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consigli sul passo dello stelvio
10203036
10203036 Inviato: 10 Lug 2010 19:33
Oggetto: consigli sul passo dello stelvio
 

ciao a tutti, inizio scusandomi con i moderatori nel caso il post sia inserito nell'argomento sbagliato , ma mi e' sembrato il luogo piu' adatto.
nel mese di agosto assieme a degli amici, avevamo pensato di percorrere ovviamente in moto il passo dello stelvio e siccome sarebbe la prima volta, avremmo bisogno di qualche piccolo consiglio da qualcuno che magari l'ha gia percorso. la prima domanda e la seguente:- per poter percorrerlo nel verso giusto "cioe' in salita", la direzione esatta e' da bormio a prato dello stelvio o viceversa? non vorrei arrivare li e fare uno dei passi piu' belli d'italia tutto in discesa!!!!!!"o se e misto, quale senso di percorrenza e' piu' adatto e suggestivo?" 0510_sad.gif la seconda e:- e' un luogo tranquillo e sereno dove viaggiare spensierati? o e' a rischio ritiro patente per colpa di qualche somaro come dalle mie parti? eusa_wall.gif la terza e':- se avete dritte di qualsiasi tipo da dare sono ben accette!!!!!!!!!!!!! chiedo pero' di rispondere solo se le esperienze sono state provate sulla propria pellaccia e no per voci sentite o chiacchere varie. grazie a tutti per l' 0510_help.gif
 
10203902
10203902 Inviato: 10 Lug 2010 22:44
 

Ciao,
io ho dormito a Foresta/Forst (vicino alla omonima birreria) e sono andato su da quella parte, cioè da Prato d. S., poi sono sceso a Bormio e risalito per il Gavia e per andare verso la Val Badia ho fatto anche il Tonale. Mi pareva giusto come "verso".

Non so perchè ma mi è piaciuto di più il Gavia, forse per via del troppo traffico sullo Stelvio. Purtroppo non avevo tanto tempo altrimenti andavo ad esplorare anche le valli Senales, Solda, la psrte svizzera dello Stelvio e poi anche il Passo Resia ... non mi fermo più icon_smile.gif

Ciao e buon viaggio

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10204490
10204490 Inviato: 11 Lug 2010 6:49
 

1-il verso ideale è il contrario,cioè da prato in su (li sono i tornanti che si vedono in tutte le foto)
2-tutto sommato (grazie anche alla sua conformazione) si può viaggiare spensierati:48 tornanti da
1° ,2°nel dritto e poi 1° e così fino in cima,non è un passo dove puoi correre come ad esempio il bernina 0509_banana.gif 0509_banana.gif 0509_banana.gif poi il traffico specie di camper 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif
3-l'unica dritta,che poi è più un dato di fatto più che una dritta è che lo stelvio non si fa per la guida,ma per andare in coma per dire di averlo fatto per bere o mangiare,ma non per guidare visto che sono tutti tornanti da manovra!!

comunque bello,e se ti va di fare un pò di sterro (fattibilissimo con una stradale,io con passeggero in ducati st4)puoi scendere verso la svizzera dal terzo versante.
 
10204512
10204512 Inviato: 11 Lug 2010 7:53
Oggetto: ok
 

grazie , quindi da quel che ho capito lo stelvio e' un passo da scalare solo per mettere un puntello nel proprio bagaglio. camper , traffico, direi che sono cose con le quali non vado tanto d'accordo . se mi dite cosi' gia mi passa la voglia.hahahaha
 
10204653
10204653 Inviato: 11 Lug 2010 9:53
 

salendo da Bormio è bello, certo i tornanti non sono pochi ma te la godi.
Scendendo poi verso prato a me non è affatto piaciuta: tutti tornanti uno di seguito all'altro, nemmeno il tempo di farne uno che te ne ritrovi un altro.
 
10204728
10204728 Inviato: 11 Lug 2010 10:37
Oggetto: Re: consigli sul passo dello stelvio
 

Il versante più bello dal punto di vista paesaggistico è senza dubbio da prato allo stelvio.
nella seconda parte della salita vi sono numerosi tornanti molto stretti.

quando l'ho fatto io non ho trovato assolutamente quasi nessuno.
Dipende però molto dal giorno e soprattuttto dall'orario che scegli:
io sono salito una domenica pomeriggio alle 17 e ho incrociato solo poche macchine
e moto.




elvisr1 ha scritto:
ciao a tutti, inizio scusandomi con i moderatori nel caso il post sia inserito nell'argomento sbagliato , ma mi e' sembrato il luogo piu' adatto.
nel mese di agosto assieme a degli amici, avevamo pensato di percorrere ovviamente in moto il passo dello stelvio e siccome sarebbe la prima volta, avremmo bisogno di qualche piccolo consiglio da qualcuno che magari l'ha gia percorso. la prima domanda e la seguente:- per poter percorrerlo nel verso giusto "cioe' in salita", la direzione esatta e' da bormio a prato dello stelvio o viceversa? non vorrei arrivare li e fare uno dei passi piu' belli d'italia tutto in discesa!!!!!!"o se e misto, quale senso di percorrenza e' piu' adatto e suggestivo?" 0510_sad.gif la seconda e:- e' un luogo tranquillo e sereno dove viaggiare spensierati? o e' a rischio ritiro patente per colpa di qualche somaro come dalle mie parti? eusa_wall.gif la terza e':- se avete dritte di qualsiasi tipo da dare sono ben accette!!!!!!!!!!!!! chiedo pero' di rispondere solo se le esperienze sono state provate sulla propria pellaccia e no per voci sentite o chiacchere varie. grazie a tutti per l' 0510_help.gif
 
