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Via del Sale - Verdon - Provenza - Route de Grand Alpes
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16171592 Inviato: 16 Lug 2020 20:38
Oggetto: Via del Sale - Verdon - Provenza - Route de Grand Alpes
 

Da anni seguo con interesse questo forum e gli interessanti report dei grandi viaggiatori che frequentano queste stanze. Vediamo se riesco a restituire il favore...

Premessa
Io e la mia compagna Marika abitiamo a Vipiteno e, come potete immaginare, siamo amanti delle montagne. Montagne che frequentiamo in moto, in mountain bike, a piedi e con gli sci da alpinismo.
In questo periodo un po' strano, messi in cantina progetti più ambiziosi e lontani, ci siamo dedicati 6gg (che diventeranno 5 a causa del meteo) per vedere alcuni angoli delle Alpi che ci mancavano. Vederli in ottica paesaggistica, naturalistica e, in fondo, per annotarci un po' di posti dove tornare con gli sci. E già che ci siamo, visto il periodo (inizio luglio) fare una scappatina in Provenza a fotografare la lavanda in fiore. Passando per il Verdon, che non si sbaglia mai...



Ma andiamo a incominciare...

Giorno 1 - Vipiteno - Upega
Il primo giorno è un tappone da 600km, molti di autostrada, per portarci in zona Via del Sale. L'itinerario scelto è quello attraverso la pianura padada, lungo la direttrice Brescia-Alessandria


Nel percorso vedete una sosta all'outlet di Serravalle. Motivo?
In Autogrill, a poca distanza da Alessandria, due motociclisti liguri ci avevano avvisato dei controlli serrati della gendarmeria francese.
"Se non avete i guanti omologati, con l'etichetta CE e il simbolo della moto sono 80 euro di multa"
Dovendo percorrere parecchia strada in Francia, decidiamo di provvedere al volo.
Due paia di (onesti) OJ traforati da 29euro comprati all'outlet e via, di nuovo in strada.
Già che siamo usciti dall'Autostrada ne approfittiamo per proseguire attraverso il Monferrato in direzione della nostra destinazione.

Questo tratto è obiettivamente carino MA:

Il tratto da Acqui Terme fino al bivio per il Colle di Nava è la follia del limite e della cartellonistica.
Non so come si faccia a guidare abitualmente su quella strada! Limiti assurdi, anche 5 cartelli con indicazione di pericolo in 100m di strada, ... Poi cartelli di limiti provvisori per cantieri (quelli con lo sfondo giallo) seguiti dal cartello "fine dei limiti imposti" (quello bianco con la barra nera) ordinario e non schermato nel bel mezzo del cantiere. E mo'? Cosa devo rispettare? Il 30km/h precedente? I 90 della extraurbana secondaria? E se c'è la pattuglia, quale vale? Vabbè, lasciamo perdere...

Bagnasco, Garessio e Ormea invece si riveleranno bellissimi borghi e la strada del Col di Nava divertente.

Arriviamo in serata all'Agriturismo Mongioie (no, non ha il sito), dove a prezzi modicissimi avremo una stanza pulita e spaziosa e un'ottima cena casalinga piemontese. Davvero, ottimo servizio e zona tranquilla e graziosa. Perchè abbiamo dormito a Viozene, dovendo fare la Via del Sale il giorno dopo? Stay tuned...
 
16171600
16171600 Inviato: 16 Lug 2020 21:32
 

Giorno 2 - Upega - Via del Sale - Castellane
La giornata fisicamente più impegnativa del viaggio. Corretto metterla all'inizio del viaggio. Alla fine non l'avrei fatta volentieri.

La Via del Sale sono una serie di strade sterrate in quota, storicamente utilizzate per attraversare le Alpi Marittime dal mare verso l'entroterra piemontese. Come suggerisce il nome, servivano tra l'altro per il trasporto del sale.
Le tre caratteristiche fondamentali sono:
- sono strade in quota sterrate, spesso ex-strade militari del periodo interguerre
- non c'è un percorso univoco ma varie versioni
- se dite a qualcuno il percorso che avete fatto, vi dirà SEMPRE "quella non è la vera via del sale"

Essendo io poco più che un neofita dell'enduro in moto ed essendo in due (e con bagagli), per quanto il 990 sia una moto votata all'offroad anche spinto, decidiamo di fare solo il "famoso" pezzettino a percorrenza limitata, controllata (e a pagamento) compreso tra Monesi e Limone. Tutti dicono che, da quando è a pagamento, "è liscia come un biliardo". Vedremo.

Info e cartine, nonchè portale per prenotarsi il transito:
Link a pagina di Altaviadelsale.com
Noi seguiremo grossomodo il tour dei saraceni:
Link a pagina di Altaviadelsale.com


Come si vede dalla cartina, la Via del Sale è tendenzialmente in quota, con qualche sali-scendi. E' importante scegliere con cura quale strada usare per salire. Gli accessi, dicono, sono i punti critici. Dove una sterrata si irripidisce, di solito, si scava per i passaggi.

Iniziamo col caricare e prepararci dall'agritur e partiamo in direzione Upega.
Il primo tratto di strada è una piacevole sorpresa. Una gola tra pareti di calcare.


Poi anche Upega è un paesetto carino. La prossima volta mi riprometto di pernottare qui. Ha il fascino del rifugio d'alpeggio. E' appena sotto l'inizio degli ampi pascoli in quota.

Questo è l'inizio della sterrata per salire alla Via del Sale.

Ora, io non so cosa sia successo in 9 anni, da quando hanno fatto questa foto, ma sia la strada asfaltata che la sterrata non sono in quelle condizioni. Dalla cartina, inoltre, la sterrata di accesso sembrava "poco" ripida.
Invece mi troverò su dei bei ramponi, in piedi sulle pedane, ringraziando di aver montato le E07 e non aver dato ascolto a quelli "la fai anche con un Z1000"

Una chiaccherata con il tizio alla stazione di accesso e iniziamo la Via vera e propria.
All'inizio è una simpatica strada con sasso piantato misto a qualche pozza di fango:


Ma dopo un bellissimo traverso, con un bel panorama verso il Mar Ligure, ecco che inizia la serie di altopiani che caratterizzeranno i restanti 30km di sterrata. Qui si vede il rifugio Barbera (e il tipo di fondo prevalente, ghiaia medio-grossa).


