Moto
La cultura della sicurezza
Scritto da shiftyhornet - Pubblicato 24/02/2011 09:27
L'abbigliamento tecnico, la cultura della sicurezza, le differenze tra l'Italia e gli altri paesi europei...

La notizia dell'anno scorso sul disegno di legge 1720 che, con la modifica di 2 commi dell'art. 171 del codice della strada, vorrebbe rendere obbligatorio l'abbigliamento tecnico protettivo per tutti i centauri, con obblighi differenti a seconda della cilindrata e potenza del veicolo, ha creato non poche critiche.
Già solo questa differenza di per sé, si può riassumere con l'equazione: moto piccola=pochi danni; moto potente=grossi danni.

Statisticamente però, è provato che la maggior parte degli incidenti, anche gravi, avviene in ambiente urbano e in questo contesto la cilindrata non ha più molta rilevanza, se pensiamo che una caduta, a "soli" si fa per dire 50km/h, che sembrano pochi, ma se ragioniamo in metri percorsi al secondo sono 13,8m/s, può portare a conseguenze molto gravi.

Il fatto è che in Italia manca una vera e propria cultura della sicurezza, a differenza di altri Paesi dell'Unione Europea, come ad esempio Austria, Germania e Inghilterra, dove complice forse anche un'altra mentalità, sono state fatte molte più campagne a favore della sicurezza stradale. Su internet, si trovano molti video a riguardo, ma in Italia non sarebbero trasmessi, forse per il forte impatto delle immagini, fatte apposta per sensibilizzare le persone sull'argomento.

L'Italia purtroppo, rispetto a questi Paesi è indietro di almeno 20 anni sulla sicurezza stradale.
Ecco che, su iniziativa dell'Unione Europea, che giustamente punta a ridurre il numero delle vittime dovuto agli incidenti stradali, nel nostro Paese, di punto in bianco spuntano questi ddl, che fanno delle distinzioni ridicole e vorrebbero imporre da un giorno all'altro degli obblighi, senza però spiegare perché si adottano certi provvedimenti.

Se pensiamo, che non si riesce a far rispettare in maniera omogenea, l'obbligo di indossare la protezione più importante, ovvero il casco, tutto il resto pare pura utopia.
Quello che da noi manca, sono delle campagne sulla sicurezza stradale, che pongano in risalto, quali rischi ci sono quando ci mettiamo alla guida di un veicolo e quali le conseguenze in caso di incidente, senza l'utilizzo dei sistemi di sicurezza.

Gli spot che passano in TV, sono sempre abbastanza superficiali, se paragonati con quelli degli altri paesi europei, infatti da noi sono interpretati spesso da attori comici, che semplicemente ci dicono di indossare il casco o allacciare le cinture, altrimenti si rischia una contravvenzione, senza però soffermarsi sulla vera funzione di queste protezioni.

Tornando al fatto della cultura, noi italiani, siamo abituati a ragionare che: fatta la legge, trovato l'inganno; se una cosa è vietata ci viene subito voglia di farla, ecc. Probabilmente se questo ddl fosse stato per esempio proposto in Germania, non avrebbe ricevuto così tante critiche come da noi.

Leggendo vari blog e articoli, alcuni commenti a riguardo del ddl, certi fanno sorridere, come l'esempio: "se si va a fare una gita al mare, bardati con la tuta si soffre troppo il caldo", ed è vero però, non ho mai letto in giro che qualcuno fosse morto per l'eccessivo caldo provocato dalla tuta in pelle!
Altre critiche invece, molto più serie e costruttive, parlano della situazione disastrosa delle nostre strade. Ecco quella sarebbe una priorità, la messa in sicurezza delle strade e dei tanto discussi guardrail.