10204879
10204879 Inviato: 11 Lug 2010 11:17
Oggetto: Re: consigli sul passo dello stelvio
 

elvisr1 ha scritto:
ciao a tutti, inizio scusandomi con i moderatori nel caso il post sia inserito nell'argomento sbagliato , ma mi e' sembrato il luogo piu' adatto.
nel mese di agosto assieme a degli amici, avevamo pensato di percorrere ovviamente in moto il passo dello stelvio e siccome sarebbe la prima volta, avremmo bisogno di qualche piccolo consiglio da qualcuno che magari l'ha gia percorso. la prima domanda e la seguente:- per poter percorrerlo nel verso giusto "cioe' in salita", la direzione esatta e' da bormio a prato dello stelvio o viceversa? non vorrei arrivare li e fare uno dei passi piu' belli d'italia tutto in discesa!!!!!!"o se e misto, quale senso di percorrenza e' piu' adatto e suggestivo?" 0510_sad.gif la seconda e:- e' un luogo tranquillo e sereno dove viaggiare spensierati? o e' a rischio ritiro patente per colpa di qualche somaro come dalle mie parti? eusa_wall.gif la terza e':- se avete dritte di qualsiasi tipo da dare sono ben accette!!!!!!!!!!!!! chiedo pero' di rispondere solo se le esperienze sono state provate sulla propria pellaccia e no per voci sentite o chiacchere varie. grazie a tutti per l' 0510_help.gif


a dire il vero non c'è un lato "giusto" e uno "sbagliato".
il passo dello Stelvio ha due versanti: quello lombardo e quello alto-atesino. entrambi si possono percorrere nei due sensi, in salita o in discesa. quello trentino però (come qualcuno ha già fatto notare) è molto molto molto più ripido di quello lombardo (dal lato alto-atesino proprio non si può correre neanche volendo). l'ideale sarebbe fare la salita da Bormio (che è meno impegnativa) e poi ridiscendere dalll'altra parte. oppure se i tornanti così stretti proprio non ti garbano puoi anche salire da Bormio e poi tronare indietro dalla stessa parte... ma così facendo ti perdi una buona metà dello spettacolo.

nota del mod: ho rettificato alcune imprecisioni geografiche riscontrate

Ultima modifica di lilit il 15 Lug 2010 11:05, modificato 1 volta in totale
 
10207141
10207141 Inviato: 11 Lug 2010 21:44
Oggetto: ok
 

E, infatti!! se lo devo fare lo faro' tutto. ma poi, li in zona c'e' qualche altra meta interessante? in piu' non mi avete detto una delle cose che ritengo piu' importanti. e' da ritiro patente? non e' che voglio infrangere i limiti e correre come un pazzo, ma qua dalle mie parti ultimamente non serve fare i monelli per portarsi a casa belle multine, basta uscire da una curvetta un po' piu' in piega ed il gioco e' fatto!!!!!
 
10208400
10208400 Inviato: 12 Lug 2010 8:13
Oggetto: Re: ok
 

elvisr1 ha scritto:
E, infatti!! se lo devo fare lo faro' tutto. ma poi, li in zona c'e' qualche altra meta interessante? in piu' non mi avete detto una delle cose che ritengo piu' importanti. e' da ritiro patente? non e' che voglio infrangere i limiti e correre come un pazzo, ma qua dalle mie parti ultimamente non serve fare i monelli per portarsi a casa belle multine, basta uscire da una curvetta un po' piu' in piega ed il gioco e' fatto!!!!!

nn credo tu riesca a piegare più di tanto su quel passo...
comunque (dalla mia esperienza) non ho trovato molti controlli
 
10208861
10208861 Inviato: 12 Lug 2010 10:11
 

Io la prima volta l'ho fatto salendo da bormio e scendendo da spondigna.
Tutte le altre volte ho fatto il contrario e secondo me specialmente con l'r1 conviene salire da spondigna e scendere da bormio.
La parte di spondigna è molto stretta e secondo me , specie con una ss è meglio affrontarla in salita. La parte di bormio è più guidabile, fai solo attenzione alle gallerie, strette, buie, in curva e spesso con asfalto umido.

doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
10211534
10211534 Inviato: 12 Lug 2010 15:04
 

sabato l'ho fatto anche io....lo stelvio intendo: salendo da prato e scendendo poi dal versante svizzero per rientrare poi a malles e risalire sul resia. Sicuramente impegnativo e poi quanta pioggia abbiamo preso.... 0510_sad.gif
 
10212886
10212886 Inviato: 12 Lug 2010 18:04
Oggetto: ok
 

hahaha, io ieri la pioggia l'ho presa sul giau e sul pian cansiglio! un disastro!!!! tutti i domenicali che erano nel raggio di 100 km si sono ritirati per l'unica strada che scende, !!!!! pauuuuuuuuuuura!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e poi dicono che siamo noi motociclisti a non aver rispetto per gli altri!!!!! comunque oibo', mi fate venir sempre meno voglia di far sto stelvio!!! un'altra meta possibile era il gross lokner " o come si scrive" chi c'e' stato????
 
10215900
10215900 Inviato: 13 Lug 2010 0:19
 

scusate l'OT io la prossima settimana partendo da trieste mi faccio un 5 giorni di dolomiti, tra cui anche lo stelvio.. ma piove proprio sempre?

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10216674
10216674 Inviato: 13 Lug 2010 9:22
 

May85 ha scritto:
scusate l'OT io la prossima settimana partendo da trieste mi faccio un 5 giorni di dolomiti, tra cui anche lo stelvio.. ma piove proprio sempre?

doppio_lamp_naked.gif


no, non sempre. ma spesso sì. l'antipioggia è di rigore.
 