La percorribilità, con un 21'' anteriore e sospensioni lunghe, è buona, anche in due. PERO' nelle rampe, la strada è molto scavata, con parecchio sasso grosso smosso. Serve occhio per le traiettorie e pelo sullo stomaco per tenere allegro il gas e far galleggiare l'anteriore. Nulla di impossibile, ma in rete si legge gente che "minimizza" troppo l'impegno.


La strada sale di qui e non si direbbe...


Non ho la foto del famoso tornante scavato nella roccia PERCHE' c'erano, nell'ordine:
- pickup parcheggiato esterno curva
- gruppo di ebiker (a noleggio) che scendevano completamente fuori controllo
- gruppo di ebiker (a noleggio) a monte, disposti come si disporrebbe un gruppo di soldati se ci lanciate in mezzo una granata a frammentazione
- vari escursionisti con bastone da selfie

Abbastanza schifati, decidiamo di procedere lungo la strada e goderci "in viaggio" i panorami.





Arriviamo infine in vista del Col di Tenda e della discesa verso Limone



Si potrebbe proseguire dal forte del colle di Tenda in direzione Casterino, sempre su sterrata, ma ormai è ora di pranzo e decidiamo di scendere per asfalto a Limone. Anche perchè, la passeggera fa notare che per un po' preferirebbe un fondo meno disastrato. Tanto per darvi un riferimento, per fare i 30km sterrati ci abbiamo messo, facendo soste e foto, circa 2.5h. Uno sguardo indietro da dove siamo appena scesi


Un'ottima focaccia farcita e via. Destinazione: Castellane, stasera si dorme alle porte del Verdon.

(continua)
 
16171614
16171614 Inviato: 16 Lug 2020 23:05
 

E' una di quelle esperienze che m piacerebbe tanto fare, ma dalla quale mi tengo bene alla larga perchè so benissimo di essere una s**a mostruosa sulla ghiaia.
Consigli di persone realistiche e precisine nel reportare come te, evitano alla gente di arrivare impreparata, aumentando al tempo stesso la curiosità con la ricchezza di aneddoti. icon_biggrin.gif 0509_doppio_ok.gif
 
16171667
16171667 Inviato: 17 Lug 2020 8:30
 

Seguo il report con interesse, anch'io ho sempre voluto percorrerla, anche se forse una Naked non è il massimo... Solo dovrò stare attento ad elaborare una versione della Via del Sale poco offroad, a parte il tratto di Limone a pagamento.
 
16171674
16171674 Inviato: 17 Lug 2020 8:58
 

(continua)

Scendiamo dapprima in direzione Tenda, lungo la bellissima strada che costeggia il fiume sul fondo della gola.


Molti (forse troppi) motociclisti. Qualcuno esagera, qualcun altro invece va troppo piano. Ad ogni curva un po' più chiusa si vedono i segni neri delle inchiodate dei meno accorti. Ad un certo punto si vede anche una macchia d'olio coperta da filler e poi una stradale parcheggiata a destra con una carena divelta. Insomma, abbiate pazienza e siate prudenti!

Ad un certo punto abbandoniamo il flusso di moto diretti a Mentone e giriamo per Sospello, ai piedi del Col Tourinì.


Sospello è bellissimo e meriterebbe una pausa in uno dei bar ombreggiati lungo il fiume. Ah, se fin qui la temperatura è stata gradevole, inzia a fare MOLTO CALDO.


Iniziamo a salire verso il passo per Escarene e ci rendiamo subito conto di avere fatto una cazzata. La temperatura non tende a scendere, la strada non è poi così interessante, l'asfalto è stato malamente rattoppato e spara un sacco di sassetti catramosi che vanno a impastarsi con la polvere della Via del Sale... Insomma, forse era meglio scendere a Mentone e scappare in autostrada!


Sopravviviamo al caldo fino allo svincolo della A8, montiamo in direzione Cannes e, al primo autogril, ci fermiamo a bere un bibitone di sali, a ri-gonfiare le gomme alla pressione "stradale" e a dare una sistemata alla catena. Avrei dovuto fermarmi a un lavaggio e dargli una bella sgrassata dalla polvere. Mi limito a una "oliata" con una bomboletta di olio sintetico che mi ero portato dietro apposta. A casa ci penserò. Il trittico ha 45.000km, anche dovessi cambiarlo non sarebbe un problema.

L'autostrada della Costa Azzurra è MOLTO trafficata, con molti tratti a 90 km/h e autovelox. Marika mi dirà poi che si sentiva più sicura sulla Via del Sale, con gli strapiombi e i fuoristrada da sorpassare che nelle tre corsie trafficatissime.

Vabbè, arriviamo all'agognato svincolo e iniziamo la salita verso Grasse e poi Castellane.


La zona è bellissima e, guadagnato l'altipiano del Parco delle Alpi Azzurre, la temperatura gradevolissima.


La nostra destinazione per questa sera è il bellissimo paese di Castellane


Una piccola perla incassata lungo le gole scavate nel terreno carsico dai torrenti che, da queste parti, si danno un gran da fare.

Nella mappa sopra la destinazione è un campeggio. "Avevate la tenda?"
Di solito sì, ma dovendo fare la via del Sale è rimasta a casa per risparmiare peso. Ma in Francia la cultura del campeggio è tale che sono possibili soluzioni del genere:



Ad un prezzo ridicolo si pernotta con tutti i confort. Chiaramente era una cosa programmata da casa. Per cui un minimo di attrezzatura da campeggio la avevamo. Tipo lo zampirone e l'autan per le zanzare! icon_mrgreen.gif

Passeggiata rilassante verso il ristorante per la cena.


Ecco, quello che abbiamo risparmiato per l'alloggio, l'abbiamo investito MOLTO volentieri nel vitto. Una delle cene migliori che abbia mai fatto in Francia. Consigliatissimo. I prezzi non sono popolari. Ma le materie prime sono freschissime e le preparazioni incredibili. Consigliatissimo.
Link a pagina di Goo.gl


Rifocillati e piuttosto stanchi, andiamo a dormire. Domani ci aspettano il Verdon, la lavanda della Provenza e i primi passi della Route. Domani si dorme ai piedi del Col de l'Izoard!