Però, proprio perché noi tutti conosciamo lo stato della viabilità, proviamo a fare un paragone. Valentino Rossi se la cava in moto vero? Ok lo so è un fenomeno! Praticamente va in moto da quando è nato, eppure si protegge (lo so che per girare in pista sono obbligatorie tutte le protezioni, lasciatemi finire), insomma un fenomeno come lui che potrebbe andare in moto in maglietta maniche corte, perché non cade quasi mai, ha invece tutte le protezioni del caso. Molti utenti della strada invece no, li vediamo in giacca e cravatta con solo il casco.

Valentino, e tutti i piloti di Moto GP, girano su un asfalto perfetto che viene anche pulito, noi invece sulle strade troviamo di tutto, buche, tombini, giunzioni di asfalto, sporcizia, brecciolino, ecc.
Loro si possono permettere di allargarsi in curva per fare la traiettoria, noi se lo facciamo rischiamo un frontale.
Loro se sbagliano una curva hanno le vie di fuga, i prati, la ghiaia. Noi se andiamo lunghi, finiamo contro muri, pali, alberi e guardrail.

Si può tranquillamente dire, che anche noi siamo dei fenomeni, perché ogni volta che prendiamo la moto, non possiamo permetterci di sbagliare.
Su strada, invece non esistono differenze, siamo tutti uguali, anche per i piloti più esperti, l'imprevisto dietro l'angolo può sempre capitare, quindi mi devo proteggere prima.

Il ddl 1720 è stato sospeso, dovrebbe però essere sempre presente in noi, il buon senso, si sa che quando andiamo in moto siamo più esposti ai rischi.
Quindi siamo noi i primi che con convinzione, dobbiamo preoccuparci della nostra sicurezza.

Sul mercato dell'abbigliamento tecnico troviamo praticamente di tutto, sta a noi scegliere il grado di protezione che vogliamo, senza aspettare un ddl che ci imponga come e cosa indossare, quando saliamo in sella alle nostre moto.
 

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Commento di: joebar55 il 24-02-2011 18:54
Ciao
sono perfettamente d'accordo con te!
Io giro SEMPRE con tuta(in questo caso invernale)con protezioni,guanti protettivi,stivali da touring ma sempre con le protezioni,paraschiena ed ovviamente casco integrale.
Ebbene,facendo 120 km al giorno per lavoro ,non incontro MAI altri motociclisti cosi' "previdenti":giubbotti semplici di tutti i tipi,scarpette da ginnastica o polacchine( al massimo),nessuno con il paraschiena(!),molti addirittura senza guanti(con questo freddo!),una buona percentuale con caschi aperti(non integrali).E corrono pure come pazzi............!!!
Non riesco a spiegarmelo!
Stupidita'?Ignoranza?Sindrome da "immortali"?Incoscenza?Superficialita'?
La vita e' una sola,e' una grazia che ci viene donata ogni giorno(io la penso cosi',visto anche il lavoro che faccio.....non sono un becchino!)e dobbiamo saperla valorizzare e conservare
Commento di: sudone il 24-02-2011 19:34
Ciao, concordo in pieno, visto che sono un fervente devoto a San Paraschiena. L'ultimo incidentre fatto, non me la sarei cavata con poche ammaccature e basta... Io la moto la uso prevalentemente per turismo, uso da sempre tuta di pelle e tutto il "corredo" che c'è sotto, che non dovrebbe essere obbligatorio ma dovrebbe essere indossato in automatico se uno ci tiene a se stesso. E non è vero che le protezioni costano o che esista solo la tuta di pelle, esiste una infinità di accessori anche molto discreti. Secondo me è semplice incoscenza...perchè, soprattutto da noi, le cose succedono solo agli altri...fateVi un favore, proteggetevi!
Commento di: shiftyhornet il 25-02-2011 10:56
Esatto sudone, si è sempre portati a pensare che le cose più spiacevoli capitino solo agli altri, infatti la risposta che generalmente si ottiene quando si iniziano questi discorsi è "massì tanto a me non succederà mai" però lìimprevisto arriva sempre all'improvviso!
Commento di: shiftyhornet il 25-02-2011 10:52
Penso che manca informazione su, che cosa succede se cado e non sono protetto, quindi molti vanno in giro su moto con troppa superficialità e disinvoltura, senza pensare alle possibili conseguenze.
Commento di: eliaz il 10-03-2011 09:26
Ciao. Premetto che sono un neofita della moto, ho guidato per anni una vespa ma da novembre ho fatto il grande salto. Transalp 700 che mi sta già regalando emozioni indescrivibili (e la stagione deve ancora arrivare!!!). Ho quasi 23 anni, e ti assicuro per poter raggiungere la tanto agognata moto ho dovuto vendere la vespa e svenarmi seriamente. Tra moto, assicurazione (!) e casco ( e su questo non si risparmia davvero) sono circa 6 mesi che sto più che tirando la cinghia. Anche perchè nella vita studio e lavoro (part time) e non credo serva spiegarti le condizioni economiche di un ragazzo italiano di 22 anni nel 2011, seppur fortunato come me che riesce a mantenersi una passione come la moto. Ora di fronte a tutto ciò, sto aspettando che arrivi il mese prossimo, quando eliminate le scadenze dovrei riuscire a comprarmi una giacca con relative protezioni. I prezzi sono alti, inutile negarlo, ma man mano spero di riuscire a farmi tutte, e dico tutte, le protezioni possibili, perchè sono sicuro siano fondamentali. Ma nel frattempo? Lascio la moto in garage? Non ce la faccio, mi dispiace. Lamps