10224668
10224668 Inviato: 14 Lug 2010 9:51
Oggetto: Re: ok
 

elvisr1 ha scritto:
hahaha, io ieri la pioggia l'ho presa sul giau e sul pian cansiglio! un disastro!!!! tutti i domenicali che erano nel raggio di 100 km si sono ritirati per l'unica strada che scende, !!!!! pauuuuuuuuuuura!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e poi dicono che siamo noi motociclisti a non aver rispetto per gli altri!!!!! comunque oibo', mi fate venir sempre meno voglia di far sto stelvio!!! un'altra meta possibile era il gross lokner " o come si scrive" chi c'e' stato????


per elvisir
lo stelvio è un'esperienza da fare, basta non prenderla di fretta. se poi fai una sosta a forst per wiener e birretta, prima di iniziare a salire icon_mrgreen.gif .....anche il grossglockner è da fare, una stada in quota a dir poco meravigliosa. io l'ho fatta l'anno scorso in questo periodo, è l'ideale...
 
10227349
10227349 Inviato: 14 Lug 2010 15:15
 

Dunque serve qualche infomazione "di prima mano"? Serve qualcuno che ne sa qualcosa?

Eccolo icon_mrgreen.gif

Io vado su tutti gli anni dal 1979 e lo Stelvio, come tutta la zona intorno nel raggio di qualche centinaio di Km (Svizzera ed Austria comprese), è stata la mia personale palestra e lo conosco bene (da tempo ho smesso di contare quante volte l'ho pecorso nelle due direzioni).
Però, prima di decantarti le molteplici "virtu" di questa straordinaria strada, sento la necessità di porre una domanda: perchè vuoi rovinarti questa esperienza?
Il perchè della domanda ti sarà chiaro (spero) man mano che leggerai quanto ti voglio raccontare (ma un piccolo indizio te lo voglio dare: gusto della scoperta... ne hai un po'?).

Una necessaria premessa: non dar retta alle chiacchere, se non fai lo Stelvio (almeno una volta nella vita) sei pazzo; non sai cosa ti perdi, non troverai facilmente una strada solo lontanamente simile, e permettimelo, la Grossglockner-Hochalpenstrasse non ha nulla a che vedere; pur essendo una strada spettacolare con panorami mozzafiato (belli al pari di quelli dello Stelvio) dal punto di vista della guida è nettamente inferiore (troppo guidabile, tornanti e curve più rotondi, ecc...); se vuoi metterti alla prova, cimentarti nella guida vera su un passo alpino devi fare lo Stelvio. Ovviamente nulla ti impedisce, se hai un po' di giorni a disposizione, di percorrere anche la Grossglockner-Hochalpenstrasse, dista dalla zona dello Stelvio tra i 300 e i 350 Km a seconda se ti avvicini da sud via Bolzano - Lienz, o da nord via Landeck - Innsbruck. Ah! Un'altra piccola differenza, è a pagamento...!

Tornando al punto, come ti è già stato accennato non ci dovrebbe essere (in teoria, aggiungo io) un verso particolare (o meglio, privilegiato) nel quale percorrere il passo ma in realtà c'è. Per chi si trovi ad affrontarlo per la prima volta il motivo è dettato più che altro da questioni di ordine pratico (tra poco capirai perchè); invece per chi come me già lo conosce fa poca differenza se non per una questione un po' più intima, viscerale, praticamente inevitabile (e del tutto naturale), perchè si è scoperto qualcosa, un particolare, che ce lo fa preferire percorso in una certa maniera (e direzione) piuttosto che nell'altra; senza contare che lo Stelvio può essere affrontato in più modi diversi (almeno tre) rispetto ai due che i più immaginano (dopo ci arrivo...).

E' una strada che, come ogni passo alpino, per morfologia del terreno e conformazione geologica ha caratteristiche diverse e proprie per ciascun versante. Secondo me dovrebbe (deve) comunque essere necessariamente percorsa al completo in entrambe le direzioni (e, disponendo di tempo, meglio sarebbe farlo più volte) perchè offre sensazioni ed emozioni irripetibili e perchè non farlo sarebbe, a mio modo di vedere, avere un'esperienza incompleta; in più si potrebbe tentare quella che io chiamo "la variante Svizzera" (il terzo modo; ti rimando a dopo per la spiegazione).
Comunque, per la primissima volta di chi non ci si è mai avvicinato io suggerisco la direzione NordEst -> SudOvest (ovvero Prato allo Stelvio - Passo Stelvio - Bormio) è un po' meno difficile (o, se preferisci, più facile). Il perchè è presto detto.

[segue...]
 
10227365
10227365 Inviato: 14 Lug 2010 15:16
 

[...segue]