NOTE:
Se non avessimo fatto la deviazione "provenzale", il proseguimento naturale del giro, in direzione Nord, avremmo potuto iniziare la Route de Grande Alpes direttamente da Sospello. Il primo passo, il Col de Tourinì, è stupendo. Noi lo avevamo già percorso varie volte durante dei raduni di LC8.org. Ma se non lo si è mai fatto, VA FATTO almeno una volta.
 
16171680
16171680 Inviato: 17 Lug 2020 9:16
 

FireFox152 ha scritto:
Seguo il report con interesse, anch'io ho sempre voluto percorrerla, anche se forse una Naked non è il massimo... Solo dovrò stare attento ad elaborare una versione della Via del Sale poco offroad, a parte il tratto di Limone a pagamento.


Salire da Limone, dal Forte di Tenda al tratto a pagamento è molto facile. Quello è il lato messo meglio della strada.

Il problema è raggiungere il rifugio Barbera. Questo tratto che, arrivando da Limone si fa a scendere, è parecchio sgarrupato.


Da soli, con moto scarica, con una sella bassa e potendo mettere i piedi saldamente a terra, si può fare anche con una naked.

Però deve essere chiaro che la possibilità di appoggiarla a terra è tangibile. Chi è così geloso del proprio mezzo che anche solo uno striscietto lo manderebbe in bestia, meglio lasci perdere. Inoltre bisogna considerare che, con un mezzo poco protetto e non pensato per poter esser sdraiato, anche una caduta banale a zero km/h si può rompere una leva (e senza freno anteriore o frizione non si torna a casa) o una pedana.

Ho incrociato due con un GS con gomme stradali vicino a Limone, in direzione contraria. Lei visibilmente preoccupata. Lui provato perchè "eh, c'è un po' di sasso a salire dal forte". Non son riuscito a fargli capire che da lì in poi era peggio.
Credo siano ancora là al rifugio Barbera.
 
16171681
16171681 Inviato: 17 Lug 2020 9:32
 

ti faccio i complimenti per lo splendido report che stai costruendo.
abitando in provincia di cuneo, posso dire, senza vanto, di conoscere benissimo le zone che stai attraversando.

sul guanto è vero la norma risale ormai al 2016 o 2017 però fare così terrorismo mi pare eccessivo.
giro da sempre in Francia e in tutti questi anni non sono mai stato fermato dalla gendarmerie.
anzi no, non è vero una volta, nel 2017 sono stato inseguito per aver superato il limite di 20 km/h a saint andres les alpes, risultato pagato sul momento 90 euro di multa. dei guanti nessuna richiesta di info.....
 
16171682
16171682 Inviato: 17 Lug 2020 9:37
 

Ma infatti NESSUNO ci ha fermato e nessuno ci ha chiesto dei guanti.
Vabbè. Adesso ho un paio di guanti in più.
 
16171771
16171771 Inviato: 17 Lug 2020 15:33
 

Bellissimo report! A parte la via del Sale (che non ho ancora osato fare anche se con la mia stradale mi sono spinto in sterrati non propriamente "facili") sono zone che conosco e trovo molto belle.
Concordo sul col del Tourini, e suggerisco anche, a chi non lo avesse mai fatto, il giro del Circuit de l'Authion, si sale fino oltre i 2000 m e c'è la possibilità di vedere un carro armato Stuart del 1940!
 
16171797
16171797 Inviato: 17 Lug 2020 17:32
 

Ottimo report e... ottimo spunto per un giretto futuro.
La via del Sale è un percorso che non ho mai fatto e per questo voglio rimediare icon_mrgreen.gif
magari a settembre 2020 o nel 2021, vediamo.
 
16171810
16171810 Inviato: 17 Lug 2020 18:30
 

Tutto molto bello icon_smile.gif
Conosco bene ma non benissimo quelle zone, ma la via del sale l'ho percorsa almeno 10 volte in MTB e prima o poi mi compro una moto col tassello....
La strada da dove l'hai cominciata, sopra Upega, in effetti non è il vero ingresso ma solo un pagliativo da almeno 5 anni, da quando una grossa frana ha interrotto il collegamento con Monesi, da dove si sale meglio. Ma ho saputo che proprio pochi giorni fa è stata riaperta per i residenti una corsia. Speriamo riapra presto per tutti.
Comunque sono del tuo stesso parere, su lo stato attuale dello sterrato. 5/6 anni fa invece era come lo descrivevano le voci, un biliardo!
 
16171937
16171937 Inviato: 18 Lug 2020 15:58
 

Seguo anch'io con interesse.
Il Verdon l'ho fatto e merita veramente. Per la via del sale... Vedremo...

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Matteo_Harlock ha scritto:
Bellooo... icon_smile.gif
 
16172039
16172039 Inviato: 19 Lug 2020 14:16
Oggetto: 3 Giorno
 

3 Giorno - Verdon - Lavanda - Col de la Cayolle - Col de l'Izoard
Anello della Lavanda:

Primi passi sulla Route:



Alzati di buon ora, ci rechiamo in centro a Castellane alla boulangerie per un'ottima colazione. Per chi non è mai stato in Francia, ci sono due soluzioni per la colazione:
- trovare un fornaio (boulangerie) che ha anche la macchinetta per fare cappuccini e caffè e due tavolini fuori, e mangiare un ottimo pain au chocolat, un croissant o una tarte au framboise con un pessimo cappuccino
- trovare un bel bar con comodi tavolini ma non prima di esser passati per una boulangerie dato che i bar non tengono le brioches. E' prassi che uno arrivi con il sacchettino del fornaio. Allora mangerete un ottimo pain au chocolat, un croissant o una tarte au framboise con un cappuccino che sarà comunque pessimo.

Ci infiliamo nelle gole del Verdon ben prima dell'assalto dei vari mototuristi esagitati, dei camper e delle auto. E' sufficiente esser lì per le 09:00-09:30 per potersi godere in santa pace i panorami.


