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Caucaso: 8200 km - Grecia, Turchia, Georgia e Armenia - 2015
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15516391 Inviato: 16 Dic 2015 16:59
Oggetto: Caucaso: 8200 km - Grecia, Turchia, Georgia e Armenia - 2015
 

Ciao a tutti, sono un nuovo iscritto, ma vi seguo da molto tempo.

Da poco ho concluso un viaggio attraversando Grecia, Turchia, Georgia e Armenia. Abbiamo percorso 8200 km in 17 giorni. Eravamo in tre con due moto: una F650GS (la mia) e una F800GS.

Dai forum ho tratto informazioni importanti per questo e altri viaggi. Ora voglio riportare la mia esperienza perché non è stato facilissimo reperire informazioni, spesso erano discordanti, incomplete o troppo vecchie per poter essere ancora considerate attendibili. Un esempio su tutti: la strada militare georgiana.

Spero che questo report possa essere d’aiuto per organizzare un viaggio verso questi straordinari paesi. icon_mrgreen.gif

Inizio con la mappa del percorso:

 
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15516400 Inviato: 16 Dic 2015 17:12
 

Giorno 1
25/09/2015 – KM 337

L’orario di partenza della nave è alle 19:30, raggiungiamo il porto di Bari alle 18:45, siamo in un ritardo pazzesco. Stando alle condizioni del compagnia navale, avremmo dovuto presentarci all’imbarco almeno tre ore prima della partenza e non abbiamo nemmeno la prenotazione, speriamo bene…

Alle 19:30 puntuali, la nave molla gli ormeggi, con noi e le nostre moto dentro. È fatta! 0509_banana.gif

Con l’esperienza ho imparato che mangiare in nave è costoso e la qualità del cibo non proprio ottima. Così, da buoni meridionali tiriamo fuori dagli zaini generi di prima necessità: formaggio, pane, salumi e vino. Sarà una lunga notte… icon_asd.gif

 
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15516402 Inviato: 16 Dic 2015 17:17
 

Giorno 2
26/09/2015 – KM 777

Sbarchiamo al porto di Igoumenitsa, in Grecia, che sono le 05:30 locali; è ancora buio pesto, piove e fa freddo. Se aggiungiamo che siamo stanchi per la nottata passata in nave dormendo poco e male, abbiamo tutti gli ingredienti per un morale basso. Ma non è così! icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif

L’entusiasmo per il viaggio spazza via ogni pensiero negativo. Indossiamo l’antipioggia e partiamo in direzione Turchia. La pioggia ci accompagnerà per diverse ore. Lungo la strada vediamo i cartelli che indicano i km mancanti per la successiva area di servizio, 10 km…5km…1 km…ma poi niente: solo lo svincolo. Proseguiamo e dopo un qualche chilometro di nuovo i cartelli, ma di nuovo solo lo svincolo! eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif
Ci rendiamo conto che l’autostrada Greca non ha aree di servizio intese come da noi, ma occorre uscire e raggiungere il centro abitato. eusa_doh.gif E così lasciamo l’autostrada ed entriamo nella città di Alexandropoli per il pranzo. Ovviamente insalata greca…

Non sono previste per ora visite in Grecia, anche perché l’ho già visitata in moto qualche anno prima, e quindi l’obbiettivo è fare più strada possibile per raggiungere Istanbul.

Arriviamo alla frontiera Grecia-Turchia verso le 18:00, pochi minuti e siamo in Turchia, ma ormai è quasi buio, decidiamo di fare ancora un po’ di strada e poi fermarci al primo paese che abbia un hotel. Lo troviamo a Tekirdag che ormai è sera. Dormiamo in una pensione spendendo 45 euro per la camera tripla e mangiamo nel ristorante a fianco.

Il paese è fuori dalle rotte turistiche, a un tavolo vicino il nostro, stanno cenando dei turchi e due di loro parlano un po’ italiano. Sono molto cordiali ci spiegano i piatti del menù e scambiamo qualche parola. Una di loro ci chiede, con stupore, come siamo finiti in questo posto, mentre l’amico ci da il suo numero di telefono dicendo che potevamo chiamarlo per qualsiasi problema avessimo avuto in Turchia. Dapprima spiazzati per questa disponibilità, nel corso del viaggio abbiamo avuto modo di apprezzare in diverse occasioni, come racconterò, l’ospitalità del popolo turco. 0509_welcome.gif 0510_five.gif
 
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15516405 Inviato: 16 Dic 2015 17:23
 

Si prospetta un bel racconto! Certo che avete scelto un bel periodo per andare....
 
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15516411 Inviato: 16 Dic 2015 17:31
 

Giorno 3
27/09/2015 – KM 540
Per quanto mi possa impegnare, non sono mai riuscito a rispettare un programma di viaggio (sigh… 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif ) e per questo motivo anche questa volta non è stato pianificato alla partenza, ma avevamo solo un’idea di massima con alcune mete “imperdibili” senza sapere come e quando ci saremmo arrivati. Troppe variabili da considerare: maltempo, strade, frontiere, imprevisti, ecc (…e ci sono stati tutti!!!!).

Istanbul era una di queste…

Sono le 8:00 quando accendiamo le moto. Istanbul dista solo 150 km, l’idea era di visitarla, pernottare e ripartire il giorno successivo. La pioggia però non era d’accordo; transitiamo su uno dei ponti che collega l’Europa all’Asia, rallento di molto per non saltare il famoso cartello “Welcome to Asia”. Lo immaginavo nei pressi di un punto di sosta, e invece lo trovo in una zona dove era vietato sostare, non tanto perché non c’era proprio lo spazio fisico e le macchine ti sfioravano a forte velocità sull’autostrada (primo impatto del traffico di Istanbul ma niente in confronto a ciò che ci attendeva), ma soprattutto per la presenza di una guardia dell’esercito, armata di fucile.