Elia
Commento di: Seminole il 25-02-2011 16:56
Sul mercato c'è di tutto questo è vero, ma abbigliamento omolgato a parte qualche casa e determinati modelli, non è che ci sia tutta questa scelta, tute in pelle veramente omologate sono poche, così come l'abbigliamento in tessuto ancor meno.
Commento di: maramaoxx il 25-02-2011 20:06
io sono del parere che non puoi obbligare una persona come si deve vestire,è la stessa che deve avere il buon senso di capire il pericolo,siamo tutti grandi e maggiorenni,e abbiamo chi uno chi più,amici o conoscenti , paralitici per causa incidente,e sappiamo a cosa andiamo incontro,quindi se uno va in moto smanicato cavoli suoi,se le cercata,l'importante è che non danneggi altri,
Commento di: razzamaus il 28-02-2011 10:58
Parole sante, sulle nostre strade ne vediamo e ne affrontiamo di tutti i colori. La prudenza non é mai troppa e la protezione che ci offre un adeguato abbigliamento é sovente la nostra unica alleata... Sono anch'io un devoto di San Paraschiena...
Commento di: phonesurgeon il 28-02-2011 17:39
vi lascio solo con questo dato: a 50kmh una semplice slittata...

Senza protezione adeguate, un semplice jeans si gratta sotto i 7 secondi esponendo la pelle all'asfalto...
Un mio carissimo amico(infermiere al pronto soccorsdo) mi diceva: a 50kmh perdi uno strato di pelle per ogni secondo ... e servono all icirca poco piu di un minuto per arrivare all'osso!