Ah, non è oggetto del report, ma un cenno sulle gole del Verdon per chi volesse, in modo più responsabile di come abbiamo fatto noi, dedicarci un'intera giornata.
E' un sistema di profondi canali, canyon, scavati nella roccia calcarea. Immaginate un immenso altipiano che è stato solcato, scavato, dai torrenti per poter poi raggiungere i fiumi maggiori e poi il mare. Lungo il sistema di Canyon del torrente Var è stata realizzata una serie di strade di collegamento. A volte si viaggia sul fondo del canyon, vicino l'acqua, altre volte più in alto.
Vi sono due strade che percorrono i canyon del fiume Var, infatti, si può fare un giro ad anello con base a Castellane per vederle tutte. Il tratto a Nord viaggia sul fianco idrografico destro, il tratto a Sud sul fianco sinistro. Quindi se percorrete l'anello qui sotto in senso antiorario sarete sempre dal lato rasente la roccia. Se lo percorrete in senso orario sarete dal lato del burrone. Se non soffrite di vertigini, consiglio la seconda opzione, il panorama è più bello.


Le pareti del Verdon sono famose anche in ambito alpinistico per l'incredibile qualità della roccia che regala arrampicate emozionanti. Qui la famosa alpinista Catherine Destivelle in azione sui canyon del Verdon nei mitici anni '80, gli anni in cui il Verdon assomigliava più allo Yosemite:
Link a pagina di Facebook.com


Un po' di scatti dell'attraversamento delle gole. Non ne abbiamo fatte molte, per noi era la terza volta che passavamo di qui.





Qui stiamo arrivano a Moustiers Sainte Marie


Ecco, questo paesetto è meraviglioso. Nel nostro viaggio precedente avevamo pernottato qui. C'è un campeggio confortevole e un centro carino. Devo dire però che Castellane ha un fascino meno turistico. Foto del precedente viaggio:





Appena fuori da St.Marie iniziano i campi di Lavanda. Adesso seguono 124 foto di lavanda:


Scherzo... I campi sono ovunque, certamente la zona più famosa per estensione e concentrazione è quella di Valensole. L'anello che ho tracciato nella cartina all'inizio è il più indicato per fare "il giro" dei campi. Se non avete paura di impolverare la moto, sentitevi liberi di infilarvi anche nelle sterrate. Sono tutte aperte al traffico, tranne pochi casi, e permettono di allontanarsi dalla massa di turisti.



Si ecco, specifichiamolo. I pericoli su queste strade sono:
- la quantità impressionante di api che falcerete (tenete chiusa la visiera del casco)
- i turisti con la faccia beota, la reflex da 2340 euro che attraverseranno ad cazzum per farsi l'ennesima foto con la morosa in mezzo alla lavanda
- il giapponese-cinese-asiaticoInGenerale che, con la macchina a nolo, vagherà con l'espressione di chi non ha la più pallida idea di dove è. Alle rotonde, anche se "alla francese", anche se siete in Francia, non date per scontato che vi diano la precedenza. Se sono cinesi, è già tanto che la percorrano nel senso giusto.
Sempre dal precedente viaggio, alla sera, quando le foto vengono meglio e la sanità mentale viene meno.




Vale la pena venire qui con un po' di posto nelle valige laterali, per portare a casa del miele di lavanda e qualche boccetta di olio essenziale. A questo proposito, nel nostro viaggio precedente, abbiamo trovato una signora gentile che ci ha spiegato che esistono DUE tipi di lavanda e DUE tipi di olio essenziale:
- la lavanda (lavande), una pianta piccolina con spighe corte che cresce solo sopra i 1000m, con una produttività ridotta. L'olio essenziale è "edibile", è adatto all'uso alimentare. Si può aggiungere a tisane e infusi (e lo consiglio, è fantastico) o addirittura nei dolci e nei biscotti.
- il "lavandino" (lavandin), pianta più grande, di un viola molto più intenso, alta produttività. Olio NON edibile. Costo 1/10 della lavanda. Noi abbiamo una boccetta grande che usiamo per i profumatori, per il bucato, per la vaporella per profumare gli ambienti, ... Tutte le foto sopra, per intenderci, sono lavandin.


Qui stiamo profumando il bucato:


Abbandoniamo l'altipiano di Valensole e ci dirigiamo di gran carriera verso Saint-Julien du Verdon e la famosa Route Napoleon

Un po' come in questo post, anche durante il viaggio ci siamo "persi" nei colori e nei profumi della lavanda, finendo con l'attardarci oltre il programmato. E questo ci ha condizionato nel successivo "errore" di percorso...

(continua)
 
16172072
16172072 Inviato: 19 Lug 2020 19:54
 

(continue)
Ci mettiamo in strada sulla Route de Napoleon.


Arriviamo sul lago di Saint-Julien


E da qui inizia una strada a tratti curvosa veloce, a tratti molto stretta, che ci porta verso il prossimo bivio, quello per le gole del Daluis. Qui stiamo per abbandonare il corso del Var


E per infilarci nelle gole rosse del Daluis


La strada è tortuosissima ma spettacolare




Quii fa caldo.
FA MOLTO CALDO.

Arrivati a Guillaumes ci fermiamo per un (buon) panino e per fare benzina.
Ah, una cosa a cui non ho ancora accennato.
Occhio ai rifornimenti. Su tutta la Haute Route la copertura dei distributori non è quella che ci si aspetta nelle "nostre" zone delle Alpi. Sopratutto nella zona meridionale, quella che stiamo percorrendo adesso.

Ci siamo attardati troppo in Provenza e adesso decidiamo di tagliare il programma originale. Invece di salire a Boglio per poi scendere e salire per il Col de La Bonette, scegliamo il Col del La Cayolle.



Il Col de la Cayolle sembra un po' il Manghen. E' stretto e con l'asfalto piuttosto disastrato.
Il panorama però è notevole.





La parte terminale del Colle è un lungo traverso sul fianco della montagna. Bisogna fare attenzione all'incrocio con altri veicoli.

Arrivati a Barcellonette e poi a Jausiers facciamo una pausa presso... una biscotteria!

Iniziamo la salita per il Col de Vars... E questo sarà una piacevole sorpresa. Davvero un bell'ambiente.



