Moto
Tecniche di guida in Off-Road
Scritto da reditutto - Pubblicato 22/07/2009 22:49
Tecniche di guida base per potere affrontare tutti gli ostacoli (naturali ed artificiali) che si possono incontrare in off-road.

Per ostacoli si intende generalmente tutto ciò che non è un rettilineo in pianura.

Sottolineo che queste tecniche si applicano egualmente al motocross e all'enduro pur essendo due discipline molto più differenti di quanto un profano possa pensare.

PREMESSA
Posizionarsi su una moto da fuoristrada comincia da:
  • Testa sempre rivolta in avanti e con lo sguardo proiettato piuttosto in lontananza; 
  • Busto che deve essere quasi verticale (un po' in avanti);
  • Gomiti: larghi (o alti) i modo da trasformare il gomito in un “ammortizzatore” tra lo sterzo e il busto
  • Ginocchia e gambe strettissime al punto di schiacciare (invano) il telaio fra le gambe


Posizione di guida nell'affrontare diversi ostacoli

SALITA: è uno dei momenti più difficili per potere sfruttare la potenza delle moto per via del rischio di impennare rovinosamente e innescare un cappottamento. Allo stesso modo è necessario avere una buona trazione con la ruota posteriore per non fermarsi. Per tali scopi la posizione corretta vede il pilota rigorosamente in piedi sulle pedane (così da scaricare il peso del corpo sulla ruota posteriore acquisendo trazione) e con il busto inclinato in avanti. Tanto più la salita è ripida tanto più il busto si avanza. Un busto avanzato non annulla però le precedenti premesse di una testa rivolta in avanti con lo sguardo piuttosto in profondità e non a guardare il parafango.

salita nell'offroad



DISCESA: è, in tutti i sensi, l'opposto della salita. In questo caso bisogna sfruttare la trazione per potere frenare e allo stesso tempo non rischiare un cappottamento in avanti. In questo caso il corpo, sempre RIGOROSAMENTE in piedi, si arretra fino anche ad avere il sedere sul codino fuori dalla sella. In questo modo il peso indietreggiato evita che il posteriore si alzi per via della frenata e la posizione in piedi scarica il peso sulle pedane (punto più basso della moto) alzando così il baricentro della moto per un maggiore controllo

discesa nell'offroad



Capite bene le posizioni in salita e in discesa si tratta di riapplicarle con un po' di parsimonia ai seguenti 2 casi:

ACCELERAZIONE:  la posizione del corpo è del tutto simile alla salita (peso avanzato e in piedi). Solo che il corpo non è troppo avanzato in quanto il rischio della moto di impennare è un po' minore in caso di assenza di pendenza. Il busto un po' avanzato consente alla moto di non impennare ma stando in prossimità del centro consente di dare un maggiore grip al posteriore consentendo quindi una accelerazione più efficace. Chi ha notato i cosiddetti “scalini” sulle selle di alcuni crossisti avrà notato che il corpo è quasi centrale.

posizione in accelerazione



FRENATA: la posizione del corpo è del tutto simile alla discesa (peso arretrato e in piedi). In questo caso è molto molto importante rispettare la posizione perché la moto risponde in modo nettamente diverso. Il corpo arretrato evita un accidentale “stoppie” e carica anche le pedane che a loro volta caricano le sospensioni e il baricentro si abbassa donando alla moto grip e stabilità. Una volta terminata la staccata e inserita quindi la moto in curva (parabola o canale che sia) il corpo si “catapulta” in avanti sul serbatoio addirittura tirandosi avanti con le braccia. Così facendo si può caricare esclusivamente la ruota anteriore per evitare di scivolare mentre si curva.