Io da parte mia non esco mai di casa (in moto)senza protezioni!
Commento di: goosecat il 01-03-2011 21:49
ciao
per quanto riguarda il discorso protesione in moto e relativa legge , posso dire che nel caso della legge quest,ultima non mi sembrava strutturata malissimo anche se alcune lacune le aveva , ma cio non significa che non si poteva porvi rimedio.
Il fatto che al momento e' stata sospesa e' dovuto semplicemente al fatto che il 90 per cento dell'abbigliamento venduto in italia , esclusi i caschi paraSCHIENA e alcuni tipi di stivaletti , il resto non e' omologato per la sicurezza in moto ovvero tranne pochissimi casi non esistenessuna tuta o giacca o pantalone che sia certificato come DPI ovvero dspositivo di protezione individuale , per assurdo e' piu sicura una giacca da lavoro o un paio di scarpe antiinfortunistiche , che una giacca da moto o un paio di scarpe da moto , in quanto queste ultime non hanno la benche minima certificazione ri resitenza ad un eventuale danno.
per cui come fanno i caschi omologati e certificati , lo stato dovrebbe prima di obbligare la gente ha vestirsi , obbligare le case produttrici , ha produrre e vendere solo abbiglianeto certificato , ed inolttre invece di fare subito delle sanzioni ai trasgressori , dovrebbe prima di tutto insegnare ed educare i motocilcisti chemagari ne sono sprovvisti, oltre tutto i primi che dovrebbero dare il buon esempio sono le forze de'' ordine , che generalemnte vanno in moto con camicia leggera e pantaloni leggeri e solo il casco jet , loro hanno mica la pelle piu dura???, per che sarebbe ridicolo che la stradale in moto si mette ha fare multe ai motocilcisti perche spovvisti di paraschiena , piuttosto che della giacca , quando i medesimi polizziotti si presentano in camicia azzurra maniche corte e casco jet, ecco cosa devono fare prima di introdurre dei regolamenti che poi quelli che devono farli rispettare non li rispettano.
Commento di: MrWolf il 02-03-2011 12:06
Ciao, trovo che ogni riflessione sulla sicurezza sia senz'altro positiva e mi trovo d’accordo su gran parte di quello che tu dici. Tuttavia trovo che sebbene l’utilità delle protezioni sia indiscutibile il fatto di imporle lo sia eccome e proprio lo sviluppo di una cultura della sicurezza sia in qualche modo in contrasto con un imposizione di questo tipo. Correggetemi se sbaglio, ma mi sembra che nei paesi che tu hai citato (Germania, Austria, Gran Bretagna) non ci sia nessuna legge sull’abbigliamento per motociclisti, né esista fino ad ora alcun tipo di omologazione per le protezioni (a parte casco e paraschiena). Semplicemente la maggioranza dei motociclisti di questi paesi ne fa uso e da loro è semplicemente considerato un folle chi se ne va in giro su una supersportiva in jeans e maglietta.

Poi, parlo sempre da ignorante non conoscendo il ddl di cui tu parli, una legge del genere deve essere ragionevole e il paragone che tu fai con i piloti mi sembra un po’ azzardato. E’ vero che loro corrono su piste chiuse al traffico, con un asfalto perfetto, con le vie di fuga e che sono tutti dei manici, però è anche vero che il loro mestiere è proprio quello di cercare il limite ad ogni curva rischiando sempre. Sono convinto che se chiedi a Valentino Rossi di fare una gara senza tuta ti rida in faccia, ma se si tratta di andare a comprare le sigarette non credo che si vesta da gara.
Io personalmente esco sempre con le protezioni ma, a seconda di dove vado, devo scendere a compromessi. Ad esempio, se vado in ufficio uso il paraschiena interno al giubbotto (liv.1, non la spugna in dotazione) mentre quello separato (liv.2) lo uso solo per i giri fuori porta e solo raramente in città. Ma vorrei conoscere chi è capace di indossare il paraschiena separato sopra la camicia e mantenerla in condizioni decenti una volta arrivato in ufficio. Se è inverno perlomeno è solo gualcita, se è estate è anche fradicia. Se mi obbligassero a indossare sempre il paraschiena separato non potrei più utilizzare la moto per andare in ufficio e la userei in città solo raramente.

Sono convinto che l’accessorio più importante per la sicurezza rimane sempre il proprio cervello ed è importante avere la sempre la consapevolezza dei rischi che si corrono. Tutte le protezioni rimangono solo un estremo e disperato tentativo di limitare i danni che in caso anche di una semplice scivolata, lo sappiamo, possono essere disastrosi. Chi corre più rischi? Io che vado a prendere la moto dal meccanico solo con casco e guanti e faccio prudentemente due chilometri per portarla in garage o chi con tutte le protezioni da gara va in Val Trebbia come se fosse al TT? Poi, chiaro, la fatalità c’è sempre, ma un incidente può capitarti anche se prendi il tram.

