scarso spagnolo traduce in "cucina casalinga" e "colazioni"). Un bocadillo al jamon y queso e un café con leche poiché le difficoltà linguistiche non permettono di svariare molto. Vorrei due uova strapazzate ma sul momento non mi viene il termine (las huevas... termine che viene utilizzato anche per indicare figurativamente "i maroni" quando si vuole intendere la "grinta") e vedo che su alcuni altri tavoli servono pane burro e marmellata (pan, mantequilla y mermelada scoprirò solo in seguito) ma la bontà del prosciutto iberico soddisfa comunque il mio palato.
Ignoriamo la stazione di servizio, i serbatoi sono ancora oltre metà e ci dirigiamo verso Siviglia. Doppiate, almeno figurativamente, le colonne d'Ercole (passiamo qualche centinaio di km a nord di Tarifa) facciamo sosta nella capitale andalusa per la ormai consueta visita all'Hard Rock Café e, già che siamo lì, almeno un paio di foto alla cattedrale gotica (che ospita la tomba di Cristoforo Colombo) e alla Giralda, il campanile originariamente minareto. La città offre moltissime altre attrazioni e sicuramente merita una visita approfondita, ma non è oggi il momento, il Portogallo ci aspetta.

Lungo trasferimento autostradale, più ci avviciniamo alla frontiera e più l'asfalto, che finora in Spagna avevamo trovato perfetto, diventa malmesso. Ignoriamo le stazioni di servizio autostradali se non per una sosta dissetante, convinti che oltre frontiera la benzina costi ancora meno dei già ridotti, rispetto all'Italia, prezzi spagnoli.
Giungiamo al fiume Guadiana che segna il confine tra i due stati iberici e attraversiamo il caratteristico ponte strallato che, finalmente, ci introduce in Portogallo. A causa del traffico autostradale non ci siamo nemmeno fermati per la foto di rito al cartello con le 12 stelle su fondo blu e la scritta Portugal. Rimedieremo.
Entrati finalmente in terra lusitana usciamo immediatamente dall'autostrada (avevamo impostato "niente pedaggi" sul navigatore) e ci troviamo lungo una statalona in mezzo al nulla, attorniati da un paesaggio arido e senza apparente presenza umana. A forza di ignorare le stazioni di servizio, i serbatoi delle nostre due ruote cominciano a segnalare la carenza di carburante. La comoda funzione del navigatore indicante i distributori lungo il percorso non dà buone notizie, non sono molto tranquillo. Quando la mappa elettronica ci segnala l'uscita dalla superstrada mi fermo e cerco il più vicino venditore di carburante, trovandolo dal lato opposto rispetto alla nostra direzione, subito mi ci dirigo e Marcello mi segue. La dura realtà del prezzo della benzina vicino ai 2€/l ci fa pentire di non aver rifornito in Spagna. Il benzinaio, un simpatico vecchietto che parla solo portoghese sembra quasi stupito nel vedere due moto con targa italiana da quelle parti e, facendosi capire, ci chiede se siamo arrivati in moto dall'Italia. La comunicazione è un po' ostacolata dalla lingua (né io né Marcello parliamo il portoghese) ma in qualche modo ci si intende ugualmente.
Riempiti i serbatoi proseguiamo sulle alture dell'Algarve, su strade non esattamente "da sparo" ma assolutamente prive di traffico e interessanti dal punto di vista del tracciato e anche dell'asfalto. Giunti in un punto panoramico dove, finalmente, si vedeva in lontananza l'oceano ci fermiamo per un paio di foto.

Proseguiamo su strade spettacolari percorrendo anche i primi passi portoghesi (sia previsti che no) finché l'appetito non si fa sentire. Nonostante il fuso orario ci abbia fatto guadagnare un'ora siamo praticamente in ritardo sull'orario normale del pranzo. Ci fermiamo in un ristorante a bordo strada, non lontano dal greto di un fiume, in un piccolo paesino ma non ci danno da mangiare. Niente, nemmeno un panino. Eppure sembrava aperto, anche se privo di clienti e con lo staff intento a pranzare sul retro, o almeno così ci è parso (anche qui la barriera linguistica ci ha un po' ostacolato).
Non ci perdiamo d'animo e nel paesino di Cachopo troviamo un bar che mi ricorda molto il circolo di paese dei tempi andati, dove riusciamo a mangiare un panino, bere una birra e un caffé spendendo pochi euro e guardando la Vuelta trasmessa in TV in compagnia dei pensionati del villaggio.