Il versante Altoatesino (non è trentino come ha detto qualcuno, guai a fare una simile affermazione...) indubbiamente ha (e suscita) un fascino particolare per diversi motivi. Dunque, questioni campanilistiche a parte, il primo motivo è perchè l'avvicinamento dalla Val Venosta è, dal punto di vista del paesaggio, molto più bello (non me ne vogliano gli amici valtellinesi). Si sale da Merano percorrendo la Statale 38 dello Stelvio che come altre attraversa paesi caratteristici ma che soprattutto attraversa una valle tra le più verdi dell'Alto Adige, ricca di coltivazioni, principalmente di mele (spesso a portata di mano a bordo strada, ma non fatevi beccare, per una mela non vale la pena... e poi sono mature in tarda estate...). L'unica precauzione, a parte quella di non farsi beccare a sgraffignare mele, è di fare attenzione ai sistemi di irrigazione automatica perchè spessissimo, per via della vicinanza dei frutteti alla strada (la statale li attraversa letteralmente), spruzzano acqua anche sulla sede stradale e si rischia di fare una curva un po' allegra e trovarsi davanti l'asfalto completamente bagnato; a parte questo null'altro da segnalare (gli eventuali lavori in corso od altri pericoli sono di solito molto ben segnalati).
A Spondigna si volta a sinistra per raggiungere in un paio di minuti Prato allo Stelvio (sono poco più di un paio di chilometri), punto di arrivo/partenza, dove c'è una cosa da fare necessariamente: cos'è? il rifornimento di benzina! icon_asd.gif (ci sono dei bei cartelli di avvertimento) Infatti dopo questa località non c'è più un distributore fino a Bormio o fino a Santa Maria ("la variante Svizzera"); il che significa suppergiù 48 Km per Bormio, 39 Km per Santa Maria, o 52 se invece torni indietro), possono sembrare pochi ma, credimi, sullo Stelvio si consuma abbastanza (e non sai mai se dall'altra parte trovi i distributori aperti...). Probabilmente anche a Bormio ci saranno cartelli simili ma non me ne sono mai dato pena, perchè mi piace fare un certo giro esterno quindi evito il centro cittadino (e faccio benzina altrove); agli Svizzeri invece non frega niente se rimani senza benzina (..azzi tuoi) quindi niente "indicazioni di cortesia" ed a Santa Maria c'è un solo distributore che rispetta gli orari del luogo quindi... (gli Svizzeri fanno un orario continuato "corto" con una pausa pranzo, il che significa che a mezzogiorno trovi chiuso e dopo le sei del pomeriggio anche); in questa zona in particolare il problema si può risolvere allungandosi di pochi chilometri scendendo versoil confine di Tubre dove ci sono più distributori (ovviamente aperti assieme ai loro shop ad uso e consumo dei turisti). E' straordinario notare come, una volta allontanati dal confine dove c'è un po' di flessibilità, tutto torni di colpo al rigore tipicamente Svizzero (ma a me non crea nessun problema).

Il versante altoatesino è quello che dal punto di vista della guida in montagna richiede senza dubbio un impegno maggiore, non tanto (e non solo) per il numero di tornanti (48 contro 36), ma per la sua conformazione nonchè per la posizione orografica, abbarbicato com'è il suo nastro d'asfalto al fianco destro della stretta valle (andando in salita; in realtà è la sinistra orografica). L'ascesa è impegnativa, richiede un po' di concentrazione ed anche una certa predisposizione alla guida sullo stretto (è pur sempre un passo alpino con tornanti e controtornanti molto stretti); i tornanti a destra sono un po' lo spauracchio di chi ci si avventura, possono diventare un problema (o addirittura un incubo) per chi non è abituato: sono strettissimi e con una pendenza sfavorevole, si possono affrontare allargandosi tutto all'esterno per poi rientrare, quando la strada è libera (e qui nessun problema, o quasi), ma in caso di traffico bisogna arrivare alla velocità giusta, frenare poco, scalare e curvare (come se volessimo girarci dentro il box di casa...), e non è infrequente trovare qualcuno che pur affrontandoli in prima ha poggiato la moto a terra (ma non è un problema, avviene quasi da fermo...); il segreto è: gas pelino aperto e frizione "in mano".

Affrontato in "modalità turistica" (come dovrebbe essere) è percorribile godendo appieno del paesaggio (i primi 12/13 Km sono immersi fra prati e boschi) fermandosi solo poche volte (anche se ogni piazzola può essere un'ottima occasione per catturare il più possibile con la macchina fotografica ogni particolare che si presenta davanti agli occhi), e regala panorami ed una natura che tolgono il fiato (il mio punto preferito è al tornante n. 44).
Il passo da questo versante è lungo 26 Km con un dislivello totale di circa 1800 metri; la strada è sempre abbastanza stretta e in alcuni punti due auto passano a malapena. I primi 8 Km fino a Gomagoi hanno una pendenza poco accentuata e sono guidabili e facili da percorrere; da lì comincia la parte con i 48 famosi tornanti che ha un dislivello di 1500 mt "spalmato" su 18 Km, ma l'erta non inizia subito, per altri più o meno sei chilometri è ancora abbastanza guidabile e attraversa l'abitato di Trafoi (paese molto caratteristico che ha dato i natali al grandissimo campione di sci Gustav Thoeni e dove gli appassionati possono ammirare tutti i trofei nel bar del suo hotel, il Bella Vista, dove, se si è fortunati, si può anche incontrarlo). A cinque minuti di strada da Trafoi c'è il santuario delle tre fontane che è un luogo ricco di significati (sia per i credenti che per chi è appassionato di cultura celtica).
Dei 18 Km del tratto con i tornanti i primi otto e mezzo si snodano tra boschi e tratti aperti mentre gli ultimi 9 e mezzo sono totalmente in costa e sono quelli veramente più impegnativi con gli stretti tornanti raccordati da tratti più o meno rettilinei a volte così brevi che addirittura quasi non si riesce a mettere la seconda (se si viaggia sottocoppia la seconda o se si usano certi grossi bicilindrici anche la terza ed è uno spasso stare dietro ai miei amici del posto che vanno su con delle grosse BMW a carburatori e sentirle sparacchiare dagli scarichi ad ogni uscita di curva...). Questo è un tratto che io definisco da torcicollo, sempre impegnato a cercare di guardare il tratto successivo per vedere se viene giù qualche pullmann, qualche camper o soltanto qualche matto che si scapicolla...