A proposito di cultura della sicurezza che in Italia non esiste, vorrei raccontarvi cosa mi è successo l’anno scorso in Svizzera. Percorro l’Engadina con un mio amico a passo decisamente turistico (anche perché ci stiamo godendo un panorama magnifico) quando all’ingresso di St. Moritz troviamo un posto di blocco dove TUTTE le moto vengono fermate. Già ci prepariamo a estrarre patente, libretto e assicurazione ma ci dicono di lasciare stare, parcheggiare la moto e seguirli.
Un po’ perplessi seguiamo l’agente che in lingua italiana (e St. Moritz è in un cantone di lingua tedesca!) ci fa vedere prima su uno spiazzo la lunghezza degli spazi di reazione e frenata a diverse velocità evdienziati sul terreno con dei coni, poi ci porta in una stanza dove ci mostra le foto degli incidenti dell’anno prima su quella strada spiegandocene le varie dinamiche. Segue un commento all’abbigliamento di alcuni che viene giudicato poco adeguato spiegandone il motivo e ci viene ricordato qual è il limite di velocità sulle strade svizzere. Alla fine ci congedano offrendoci un bicchiere d’acqua fresca e regalandoci un panno in microfibra per la pulizia del casco. Andiamo via meravigliati: non volevano farci una multa, ma volevano far si che tornassimo tutti a casa incolumi! Proprio come da noi dove ti mimetizzano gli autovelox neanche fossero dei marine nella giungla o dove ti fanno storie perché hai messo i tubi in treccia e per loro non sono omologati.

Non dico che questo sia il sistema migliore, né che sia applicabile sempre ma se si vuole DAVVERO fare una cultura della sicurezza si trovano anche modi e risorse.

Lamps a tutti!
Commento di: shiftyhornet il 02-03-2011 14:16
Nei paesi che ho citato, non c'è nessuna legge che obbliga i motociclisti a vestirsi con tutte le protezioni, proprio perchè come dici tu, la maggior parte ne fa uso, questione di un'altra mentalità e cultura appunto.
Il paragone che ho fatto era volutamente scherzoso, però assistiamo spesso a discorsi sulle elaborazioni delle moto, per avere sempre più potenza, cambiando lo scarico o corona e pignone, tralasciando la sicurezza. Si preferisce spendere soldi nelle elaborazioni, piuttosto che proteggere la propria pellaccia.
Sperare di avere un trattamento dai nostri agenti, come quello che hai trovato tu in Svizzera, qui in Italia è pura fantascenza!
Commento di: robyracing46 il 02-03-2011 17:39
io resto sempre dell'opinione che manco il casco deve essere obligatorio,la vita è la tua e la gestisci come vuoi,non provochi nessun danno a terzi se cadi a 20 kmh e ti spacchi la testa.
detto da uno che gira in integrale e giubotto in cordura con paraschiena e tutto su uno scooter 125.
ma anche la stessa persona che in estate si vuole fare il suo giretto serale in costiera,con 40 gradi,e lo fa in jeans e maglietta,ovviamente caso jet OMOLOGATO e unica concessione alla sicurezza scarpe sempre CHIUSE.
Commento di: MrWolf il 07-03-2011 15:26
Anch'io la pensavo come te, non mi si può imporre una protezione solo per la mia incolumità, però quasi sempre non è solo la mia incolumità ad essere in gioco.

Ad esempio, se il mezzo che mi cammina davanti tira su una sassolino che mi prende in testa (e penso che sia capitato a molti oltre che a me) anche se non mi prende in un occhio (cosa che può capitare anche con il casco se hai la visiera alzata) se non ho il casco può comunque farmi male e distrarmi quel tanto che basta da provocare un incidente. E in un incidente non è detto che io sia da solo, ma posso anche andare addosso a qualcuno. Automobilista, motociclista o pedone che sia posso sempre fargli molto male.