Dopo esserci rifocillati ripartiamo sulle belle strade dell'Algarve per l'ultimo passo della giornata (Feitera) e scendiamo verso la cittadina turistica di Faro, dove arriviamo presto per i nostri standard. Prendiamo possesso della camera in una piacevolissima guest house e ci dedichiamo alla visita della cittadina costiera, visitiamo la cattedrale barocca, molto barocca, e saliamo sulla torre campanaria dalla quale si gode una stupenda vista sulle piane tidali che caratterizzano la costa.


Ci concediamo una birretta come aperitivo nella piazza di fronte alla chiesa prima di approfittare della cucina nella guest house per prepararci e consumare la cena.



Giretto notturno digestivo per la cittadina, molto bella, con sosta per un Porto al porto. Su consiglio di un collega provo il porto bianco: ottimo! Il primo giorno portoghese volge al termine, il primo impatto con questa, per me, nuova nazione è decisamente positivo. Si va a nanna, domani è un altro giorno.


Km 391
Passi 4
 
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16374697 Inviato: 15 Dic 2023 13:01
 

bastiancontrario ha scritto:
ziomunch ha scritto:
Ma come? Già il report? icon_eek.gif
Credevo di leggerlo a gennaio.... icon_asd.gif

L'ho iniziato... non so quando lo finirò icon_asd.gif


Come volevasi dimostrare icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
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16374743 Inviato: 15 Dic 2023 18:05
 

Giovedì 14 Settembre
Primo giorno completamente portoghese. Colazione "autoprodotta" in guesthouse e chiacchiere interessanti con turisti americani. Partiamo e subito affrontiamo la strada N2, da dichiarare immediatamente patrimonio dell'umanità per i motociclisti: il tratto che abbiamo percorso noi è un susseguirsi ininterrotto di curve su asfalto perfetto e con pochissimo traffico! Ne avevo sentito parlare ma le descrizioni non le rendevano il giusto merito. La incontreremo ancora (attraversa il Portogallo da sud a nord - o viceversa) e quando pernotteremo a Viseu ci racconteranno che molti vengono in Portogallo per percorrerla nella sua interezza, anche in moto. Poco prima del primo passo di giornata (Pelados), invero poco significativo, troviamo un belvedere (Miradouro do Caldeirão) con ottima vista che arriva fino all'oceano, uno spazio attrezzato con tavoli e panche e un'altalena panoramica. Una sosta foto è d'obbligo.


Prima di Almodôvar (località facile da ricordare per l'omonimia con il famoso regista) abbandoniamo la N2 alla ricerca di altri passi, inoltrandoci per "stradine da bastiancontrario" ricche però di belle curve. La giornata è piuttosto calda e ci fermiamo in un baretto a dissetarci. Ripartiamo alla volta della Serra de Moncique e del suo punto più elevato, nonché belvedere sul mare: Foia a 902 m. Non siamo molto fortunati perché in cima è nuvoloso e la fantastica vista panoramica ne risulta ofuscata. Decidiamo di fermarci a pranzo in vetta ma in quel momento mi accorgo che la borsa da serbatoio con all'interno alcuni effetti personali è rimasta al bar dove ci eravamo fermati a bere! eusa_doh.gif