Riesco a scattare una sola foto mentre i miei amici, che si fermano qualche metro più avanti tentano di impietosire la guardia convincendola a fargli fare una foto anche a loro mentre a me fa segno di proseguire. Nel frattempo li raggiungo ma la guardia è irremovibile, e solo quando toglie la sicura del mitra, decidiamo che non è il caso di insistere ancora.





A proposito di autostrade, avevo letto in alcuni forum che va acquistata una scheda prepagata che poi verrà scalata ad ogni passaggio. Fin qui era molto chiaro, peccato che la scheda andrebbe acquistata prima di immettersi in autostrada (non ho ancora capito dove) e non ai caselli, dove non c’è questa possibilità in quanto non esiste uno sportello. Così ci siamo trovati nel pieno dell’autostrada (nel senso che i primi caselli si trovano dopo diversi km di autostrada già percorsa) senza scheda e senza possibilità di tornare indietro. Potevamo solo proseguire; al passaggio delle moto si azionava un lampeggiante e una sirena che urlava “Ehi voi italiani dove c…o andate!!! eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif Dovete pagare come gli altri 0509_vergognati.gif ”.
Non t’incazzare cara sirena, lo so che dobbiamo pagare ma non ho la minima idea di come fare…ma ormai il danno è fatto… 0509_vergognati.gif

A pochi km da Istanbul inizia a piovere e il cielo non promette niente di buono per tutta la giornata. Ci fermiamo sotto un ponte e indossiamo l’antipioggia. Come dicevo la tappa di oggi era Istanbul, decidiamo che sotto il temporale non avremmo potuto apprezzarla per come merita e che magari avremmo potuto fermarci durante il viaggio di rientro…magari… icon_cry.gif icon_cry.gif icon_cry.gif

Dopo un centinaio di km il tempo migliora, ci fermiamo per togliere l’antipioggia e consultiamo la cartina per capire quale potrebbe essere la prossima tappa. Non distante, mi pare 200-300 km, c’è Sofranbolu, città patrimonio UNESCO.
Sofranbolu è piccola e graziosa. Il centro storico ha delle belle viuzze strette, con case in legno e in una piazzetta ci si può rilassare bevendo il chay, il thè turco. Si respira una bella atmosfera di quiete fuori dal tempo…









Dormiamo a Sofranbolu, in un hotel in pieno centro storico, paghiamo 36 euro in totale per due camere doppie. Il proprietario, gentilissimo, ci invita a togliere le scarpe e lasciarle fuori. Si cammina sui tappeti. Poi ci offre una sorta di acqua profumata e, vedendo le nostre faccia del tipo “dobbiamo berla o cosa? eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif ” ci da una dimostrazione strofinandosela prima sulle mani e poi su viso e collo.

Una bella sensazione! icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif
 
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15516418 Inviato: 16 Dic 2015 17:35
 

sei andato nelle mie zone e non mi hai chiesto neanche un aiuto?

non ti leggo più!!! icon_asd.gif
 
15516422
15516422 Inviato: 16 Dic 2015 17:39
 

Grazie per la fiducia biazM695 0509_up.gif , ho molto da raccontare su questo viaggio... icon_wink.gif
 
15516424
15516424 Inviato: 16 Dic 2015 17:41
 

GS3NO...dai!!!! a saperlo!!! 0510_sad.gif 0510_sad.gif ho avuto bisogno davvero di aiuto, per fortuna ho incontrato gente meravigliosa.
 
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15516437 Inviato: 16 Dic 2015 17:52
 

Il report promette molto bene, non vedo l'ora di leggere il seguito! Complimenti!
 
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15516450 Inviato: 16 Dic 2015 18:10
 

marktbike ha scritto:
Il report promette molto bene, non vedo l'ora di leggere il seguito! Complimenti!


Grazie per l'incoraggiamento Marktbike... icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif
 
15516455
15516455 Inviato: 16 Dic 2015 18:27
 

Giorno 4
28/09/2015 – KM 642

Partenza alle 7:20, ieri sera abbiamo consultato la cartina, prossima meta Amasya, ricordo di aver visto qualche bella foto in internet.

Finalmente partiamo senza antipioggia, il cielo è sereno e l’aria tiepida. Strada facendo ci fermiamo da un venditore di chay, ce ne sono molti e si riconoscono dal tipico banchetto con due grosse pentole annerite dal fumo. In una c’è il chay puro, e nell’altra acqua che bolle…da diverse ore (faranno il rabbocco?? icon_rolleyes.gif ).





Il venditore versa il contenuto delle due pentole dosandoli sapientemente nel tipico bicchierino turco. Le condizioni igieniche non sono al top, visto che non sono forniti di acqua corrente, quindi se siete schizzinosi non vi fermate, ma vi assicuro che ne vale la pena. eusa_drool.gif eusa_drool.gif eusa_drool.gif

Non solo per il chay, ma soprattutto perché conoscerete la simpatia e la cordialità dei turchi.