La discesa è veloce e scorrevole. Di quelle da stare attenti a ogni staccata ed ogni rettilineo. Spesso ci sono cambi di ritmo e bisogna fare attenzione a non farsi prendere la mano lungo i rettilinei. Ma questa sarà una costante di tutto il viaggio.


Un'altra strada in un canyon, da Gullestre a Fort Quieras, ci porta ai piedi del Col de l'Izoard, l'ultima fatica della giornata.



Per la vicinanza al confine e la comodità al Colle dell'Agnello scommetto che il Col de l'Izoard lo avete fatto in molti. A me piace moltissimo il contrasto tra il paesaggio lunare del passo e il bosco bellissimo che c'è a scendere.




Sono ormai le 18:00 e siamo praticamente soli sul passo. La luce serale è stupenda. Davvero un'ottima conclusione di una lunga giornata.

Stasera si dorme in un rifugio un po' particolare.
Un'antica fattoria restaurata da una coppia di ragazzi simpaticissimi.
Gite-terrerouge.com
Link a pagina di G.page

La sistemazione è frugale, per quanto confortevole, ma la cena è speciale.
Prodotti freschissimi (hanno l'orto e le galline, ovviamente) e una cucina di altri tempi.
Davvero, mi sento di consigliarlo a chi preferisce una buona crostata fatta con la frolla croccante e il burro ai piatti "gourmet".

Si va a letto presto, domani altri passi.
Direzione Col de l'Iseran e Val d'Iser!
 
16172466
16172466 Inviato: 21 Lug 2020 12:35
Oggetto: Re: 3 Giorno
 

Matteo_Harlock ha scritto:
Si ecco, specifichiamolo. I pericoli su queste strade sono:
- la quantità impressionante di api che falcerete (tenete chiusa la visiera del casco)
- i turisti con la faccia beota, la reflex da 2340 euro che attraverseranno ad cazzum per farsi l'ennesima foto con la morosa in mezzo alla lavanda
- il giapponese-cinese-asiaticoInGenerale che, con la macchina a nolo, vagherà con l'espressione di chi non ha la più pallida idea di dove è. Alle rotonde, anche se "alla francese", anche se siete in Francia, non date per scontato che vi diano la precedenza. Se sono cinesi, è già tanto che la percorrano nel senso giusto.
Eccone un altro che nutre profondo amore per il suo prossimo... icon_asd.gif

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16172473
16172473 Inviato: 21 Lug 2020 12:56
 

Come si chiama la tenda con telaio in legno che avete trovato nel campeggio ?
Ce ne sono in tutti i campeggi ?
Ho visto che ci sono letto e tavolino con panche, il bagno immagino fosse quello del campeggio. Cosa servirebbe per pernottare lì dentro ? Tipo fornelletto, luce, stoviglie..
Non ho mai campeggiato e non ho la tenda, ma mi piace un sacco il sud della Francia, ed adattarmi al meglio a questa soluzione probabilmente mi risolverebbe un paio di seccature che potrebbero permettermi di stare via più tempo..
 
16172478
16172478 Inviato: 21 Lug 2020 14:07
 

Camping-la-ferme.com
Quel camping la chiama "adventure tent", tenda d'avventura.
E' una tenda canadese piazzata su un soppalco in legno con un letto dentro.
Noi l'avevamo vista attraverso Booking, ma sarebbe più sensato contattarli direttamente

Loro davano anche lenzuola e asciugamani, per cui per dormire lì, se uno si adatta a uscire per la cena/colazione, non serve nulla di particolare.

Non credo sia una soluzione così diffusa in Francia, mentre è molto facile trovare chalet, bungalow et similia.

Diciamo che, in epoca COVID, per viaggiare tranquilli, io consiglierei di mettere nelle laterali il minimo indispensabile per poter pernottare in campeggio:

un sacco a pelo leggero estivo
Link a pagina di Decathlon.it
Link a pagina di Lifeintravel.it

un asciugamano in microfibra
Link a pagina di Sportler.com

delle infradito in plastica per la doccia / gironzolare per il camping (plastica = si asciugano in fretta)

un beuty organizzato in una bella borsetta appendibile
Link a pagina di Sportler.com

Una lampada a led e almeno una frontale. Ma quella sarebbe meglio metterla SEMPRE nella serbatoio. per eventuali soste di emergenza (guasti) a bordo strada.
Link a pagina di Decathlon.it

A quel punto, con un aggravio di peso ridicolo, sei "preparato" ad eventuali pernotti in stile simil-camping.

Noi di solito viaggiamo in due in tenda. Per dormire in tenda, alla roba elencata sopra, dobbiamo aggiungere materassini, cuscini, tenda, martello, picchetti, una stuoia pieghevole e, IMPORTANTISSIMO, il filo per stendere e qualche molletta.

Fornelli, fornellini e pentolame richiedono un aggravio di peso e spazio notevole per essere "efficaci". Per esperienza, già portarsi moka, tazze, zucchero, ... per la colazione non vale la pena. Si fa prima ad andare alla boulangerie. Se uno ha molto spazio e vuol divertirsi a prepararsi la cena... Beh, allora sarebbe da aprire un capitolo a parte.

PS: dimenticavo autan e zampirone. Sopratutto nel sud della Francia.

Ma nessuno che mi chiede di quella borsa retata montata dietro?
Quella è l'accessorio definitivo per il motoviaggiatore!

Link a pagina di Guglatech.com
 
16172483
16172483 Inviato: 21 Lug 2020 14:20
 

La borsa per asciugare il bucato?
 
16172716
16172716 Inviato: 22 Lug 2020 13:35
 

Io quando devo fare il bucato a metà viaggio cerco un Laundromatic e faccio tutto lì.
Mezza scorta di vestiti per tutto il viaggio

Poi un paio di mutande usato 2 gg è capitato a tutti icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
16172723
16172723 Inviato: 22 Lug 2020 14:44
 

Diciamo che quella borsa lì, se non piove, è ottima per ascigarsi i capi mentre si viaggia...

PS: stasera se riesco carico un altro pezzo del report...
 