Rapido consulto: "e adesso chi si ricorda il posto dove ci siamo fermati?", "come facciamo?"... e per fortuna Marcello aveva memorizzato il nome del luogo, Nave Redonda, che io - un po' più agitato - non ricordavo. Percorriamo a ritroso la strada fatta (25 Km), giungiamo al bar, la borsa da serbatoio era stata notata dal barista e custodita nel retrobottega! A quel punto approfittiamo del bar ristorante per pranzare, ottima carne a prezzi onesti! Ripartiamo decidendo di tagliare la deviazione verso il circuito di Portimao, percorriamo stradine dimenticate da dio e dagli uomini tra campi (pochi), zone aride (molte) e indicazioni di dighe e bacini artificiali, piuttosto numerosi nella zona per contrastare la mancanza d'acqua che naturalmente la affligge.
Arriviamo a Cabo São Vicente, punto più a sud ovest del continente europeo. Il paesaggio è a dir poco stupendo: scogliere a picco sull'oceano sia a sud che a ovest, un faro, poco distante una caletta incastrata tra le rocce e alcune fortificazioni militari erette a presidio della zona. In lontananza il promontorio di Sagres con la sua Fortaleza.



Si sta facendo tardi ed abbiamo ancora un trasferimento di circa 80 km, in parte autostradale per arrivare alla tappa odierna, Albufeira, che si trova a soli 50 Km dal punto di partenza di stamane. Da buoni motociclisti ne abbiamo fatti 400 per arrivarci.
Il navigatore non considera la zona pedonale e ci fa infilare in moto in mezzo ai turisti, siamo a pochi passi dall'albergo in effetti ma un solerte esercente della zona ci consiglia caldamente di tornare indietro. Facciamo un largo giro e ci dividiamo. Mi trovo dalla parte opposta rispetto a dove ero prima e vedo un divieto di accesso (che scoprirò successivamente di essermi solo immaginato) pertanto cerco di parcheggiare la moto in un parking a pagamento rendendomi conto solo davanti alla sbarra che è riservato ai clienti ViaVerde (una sorta di Telepass). Chiamo Marcello che nel frattempo è riuscito a raggiungere l'hotel, lascio la moto a bordo strada in un parcheggio dedicato alle due ruote e raggiungo l'hotel a piedi.

Alla reception ci offrono, ad un prezzo ragionevole, il posto nel garage dell'hotel, non perché ci sia rischio di furto ma perché le strade di notte sono frequentate da molti turisti ubriachi (il cartello della foto precedente è abbastanza esplicativo icon_asd.gif ). Spostiamo le moto (anche Marcello aveva parcheggiato in strada, molto più vicino di me). La camera d'albergo dispone anche di una piccola cucina ma questa sera, un po' per il caldo, un po' perché è tardi, non abbiamo gran voglia di cucinare e così ci infiliamo nella movida di Albufeira, sembra Rimini è il commento unanime, e ceniamo a base di polpo a lagareiro (polpo del frantoiano in italiano, per la decisa presenza di olio), in uno dei molti locali nella zona pedonale dove avevamo tentato di passare in moto, tra una miriade di turisti in prevalenza inglese con gli schermi dei televisori che trasmettevano Francia - Uruguay del mondiale di rugby in corso nel paese transalpino.

Cosa volere di più dalla vita? Forse un po' di gente in meno... è bastato aspettare qualche ora e il numero dei turisti è drasticamente calato permettendoci di goderci un'ultima birra in santa pace prima di crollare, stanchi, a letto. Ottima impressione anche dal secondo giorno portoghese. Domani lasceremo l'Algarve (senza aver visto la spiaggia e l'arco di roccia più famosi, qualcuno mi farà notare...) per addentrarci in Alentejo.

Km 420
Passi 7
 
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16374882 Inviato: 16 Dic 2023 23:13
 

Ciao bastiancontrario 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif

Bella esperienza 0509_up.gif bel viaggio 0509_up.gif bello anche il tuo "stile" nel descriverlo 0509_up.gif Volevo chiederti le tue impressioni sulla tua moto, la Yamaha Tracer 900. La tua non è la GT giusto? Come si è comportata in un viaggio del genere? Nelle tratte autostradali si soffre il vento? Il miglior pregio e il peggiore difetto a tuo avviso?