Oppure perché, vi potrebbero chiedere di spingere un autobus in panne per cercare di farlo partire… 0509_si_picchiano.gif



Ora viaggiamo su strade secondarie, ma sempre a due corsie per senso di marcia, così può capitare che distrattamente dai un po’ più di gas, il limite è 90 (Ehm…80? Boh… eusa_think.gif eusa_think.gif ) ma a ricordarcelo è una pattuglia della polizia fornita di autovelox. 0509_mitra.gif 0509_mitra.gif
Funziona così: una pattuglia si posiziona con il muso della macchina in senso contrario a quello di marcia, sulla tua stessa corsia, i poliziotti stanno seduti nella macchina. Dopo pochi km si incontra il posto di blocco vero e proprio che, su segnalazione della pattuglia di prima (infami…), ferma le auto…e le moto. eusa_whistle.gif eusa_whistle.gif



Decidiamo di giocarci il jolly della fortuna in questa mano e così il poliziotto di turno ci chiede i passaporti e poi ci fa solo una tirata d’orecchie dicendo che per la nostra sicurezza non dobbiamo correre. 0510_inchino.gif 0510_inchino.gif

Ringraziamo e andiamo via promettendo solennemente che non si ripeterà e che staremo attenti! eusa_liar.gif eusa_liar.gif eusa_liar.gif eusa_liar.gif eusa_liar.gif eusa_liar.gif eusa_liar.gif
Ma …dopo un paio d’ore… l’episodio si ripete come un deja-vu: pattuglia ferma in contromano, pochi km dopo posto di blocco. Ma il jolly ce lo siamo già giocato eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif , così i gendarmi in alta uniforme questa volta non si impietosiscono e ci rifilano un doppio verbale per eccesso di velocità, uno per moto. 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif Vabbè, ci penseremo strada facendo. 0509_vergognati.gif



Finalmente arriviamo ad Amasya, la città è piacevole con un bellissimo panorama sul lungofiume con le case che si affacciano sulla sponda e una mosche antichissima. Non so se era aperta ai non mussulmani, la guida non lo riportava, comunque con molto rispetto, ci siamo tolti le scarpe e siamo entrati a visitarla.





Dopo pranzo ci rimettiamo in viaggio, con l’obbiettivo di fare più strada possibile verso il confine georgiano. Ci dirigiamo verso il mar nero che costeggeremo per molti km, e quando inizia a fare sera decidiamo di fermarci al primo hotel che incontriamo.

Arriviamo così a Ordu e troviamo una camera tripla a 55 euro e con pochi spiccioli riusciamo anche a cenare a in un piccolo ristorante locale.
 
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15516580 Inviato: 16 Dic 2015 22:36
 

Bel raccoto 0509_up.gif
Sono sicuro che il resto sarà anche meglio icon_smile.gif
 
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15516641 Inviato: 16 Dic 2015 23:24
 

Bene, per qualche giorno so cosa allieterà la mia voglia di lettura... icon_wink.gif

Giro veramente degno di nota. 0509_up.gif
 
15516816
15516816 Inviato: 17 Dic 2015 10:38
 

Amaysa è molto bella granzie alla sua lunghissima storia. Nei dintorni di Amasya nell'entroterra del mar nero - oltre a Safranbolu (che vuol dire Città dello Zafferano - ce ne sono molto nel mondo orientale) - c'è da ricordare: Kastamonu, Amasra e Sinop. Invece più interno è da sottolineare il sito archeologico di Bokazkale: Hattusa. Hattusa fu capitale dell'impero Ittita che tra le altre cose è famoso per lo scontro contro Ramses II.

0510_five.gif






PS se ti interessa la Turchia l'anno scorso avevo scritto il viaggio nel sud est turco QUI. Mentre per l'altra metà non ho scritto nulla ma ho tutti i dati che invece sono raccolti QUI.

Ultima modifica di GS3NO il 17 Dic 2015 10:57, modificato 1 volta in totale
 
15516817
15516817 Inviato: 17 Dic 2015 10:41
 

Non mi pare che ci sia bisogno dei miei incoraggiamenti, hai fatto un viaggio notevole! Se ti va, puoi dire qualcosa in più sul cibo che avete provato? Grazie per il report!!!
 
15516826
15516826 Inviato: 17 Dic 2015 10:54
 

bellissimo....
bello il periodo, e bello come stai raccontando.....
complimenti....
dal prossimo viaggio vogliamo l'utilizzo della TingApp
 
15516827
15516827 Inviato: 17 Dic 2015 10:54
 

Hai ragione GS3NO, non solo quella zona, TUTTA la Turchia mi ha affascinato con le sue bellezze e la sua storia, ma soprattutto con l'ospitalità della sua gente, come avrò modo di raccontare...
 
15516855
15516855 Inviato: 17 Dic 2015 11:23
 

marktbike ha scritto:
Non mi pare che ci sia bisogno dei miei incoraggiamenti, hai fatto un viaggio notevole! Se ti va, puoi dire qualcosa in più sul cibo che avete provato? Grazie per il report!!!


Mi piace questa richiesta!!! icon_asd.gif icon_asd.gif
Provare il cibo dei paesi che visito è da sempre una mia priorità. Intendo il cibo quello locale vero!!! non ciò che viene propinato ai turisti.
Per questo capita di mangiare anche in posti davvero "particolari", dove non credo i NAS dei Carabinieri sarebbero contenti... 0509_mitra.gif 0509_mitra.gif 0509_mitra.gif
In generale ho gradito di più il cibo turco rispetto a Georgia e Armenia. Il kebab è il piatto più diffuso, provato in diverse varianti.
Una piacevole scoperta è stato l'hummus, fatto con ceci e spezie, che ho assaggiato in Armenia.

Magari del cibo posterò anche qualche foto e ne parlerò più avanti... icon_cool.gif
 
15516886
15516886 Inviato: 17 Dic 2015 12:17
 

alle 11:30 vuoi la guerra!

Gilos ha scritto:
Mi piace questa richiesta!!! icon_asd.gif icon_asd.gif
Una piacevole scoperta è stato l'hummus, fatto con ceci e spezie, che ho assaggiato in Armenia.


e guerra sia:

Humus

e mi permetto di menzionarti il

Babaganoush

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15516893
15516893 Inviato: 17 Dic 2015 12:29
 

Non ho nessun tabù legato alle regole HACCP che servono solo a privare di sapore i cibi e fare favori alle multinazionali. Ho mangiato cibo di strada a Caracas, a Santo Domingo, in Brasile, in Thailandia, a Palermo (il che mi ha immunizzato da tutto quello che potevo provare nei Paesi prima citati icon_asd.gif ).
Per me il viaggio ha una parte sacra che è la cena, che vado a fare sempre alla scoperta delle usanze locali e del cibo più o meno tipico. Attendo il seguito! L'hummus è di origine libanese, se non vado errato...comunque lo si trova in tutta l'area mediterranea, in numerose varianti, fino alla Tunisia...
 