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16172724 Inviato: 22 Lug 2020 14:46
 

bellissimo report, fin qui me lo sono letto tutto d'un fiato 0509_doppio_ok.gif
Matteo_Harlock ha scritto:
Ma nessuno che mi chiede di quella borsa retata montata dietro?
Quella è l'accessorio definitivo per il motoviaggiatore!

beh adesso almeno un pochino devi recensirla, sono tutto orecchie! icon_smile.gif
 
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16173572 Inviato: 25 Lug 2020 22:33
 

4 Giorno - Briancon - Route des Grandes Alpes - Chatel (CH)
Oggi si percorre la parte centrale e settentrionale della Route.
Una perturbazione in arrivo ci costringe a comprimere in 2gg un itinerario che avevamo programmato in 3. Quindi la prossima tappa sarà presso il confine Svizzero, all'inizio del Vallese.

Ma andiamo con ordine. Qui la mappa:


Immagino che abbiate già letto della Route. Un po' come la Via del Sale, ve ne sono varie versioni, con varianti e possibilità di allungare-accorciare il percorso. Ma in questo caso esiste una versione ufficiale, con tanto di segnali stradali. Qui una bella cartina:

E' interessante che in quasi tutti i siti che avevo consultato, consigliassero di farla da Nord a Sud. A noi è sembrato più logico (e comodo) farla al contrario. Sarà perchè noi soffriamo terribilmente il caldo, e l'idea di salire progressivamente al fresco ci piaceva più di completare il tour con un bagno in costa azzurra...!

Se la cena al Gite de Terre Rouge era stata meritevole, la colazione non è da meno.
Pane e marmellate fatte in casa. Davvero semplice e ottimo (e abbondante).

Attraversiamo Briancon (e ne approfittiamo per fare il pieno) e imbocchiamo la lunga valle che ci porterà al primo passo, il Col du Lautartet e da lì al Col du Galiber.


Qui una vista verso Briancon, la strada appena percorsa.


Qui dal Col du Lautartet si può dare uno sguardo verso la Mejie. La voglia di scendere verso La Grave è tanta. Per chi pratica freeride, La Grave è un posto storico. Vi è una sola funivia che sale e non ha nemmeno una pista battuta. Lì è nato un certo modo di vivere la neve e la montagna.


Qui un documentario:


Dal Col du Lautartet si vede la salita all'ameno Col du Galiber. Sulla sinistra si vede l'ingresso di una galleria che passa un centinaio di metri SOTTO il colle. Mentre sulla destra si vede la strada che sale per ripidi tornanti. Il Tour de France viene fatto passare di qui un anno si e un anno no. I ciclisti hanno tutta la mia stima...



Il colle è molto scenografico. Mi devo però trattenere dal mettere troppe foto. La giornata è ancora lunga e anche gli altri passi sono meritevoli di essere documentati.



Una breve sosta appena sotto il passo per un assaggio di formaggi locali (BUONI) e per (ri)mettere l'inserto delle giacche e via, proseguiamo verso il prossimo colle. Un appunto: siamo partiti al mattino con le giacche in assetto estivo (senza le membrane impermeabili montate). I giorni precedenti avevamo sofferto il caldo e pensavamo che, non appena il sole si fosse alzato, anche in questa giornata le temperature sarebbero state "alte". Invece no. Una gradevole sorpresa. Per tutto l'itinerario siamo stati belli freschi... 0509_doppio_ok.gif

Raggiunto il fondo della valle, ci aspetta un breve trasferimento lungo l'Arc. Si passa per Modane, punto di ingresso del traforo del Frejius e poi per il bivio per il Passo del Moncenisio. Trasferimento un po' noioso a tratti ma interessante. Modane, non fosse per il traforo, sarebbe un posto praticamente disabitato. C'è un fascino "di frontiera" in queste profonde valli solcate dalle impetuose acque di scioglimento, terre di impianti idroelettriche di dimensioni notevoli e di alcuni importanti comprensori sciistici.


Iniziamo la salita verso l'Iseran. La valle è costellata di paesetti di case di pietra. L'impressione è che qui, d'inverno, nevichi parecchio.

Pochi tornanti ed ecco una vista a volo d'angelo della valle appena percorsa:


Le foto tradiscono l'interesse scialpinistico della fotografa...



La strada è interessante, tortuosa il giusto e con un asfalto a tratti un po' dissestato ma bello gripposo. La strada scorre abbastanza veloce e ci porta in vetta e da lì accediamo finalmente alla Val d'Isere.


Non vi nascondo che, dopo esserci passati, ci è venuta voglia di tornarvi con gli sci, d'inverno. icon_mrgreen.gif

Alcuni scatti della discesa in Val d'Isere


Quella lassù è Tignes. Altro postaccio per lo sci!


Si continua a scendere, in una strada ora molto più veloce e scorrevole. Ma occhio ai cambi di ritmo. Ogni tanto una curva bastarda c'è.



Arrivati giù in centro a Bourg-Saint-Maurice veniamo assaliti dai turisti. Traffico, tanto traffico. In fondo è luglio. Però che palle. Vabbè, cerchiamo un benzinaio per fare il pieno prima di "risalire" per il valico successivo e cerchiamo di scappare via.
Cosa che consiglio a chiunque passi di qui (intendo fare benzina... ma anche scappare!).
L'unico benzinaio in zona è quello accanto ad un grande supermercato.


(continua)
 
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16173584 Inviato: 25 Lug 2020 23:25
 

(continua)

Il passo successivo è una gradevole sorpresa. Non si chiama "col", ma "Cormet de Roselend".
In linea d'aria è molto più vicino al Monte Bianco di quanto si possa immaginare. Tanto il Monte Bianco, con i suoi 4800(e rotti)m, è caratterizzato da un ambiente austero di alta montagna, tanto questa valle è lussureggiante e accogliente.

Non lo è però la strada. Preparatevi a una serie di tornanti stretti che il Gavia sembra un'autostrada. I tornanti a salire, verso destra, sono una bella sfida. La sfida è riuscire a restare nella propria metà con una moto con una rapportatura lunga come la 990 e con una irregolarità sotto i 3000 fastidiosa. Alla fine mi troverò a fare le curve con il gas bello allegro, il freno posteriore puntato e la moto inserita che nemmeno un supermotard. Ma con il passeggero e le valigie. Vabbè.