Altro aspetto da considerare è il costo sociale. Ammettiamo che io scivoli senza coinvolgere altri, senza prendere ostacoli strani (per non dire assassini) e magari andando neanche troppo forte. Se sono adeguatamente protetto una caduta del genere "potrebbe" anche non avere troppe conseguenze. Con un pò di fortuna mi potrei anche rialzare e tornare a casa con una moto un po' malconcia. Se non sono adeguatamente protetto è probabile che io mi faccia molto male e che debba arrivare un ambulanza a soccorrermi.
Ecco, quell'ambulanza ha due tipi di costo: il primo è puramente economico e riguarda la spesa dedicata a personale sanitario e cure che gravano sui conti pubblici, il secondo è che se quell'ambulanza è lì per soccorrere me, che come un imbecille non ho messo le protezioni, in quel momento non può soccorrere e salvare la vita di nessun altro.

Io penso che quello che mi è capitato in Svizzera non sia dovuto all'affetto che questo stato nutra verso i motociclisti, ma abbia soprattutto queste motivazioni. Meno incidenti in moto = meno spese pubbliche e più possibilità di usare le risorse che ho (paramedici, medici e forze di polizia) per altri scopi più utili. Mica scemi gli svizzeri.

Se la guardo da questo punto di vista non sono contrario ad una legge del genere, basta che sia fatta con il dovuto "buon senso". Il problema è che da noi non si pensa mai a prevenire e anche volendo guardare le spese non si pensa a ridurle eliminando le cause ma solo a reintegrarle, magari con un bell'autovelox nascosto.

Se penso poi che da noi non si riesce a fare applicare neanche la legge sul casco! E non parlo del meridione: io a Milano vedo continuamente ragazzini girare in scooter con il casco semplicemente appoggiato sulla testa che se incrociano una pattuglia lo infilano al volo. Non ho mai visto nessuno essere fermato perchè il casco non lo aveva allacciato.

Sono d'accordo con Shiftyhornet: è questione di cultura. Ed è questione che nessuno vuole lavorare per crearla. Forse perché non porta né voti né profitti.

Lamps.
Commento di: Dhan88 il 06-03-2011 14:00
troco essere una grande cavolata questo disegno di legge, per prima cosa per il motivo che hai citato te della differenziazione che viene fatta tra moto grande e piccola e poi perchè non è così che lo stato deve pensare a proteggerci. quanti guard rail hanno la protezione motociclisti? per 1km che ce l'ha ce ne sono altri 500 che non ce l'hanno se non di più. quante strade fatte con i piedi? vedo nel mio paese, asfaltano una strada poi dopo nemmeno un mese sono già li a rompere per qualche lavoro o controllo e a fare il classico rattoppo fatto male che fa un gradino, addirittura una strada nuova appena asfaltata nel mio paese è fatta con i piedi, si vedono le passate della macchina che schiaccia l'asfalto con un evidente gradino tr ale passate , si swente in macchina figuriamoci in moto.
Commento di: Dhan88 il 06-03-2011 14:01
volevo anche aggiungere che io cmq per come sono fatto la tuta la metterei anche per fare solo 100 metri ma rabbrividisco quando d'estate vedo scooteroni e moto anche in autostrada con i conducenti in pantaloncini e maglietta con relativa ragazza seduta dietro in shorts e top..
Commento di: ilducap il 08-03-2011 00:55
OK, assolutamente d'accordo sull'utilità delle protezioni, estate e inverno, ma non per uscire la sera a prendere il gelato o se si va al supermercato a fare la spesa avvero se si usa la moto come un semplice cinquantino e si adegua la velocità al tipo di abbigliamento indossato. Però permettetemi anche una provocazione: ma .... trattando di "cultura della sicurezza" il rispetto dei limiti di velocità è meno importante dell'utilizzo delle protezioni? ovvero tutti sempre sotto i 90 sulle provinciali e a 130 in autostrada? anche quando uscite travestiti da Moto GP? Talebani su tutto e sempre o solo su alcune cose? Si è oggettivamente più pericolosi, specie per gli altri, "nudi" a 50 all'ora o "protetti" a velocità superiori a quelle consentite? E poi, in questo nostro strano paese, non vi sembra sia più importante risolvere in primis il problema dell'uso del casco/cinture di sicurezza che in alcune zone d'Italia sembrano essere accessori sconosciuti? Con affetto e tolleranza ..... in moto sempre e per sempre!
Commento di: yellox il 09-03-2011 13:34
daninese for life. anche se la tuta la metto quando non fa cosi freddo ;)
Commento di: Broglia il 10-03-2011 20:17
Io vieterei anche il casco jet.Al limite vanno bene i modulari di alta qualità,non quelli da discount...ARAI tutta la vita!Dallo scooter 50 alla SS da300Km/h obbligherei oltre al casco ad usare anche il paraschiena, scarpe chiuse,giubbino con protezioni e pantaloni lunghi.SEMPRE!!!Eppure c'è chi guida l'Hipermotard in infradito...
Commento di: fras89 il 12-03-2011 14:52
purtroppo ciò che hai detto è la verità.. i piloti corrono con la moto ma hanno la possibilità.. pur essendo la moto un mezzo pericoloso.. ma la pista glie lo permette..
noi, cittadini, invece siamo costretti a guidare per le strade della città che sono disastrate.. ed ecco il vero motivo d'incidenti, oltre al fatto però degli altri che mettono in pericolo noi stessi.