15516897
15516897 Inviato: 17 Dic 2015 12:37
 

Allora uso le armi pesanti:



Lo abbiamo mangiato a Yerevan, Armenia. icon_razz.gif icon_razz.gif icon_razz.gif

Ovviamente accompagnato da birra rigorosamente locale!!!
 
15516923
15516923 Inviato: 17 Dic 2015 13:25
 

Giorno 5
29/09/2015 – KM 482

Se tutto va bene oggi dovremmo arrivare in Georgia. Scendo la moto dal cavalletto e la sposto dal marciapiede facendo la manovra da terra, poi ci salgo su senza rimettere il cavalletto laterale e, a causa del peso dei bagagli, ma più probabilmente per il mio azzardo, la moto perde il baricentro, cade sul lato sx e si spezza la leva della frizione. Per fortuna ha la rottura guidata per cui con il pezzo che rimane riesco ad andare avanti lo stesso. 0509_pernacchia.gif

Mi innervosisco, non per la moto, ma perché so bene che per salire devo SEMPRE prima rimetterla sul cavalletto laterale, se si fosse spezzata tutta la leva avrei perso molte ore per trovare il ricambio… a proposito di ricambi…ne riparleremo. 0510_sad.gif

Risalgo in moto, questa volta col cavalletto(! eusa_clap.gif ), e partiamo. La strada giusta è nella direzione opposta ma c’è uno spartitraffico, così percorro un centinaio di metri per fare inversione e torno indietro fermandomi al semaforo che è proprio di fronte l’hotel da dove siamo partiti e dove mi è caduta la moto. Il semaforo è rosso, così ne approfitto per prendere dalla tasca gli occhiali da sole. Nel prenderli aggancio con i guanti un piccolo accessorio del casco che avevo in tasca che cade a terra. Dato che era di plastica, se avessi accostato la moto per recuperarlo lo avrebbero pestato e rotto. Decido che il rosso durerà in eterno e metto la moto sul cavalletto laterale per scendere. Peccato che nella caduta precedente il cavalletto era leggermente rientrato così, convinto di averlo abbassato scendo dalla moto che, indovinate un po’… eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif
Seconda caduta da fermo in meno di 5 minuti CAXXO!!!! (si può dire sul forum?) icon_redface.gif

Ho fatto molti viaggi, ma non ho mai usato un diario o roadbook. Per la prima volta ho deciso di scriverne uno, dove appuntare tappe, km, ecc. lo consiglio a tutti, ne vale davvero la pena spendere 5 minuti al giorno e rileggendolo tornano in mente episodi e ricordi. Così nel nostro roadbook i miei compagni di viaggio scrivono: “Ordu, Turchia - ore 7:18 caduta moto Angelo – ore 7:24 caduta n. 2 moto Angelo” icon_cry.gif icon_cry.gif

Proseguiamo costeggiando il mar nero e raggiungiamo la frontiera Turchia-Georgia intorno alle 13:00. Per la seconda volta spostiamo avanti le lancette dell’orologio di un’ora quindi adesso siamo a due ore in più rispetto all’Italia.
I controlli sono abbastanza veloci. Sul sito viaggiaresicuri.it, riporta come obbligatoria la patente internazionale, ma leggendo sui forum sembrerebbe che a nessuno sia mai stata chiesta. Per questo abbiamo deciso di non farla e infatti non ci viene richiesta. Rimane sempre l’incognita polizia in caso di fermo, ma ci penseremo se e quando accadrà.

Potevamo non fare la "foto classica"? 0509_welcome.gif



Subito dopo i controlli, facciamo un primo briefing per capire quale meta raggiungere e quale strada prendere. Una delle mete imperdibili, anzi la principale del viaggio, è lo Svaneti, dista circa 300 km e abbiamo ancora 4-5 ore di luce. Ce la possiamo fare! icon_lol.gif

Invece no. Tra la Turchia e la Georgia cambia il mondo! icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif

Buche e animali ovunque: Mucche, asini, galline, oche, maiali, cani, camminano liberamente nella carreggiata, ce ne sono a migliaia. icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif A volte camminano e a volte, come nel caso delle mucche, si sdraiano sull’asfalto e le macchine devono aggirarle. Intere mandrie. Incredibile! Il rischio di investirle è veramente alto, non sai mai cosa puoi trovare alla prossima curva, per cui decidiamo di seguire un andatura lenta.






Prima di partire, ho portato la moto dal meccanico per un tagliando. Ho chiesto un parere sul kit di trasmissione dato che prevedevo di percorre qualche migliaio di km, e il meccanico disse che non era messo male, ma che per tutti quei km non poteva fare una previsione. Purtroppo, e ammetto che è un difetto, sono un fatalista icon_rolleyes.gif . Cerco di pensare sempre positivo e l’idea di una rottura del kit di trasmissione non mi ha neppure sfiorato tie.gif . Quindi decido che va bene così. Questa volta mi sbagliavo… eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif

Dopo pochi km di buche georgiane, si toglie la catena durante la marcia. Accosto la moto e riesco a rimetterla a posto. Noto che è abbastanza lenta, devo tirarla un po’. eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif

Durante la preparazione dei bagagli prima della partenza, nell’elenco c’erano anche delle chiavi inglesi. Ma il bagaglio è stato preparato non esattamente in anticipo e con una certa “approssimazione”. Era tardissimo, così mi sono trovato a terminare il bagaglio nel garage pochi secondi prima della partenza (in fortissimo ritardo!!! icon_mrgreen.gif ) cercando di infilare qua e la tutto ciò che mi veniva sotto gli occhi fino a “riempimento”. Le chiavi inglesi andavano selezionate, non potevo portarle tutte sia per il peso sia per lo spazio, così decisi che non ne avrei portata nessuna, in fondo a che servono se pensi positivo?( icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif ). Ok… piano B cercare un’officina…

Georgia, Turchia e Armenia hanno pochissime cose in comune: una sono i confini, l’altra è che praticamente non ci sono moto degne di tale nome in circolazione (le uniche in giro erano le nostre!!! icon_cool.gif ) e di conseguenza nemmeno officine. Riesco a trovare un gommista, ma sembra più un deposito con mezzi rudimentali, tipo anni ’70 icon_eek.gif . Entro e tento di spiegare che ho bisogno della chiave inglese per tirare la catena. Il gommista non parla inglese, anzi non parla proprio, scuote solo la testa per dire no. eusa_shifty.gif Non sono sicuro che abbia capito cosa mi occorre, così mimo la chiave inglese e indico l’esterno per invitarlo a uscire un attimo dalla bottega a veder cosa mi serviva. Niente. Scuote solo la testa con diffidenza. icon_eek.gif Vado via e cerco qualcos’altro. Trovo un altro gommista, sempre stile anni ’70 ma la situazione non cambia, almeno questa volta vede cosa mi serve, ma continua a ripetere che non ha chiavi inglesi (???!!!! 0510_sad.gif ).
Per me è una situazione nuova, ovunque nel mondo abbia avuto bisogno di aiuto, ho sempre trovato collaborazione. Qui no. Dovrò adattarmi alla svelta.
Per fortuna a fianco trovo un officina, dove un energumeno senza maglietta, sta lavorando su un’auto. Mi avvicino e chiedo una chiave inglese mimando il tiraggio della catena, anche lui non mi rivolge una parola ma si gira e parla con un altro. Sembra che qualcosa si muova ma torna indifferente a smontare la sua auto. Dopo pochi secondi arriva un altro meccanico, che viene a vedere la moto. Gli spiego cosa vorrei fare. Non dice niente nemmeno lui ( icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif ), si gira e va via, torna dopo poco con le chiavi inglesi. Tiro, con il suo aiuto, la catena e ripartiamo, ormai si sta facendo tardi. Almeno ho imparato due lezioni: che è necessario portare sempre le chiavi inglesi e che i georgiani non parlano! icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif

Percorriamo ancora qualche km e alle 19:00 ormai è buio, decidiamo di fermarci al primo hotel utile. Lo troviamo a Senaki.
La signora che gestisce l’hotel quasi non crede ai suoi occhi icon_eek.gif . Tre italiani, in moto, nel suo hotel. Mai visti icon_eek.gif . È contentissima e si vede, dice che ama l’Italia e gli italiani, parliamo del prezzo, le chiediamo uno sconto forti del suo entusiasmo, ma non cede, 36 euro per la camera tripla.
E meno male che ci amava… icon_neutral.gif icon_neutral.gif
 
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15516979 Inviato: 17 Dic 2015 14:59
 

Giorno 6
30/09/2015 – KM 227

Oggi vorremmo arrivare sullo Svaneti. Non è distante, circa 200 km, per cui partiamo con più calma. Lo Svaneti si trova nel grande Caucaso, la strada inizia a diventare interessante; incontriamo panorami bellissimi: laghi, montagne, fiumi, ponti. Finalmente la Georgia si mostra in tutta la sua bellezza.

Iniziamo a salire di quota e di conseguenza la temperatura si abbassa notevolmente. Lungo la strada sempre i soliti animali a invadere la carreggiata, ormai quasi non ci facciamo caso, poi in una galleria scavata nella roccia, completamente al buio, solo all’ultimo vediamo un toro sdraiato al centro della strada. Caxxo!!! 0509_lucarelli.gif Fortunatamente non andavamo veloci e riusciamo ad evitarlo. 0509_campione.gif






Arriviamo a Mestia che sono le 14:00, da qui iniziano le famosi torri medievali patrimonio dell'umanità sotto tutela UNESCO.



Vogliamo raggiungere Ushguli, il cartello indica 47 km. Una passeggiata…pensavamo… icon_cry.gif

Dopo una decina di km, la strada asfaltata termina, inizia la parte in fuoristrada. Dapprima una semplice strada bianca, poi, in un crescendo di difficoltà, iniziano alcuni passaggi sempre più impegnativi: fango, dirupi, rocce, guadi, polvere, sudore e fatica. È bellissima!!! icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif

Personalmente sono affascinato dai luoghi che si raggiungono solo con difficoltà, senza alternative facili, senza scorciatoie.

Si procede lentamente; spaccare la moto, o qualcos’altro, comprometterebbe il viaggio. Prima di partire c’erano sui forum molte informazioni discordanti su questa strada, posso dire che è fattibile con qualsiasi moto purché si proceda molto lentamente. Alcuni passaggi richiedono una certa altezza da terra, ma con estrema cautela si possono fare anche con moto basse. Il fango è la parte più complicata. Occorrono gomme adatte e un andatura a passo d’uomo, magari aiutandosi con i piedi per l’equilibrio. Le mie gomme non sono adatte al fango, infatti la moto scivola come una saponetta ma riusciamo a non cadere e, dopo circa tre ore percorriamo una trentina di km. Vi assicuro che questa strada vi darà soddisfazioni. icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif






Arriviamo a Ushguli intorno alle 17:00. Il paesaggio è molto bello. Le antiche torri si stagliano contro le montagne innevate. Percorrere questa strada e arrivare a Ushguli vale da solo il viaggio! 0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif

Nel paesino troviamo una sorta di bar, anche la breve salita piena di fango per raggiungerlo è impegnativa.

