Tutto è partito da una foto su una rivista. Superbike Italia, numero di Giugno 2014. La foto incriminata ritraeva un uomo apparentemente molto felice in sella ad una Speed Triple R sullo sfondo di una strada collinare con un lago. A togliermi il fiato furono prima di tutto i colori. La luce dell' atmosfera pareva quasi gialla dal Sole, la vegetazione tipicamente mediterranea verde scura e l' acqua del lago di un azzurro mai visto. Poi c' era il soggetto in se', un uomo in tuta di pelle su una naked sportiva.
A quel tempo avevo una RS125 abbastanza particolare e molto inaffidabile, ed anche per mia mentalità mi sembrò incredibile vedere un tizio in viaggio da solo, in tuta su qualcosa che non fosse un GS
Avanti veloce di 4 anni, 3 moto, qualche caduta, 100.000 km di esperienza, 2 viaggi, una barca di soldi spesi ed un discreto numero di cose viste e fatte (che puntualmente mi sembrano nulla quando faccio e vedo qualcosa di nuovo), mi ritrovo a programmare il viaggio di agosto 2018 proprio dove ho sempre desiderato andare e con la moto che mi ha sempre fatto venire le farfalle! Cosa volere di più dalla vita

Con in più una formidabile incognita : non avrei mai pensato di poter trovare qualcuno di così folle da seguirmi nella mia vita motociclistica di tutti i giorni, figuriamoci in un viaggio (non vado piano e sono un gran logorroico
07/08) Partenza dalla bassa reggiana il 7 agosto. Essendo già stato in Francia in moto due anni fa (con la ER-6n depo, la moto che mi ha insegnato che tutto è possibile
) so che il modo meno traumatico di superare l' Italia è la riviera ligure. Quindi Cisa, litoranea di La Spezia sopra le Cinque Terre, Bracco ed un mix eterogeneo di Aurelia ed A10, ponte Morandi compreso (BRRRRRRRR!!!!!!), varcando il confine a Ventimiglia. 
Per la prima notte abbiamo dormito a Sanremo, che ci ha deluso molto per sporcizia e generale degrado ad una sola via di distanza dal lungomare, come se tutta la vita fosse sul mare e pochi metri verso l' interno potesse essere tutto lasciato al degrado. Siamo stati in altri paesi sulla riviera di Liguria ed alta Toscana, ed in effetti le impressioni sono molto simili
Ah giusto, mi son scordato di avere l' assicurazione scaduta, grazie mamma per aver rimediato a distanza prima di rischiare l' incidete diplomatico internazionale
08/08) Al secondo varchiamo il confine. Dopo il super mega traffico dell' Aurelia, davvero intasatissima, soprattutto perchè troppo stretta in mezzo ai paesini, optiamo per l' autostrada A8, non troppo sereni in quanto non sappiamo come funzioni il sistema di pedaggio francese. Presto detto : ogni tot km c' è un casello, dove ognuno paga il pedaggio in base al veicolo e senza uscire dall' autostrada, nell' ordine di pochi Euro alla volta
Avremmo voluto raggiungere Grasse, ma già a metà pomeriggio era evidente che il meteo non ce l' avrebbe permesso, con un bell' acquazzone contornato da fulmini..
Facciamo quindi dietro front fino a Cannes, ma trovare un pernotto senza prenotare si rivela molto meno facile del previsto
Ci viene però in aiuto quella che sarà per noi una gradita ed inaspettata sorpresa presente per tutto il viaggio : la cordialità ed il senso di civiltà dei francesi! All' enesimo tentativo andato a vuoto, il receptionist dell' hotel si prende la briga di telefonare per noi ad un suo contatto per sapere se abbia disponibilità, ed essendo un po' imbudellato il posto in centro a Cannes ci segna pure la strada da fare su una cartina
Insediatici nella camera, raggiunta non senza difficoltà nel labirinto del centro di Cannes, uscendo per procacciarci il cibo ci rendiamo conto di alloggiare nella via dei locali notturni cittadini ed a pochi passi dalla Croisette, il lussuoso lungo mare pieno di grand hotel e fuoriserie da cifre a 6 zeri