Salendo, vista sulle Aiguilles des Glaciers


Salendo al "passo"


...per poi ridiscendere verso il Lac de Roselend


Qui il navigatore, scopro a casa, ci fa uno scherzetto e ci fa perdere l'occasione di vedere una delle dighe più imponenti delle Alpi (storicamente parlando).
Segnatevelo: se passate di qui, fate questo percorso:

Il mio navigatore, invece, per colpa di un ricalcolo, ci ha fatto passare per la D925. Per carità, bella strada, ma l'altra mi sarebbe piaciuta di più.

Arrivati a Beaufort cerchiamo di mangiarci un panino col formaggio e finiamo nella più bella pasticceria che abbia mai visto. Un po' come andare a Murano e trovare un bravissimo artigiano del legno. Vabbè. Però davvero notevole.


E' primo pomeriggio. Un breve spuntino e si riparte. Il panorama è di nuovo cambiato. Abbandonate le brulle alpi del Sud, passate le Alpi centrali, austere con i loro ghiacciai, gli ampi alpeggi e le case di pietra, ora inizia la Savoia. E qui le cose si fanno molto meno selvagge, molto meno severe, le case curate, i boschi rigogliosi e i masi (ops) le fattorie ben distribuite lungo i fianchi delle accoglienti vallate.
Un po' come la Svizzera. O come il Sudtirolo. rotfl.gif

Saliamo da Beaufort lungo una stradina talmente secondaria da farci temere di aver sbagliato (e invece no). Non appena c'è un po' di orizzonte libero, compare LUI. Il Bianco.



Ogni tanto anche la natura prende delle scorciatoie. Non è che può creare continuamente montagne tutte diverse. Guglie, campanili, cime, cimette... Ad un certo punto, per riempire il panorama, torna utile il Ctrl+C e il Ctrl+V icon_mrgreen.gif


Qui stiamo salendo in direzione Las Clusaz (altro bruttissimissimo posto per lo sci). Una zona molto bella, che meriterebbe molte più foto. Ma la fotografa era un pelo stufa.

Questo tratto forse meriterebbe anche un po' più tempo. Ma, come accennavo all'inizio, il mal tempo previsto da lì a due giorni, ci ha costretto ad allungare questa tappa. Più o meno avevamo previsto di fermarci in zona La Clusaz e invece dobbiamo proseguire. Vabbè, torneremo.

Qualche nota sulla zona. Molto interessante sotto molti aspetti. Qui sembra essere la patria delle camminate poco impegnative, di una montagna di bassa quota come vegetazione e clima, e di grandi giri in bicicletta. Per chi ci è stato, a noi ha ricordato la zona di Kitzbuhel piuttosto che il Salisburghese.


Questa foto, ad esempio, è stata fatta sopra Le Repoisor


Una ripida strada tutta a tornanti, ci deposita a Cluses, dove troviamo un ottimo kebabaro-burger dove fare una sostanziosa cena veloce (ed economica). Se come noi, siete anche voi appassionati dello street-food, ho lasciato il waypoint nella mappa sopra. Qualche volta mi chiedo se non "mangi" meglio la moto di noi. Per lei non bado a spese e, se disponibile, faccio sempre la 98-100 ottani! eusa_think.gif

Ci rimettiamo in marcia con le luci, bellissime, della sera. Ormai la Route ha perso il carattere di Grandes ma mantiene il fascino di Alpes. Forse, da questo punto di vista, ha senso il viaggio Nord-Sud. Ma per me resta un punto a sfavore passare dal clima fantastico di queste zone a quel forno che è Mentone.

La strada prosegue per Les Gets e il bivio per Morzine. Avete una MTB da downhill? Allora una volta dovete andarci, a Morzine. Il bosco è lussureggiante, un misto di conifere e latifoglie. Ad avere un cestino di vimini credo che qui ci sarebbe da divertirsi.

Poco prima di La Baume abbandoniamo la Route, poco prima di arrivare in vista del Lago di Losanna, e cominciamo a salire verso Abondance. Ormai sono le otto e siamo in viaggio da quasi 12 ore. Ma l'ostello è vicino e, con esso, il meritato riposo. Il panorama ora è quello di una vivace cittadina turistica con molti impianti da sci e parecchi locali alla moda.

E che ci facciamo noi qui? Due pirla con una moto vecchia e scoppiettante, con le giacche logore e le visiere costellate di moscerini? Semplice. C'è un ostello a buon prezzo gestito da dei ragazzi giovani pensato per il freeride e la mtb. Si, lo so, siamo monotematici. Ma se vi dovesse servire, secondo me è un'ottima opzione in una zona dove il vitto e l'alloggio comincia ad essere un problema. Siamo ormai vicini alla Svizzera.
1861chatelhostel.com

PS: fanno anche ottimi hamburger se arrivate prima delle 21:00. La prossima volta il panino "onto" lo prendiamo qui.

Fine del quarto giorno. Domani si rientra a Vipiteno. Ci sono solo 600km di Alpi da attraversare. E non faremo pianura. 0509_doppio_ok.gif
 
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16173860 Inviato: 27 Lug 2020 11:39
 

Bellissimo report! Grazie mille!!! 0510_abbraccio.gif
 
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16173869 Inviato: 27 Lug 2020 12:13
 

Gran bel report, mi hai fatto venire la voglia di tornare a fare snowboard-alpinismo dopo 6 anni di niente... 0510_sad.gif
 
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16173989 Inviato: 27 Lug 2020 21:37
 

Matteo_Harlock ha scritto:
Quel camping la chiama "adventure tent", tenda d'avventura.
Ciao, scusa se rispondo solo ora ma negli altri giorni ho letto il report icon_asd.gif
La risposta che mi hai dato è così completa che aprirebbe la strada ad un confronto, ma andremmo fuori tema..
Diciamo che io sono molto meno attrezzato di te (te = dlla tua moto) /voi per campeggiare, e l' eventualità di andare in tenda (vera, da piantare) non mi entusiasma se non per il costo di gestione ridicolo.
La dritta invece di cercare un camping con bungalow et similia invece che alberghi mi è utilissima, sinceramente non ci avevo mai pensato per sola pigrizia, ma soprattutto viaggiando da solo sarebbe una bella roba.
Speravo che quella sottospecie di stamberga attrezzata fosse una soluzione diffusa, soprattutto per guardare le coppiette in intimità con la luce accesa attraverso la tenda a mo' di ombre cinesi rotfl.gif poi a rimediare da solo avrei pensato in un secondo momento eusa_shifty.gif
doppio_lamp.gif
 