Ci concediamo il nostro meritato premio: tre birre nello spettacolare scenario. Intanto sta per fare buio. In tutto questo non abbiamo pensato che non si può proseguire ne tornare indietro: fare questa strada di notte è impensabile, oltre alle temperature che scendono sotto zero.

La ragazza che gestisce il bar ci propone di dormire in una guest house di sua conoscenza. Ci accordiamo per 14 euro a persona per una camera compresa cena e colazione. Non è che avevamo molte alternative…


 
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15516983 Inviato: 17 Dic 2015 15:10
 

bellissimo il caucaso... stavo per dirvi attenti ai cani noti come "pastori del caucaso"... ma ormai siete tornati rotfl.gif
 
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15517038 Inviato: 17 Dic 2015 17:31
 

Che spettacolo di viaggio!

Resto sintonizzato in attesa del resto.
 
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15517374 Inviato: 18 Dic 2015 10:24
 

Lo dicevo io che il racconto sarebbe stato sempre meglio!! Complimentoni mi fai venire voglia di abbandonare l'ufficio e scappare in Armenia!
 
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15517402 Inviato: 18 Dic 2015 11:17
 

Giorno 7
01/10/2015 – KM 300

Carichiamo le moto, zuppe di umidità, la temperatura è di poco superiore allo zero. La mattina il sole illumina il paesaggio circostante e lo rende ancora più bello. icon_cool.gif

L’idea di oggi è di arrivare a Tblisi, capitale della Georgia, con una deviazione al monastero di Gergeti, a Stepantsiminda, percorrendo anche la strada militare georgiana. La cartina è d’accordo, il nostro ottimismo pure, la strada e il maltempo invece no… icon_cry.gif

Secondo la mappa, la strada che da Ushguli prosegue ci permetterebbe di incrociare la strada principale dopo 70 km di fuoristrada. Il che ci eviterebbe anche di percorrere la stessa strada dell’andata. In genere preferisco sempre cambiare percorso.

Comincia il gioco de “la strada è percorribile?” icon_question.gif icon_question.gif icon_question.gif icon_question.gif

Chiediamo alla ragazza del bar. L’unica che parla inglese. Dapprima ci dice che è fattibile, poi no, poi deve chiedere ad altri. Questi altri non lo sanno o non si sbilanciano. Decidiamo di chiedere ad un incrocio. Cerchiamo di spiegarlo a un tizio che parla solo russo, è di queste parti.

Mimiamo il rumore della moto, le ruote, la strada, le buche, i tasselli, il fango, insomma tutto quello che, in una normale conversazione gestuale, si potrebbe chiedere a un russo icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif .

Ci spingiamo anche a livello avanzato di comunicazione, cercando di chiedere “secondo la sua opinione, gentile signore del luogo, la strada che dobbiamo percorrere, rispetto a quella che abbiamo già percorso, potrebbe essere considerata con lo stesso livello di difficoltà, oppure migliore, oppure peggiore?”.

Ovviamente tutto a gesti. 0510_saluto.gif

Sembra capire tutto! eusa_clap.gif Inizia a mimare la sua risposta che abbiamo tradotto in:
“cari viaggiatori italiani, intanto grazie per aver visitato questi luoghi, la strada che prosegue è esattamente come quella che avete percorso, quindi andate pure. Che la buona sorte vi guidi!” 0509_si_picchiano.gif

Facciamo un breve briefing e decidiamo saggiamente di sentire un secondo parere perché non siamo troppo convinti che ci siamo intesi eusa_shifty.gif . In lontananza vediamo arrivare due persone a cavallo, potremmo chiedere a loro. Intanto vado di nuovo dal gentile signore per un estremo ultimo tentativo di farmi capire. Questa volta provo a usare un linguaggio più elementare: indico la moto icon_arrow.gif , indico la strada icon_arrow.gif e mimo il momento di dare gas alla moto. Lui adotta lo stesso metodo elementare e stavolta, perentorio, scuote la testa incrociando le braccia a formare una X come per dire NON SI PASSA eusa_naughty.gif 0509_down.gif e gli esce pure un gutturale e primordiale suono dalla bocca: NIET. eusa_naughty.gif 0509_down.gif

c***o, un minuto fa hai detto vai pure e ora non si passa… eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif

Nel dubbio, decidiamo che è meglio tornare indietro. Anche se fosse stata identica al primo tratto, era lunga 70 km, quindi avremmo impiegato almeno 7-8 ore per farla senza contare che aveva piovuto tutta la notte. Se poi peggiorava (come vedremo) avremmo perso troppo tempo e ancora avevamo migliaia di km da fare. A volte bisogna cedere ai compromessi… icon_sad.gif

Dopo un po’ inizia a piovere, questo ci rallenterà moltissimo icon_sad.gif icon_sad.gif . Per oggi niente Tblisi ne tantomeno strada militare.

Verso le 19:30, quando ormai è buio, decidiamo di fermarci a dormire. Arriviamo a Kutaisi e pernottiamo in un hotel pagando circa 8 euro a persona. Eravamo ridotti male per il fango e la pioggia, la proprietaria dell’hotel, preoccupata per il parquet della camera ci guarda e ci dice “are you clean? icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif
Certo che siamo clean signò… che domande! 0509_si_picchiano.gif
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15517499 Inviato: 18 Dic 2015 13:52
 

Giorno 8
02/10/2015 – KM 453

Partiamo di buon mattino, oggi vorremmo arrivare a Tblisi ma prima a Stepantsiminda, ai confini con la Russia.