09/08) Imparata la lezione dal giorno precedente, per la terza notte di viaggio prenotiamo tramite booking dal pub dove ceniamo, sfruttando il wifi e scaricando le mappe off line di google maps per non perderci in assenza di rete internet
Troviamo posto verso Castellane, il punto dal quale, col senno di poi, mi sento di consigliare di partire a chiunque voglia visitare la zona del Verdon. Di nuovo però il meteo si rivela sfavorevole non appena lasciata la costa. Dopo una bella scorrazzata sulla prima vera strada collinare francese di questo viaggetto, dove anche gli automobilisti si riveleranno riluttanti alle perdite di tempo, affezionati alla guida sportiva e molto rispettosi verso i motociclisti
, prendiamo un bel temporalone sempre contornato da fulmini in massa, per giunta in un posto sperduto e senza trovare l' albergo
Ma riecco il senso civico francese : un signore, vedendoci fermi a prendere secchiate d' acqua in attesa di una chiamata dall' albergo, esce di casa apposta per indicarci come raggiungerlo, evitandoci altre ore d' acqua

Raggiunta la struttura in largo anticipo sull' orario di check-in, il gestore ci fa accomodare senza alcun problema e ci lascia mettere la moto nel garage di servizio. Alla reception malintendiamo le istruzioni sulla cena, non la prenotiamo e ci ritroviamo a dover chiedere alla cuoca di prepararci qualcosa senza preavviso. Problemi? Zero. E mentre ci scofaniamo polli e torte al cioccolato come se non ci fosse un domani, arriva un' altra coppia di mototuristi, che ci racconta di come il receptionist di un altra struttura per nulla vicina a dove eravamo li abbia accompagnati di persona in auto sul posto, cosciente di come non fose facile da localizzare la struttura e di come quei due ragazzi avessero preso parecchia acqua. Questo sempre per ribadire la cortesia dei francesi
10/08) Alla mattina successiva ci accoglie un paesaggio da altopiano che più rilassante non si può, ed eccoci al momento clou del viaggio : puntiamo gli occhi a mandorla della moto verso le Gole
Le aspettative sono alte, e non vengono smentite : anche solo il punto meno impressionante delle gole, il Pont sur Artuby, offre una vista spettacolare! Per dare un' indicazione, siamo nei dintorni di Trigance, quindi stiamo facendo il giro in senso orario. Il giro della zona del Verdon ha come estremi Castellane, Trigance, Aiguines, Bauduen, Sainte Croix du Verdon, Moustiers Sainte Marie e La Palud sur Verdon, con tutte le strade che le uniscono. Consiglio di fare il giro in questo verso, perchè la Route des Cretès, l' anello sotto a La Palud, è a senso unico. Il giro in sè richiede un giorno intero, ma per goderselo appieno o per fare molte foto artistiche, meglio dividerlo in due, magari passando il tempo rimanente sullo spettacolare Lac de Sainte Croix. Ci sono innumerevoli punti panoramici anche semplicemente segnati su maps, e comunque se provassi a descrivere quanto sia bello il posto non potrei esprimermi appieno, quindi lascio la parola a tutte le millemila immagini offerte dalla rete e dalle nostre foto

11/08) Dopo aver pernottato nella stessa struttura della notte precedente, riprendiamo la moto in direzione nord, prime tappe Demandolx e Saint Andrè Les Alpes, giusto per vedere altri due laghetti. Di nuovo, non mi esprimo, ma sappiate che valgono davvero la pena, e diremmo si possa fare anche l' anello con estremi Castellane, Saint Joulien du Verdon, Saint Andrè Les Alpes e Barrème, passando due volte per i laghi. Credeteci, non è assolutamente un sacrilegio in questo caso non chiudere alla perfezione un giro ad anello
Finito di raccogliere le mascelle dopo lo spettacolo dei laghi (e per di più la zona è palesemente territorio di smanettoni
), prendiamo la N202 in direzione est, ma un velox mi mette di pessimo umore, mentre prime rocce rosse delle inaspettate delle Gole di Daluis, che mettono Nadia di ottimo umore, ci convincono a cambiare strada in direzione nord.
A proposito di velox.. ci siamo fatti l' idea che le postazioni fisse si trovino solo sulle N Rosse, equivalenti alle nostre superstrade, e sulle A Rosse, le autostrade a pedaggio. Sono segnalati da cartelloni inconfondibili, e se ci sono i cartelli ci sono anche i velox. Possono essere barilotti rotondi grigi, scatoloni sempre grigi oppure sui pali. Sulle altre strade invece possono esserci controlli, ma a giudicare dal tipo di moto con targa francese che abbiamo incontrato, quasi tutte vecchie maxisportive ben modificate e senza db killer, direi che la situazione sia ottima per anche per gli smanettoni
C' è da dire che, velocità nei tratti aperti a parte, il comportamento dei locali è ben più disciplinato del nostro
Comunque, Gole di Daluis, spettacolose, meritano ma assicuratevi di poter fare foto in movimento. In questo Nadia è stata insuperabile, perchè ha imparato da zero a far le foto in movimento ed a volte le faceva senza che neanche me ne accorgessi, lasciandomi andare abbastanza forte sui curvoni d' oltralpe
Sbrigata la parte burocratica di colli di strada, inforchiamo la via che ci condurrà al punto più alto (e freddo) del viaggetto : il Col de la Bonette