All'arrivo alla meta, in cima, c'è un piazzale sul quale affacciano gli alberghi, la stazione di partenza della funivia che porta a oltre tremila alle piste da sci; ci sono dei bar, dei chioschi dove rifocillarsi e delle bancarelle dove si trova un po' di tutto, principalmente souvenir.
In genere camper ed auto la fanno da padroni, ma vengono parcheggiati più avanti andando in direzione dell'altro versante dove ci sono parcheggi sufficientemente ampi lasciando posto a sufficienza per parecchie moto e spesso (specie in particolari giornate come i sabati, le domeniche, o il giorno di ferragosto) sembra di ritrovarsi ad un raduno quotidiano e spontaneo). A proposito di rifocillarsi, suggerisco sempre di non riempirsi fino all'orlo (men che meno di birra...) perchè, a meno di fermarsi per una passeggiatina ristoratrice, lo scappa-e-fuggi è deleterio, ci aspetta una discesa (da qualsiasi parte la si voglia compiere) che è impegnativa e a stomaco (stra)pieno non è affatto l'ideale.

Guidando tranquilli in una mezz'ora o poco più si sale fino in cima (ovviamente molto di più se si comincia con il classico tran-tran "fermati e fotografa, riparti, rifermati e rifotografa...").

Percorrerlo a ritmo da "ricerca del tempo record"? Si potrebbe anche fare (quando possibile, perchè in agosto il passo non è quasi mai sgombero ed in certi giorni ed in certi orari è trafficatissimo; prova ad andare su a ferragosto e te ne renderai conto: sembra di stare a Riccione, col dovuto rispetto...) ma al di là del gusto della "sgroppata" non dà molto godimento, non concede respiro, richiede ancora più concentrazione (e padronanza del mezzo), ci vuole molto colpo d'occhio per individuare in lontananza, dietro ai tornanti più coperti, gli eventuali ostacoli: ciclisti, camper, veicoli di ogni genere che provengono dalla direzione opposta (senza contare che a volte qualche sassetto od altri detriti te li ritrovi davanti o sotto le ruote o, nel tratto iniziale, delle pigne o altri regalini di madre natura); so che qualcuno dirà che questo è ovvio per qualsiasi strada di montagna si percorra, ma qui è richiesto un di più; molti tratti sono poco protetti dal lato a valle, al massimo da muretti (mal messi) alti circa 40 cm (il che vuol dire che se fai una c@zzata voli giù...) e l'asfalto, malgrado venga rinnovato spesso, non è mai in condizioni ideali o perfette (il passo a causa della neve è chiuso molti mesi all'anno, da ottobre a maggio); nell'ultimo tratto le successioni di tornanti ti portano a guidare quasi in apnea. Insomma, arrivi in cima e... e poi?..." io, dopo aver fatto l'esperienza, aggiungo: "ma perchè?"

Per inciso, volendo si possono salire i 26 Km da Prato allo Stelvio fino in cima al passo anche in meno di quindici minuti ( eusa_whistle.gif ...); non ti dico quanto ho impiegato io a salire i 18 Km del passo vero e proprio da Gomagoi perchè non è cosa di cui vantarsi (che non rifarò mai più).

[segue...]

Ultima modifica di frozenfrog il 14 Lug 2010 15:25, modificato 1 volta in totale
 
10227376
10227376 Inviato: 14 Lug 2010 15:17
 

[...segue]

Chiusa la parentesi, sicuramente come prima volta, data la tortuosità, la pendenza e qualche altra caratterisitica varia ed eventuale, io ti sconsiglio di percorrerlo seguendo la direzione SO -> NE (quindi da Bormio a Prato allo Stelvio) per un solo motivo: perchè la discesa verso Prato allo Stelvio è meno agevole e più impegnativa e può mettere a dura prova come prima volta (e i tornanti a destra a scendere sono altrettanto rognosi; parlo per chi non è abituato a strade di montagna e passi alpini in genere). E qui bisogna porre una certa attenzione ai freni che possono soffrire; una volta sono arrivato a metà strada con i freni che non rispondevano più ed ancora oggi mi domando se ho avuto più culo (di sicuro) o se sono stato effettivamente bravo io a contenere il problema prima di combinare un disastro e farmi del male (ho fatto un lungo in un tornante, per fortuna era uno di quelli, e sono diversi, in cui c'è una specie di piazzola con un sentierino all'esterno...); metti che viaggi in due e con il bagaglio, ecco... puoi immaginare a cosa mi riferisco, ci vuole un po' di prudenza (e un pochino di tecnica).

Come dicevo l'ho percorso molte volte (in trent'anni sicuramente più di duecento, senza contare le volte che l'ho percorso in auto quando praticavo sci estivo), ma per me il versante lombardo non ha lo stesso fascino che ha il versante altoatesino (forse anche perchè lo conosco meglio). Pensa che molte volte sono salito all'alba (praticamente sempre quando andavo a sciare, perchè la funivia apriva alle 7:30), partendo ancora con il buio e puoi immaginare che spettacolo possa essere (esperienza da fare): all'inizio vedi appena il cielo sopra di te e man mano che tu sali il sole si alza, ad un certo punto la parte alta è inondata di luce e tu sei ancora sotto; quando la raggiungi e stai per cominciare l'ultimo tratto, quello più impegnativo, vieni avvolto e accarezzato dalla luce e, se sei fortunato, puoi fare un incontro molto particolare, unico al mondo. Perchè fortunato? Perchè ciò che ti sto per descrivere accade difficilmente ed un occhio poco allenato non lo può cogliere; io mi ritengo doppiamente fortunato, primo perchè mi è successo, secondo perchè essendo appassionato della montagna ed alpinista da tutta la vita ho sviluppato quel colpo d'occhio che ti permette di cogliere particolari altrimenti sfuggenti, come questo (o come altri e che in molti casi ti aiuta, e a volte ti salva anche la vita...). Sui prati ai bordi della strada e un po' più su si possono incontrare (o intravedere) le marmotte, che sono uscite da poco dalle loro tane per scaldarsi al primo sole del mattino, che ti osservano curiose (sembra che ti spiino), ma che si lanciano fischi di avvertimento pronte a scappare al minimo segno di pericolo; se sei bravo e ti fermi lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, puoi anche riuscire a fotografarle; quante volte ho maledetto la rumorosità degli scarichi della mia moto e della mia auto fuori posto nella silenziosa solennità di questi luoghi.