Iniziamo la salita verso il Kazbegi, percorrendo la strada militare georgiana che conduce fino in Russia. Prima di partire avevo raccolto informazioni su questa strada; era percorribile, anzi no non si passa, no solo moto enduro, dovrebbe essere facile vai tranquillo. Bene: la strada è completamente asfaltata, è una normalissima e, perdonatemi, banale strada asfaltata. È crollato un mito icon_cry.gif icon_cry.gif . Mi viene quasi da tornare indietro quando capisco che sto percorrendo la strada giusta e che proseguirà comodamente senza fuoristrada.
Comunque, alcuni tratti offrono bei panorami. Si sale in quota di parecchio, è piena di TIR che vanno in Russia.





Lungo il percorso ci fermiamo a fare benzina. Il distributore non è proprio moderno, e il gestore, un signore parecchio anziano, si avvicina e inizia a parlare in russo. Chiarito che non ci sarà possibilità di dialogo, iniziamo il solito teatrino dei gesti 0510_saluto.gif . Dapprima mi chiede di vedere i soldi!!! Guarda le banconote con molta attenzione, una a una, poi mi chiede quanta benzina voglio.

Controllo banconote:


Cerco di fargli capire che voglio il pieno, ma è un concetto che sembra non essere contemplato nelle sue conoscenze. Mi porta davanti un cartello dove è indicato il prezzo al litro e mi fa capire che vuole sapere quanti litri di benzina voglio. Rilancio mostrando due pezzi da 20 gel e mostrando le due moto; 20 gel a moto, hai capito? Lui, come controverifica mi fa cenno con le mani mostrando 10 dita, poi le chiude e mostra di nuovo 10 dita e poi indica la moto. Poi ripete lo stesso rituale per l’altra moto. Ok, ci siamo! 0509_campione.gif

Inizia con la mia, nel frattempo arriva la moglie, dall’abitazione accanto, vestita con un grembiule da massaia e lo aiuta restando vicino la pompa, mentre il benzinaio con non poche difficoltà inizia a mettere la benzina. Probabilmente il ruolo della moglie era di avvisarlo al raggiungimento dei 20 gel.
A un certo punto il mio serbatoio si riempie, lui attende il segnale dei 20 gel, ma ancora siamo a sui 19, quindi continua a pompare carburante. Inizia a fuoriuscire copiosamente e lui, non curante dei miei segnali di stop, sembra non volersi fermare. La benzina cola per tutto il lato, e dopo l’ennesima gridata quando tento di bloccarlo cercando di prendere la pompa in mano, la tira fuori dal serbatoio ma continua a tenerla premuta. È una scena fantozziana, la benzina finisce anche sulla sella. eusa_wall.gif

Ora tocca all’altra moto e tentiamo di convincerlo a fare benzina da soli. Non se ne parla, deve fare lui. Questa volta però tutti i litri entrano tutti nel serbatoio.





Arriviamo a Stepantsiminda, dove si trova il monastero Gergeti. Cerchiamo la strada che è indicata da un cartello e vediamo il monastero in lontananza sulle montagne. E che ci vuole… icon_asd.gif

Iniziamo la salita in fuoristrada. Ora la faccenda si fa seria. Da subito la strada sembra sia stata bombardata piena di fosse, canaloni, fango e grosse pietre rotolanti. Il paramotore posizionato sotto la moto inizia a svolgere il lavoro per il quale esiste. È un continuo di sobbalzi, botte, polvere, e fango.

Alcuni tratti sono proprio ripidi, si sale con molta fatica e timore di cadere. Andiamo molto lentamente e ci fermiamo a riposare le braccia. Ci preoccupiamo seriamente di come possiamo fare poi a tornare indietro, troppo ripida, troppo fango, troppe pietre. In un misto tra rassegnazione e sfida, decidiamo che ci penseremo arrivati in cima. eusa_pray.gif eusa_pray.gif eusa_pray.gif

Ad ogni curva la strada diventa sempre peggio, fa freddo ma lo sforzo ci fa sudare, poi ancora una pietra, un altro canalone, un’altra curva, e… eusa_boohoo.gif

Lo scenario che si apre all’improvviso davanti a noi non si può raccontare, non si può descrivere, si può solo provare. eusa_shhh.gif

Tutta la fatica fatta per raggiungerlo è ripagata 0510_regolamento.gif . Circondato dalle montagne altissime il monastero visto decine di volte in foto con la strada, sempre sterrata ma facile, che si apre fino a raggiungere l’ingresso. La difficoltà della strada ne accresce enormemente il fascino.





Siamo al punto più distante da casa, secondo google maps siamo a 3375 km, secondo il tachimetro 3500 km circa. Insomma siamo lontani. Ora dobbiamo riscendere, speriamo bene… eusa_pray.gif eusa_pray.gif eusa_pray.gif

Invece la discesa è stata impegnativa ma piuttosto facile, solo qualche sbandata sul fango.

Quando arriviamo di nuovo a valle, incrociamo un motociclista russo che sta per iniziare la salita. Ha una grossa e pesante BMW della serie K1200RT, un bisonte. Mi affianco, ci salutiamo e gli dico che con questa moto non riuscirà a salire in cima. Troppo bassa, troppo pesante e con delle gomme inadatte. Lui ride e prosegue. Nella mia mente penso che se riesce è un grande, proseguiamo e ci fermiamo sulla strada asfaltata per festeggiare il semplice fatto che siamo sopravvissuti alla strada peggiore che abbiamo mai percorso. 0509_marlowe.gif

Dopo solo qualche minuto riecco il motociclista russo, è tornato indietro e se la ride. Ci passa di fianco e raggiunge l’amico che, saggiamente non aveva nemmeno tentato l’impresa. Gira la moto per mettersi vicino il compagno e vediamo il lato sx completamente rovinato con le valigie spaccate. Te l’avevo detto russo!!!! Ridi, ridi… 0509_dito.gif

La giornata non è finita; ora che ci penso, sta facendo buio e il mio faro ha deciso di non accendersi più…da qualche giorno. icon_redface.gif icon_redface.gif La lampadina è buona, ma il devioluci ha qualche problema e funziona solo come abbagliante. Abbassiamo al massimo l’altezza del faro così da poter usare l’abbagliante senza accecare nessuno e partiamo subito per sfruttare le ultime luci del giorno. A pochi km da Tblisi ormai è sera, ci fermiamo per una breve sosta sigaretta casualmente di fronte un hotel. Siamo stanchi e forse è meglio riposare e arrivare a Tblisi col giorno. La signora dell’hotel ci farà mangiare e dormire per la modica cifra di 14 euro a persona.
 