Il quinto giorno si conclude a Vars.
12/08) Il sesto giorno è quello dei grandi passi alpini : in ordine, Col d' Izoard, Col du Galibier, Col d' Iseran e Cormet de Roselend. Tantissima roba

Dopo tot mila tentativi di riaccendere la moto a spinta (la scena ricordava molto quella fiaba dove i due cinnazzi spargevano pezzi di pane per ritrovare la strada : da monte, prima la morosa, poi le borse, poi giacca e casco, infine la dignità prima di trovare me che spingevo), un indigeno mi dice qualcosa alla finestra, io non capisco perchè in francese so solo dire grazie (gracias!) e lui esce di casa apposta per darmi una spinta
Ripercorsa la strada raccogliendo vestiario a mo' di netturbino coi bidoni dell' umido, il giro può riprendere alla volta di quella sorpresa del Col de Saisies, che pare non finire mai di salire fino alla spettacolare vista sulle montagne della sua sommità
Ci procuriamo il cibo pagandolo per l' ennesima volta a peso d' uranio (per chi non è mai stato sulle Grandes Alpes sappiate che i cenare costa quanto dormire) e ci addormentiamo.
13/08) Settimo giorno di viaggio. Ormai è ora di pensare a come rientrare. Il problema è che il meteo è di nuovo una caccola e siamo praticamente senza benzina, quindi ecco un' altra discesa a motore spento e stavolta sul bagnato, superando camper in modalità stealth
Per la prima volta in tutto il viaggio crediamo davvero di rimanere senza benzina, ma per fortuna ecco un distributore quando il display segnava ormai solo 30 km d' autonomia. Tra l' altro allo stesso distributore troviamo una coppia di Parma, un tizio di Carpi, la mia morosa abita a Bologna ed io sono della bassa reggiana, quindi la via Emilia al completo
Scendendo verso sud dal Col d' Iseran troviamo anche una motoviaggiatrice in difficoltà, con la catena in mezzo al mozzo. Dopo qualche peripezia, aiutati da due piemontesi raggiungiamo un gommista che ci presta un paio i chiavi per sbloccare la situazione
E finalmente, asciugata la strada, ecco la grande sparata : ci superano due francesi in salita al Moncenisio con una RSV Mille ed una SD990R. Non l' avessero mai fatto! Giusto il tempo di urlare "NADIA TIENTI STRETTA!!!" e parte l' ingarellamento, dopo il quale, a Susa, i due francesi sono costretti a fermarsi per farci i complimenti
Praticamente usciamo temporaneamente dalla Francia dal Moncenisio, ma ecco che in due minuti riconosciamo subito le sane abitudini dell' italiano medio al volante
, e quindi rientriamo in Francia alla prima occasione, cioè al Monginevro. Percorreremo la N94 fino al Lac de Serre Procon, dove prenderemo un altro bel temporale che ci regalerà un fulmine vicinissimo e due arcobaleni sul lago, perfettamente semisferici, con le due stremità e tutta la gamma di colori a vista. Spettacolo unico, non lo dimenticheremo mai

14/08) Giorno 8, il 14 agosto. La vita ci porta verso la Costa Azzurra, di nuovo con meteo altalenante e la testa carica di bellissime immagini