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16174015 Inviato: 27 Lug 2020 23:16
 

frenk_RS_125 ha scritto:
a rimediare da solo avrei pensato in un secondo momento eusa_shifty.gif
Però a luce spenta eh... Le ombre cinesi delle coppiette possono essere interessanti, ma l'ombra cinese dell'onanista sarebbe una cosa agghiaggiande... icon_asd.gif
 
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16174073 Inviato: 28 Lug 2020 9:30
 

Onanismo e motociclismo mi mancavano come hobby correlati.... rotfl.gif

Comunque se vuoi, cercando per un altro viaggio che sto programmando, anche in costiera amalfitana hanno le adventure tent...
Link a pagina di Amalficoastglamping.com
 
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16177333 Inviato: 13 Ago 2020 22:14
Oggetto: 5° giorno - rientro
 

5 giorno - Chatel - Passo della Novena - Passo S.Gottardo - Oberalppass - Albula Pass - Fuorn Pass - Reschen Pass - Vipiteno
Scusate l'assenza, è un periodo di molti giri in mtb e in moto... 0509_doppio_ok.gif
Eccoci quindi al rientro, con quella che per me è diventata la traversata ideale delle Alpi da Ovest ed Est.

Il percorso:


Ci risvegliamo di buon mattino e, dopo un'abbondante colazione, ci mettiamo in marcia. Sembra che sarà un'altra giornata di sole. Chatel è molto turistica ma carina.


Un po' di tornanti, divertenti, e poi ci si trova in valle, in Svizzera. Una sosta al distributore, pieno e vignetta. Qui vale la pena sottolineare che 40 euro, per usare tutto l'anno l'autostrada, valgono la pena. C'è solo quella annuale e non ci sono differenze tra moto e macchine. Dovendo attraversare la Svizzera, considerando quanto bassi sono i limiti sulle strade urbane e quanto sono alte le multe, è caldamente consigliabile.

La strada fino a Lax scorre senza problemi. Tratti di statale e di autostrada con il contorno del panorama del Vallese. Se capitate qui a Luglio regalatevi una cassettina di ottime albicocche. E' pieno di baracchini lungo la strada.


Da Lax inizia la salita al passo della Novena. All'inizio è una bella strada di fondovalle


Per diventare poi un passo di alta montagna.




Il panorama è lunare, con la strada che sale ripidamente a tornanti.


Ampi ghiacciai in direzione della Val Formazza.


Passo della Novena con immancabile Postbus


Della discesa non abbiamo foto. Temo che l'andatura fosse un pelo troppo elevata per la fotografa. La discesa all'inizio è su caratteristiche lastre di cemento per poi diventare molto scorrevole (anche troppo) avvicinandosi ad Airolo.

Ad Airolo, non senza qualche tentennamento, iniziamo la salita verso il Passo del San Gottardo. Tentennamento, nel senso che lì ci sono 3 salite al passo. La statale, l'autostrada e la vecchia strada delle caserme. Seguite per le caserme. E' la strada più bella da fare in moto.


Salendo, uno sguardo verso Airolo:


Bunker e strutture difensive.


Ah, vi ho detto che la strada è in pavè?



Arrivando al passo. Parecchia gente, un paio di banchetti per il ristoro, dell'ottimo formaggio e qualcuno che griglia bratwurstel.


La discesa verso Andermatt è sempre bella. L'avevamo già fatta... Con gli sci però! 0509_doppio_ok.gif


Attraversiamo Andermatt abbastanza velocemente e ci dirigiamo verso la salita dell'Oberalppass. Vi ho già detto che siamo stati spesso qui a sciare?


Il passo in inverno è chiuso al traffico, lasciando Andermatt raggiungibile solo da sud, dallo svincolo del traforo del Gottardo. Ma il passo è servito da un trenino a cremagliera e quello, invece, funziona anche in inverno.




Questo è lo stesso passo, con un po' di neve in più.





(continua)
 
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16177344 Inviato: 13 Ago 2020 22:51
 

Continua

Proseguiamo verso Thusis per raggiungere il prossimo passo, l'Albula Pass.


La strada a tratti è molto trafficata. Ma si riesce ad arrivare a Thusis in modo agevole.
Da lì inizia la salita all'Albula Pass. Era una grave mancanza, non aver mai fatto questo bellissimo passo.



Il tratto caratteristico è il treno, che con molti viadotti e qualche tornante, sale sicuro assieme a noi.



Ad un certo punto il treno si infila in un tunnel mentre la strada continua ad inerpicarsi.



E infine si "scollina"...



Da qui inizia una discesa verso la val Engadina, il paese si Zuoz e poi verso Zernez.
L'obiettivo è rientrare in Italia per l'Ofenpass / Passo del Forno e la Mustair.


Discesa in Val Mustair


Ed eccoci in Italia. Qui stiamo salendo verso il Passo Resia. Il navigatore continuava a ripetermi che dovevo tornare indietro, che stavo facendo la strada più lunga. Ed è vero, ma noi volevamo tornare a Vipiteno facendo il giro per Innsbruck. Avendo anche la vignetta austriaca e avendo fatto mille volte la Val Venosta, volevamo rendere il rientro più scorrevole.


Uno sguardo verso l'Ortles, verso la strada appena fatta.


E' ormai tarda serata quando rientriamo nuovamente in Austria, in questo infinito balletto sui confini.
Un'ultima foto, un ultimo sguardo verso l'Ortles, la Val Venosta e il Lago di Resia.


E da qui un'ultima lunga sgroppata ci poterà a casa. 0509_up.gif

Domani, come da previsione, pioverà. icon_mrgreen.gif
 
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