Una sentenza della Corte Costituzionale offrirebbe la possibilità di effettuare e vincere un ricorso in caso di mancato ritiro della raccomandata di notifica qualora l'ente accertatore non ne invii una seconda...

Quando arrivano sono sempre delle brutte notizie per noi motociclisti e non… come se non fossimo già abbastanza tartassati dalle varie spese che dobbiamo sostenere per la nostra passione. Ma qualche volta è possibile evitare di pagare una multa, vediamo come.

Una sola raccomandata non basta per poter dire che la multa è stata regolarmente notificata. La Cassazione ha stabilito che ce ne vogliono due.

Se non si ritira la prima… Quando il postino lascia nella cassetta la cartolina che invita a ritirare la raccomandata in posta, conviene ritirarla, perché così si viene a sapere di che cosa si tratta. Tanto l’atto amministrativo segue ugualmente il suo corso: l’interpretazione di molte amministrazioni comunali e che dopo 10 giorni di giacenza dei documenti in posta, questi si considerano notificati e all’interessato non resta altro che pagare oppure ricorrere per diversi motivi. In realtà però non è proprio cosi.

Sappiamo tutti come vanno le cose con gli autovelox in Italia, specie quando le amministrazioni appaltano i servizi ad aziende private: prima “sparano” contravvenzioni a raffica grazie al funzionamento in automatico, e poi con calma (usando spesso sistemi automatici) realizzano i verbali e provvedono poi a spedirli per posta con raccomandata. Il meccanismo è ormai ben collaudato ma… cosa succede se la posta fa “cilecca” e la notifica non va a buon fine? Un’eventualità non certo impossibile, considerando come funziona il nostro servizio postale…

Bene, esiste una sentenza della Corte di Cassazione che chiarisce bene come deve svolgersi il procedimento. E ora c’è un’interessante novità.

Ci vogliono due notifiche con due raccomandate. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7815 del 04/04/2006) ha stabilito che non è sufficiente inviare una sola raccomandata da parte di chi ha accertato l’infrazione, ma devono essere almeno due. Per la precisione: se la raccomandata contenente la notifica della multa non viene ritirata (perché il destinatario si rifiuta o è momentaneamente assente) non è comunque sufficiente la giacenza in posta della lettera per 10 giorni. Una precedente sentenza emessa dalla Corte Costituzionale n. 346 del 23/09/98 ha stabilito che l’ente che ha accertato l’infrazione deve anche spedire un’ulteriore raccomandata in cui si avvisa che i documenti riguardanti l’infrazione si trovano appunto in Posta. Una sola notifica, o meglio “tentata notifica” con i risultati sopracitati (rifiuto o assenza), quindi non basta ed è motivo sufficiente per chiedere l’annullamento dell’atto amministrativo. Oltre che, ovviamente, del conseguente provvedimento sanzionatorio: cioè l’annullamento della multa.

Bisogna fare attenzione, perché la notifica di una multa sia “regolare” occorrono quindi due raccomandate. Se non ci sono, si potrà impugnare di fronte al Giudice di pace la “cartella esattoriale”, cioè il documento che arriva in seguito e intima di pagare la multa a chi (nonostante la regolare notifica) non l’abbia ancora fatto.

Attenzione però: quando arriva la cartella esattoriale, l’importo da pagare praticamente è raddoppiato perché si aggiungono sanzioni, iscrizione al ruolo e quant’altro. Quindi, cercare di fare i “furbi” e non ricevere la notifica può costare caro. Anche perché la vittoria nel ricorso non è certo assicurata: il Giudice di Pace non è tenuto a seguire la sentenza della Cassazione, quindi può anche dare ragione all’interpretazione “corrente” delle amministrazioni comunali. Quindi prima di fare ricorso conviene sempre pensarci bene.

Doppio lamps
Cento40