Percorrere questa strada carpendo ed incamerando tutte le sensazioni visive e olfattive che offre e che riesci a percepire (in certi orari anche solo i profumi dei boschi e dei pini sono esaltanti) ti ripaga di quel po' di fatica in più che richiede.

In agosto perde un poco del suo fascino perchè è molto frequentata, a volte proprio presa d'assalto (per questo sono stato felice quando hanno annullato il famoso raduno, perchè devo ammettere che ne sono un po' geloso e sono fortemenete convinto che questi luoghi meriterebbero maggior rispetto); e in agosto perde (anzi, è priva) di quel fascino che ha invece in altri periodi, in particolare quando a maggio viene riaperta: la neve (che in alto staziona a lungo).
Spesso si incappa in giornate molto calde e non è proprio il massimo specie se si sale ad un'ora tarda perchè si trova traffico; l'orario più consono è senza ombra di dubbio quello delle prime ore del mattino, il traffico è ridotto al minimo e si incontrano in prevalenza quasi solo ciclisti (quelli ci sono praticamente sempre... sembrano figurine di un plastico che un'entità superiore posa lì a casaccio...).

L'altro versante, quello lombardo/valtellinese, non è certo meno bello, intendiamoci, è solo un po' diverso; forse dal punto di vista naturalistico e del paesaggio è un pochino meno attraente perchè è meno verde, più brullo. E' lungo poco più di 21 Km, ha un dislivello complessivo minore (1500 mt) ed anche gli "strappi" sono meno ripidi (ma in fondo non devi salire in bici quindi ha poca importanza...). Dal punto di vista della guida offre sensazioni molto diverse, i tornanti sono "suddivisi" in tre gruppi: il primo gruppo dopo circa 8 Km da Bormio, poi il secondo dopo altri tre km circa ed il terzo dopo ancora altri quattro km circa.
Il primo tratto partendo dall'abitato di Bormio è molto più protetto, molto guidabile scorrevole e poco impegnativo. Giunto al primo gruppo di tornanti inizia un tratto (quello che corre nella Gola del Bràulio, tra la prima cantoniera e la seconda cantoniera) che ha caratteristiche interessanti (non presenti sul versante altoatesino): si incontra una serie di gallerie naturali (sono sei) scavate nella roccia che hanno, sul lato verso valle, delle aperture dalle quali si riesce a sbirciare il panorama della gola mentre le si percorre (facendo però attenzione a chi sta davanti perchè si rischiano brusche fermate a causa di veicoli che incrociano perchè le gallerie sono anche in curva e sono molto strette). Dopo il secondo gruppo di tornanti ci sono dei tratti molto più pianeggianti uno dei quali, il Pian di Grembo, è lungo all'incirca un chilometro e permette, grazie alla maggiore visibilità dovuta al tracciato stradale, di poter osare di più (ma le moto a carburatori a causa dell'altitudine non permettono grandi performances: la mia vecchia Ninja, lanciata, in sesta piena non passava i 160 KmH...) ma occhio che la sede stradale è sempre stretta (giusta giusta per due auto...) e l'asfalto molto ondulato (e a volte anche un po' rotto). La parte più impegnativa è l'ultima, sono poco più di 5 chilometri, con dei bei tornanti ma non così difficili come dall'altro versante e all'opposto di quello l'ultimissimo tratto è molto aperto.

Piccoli suggerimenti tecnici visto che le defaillances piccole e grandi sono sempre in agguato; a parte quelli ovvii che dovrebbero spingere ad avere un mezzo non solo efficiente ma in perfetta efficienza, è buona norma ricordarsi che all'aumentare dell'altitudine diminuisce il limite di ebollizione dei liquidi quindi occhio alle sparate in salita all'ora di pranzo e occhio, come accennavo, ai freni in discesa (vogliamo evitare di fare un bollito del motore o dei freni).

Ricordiamoci che è il passo più alto d'Italia ed è il secondo in Europa dietro soltanto al Col de l'Iseran per soli 12 metri (2758 mt contro 2770 mt).

Alla fine, osservando con occhio distaccato, è veramente difficile dire quale dei due versanti sia preferibile percorrere per primo, se dovessi scegliere col cuore indubbiamente sceglierei il versante altoatesino perchè lì ho amicizie e ricordi molto intensi.
Se dovessi seguire invece lo spirito vero del mototurista, ovvero quello della scoperta (quasi un moderno esploratore) direi che dipende solo dall'itinerario che ci porta verso il passo e che poi ci porta alla meta successiva (come viene, viene).

[segue...]