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15517593 Inviato: 18 Dic 2015 16:56
 

Giorno 9
03/10/2015 – KM 320

Dopo colazione montiamo le valigie e la signora, proprietaria dell’hotel, viene a salutarci. Ci coglie di sorpresa perché non si limita ai classici bacetti sulle guance, ma ci abbraccia con forza e calore. 0510_abbraccio.gif

Partiamo subito in direzione Tblisi. Ha piovuto tutta la notte, ma il tempo sembra migliorare, infatti spunta il sole.



Arriviamo in breve tempo nella capitale, non sembra molto caotica, giriamo un po’ sulle moto e poi parcheggiamo in centro per visitarla a piedi. Forse meriterebbe almeno una notte ma siamo in forte ritardo, siamo lontanissimi da casa e non possiamo permetterci soste quando è possibile continuare a viaggiare. Le ferie non durano in eterno. icon_sad.gif







Così dopo qualche ora si riparte. Se tutto va bene vorremmo arrivare a Yerevan in Armenia e pernottare lì. Ci dirigiamo verso la frontiera. Ormai ho qualche viaggetto sulle spalle, e c’è qualcosa di strano che non mi convince eusa_think.gif : non vedo TIR e macchine con targa armena lungo la strada per la frontiera. Anzi, il traffico diventa sempre meno intenso. Troppo strano. eusa_snooty.gif
Ci fermiamo a consultare la mappa, e ci accorgiamo che ad un incrocio, qualche km prima, abbiamo preso la direzione sbagliata eusa_wall.gif . Cioè ci stiamo dirigendo verso una frontiera secondaria e non la principale.

Ora possiamo tornare indietro o proseguire, ma le frontiere minori sono sempre un incognita icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif icon_exclaim.gif ; potrebbero essere chiuse o soggette ad orari, dato che è sabato. Così chiediamo a qualcuno se la direzione è giusta e se la frontiera è aperta. Chiediamo a più persone, ci rispondono di si quindi proseguiamo.

La strada nel frattempo diventa sempre peggio, non ci sono altri veicoli tranne una vecchia auto sovietica. Ad un certo punto la strada diventa una groviera. Buche profonde ovunque, molto peggio di una strada sterrata, ci costringe a percorrere gli ultimi 40 km ad andatura lentissima, impiegheremo forse tre ore icon_cry.gif . Ad un certo punto troviamo una sorta di posto di polizia e chiediamo anche a loro se la frontiera è aperta. Tornare indietro a questa andatura sarebbe davvero troppo. Ci confermano che è aperta, almeno questo. 0509_up.gif

La frontiera di Guguti, è un posto sperduto, tant’è che ci siamo solo noi. L’ufficio dei controlli è un container. La cosa più curiosa è il sistema di apertura dei varchi: una corda che va da un container all’altro con attaccati dei barattoli azionata tramite un congegno chiamato mano.

Funziona così: l’operatore, controllati i documenti, scioglie il nodo della corda posta dentro il container e, comodamente seduto sulla sua postazione, abbassa la corda per consentirci di entrare in Armenia.



Una volta dentro, ci fermano altri funzionari che iniziano a compilare dei fogli. Sembra che per entrare in Armenia col mezzo proprio, occorre avere questo permesso statale che costa 7,5 euro. Impiegheranno oltre un ora a stamparlo. 0509_zzz.gif

Mentre aspettiamo, arriva un fuoristrada, la prima auto da quando siamo lì. Si tratta di una coppia di italiani, vengono dalla Sardegna, sono in viaggio da oltre un mese e prevedono di rientrare per fine novembre. Parliamo un po’ con loro. Ci raccontano del loro viaggio e scopriamo che hanno fatto la strada di Ushguli che noi non abbiamo fatto per timore fosse impraticabile. La sua descrizione non lascia dubbi: una palude. Con le moto non avreste potuto farla. eusa_hand.gif

Non sono giovanissimi, ma traspare tanta esperienza, tanta passione e tanto entusiasmo per i viaggi. Ci raccontano che fin da giovani girano il mondo: Africa, Asia, America, ecc, è un vero piacere parlare con loro. Ci siamo incontrati in questa anonima e sperduta frontiera e la signora ci saluta dicendo una frase che mi ha colpito molto: “Arrivederci …tanto quelli come noi, prima o poi, ci si ritrova sempre in giro per il mondo” icon_smile.gif icon_smile.gif icon_smile.gif icon_smile.gif

Ora siamo ufficialmente in Armenia e, contrariamente a quanto mi aspettavo, le strade sono in ottime condizioni. Raggiungiamo Yerevan che ormai sono le 21:30. Cerchiamo velocemente un hotel e usciamo a mangiare qualcosa.

La capitale dell’Armenia ci appare subito ordinata e pulita, piena di negozi, locali e gente in giro. Proviamo per la prima volta l’hummus, fatto con la farina di ceci. Molto buono. Inizia a piovere, così rientriamo in hotel per riposare.
 
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15517871 Inviato: 19 Dic 2015 7:07
 

Gilos........... eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif !!!

Leggerti è un vero piacere; per chi, come me, ha temporaneamente sospeso i viaggi in moto (figlia piccola) le tue parole sono un vero turbinio di sogni ed emozioni!!!! 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif

Attendo trepidante il prosieguo!!!

0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif
 
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