SALTO: In questo caso l'istinto è difficile da domare… Molto più efficace è sempre un occhio esperto che supervisiona e corregge. In linea di massima la tecnica vuole che si affronti la rampa in piedi con il corpo avanzato (stile salita) per poi arretrarlo non appena ci si stacca dalla rampa “allungando” la moto in avanti. Si raccomanda di atterrare sempre in piedi, di stringere le gambe e con esse di indirizzare la moto nella direzione prescelta e soprattutto di atterrare sempre con il gas spalancato per attutire il colpo. Il motivo del gas spalancato al momento dell'atterraggio si spiega facilmente: Atterrando si ha inevitabilmente uno schiacciamento della moto al suolo e il conseguente rimbalzo “che deve essere controllato da sospensioni efficienti”. Quest'ultimo può comportare una reazione anomala della moto con il rischio di perdita di controllo. Atterrando a gas spalancato il rimbalzo è minore perché la moto si schiaccia all'atterraggio e resta schiacciata per più tempo rimbalzando meno o comunque più lentamente.

salto nell'offroad



TERRENO MORBIDO: Per terreno morbido si intende fango e sabbia. In questo caso vale il detto: “chi si ferma è perduto” in quanto ripartire è molto difficile. Anche in questo caso si adatta una tecnica già spiegata ovvero la discesa. Con il corpo in piedi il peso va spostato indietro per consentire questa volta alla ruota anteriore di “galleggiare” e quindi non diventare un corpo inanimato che rischia di sprofondare facendo perdere velocità e compromettendo la direzionalità. È logico che a questa posizione si deve accompagnare una buona quantità di acceleratore tentando una sorta di impennata perenne.

con terreno morbido



BUCHE & WOOPS: Allo stesso identico modo del terreno morbido si guida su un fondo bucato o sulle più rinomate woops (che non sono altro che grosse buche artificiali). In questo caso la posizione (arretrata è in piedi) mira a far “galleggiare” l'anteriore per non farlo “piantare” sulle buche. Un ulteriore accorgimento è affrontare con una marcia alta le buche a causa di un “difetto” tecnico che affligge le moto da off-road (BMW 450 X esclusa). La marcia bassa, per via della buona dose di potenza, provoca il cosiddetto “tiro catena” che va inevitabilmente a comprimere il tratto iniziale del monoammortizzatore posteriore che è anche il più morbido e più confortevole. Affrontando quindi le buche con il motore in tiro si va ad annullare quasi 1/3 di corsa del mono e si va a sfruttare il restante 2/3 che poi è anche quella più dura. Con una marcia alta, invece, si sfrutta quasi tutta la corsa del mono sfruttando anche il primo tratto più morbido e confortevole rendendo quindi la gara del pilota meno faticosa.

guida sulle



ULTIMA NOTA:
La moto va guidata con le gambe e non con le braccia che non resisterebbero allo sforzo di una intera gara.

La moto va guidata con la testa: inutile prendere un rischio superfluo, perché  riuscire a scendere 1 secondo al giro per poi procurasi una frattura che costa mesi di fermo non è una scelta saggia.
Guardare gli altri più bravi per poi procedere ad una imitazione è il modo migliore id crescere. Anche andar da uno sconosciuto per fare una domanda ben precisa su un aspetto non chiaro nella sua guida non offende mai!!!

BUON DIVERTIMENTO!!
 

Commenti degli Utenti (totali: 18)
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Commento di: citalino il 23-07-2009 11:44
bello l'articolo... secondo me è un po troppo riassuntivo... complimenti comunque
Commento di: reditutto il 27-07-2009 15:57
Diciamo che alcuni particolari sono stai omessi perchè per imparare a fare bene le "poche" cose riassunte in questo articolo ci vuole un bel pò di tempo e allenamento.
Commento di: rici46 il 23-07-2009 17:25
fantastico....semplicemente una pagina fantastica. enduro e cross: sport fantastici
Commento di: reditutto il 09-09-2009 11:06
Che entusiasmo!! Continua così. Comunque con il tempo capirai che enduro e cross, in comune, hanno ben poco: forse solo le protezioni. Non esagero ;-)
Commento di: -Yuzzo92- il 23-07-2009 19:26
solo una cosa non mi è chiara:

nella frenata in terreno piano non credo sia poi così strettamente necessario spostare indietro il corpo...
semplicemente penso che il minimo sia di evitare di accasciarsi e piegarsi verso il manubrio...

anche perchè spesso si utilizza il freno posteriore, che evita l'effetto stoppie.

comunque non ho nulla da dire se non farti complimenti vivissimi, perchè è un articolo che illustra i metodi di guida veramente bene!