Ultima modifica di frozenfrog il 14 Lug 2010 15:37, modificato 2 volte in totale
 
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10227383 Inviato: 14 Lug 2010 15:18
 

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Ed ora la tanto agognata "Variante Svizzera". (e altre considerazioni)

Parliamo della possibiltà di raggiungere la cima del passo dello Stelvio partendo dalla Svizzera (stranamente non ne parla mai nessuno, quasi fosse tabù...).

Volendo (o potendo) si può compiere l'ascesa allo Stelvio partendo da Santa Maria in Val Monastero (Santa Maria im Münstertal), una graziosa località nel cantone dei Grigioni, che si trova sulla statale che, attraversando il Parco Nazionale Svizzero (che merita un discorso a parte), porta a Saint Moritz.
Santa Maria si può raggiungere sia dall'Alto Adige che dalla Lombardia passando per strade stupende, il Bernina o l'Ofenpass ad esempio (in pieno Parco Nazionale Svizzero) o anche da Livigno; quella zona oltre confine offre numerose possibilità/varianti per cui per ora sorvolo per non allungare uteriormente il mio post che mi sa che è lunghetto (come mio solito), ma se qualcuno è interessato (o solo curioso) posso postare qualche indicazione/ informazione in più.

Dunque da Santa Maria si imbocca la strada che porta allo Stelvio, meglio conosciuta come Passo Umbrail; bisogna fare un po' di attenzione perchè il bivio è posto in un tratto strettino della strada pricipale (che poi è la statale) e sembra solo l'incrocio con una stradina laterale. Il suo percorso si snoda su 33 tornanti sparsi sui 13 km e mezzo di lunghezza; la strada è piuttosto stretta e porta dritta (beh, si fa per dire dritta...) alla quarta casa cantoniera (a quota 2501 mt) che è posta 3 km prima della cima dello Stelvio; ha pendenze superiori a quelle dello Stelvio (fino al 14%) ma quello che la caratterizza è che gli ultimi tre chilometri sono completamente sterrati. Già, sterrati. Questa caratteristica rende il tracciato meno problematico nei mesi invernali perchè richiede una ridotta manutenzione e lo rende più facilmente percorribile (neve permettendo).
I primi chilometri del passo sono molto belli, immersi nei boschi che poi diradano un po' ma che arrivano molto in alto. Il tratto sterrato ha il fondo molto compatto coperto da una graniglia abbastanza piccola e punti con delle tracce percorribili (abbastanza pochi sassi grossi, se escludiamo quelli che ogni tanto vengono giù in alcuni punti a causa delle piogge o del disgelo); non è tragico, richiede solo le dovute attenzioni che necessitano in questi casi (soprattutto se per un motivo qualsiasi si percorre il passo a scendere come ho fatto la prima volta che mi ci hanno portato): poco uso dei freni (specie l'anteriore) e molto uso di gas, frizione e freno motore (quindi velocità mooolto moderate) io l'ho percorso agevolmente con la mia 636.

In un ipotetico coefficiente di difficoltà porrei questo passo a metà strada tra Stelvio via Bormio e Stelvio via Prato (solo per lo sterrato).

Considerazioni sulla questione "tranquillità" vorrei evitare di farne, ma ti lascio qualche spunto di riflessione.
Parti da questo presupposto: non vai sulla luna o nel paese degli zotici (forse era così moltissimi anni fa), sei in territorio italiano dove vigono le leggi italiane; se fai qualche c@zzata ti può dire bene come ti può dire male (in ogni senso).
Le Forze dell'Ordine, locali o meno che siano, ormai sanno benissimo che genere di personaggi si "aggirano" in queste zone e anche se a volte chiudono un occhio, specie nelle giornate più affollate, proprio in quelle stesse giornate (ma non solo) castigano i più scalmanati; ormai non siamo più nel "paese di bengodi", si sono fatti (più) furbi, proteggono i loro luoghi e le persone come accade dappertutto, ed hanno (e usano) tutti gli strumenti necessari (dissuasori. limiti di velocità, autovelox, pattuglie, posti di blocco, ecc.); se esageri (specie nei centri abitati) aspettati qualche sorpresina. Tanto per dirtene una, una volta (una sola in verità) mi è arrivata a casa una multa per eccesso di velocità (58 KmH) rilevato automaticamente all'ingresso di un paese dove vado a soggiornare da circa dieci anni, in un punto che mai avrei sospettato, su una strada di cui fino a quel momento ero convinto di conoscere ogni centimetro.
Dunque sta a te fare in modo di non rovinarti la vacanza (comportandoti come si dovrebbe e non come faresti a casa tua).
Sovente mi piace ricordare che il motociclista è ambasciatore di se stesso (e lo è anche della categoria) quindi è responsabile in prima persona delle proprie azioni; anche se per estensione potrebbe sembrare di riflesso responsabile anche delle azioni degli altri questo non è vero; se qualcun altro fa una c@zzata sarà responsabile per se; se fermano te, se non hai infranto la legge ed hai la coscienza pulita puoi dormire sonni tranquilli, vale il detto: "male non fare, paura non avere..." (anche per questo motivo ho scritto sopra di non andare particolarmente fiero di una mia "performance" in una certa circostanza).
Se poi per caso sconfini in Svizzera dovrai usare cautela tripla, sono permissivi e pazienti (sono stra-abituati ai motociclisti) ma nelle zone prescritte (ad esempio centri abitati, Parco Nazionale, gallerie o altro) se sgarri sono dolori (di borsa) perchè non transigono e le multe sono salatissime.

Detto questo, ti auguro una buona vacanza e tanto sano divertimento.