Buona strada sempre 0509_up.gif
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16374950
16374950 Inviato: 17 Dic 2023 11:56
 

Bravi, e poi l'accoppiata bastiancontrario/topomoto è una garanzia, sempre ottimi viaggi eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
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16374955 Inviato: 17 Dic 2023 13:17
 

Belin Andrea, riesci sempre a perderti! icon_asd.gif
Ma perdersi in viaggio è forse la cosa più bella dei viaggi! 0509_up.gif
 
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16375070 Inviato: 18 Dic 2023 11:58
 

Maurizio60 ha scritto:
Ciao bastiancontrario 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif

Bella esperienza 0509_up.gif bel viaggio 0509_up.gif bello anche il tuo "stile" nel descriverlo 0509_up.gif Volevo chiederti le tue impressioni sulla tua moto, la Yamaha Tracer 900. La tua non è la GT giusto? Come si è comportata in un viaggio del genere? Nelle tratte autostradali si soffre il vento? Il miglior pregio e il peggiore difetto a tuo avviso?


Buona strada sempre 0509_up.gif
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Alla precedente domanda (quella sulla preparazione della moto) ti aveva risposto Marcello ma non io. Per quanto mi riguarda avevo le gomme nuove (100 km fatti prima della partenza) e il tagliando fatto da meno di 4000 km (la previsione per il viaggio era di circa 6000 e quindi sarei arrivato a casa "giusto").

A livello di impressioni sulla moto non posso che considerarmi soddisfatto, è per me l'ideale per l'uso che ne faccio: sia l'uscita giornaliera nel weekend che qualche viaggio "lungo" che mi concedo durante l'anno.
Nelle tratte autostradali la protezione dall'aria è abbastanza buona, ho aggiunto poco prima di partire un deflettore sopra il cupolino poiché in alcuni casi avvertivo un po' di dolore al muscolo trapezio, risolvendo il problema.
Il miglior pregio è la sua versatilità, il peggior difetto è un comparto sospensioni non eccelso (devo specificare che, arrivando da una moto che le sospensioni non le aveva proprio, il limite delle sospensioni comincio ad avvertirlo ora che il mezzo ha 80000km). Se Babbo Natale sarà generoso icon_asd.gif prevedo un aggiornamento in tal senso.
 
16375123
16375123 Inviato: 18 Dic 2023 17:57
 

Venerdì 15 Settembre
L'albergo è praticamente di fronte all'oceano, solo una piazza e la spiaggia separano la reception dall'acqua. Mi alzo presto al mattino e scendo in spiaggia in costume e telo mare. Sono in compagnia di qualche gabbiano e qualche sportivo che sta facendo jogging sulla sabbia. Metto un piede nell'acqua ma è piuttosto fredda, faccio allora una passeggiata lungo la profonda lingua di sabbia che caratterizza il lungomare di Albufeira. Mentre sono di ritorno vedo alcune persone in acqua. Prendo coraggio ed entro anche io: un tuffo e un paio di bracciate e posso dire di aver fatto il bagno nell'oceano Atlantico all'alba. Il sole sta sorgendo all'orizzonte, mi asciugo e rientro in albergo dove anche Marcello si è svegliato. Prepariamo i bagagli, carichiamo le moto, regoliamo le formalità alla reception e siamo pronti a partire in direzione nord. Per velocizzare ci infiliamo in autostrada ed utilizziamo il primo autogrill per fare colazione. Meia de leite, croissant e, visto che erano lì in esposizione, un pastel de nata: il tipico dolce portoghese a base di pasta sfoglia e uova. Il cielo plumbeo ci consiglia di infilare l'antipioggia. All'uscita dell'autostrada ci troviamo immersi nel Portogallo più rurale: siamo fermi a fare benzina e dietro di noi una famigliola accompagna i figli a scuola a bordo di un carretto trainato da un asino; impegnato nel rifornimento, ho purtroppo perso l'attimo per immortalarli in una foto. La strada si addentra nella brulla campagna, i campi coltivati a cereali sono ormai stati falciati, incontriamo qualche frutteto, querce da sughero ed eucalipti, il traffico è poco. A Mertola attraversiamo il fiume Guadiana, che più a sud segna per molti chilometri il confine tra Portogallo e Spagna (e che avevamo già attraversato per entrare nella nazione lusitana), la strada a questo punto è piuttosto dissestata, chiaro segno di mancanza di manutenzione, a lato corre la linea elettrica tesa su pali di legno alla cui sommità si trovano nidi di cicogna. Molti nidi di cicogna, in un tratto non vi era palo che ne fosse sprovvisto, su un traliccio dell'alta tensione sono arrivato a contarne otto! La prima sosta di giornata (se escludiamo la colazione), ci porta a visitare la Mina de São Domingos, un'antica miniera nella cintura della pirite iberica dalla quale venivano estratti rame, zinco e oro, sfruttata fin dal tempo dei romani e chiusa negli anni 60 del '900, che ora si presenta come sito di archeologia industriale ed è caratterizzata da un invaso di acqua nera con sfumature rosso dorate.


