KIMO ha scritto:
Non capisco come mai se si parla di una qualsiasi cosa, si arriva sempre al moralismo. E' un vizio nè...
si parla di "chi impenna con il booster" e tutti: "sei pirla se lo fai!!!"
"Quanto fate di vel max?", e tutti: "Ma a che ti serve???"
Io dico.. il topic chiede: secondo voi, l'omosex è una malattia genetica?
Colpa della società o meno, si chiede un parere clinico da parte vostra, sul piano personale... o esporvi vi risulta così difficoltoso?
Torno IT
Chiariamo una cosa: esistono dei casi di eccedenza di ormoni del sesso opposto, come esistono i noti casi di ermafroditismo. Io direi che, nel discorso che fa il nostor amico, possiamo tranquillamente tenerli fuori, no? Sono scientificamente provati e portano per lo più a scompensi ormonali, comportamentali, fisici, psichici... insomma, non sono "malattie" ma "condizioni".
Toglierei dal discorso anche chi ha subito particolari sevizie in età infantile, perchè queste portano a gravi modifiche nella psiche che non per forza di cose sfociano in omosessualità, ma in una serie di atteggiamenti che staccano troppe volte queste persone dalla società.
Per entrare nel discorso dell'omosessualità in individui che non hanno nessun tipo di variazione ormonale (nè pesanti eventi negativi durante la loro vita), cioè che hanno valori che rientrano perfettamente nella loro natura sessuale, io farei distinzione tra chi vive la vita in totale libertà, e chi invece ha attrazione per persone dello stesso sesso.
Chi vive la libertà dell'essere umano, non fa altro che ricalcare atteggiamenti che in natura già esistono e che non hanno nulla di strano. Anche maschi di molte specie animali a volte hanno rapporti tra loro, per puro piacere sessuale.
Anche gli antichi Greci avevano brodelli dove non si stava a guardare in faccia (nè da altre parti) nessuno... era la ricerca del puro piacere fisico, che può portare spesso al piacere mentale, al relax.
Bene, in questa categoria credo possano rientrare anche i (e le, ovviamente, perchè parlo sempre per entrambe e sessi) bisessuali. Trarre il piacere assoluto da un rapporto sessuale credo che possa tranquillamente prescindere dal fattore partner.
E visto che poi molti dicono una cosa per poi dirne un'altra che la nega, io dico solo che sono etero convinto, ma riesco tranquillamente a capire cosa significhi il PIACERE... capite che per chi vive in totale libertà di pensiero e d0animo, una torta ai mirtilli o un frappè al melone possono essere piacevoli al pari.
Diverso credo possa considerarsi il discorso di omosessualità. Quindi di attrazione verso persone dello stesso sesso.
Sono sempre stato convinto che non si potesse nascere omosessuale, e ne sono ancora convinto... ma ammetto che col passare degli anni, con l'osserazione di amici, conoscenti, persone amici di amici... ho notato che questo interesse può nascere in tenerà età. E se è vero che la sessualità di un individuo, quella adulta diciamo, non quella dichiarata alla nascita, si determina nello sviluppo, beh...allora ammetto che un interesse per persone dello stesso sesso può non per forza essere determinato da eventi negativi o da problemi ormonali rispetto alla norma. Credo che in questo caso c'entri molto la passione, l'amore...o come lo volete chiamare. Qualcosa che va oltre l'istinto animalesco ceh l'essere umano si porta dietro da quando esiste.
Detto questo, che qualcuno mi spieghi dove sta la malattia....
avevo ragione!