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10227474 Inviato: 14 Lug 2010 15:28
 

frozenfrog ha scritto:
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Il versante Altoatesino (non è trentino come ha detto qualcuno,


ehi, so benissimo che in realtà non è trentino. ma a dire il vero per far contenti i locali bisognerebbe dire "sud tirolese"
 
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10227733 Inviato: 14 Lug 2010 15:56
 

lilit ha scritto:


ehi, so benissimo che in realtà non è trentino. ma a dire il vero per far contenti i locali bisognerebbe dire "sud tirolese"

Già, la precisazione (non polemica) era quasi una riflessione ad alta voce perchè troppo spesso si generalizza e sappiamo che da quelle parti le questioni di "campanile" sono sentite quanto quelle toscane... e non vorrei che qualcuno se ne risentisse. A me personalmente non fa né caldo né freddo perchè pur essendo nato a Roma (dove vivo) sono trentino d'adozione (Moena, dove ho imparato a camminare), le mie radici di infanzia sono sudtirolesi (San Vigilio di Marebbe, dove è rimasto il mio cuore, dove ho imparato ad andare sulla roccia e a sciare, dove mi sono innamorato la prima volta... ma dove non vado più perchè si è trasformata in una seconda Cortina, che io detesto, troppo mondana e modaiola); da trenta anni credo di aver trovato "il mio posto" e mi sento più Venostano che altro, ma il mio amore è per tutta quella meravigliosa regione, ma questo è un altro discorso.
 
10229203
10229203 Inviato: 14 Lug 2010 19:22
Oggetto: ok
 

cavolo!!!! grazie mille, spiegazione piu' che precisa. quasi quasi non serve nianche che ci vada piu'!!! hahahahaha.
 
10230734
10230734 Inviato: 14 Lug 2010 22:52
 

frozenfrog ha scritto:
[...segue]
Sui prati ai bordi della strada e un po' più su si possono incontrare (o intravedere) le marmotte, che sono uscite da poco dalle loro tane per scaldarsi al primo sole del mattino, che ti osservano curiose (sembra che ti spiino), ma che si lanciano fischi di avvertimento pronte a scappare al minimo segno di pericolo; se sei bravo e ti fermi lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, puoi anche riuscire a fotografarle; quante volte ho maledetto la rumorosità degli scarichi della mia moto e della mia auto fuori posto nella silenziosa solennità di questi luoghi.

[segue...]


marmotte? come questa vuoi dire?




vedi il vantaggio di girare con scarichi non tamarri? 0509_pernacchia.gif
 
10231607
10231607 Inviato: 15 Lug 2010 0:12
 

lilit ha scritto:


marmotte? come questa vuoi dire?
Immagine: Link a pagina di Lh6.ggpht.com
Immagine: Link a pagina di Lh3.ggpht.com
Immagine: Link a pagina di Lh4.ggpht.com

vedi il vantaggio di girare con scarichi non tamarri? 0509_pernacchia.gif

Beh, niente di personale ma perdonerai il mio scarso senso dell'umorismo per questa occasione perchè su certi argomenti non amo affatto scherzare. Non mi pare proprio di avere detto di avere scarichi tamarri; ho detto che ho maledetto gli scarichi delle mie moto e delle mie auto perchè sono troppo rumorosi per quei luoghi e il sottinteso è che mi sono giocato molte occasioni di immortalare su pellicola dei particolari momenti (ma che per fortuna sono scolpiti nella mia memoria per sempre) il che è tutt'altra cosa (per questo ho detto che bisogna fermarsi con calma e senza far rumore); se leggi con attenzione tutti i miei post noterai che ho sottolineato anche che sono felice che abbiano annullato il raduno dello Stelvio perchè quei luoghi meriterebbero maggior rispetto. Cosa vuol dire? (più chiaro di così...). Vuol dire che io vorrei avere degli scarichi ancora più silenziati (per godere ancora meglio della maestosità di quei luoghi, che è fatta soprattutto di silenzi; ricorda che sono anche alpinista ed in montagna per me il silenzio è sacro!); e vuol dire anche e soprattutto che vorrei che tutti gli altri lo capissero e non andassero a fare i coatti (come si dice alla romana...) su quelle strade; sai dove glieli ficcherei i loro scarichi (con o senza dBkiller)? (Per questo ho anche esortato a "comportarsi come si deve e non come se si fosse a casa propria")

Le marmotte? Si, come quella; di certo quella è una occasione fortunata oltre ogni limite (non è che è addomesticata? sarebbe troppo facile...).

Tra le altre cose io non ho detto di non averle mai fotografate...



Questa è una marmotta colta nel suo habitat naturale, proprio dove e come ho descritto; e se riesce difficile vederla, immortalata mentre corre verso la sua tana, è perchè è così che accade. Per dovere di informazione è al centro della foto, tra i due massi; mi spiace, ma malgrado sia stata scattata con una buona attrezzatura (Canon F1, di norma con pellicola 400 ASA, con obiettivo 50 mm f:1,2 se non ricordo male) la qualità della foto è quella che è perchè si tratta di una vecchia stampa che ormai risale a 19 anni fa (luglio 1991) e la scansione è fatta "on the fly".
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10232494
10232494 Inviato: 15 Lug 2010 8:31
 

non mi sarei mai permessa di dubitare che tu avessi una certa esperienza anche di marmotte. poi devo dire che la tua marmotta è mille volte più significativa della mia! dico sul serio: la tua infatti si vede che è una vera marmotta alpinista. mentre la mia sarà stata una banale marmotta-biker che ama stare a bordo strada a salutare le moto che passano icon_asd.gif
però adesso ti chiedo cortesemente di chiudere qui l'argomento marmotte altrimenti mi tocca autocensurarmi per OT 0510_saluto.gif
 
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