. Il fatto è che dal Col di Valberg a Saint Martin du Var (a voi il calcolo della distanza..) non abbiamo trovato alcun distributore, cosa che ci ha costretti ad arrivare sulla costa saltando un paio di colli, in ritardo, sotto l' ennesimo temporale (quelli francesi sono temporali veri) ed angosciati. Col senno di poi, se un amico mi chiedesse consigli, il primo che gli darei sarebbe di far benzina non appena l' autonomia scende sotto la metà del totale, oppure alla prima volta dopo che ci stanno anche solo 5 Euro.
Per il resto, la M che costeggia il Varo, la Route de Grenoble, è un modo molto godibile di tornare verso la costa se si viene da nord. Arrivati sulla costa entriamo subito in autostrada, in quanto abbiamo deciso di rientrare senza pernottare un' altra volta. Facciamo però l' errore di varcare il confine sul mare, giusto per vederlo un' ultima volta. Non avremmo dovuto farlo, perchè la Costa Azzurra e quella ligure sono davvero troppo trafficate, senza contare che l' autostrada è proprio lì sopra, quindi curve e panorami ci sono lo stesso....
Ormai quel che è fatto è fatto, prendiamo l' autostrada e ci spariamo 450 km fino a casa.
Arriveremo a casa mia alle 23, dopo 2601 km dalla partenza il 6 agosto alle 9:30.
Come ho scritto sopra, le foto che abbiamo fatto non sono molto diverse da quelle che ognuno può trovare su google con due tasti, anzi saranno anche più brutte, ma comunque sono lì in firma
Quello che è invece un po' più difficile da sapere, è che i francesi sono ospitali, cordiali e civili come non avrei mai pensato, ed hanno un rispetto per i motociclisti che qua in Padanistan
Quando ho preparato l' itinerario ero titubante ad includere autostrade, ma non c' è in realtà nessun problema, basta tenere a portata di mano parecchie monete per tribolare meno.
Le strade francesi sono equiparabili a quelle italiane, ma generalmente manutenute meglio e più larghe. Traspare una maggior cura nella manutenzione sia delle strade in se' che di ciò che le sta attorno, anche se non come in Svizzera o Austria.
Nella guida, ogni tipo di veicolo in Francia è condotto con molto maggior senso civico rispetto non solo all' Italia. Ad esempio, difficile trovare dei francesi che proseguano a 35-40 all' ora dove il limite è superiore, anche in montagna. Ci sono meno autovelox, tutti ben segnalati e da rispettare, niente finti barilotti arancioni vuoti in paese, tanto per intenderci.
Luce e colori sono qualcosa che non potete capire se non li vedete di persona. Ci abbiamo lasciato un pezzo di cuore
Consiglieremmo di evitare la riviera ligure, troppo calda ed intasata, preferendo l' autostrada se non per i passi. Dall' Emilia si possono fare Cisa, Val Trebbia, La Spezia, Bracco, Turchino, Faiallo.. tutti buoni motivi per interrompere ogni tanto l' autostrada.
Non sprecherei tempo nemmeno per dormirci sulla riviera ligure, a meno di non essere in un posto molto turistico. Stessa cosa in Costa Azzurra. Cannes però merita una giornata, o almeno una serata. Ci sarebbe piaciuto visitare il castello.
Ad Aiguines siamo stati entrambi contenti di fermarci qualche ora, in quanto è un posticino rilassantissimo e davvero molto molto carino, con uno splendido castello a vista lago. A saperlo ci avremmo pernottato.
Non c' è una sola strada od un sol punto panoramico nella zona del Verdon che si dovrebbe saltare. In generale comunque le strade più belle, sia come punti panoramici che come guida, sono la D71 e D957.
Vale la pena fermarsi alla diga sul Lac de Castillon, alla centrale elettrica EDF. Come opera è abbastanza particolare, ed pochi metri più in là c' è un grande salice piangente perfetto per farci un pic nic stravaccati sotto li rami.. polleggio world wide!
Nei paesi si trovano senza problemi anche pizzerie, quindi per mangiare nessun problema, non è che si viene costretti a mangiare escargots.. ma sappiate che mangiare in Francia costa abbastanza..
Benzina, autostrada e pernotti invece costano più o meno come in italia a parità di luogo turistico e sistemazione scelta.
Non abbiamo mai trovato pioggerellina, solo temporali forti con molti fulmini, concentrati soprattutto nelle valli. Statevene in albergo se potete, perchè quando vien giù picchia forte..
Non state a casa sul divano. Non c' è alcun motivo per non uscire a vedere un po' del mondo che ci circonda. Noi lo abbiamo fatto con una naked sportiva europea, in due, senza prenotare se non sul momento. In un modo o nell' altro si riesce a far tutto
foto in firma