Riprendiamo il viaggio verso nord su strade dissestate per fermarci nella cittadina di Serpa, caratterizzata da un'imponente cinta muraria, un castello (che troviamo chiuso per la pausa pranzo) e un suggestivo impianto viario a cerchi concentrici di origine medioevale. Dopo aver fatto due passi troviamo un ristorante tipico alentejano e pranziamo. Il bacalhau à braz è il mio primo approccio con il piatto simbolo del Portogallo, decisamente buono, un po' pesantuccio essendo a base di baccalà, uova e patate fritte!


Mentre mangiamo ci accorgiamo che fuori si è messo a piovere, apprezziamo le due gocce d'acqua che allentano la morsa del caldo che fino a prima di pranzo di faceva sentire. Di nuovo indossiamo l'antipioggia e ripartiamo alla volta di Moura, altro centro fortificato con castello che sorge alla sommità di un'altura e domina il territorio circostante. La visita al castello è gratuita, mi addentro nella fortificazione. Marcello non mi segue, il caldo lo ha un po' steso e preferisce rinfrescarsi con dell'acqua fresca al bar nel giardino sottostante.

Ancora qualche chilometro in moto e sostiamo a Mourao per un paio di foto al suo castello, in posizione dominante sul bacino artificiale dell'Alqueva.

La strada da fare è ancora molta, abbiamo modo di aggiungere un passo alla collezione, nella serra di Ossa (poca roba in verità, non appena si iniziava a divertirsi con le curve si è raggiunta la sommità e la discesa si è rivelata meno divertente), prima di raggiungere Évora facciamo tappa a Évora Monte per vedere il suo castello. Non ho ben capito se sia stato per colpa della stanchezza, del fatto che ci siamo quasi incastrati in una strada sterrata (maledetto navigatore ancora una volta) oppure del fatto che, a prima vista, il castello desse l'idea di una serie di fosse Imhof impilate, ma non ne serbo un buon ricordo.

Évora invece si rivela una bellissima città, ricca di arte e di monumenti. Abbiamo molto apprezzato i portici che caratterizzano parte del centro storico anche perché ci hanno protetto dalla pioggia mentre ci spostavamo dal parcheggio (sotterraneo e a pagamento) verso il nostro alloggio (un appartamento su due piani, con due camere da letto e due bagni: questa sera facciamo i signori!). Un giro turistico quasi al buio nel vento sferzante della sera e una cena a base di salmone in un ristorante "pettinato" (poiché volevamo un posto al chiuso e stava diventando tardi) e poi ancora quattro passi e due foto a questa bellissima città e al suo acquedotto sotto le cui arcate hanno costruito delle case, prima di dichiarare conclusa anche questa giornata di viaggio.





Km 377
Passi 1
 
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16375129 Inviato: 18 Dic 2023 19:03
 

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16375145 Inviato: 18 Dic 2023 21:31
 

Grazie 0509_up.gif
 
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16375149 Inviato: 18 Dic 2023 23:24
 

Evvaii... 0509_up.gif
 
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16375274 Inviato: 19 Dic 2023 19:51
 

Bravi ! Bel viaggio e bel report!
Sempre un piacere leggervi!
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