si l'abbigliamento tecnico o non aiuta contrastando le condizioni del manto stradale.. ma se vogliono davvero ridurre gli incidenti allora devono in primis darsi da fare e farci andare in tutta tranquillità senza la paura di voragini (le buche..) rialzi dell'asfalto etc..
io ancora non sono centauro (spero di diventarlo presto però) ma già so che non sarò uno che macina kilometri.. io credo che una persona per le uscite occasionali non ami indossare tutto l'abbigliamento tecnico... a parte il minimo.. guanti ovviamente casco integrale..
per questola gente di tutti i giorni bada a poco a queste cose..
io vivo a roma e come città non è il massimo per l'uso sul due ruote.. io al momento uso il motorino.. e mi accorgo delle insidie di tutti i giorni della strada.

Commento di: Mitiko78 il 13-03-2011 15:35
Quoto in pieno.........

Ma io aggiungo che sarebbe bene che mettessero a posto SOPRATTUTTO il manto stradale delle AUTOSTRADE xchè li i 135 km/h (sto nei limiti consentiti) li fai senza avere problemi di multe ecc. ecc. e se prendi in autostrada un avvallamento o buco, sei MORTO !!!
X quanto riguarda la città, se non fai il demente, devi stare attento agli altri (macchine, ciclisti in mezzo alle palle e pedoni che sbucano ovunque) ma qui si va a 55 km/h e il danno è lieve ....

TUTTO questo se si rispettano le norme delle velocità.... in caso contrario, vuol dire che te la sei cercata (protezioni o no, se sei il destino dice BASTA in quel momento, anche a 30 km/h ci rimani) !!!

Io sono nuovo centauro (un mese, nemmeno) con moto superiore ai 52kw (mia prima moto di questo fascia) e sto cercando di comprare l'occorrente (tranne i pantaloni) xchè le gambe son quelle che si danneggiano meno, anche se io le ho già rotte entrambi, ma non in moto, ma a cavallo (fantino) e i cavalli non vanno + di 60 km/h, quindi la velocità X ME è secondaria...

Poi leggendo la ddl 1720, NON parlano degli stivali.... cos'è per loro la tibia, perone, caviglia e piede ??? NULLA ??? beh, x me hanno toppato in pieno.........e poi, questo divisione in base ai kw, mi pare una gran bella PUT...........TA (pare che facciano le cose mentre pensano al BUNGA BUNGA) !!!
Lo fanno giusto x rompere i CO.........ONI e basta !!!

... SALUTI ... Mirko ...