ottime le foto!
Commento di: Alibi il 25-07-2009 11:27
Anche nella frenata in piano è importante distribuire i pesi, e certamente dipende dall'intensità della staccata... questo articolo credo si riferisca ad un comportamento tipo "race".
portare indietro il corpo carica comunque un poco di più il posteriore, rendendo il freno dietro più "carico"; inoltre c'è da considerare la scarsa aderenza del fondo, che potrebbe compromettere il grip dell'anteriore: se il peso del corpo è spostato dietro, riuscirai a controllare meglio eventuali slittamenti dell'anteriore.
Commento di: reditutto il 27-07-2009 16:00
Risposta perfetta.
Il mio articolo si riferisce ad una guida di qualcuno che in moto ci "corre" (ovviamente nei luighi idonei).

Comunque lo spostamento indietro aumenta all'aumentare intensità della frenata per contrastare maggiormente il sollevamento della ruota posteriore e per "schiacciare" il più possibile la moto al suolo.
Commento di: ALEnduro93 il 01-08-2009 10:18
complimenti belle guida!!
c'è solo un problema...cioè che stringendo le gambe sul telaio vado a toccare sulla marmitta e quindi ho paura di scottarmi...io non faccio cross solo enduro non molto difficile col mio 50(anzi 70) mi converrebbe stare un pò più indietro per non toccare la marmitta?
Commento di: reditutto il 02-08-2009 10:31
Beh, se tocchi la maitta c'è un problema di fondo: non stai nella posizione corretta!! Se immagini una linea ideale che sale verticalmente dalla pedana, questa dovrebbe essere sovrapposta dalla tua gamba(tibia) fino a giungere al ginocchio. se così fosse, non potresti fisicamente toccare la marmitta.
Al contrario, in curva, il ginocchio si sposta in avanti quando ti siedi e SOLO in questo caso potrebbe esserci un contatto con la marmitta. In tutti i casi se questo problema persiste anche se mantieni la posizione corretta allora è il caso di cambiare la marmitta ma non cambiare la posizione sulla moto, rendendola errata!!!
Commento di: ALEnduro93 il 05-08-2009 13:37
allora sono io che sbaglio e sto troppo avanti...grazie del consiglio!
Commento di: funcillo il 01-08-2009 15:21
complimenti bell'articolo soprattutto perchè nn è molto lungo ed è veritiero !
Commento di: reditutto il 03-08-2009 09:01
Thanks ;-)
Commento di: jorgos il 04-01-2010 15:51
bellissimo e molto chiaro, ma.... una domanta: se invece di quelle leggerissime moto da enduro si stà in sella a quei pachidermi tipo 1200 GS o Guzzi O KTM come ci si comporta?

Jorgos
Commento di: reditutto il 04-01-2010 21:53
Se sei in sella ad una moto da offroad la tecnica è sempre la stessa anche se pesano oltre 200kg poichè i principi della fisica che le giustificano rimangono invariati.

;-)
Commento di: sberlavisco il 15-10-2011 13:54
Ciao sono un nuovo utente e mi sto avvicinando a questo sport.
A dire il vero mi sono appena comprato un cr 125 del 2002 e l'attrezzatura e vorrei iniziare.
Ho un mare di dubbi e perplessità e credo che la maggior parte di essi mi saranno chiariti quando assaporerò la terra! Quando si effronta una curva ho visto che la gamba interna si stacca e si porta in avanti, ma il peso la segue o rimane su quella opposta?
Grazie
Commento di: reditutto il 15-10-2011 14:46
il peso resta sulla sella e in accelerazione questo andrebbe spostato sulla pedana esterna per dare maggiore trazione alla ruota.
Commento di: Kappaxeffe250 il 01-05-2012 23:00
Ma vorrei capire una cosa .. se quando si è in curva con una gamba si stringe sul serbatoio e con l'altra si bilancia il peso..quando ci si trova sulle buche o su un fondo sabbioso o altre cose che richiedono una postura in piedi e arretrata come si stringe la moto con le gambe ?
Commento di: kevin222 il 11-04-2014 17:48
bellissimo articolo,veramente ben fatto anche se un pò riassuntivo