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Indice del forumForum Sicurezza e Prevenzione

   

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Aiutatemi, amici Motociclisti.
5224796
5224796 Inviato: 27 Lug 2008 1:31
Oggetto: Aiutatemi, amici Motociclisti.
 

Ciao a tutti.
Sono Francesco, ho 19 anni, e scrivo da Napoli.
Vado su due ruote da quando la legge me lo consente, ed è ormai un anno che guido una moto "vera", la M4 che vedete nel profilo.

Non voglio ornarmi di falsa modestia quando scrivo che io ho la testa sulle spalle: mai mi verrebbe in mente di fare il pazzo in moto, e infatti mai l'ho fatto.
Semplicemente andare in moto, con andature turistiche, mi consente di apprezzare tutti i lati positivi della moto: il vento che, con la visiera aperta, mi accarezza il volto, i paesaggi stupendi, gli odori indimenticabili.. Per me la moto è questo, e francamente il binomio moto-velocità non mi appartiene, se voglio andare veloce vado in bici icon_razz.gif

Ma arriviamo al punto: io voglio viaggiare in moto, voglio scoprire luoghi, gente, situazioni a me lontane. Voglio ripercorrere le orme di chi, prima di me, ha avuto il coraggio di saltare in sella e annusare il mondo, ma non ci riesco. Non ci riesco perchè a casa ho un papà, una mamma, dei fratelli e una fidanzata che amo da morire, e il pensiero che mi possa accadere qualcosa, mi devasta. Non temo per me, temo per i miei cari. Non voglio che per una mia passione, la più grande, le vite dei miei cari possano venire segnate per sempre.
Io amo la moto, e se avessi il coraggio adesso chiuderei il computer, e salterei in sella. Avevo in programma di andare dai miei zii in calabria, ma mi sono giunte voci di come la A3 sia pericolosa e cose così..
MA PERCHE'?? Perchè dio santo non riesco a fregarmene, come fanno decine di migliaia di persone ogni anno? Perchè devo essere così maledettamente bloccato, in ogni cosa "particolare" che faccio? Voglio soltanto godermi un viaggio con la mia moto, c***o, che c'è di male? Perchè non sono libero di andare dove voglio col mio ferro, senza la paura che la mia fidanzata, che quest'anno ha già perso il papà, si uccida al pensiero che mi sia accaduto qualcosa?

Discutevo con qualche amico di come essere soli al mondo deve essere terribile. Ecco, adesso pagherei per non avere, oltre alla responsabilità della mia vita, anche quella delle vite dei miei cari in groppa.

Semplicemente, non è giusto.
Con questo messaggio mi appello a voi, amici motociclisti.
Consigliatemi alternative, modi, soluzioni, pensieri.. Ditemi un pò voi come posso trovare la forza per infilarmi questa dannata giacca e partire.

Francesco.
 
5224838
5224838 Inviato: 27 Lug 2008 1:39
 

secondo me ti conviene parlarne con i tuoi e la tua ragazza e comunque con le persone che ti conoscono bene...
poi... potresti partire con lei... perchè no? potrebbe essere una buona cosa... solo provando a fare sto viaggetto puoi sbloccati, almeno questo è il mio parere. icon_smile.gif
 
5224863
5224863 Inviato: 27 Lug 2008 1:44
Oggetto: Re: Aiutatemi, amici Motociclisti.
 

Greatkekko ha scritto:


Non ci riesco perchè a casa ho un papà, una mamma, dei fratelli e una fidanzata che amo da morire, e il pensiero che mi possa accadere qualcosa, mi devasta. Non temo per me, temo per i miei cari. Non voglio che per una mia passione, la più grande, le vite dei miei cari possano venire segnate per sempre.

è la cosa piu' bella che si possa scrivere,anche io lo penso anche se non lo dico mai esplicitamente dietro a questa faccia di ragazzo di 19 anni..forse è questo i miei 19 che mi fanno prendere e andare so' che ansia hanno tutti quando sto fuori in moto,mia madre,mio padre, la mia ragazza,e penso a loro ogni metro,con questo non dico che non mi godo il resto, ma mi godo il resto pensando anche a loro ogni metro.
E' difficile ma va accettato tutto, anche il rischio, daltronde anche standosene in casa puo' succedere la disgrazia. Già solo che sulla moto è vero il rischio si amplifica, ma allora preferisco essere ricodato mentre ero felice sulla mia moto, che sotto le macerie di casa(per fare un esempio) o stirato sulle strisce pedonali..
è la vita, la grande giostra, e bisogna affrontarla serenamente..
da parte nostra mettiamoci tutto per attenuare, casco,guanti,stivali,prudenza, ma non possiamo sapere come e quando l'imprevisto c'è o ci sarà..quindi goditi la moto, con tanta prudenza,ben protetto, sarà solo una goccia nel mare ma chissà che basti per una volta icon_wink.gif
se sei credente (io personalmente no), prova ad ffidarti a qualcuno lassù,in quello che credi.. icon_wink.gif
buona strada! icon_wink.gif
 
5224899
5224899 Inviato: 27 Lug 2008 1:54
 

Sfortunatamente non credo. Dico sfortunatamente perchè, se pensassi che lì su c'è qualcuno che veglia su di me, sarebbe tutto più facile.

Parlarne con mia madre ne ho parlato, e lei mi risponde come quando tornai a casa da Rugby con un dente rotto: "preferisci avere la dentiera più bella del cimitero senza aver vissuto, oppure farti seppellire con un bel sorriso stampato in faccia, seppur con qualche dentino in meno?".
Chiaramente questa è una metafora, con cui intendeva dire che per lei la vita va vissuta al 100%, e se deve accadere qualcosa che accada, noi non possiamo farci niente. Ma infondo mia madre crede nel "grande disegno".
Dal mio canto, so bene che questa cosa della moto non la abbandonerò mai, ma provo dei forti sensi di colpa nei confronti di tutte le persone che mi vogliono bene e che ogni volta che esco in moto, stanno in pensiero per me.
 
5225223
5225223 Inviato: 27 Lug 2008 5:59
 

Quindi se ho capito bene sei tu che ti "consigli" di non fare giri in moto.
Io posso dirti questo:
icon_arrow.gif molto spesso sono più pericolosi i 10km che si fanno in città e non i 1000km che si fanno in strade extraubane. Quindi tutto il tuo discorso su "annusare" altri luoghi, non penso che comporti rischi maggiori. Magari chiama i tuoi cari una o due volte al giorno se proprio non riesci a farne a meno.

icon_arrow.gif se invece hai un vero blocco che non ti fa' godere la moto allora nessuno penso possa darti un vero consiglio. Datti il tempo di metabolizzare questo sentimento che provi e la soluzione ti giungerà spontaneamente.

doppio_lamp_naked.gif
 
5225293
5225293 Inviato: 27 Lug 2008 8:12
 

Consigliare di non fare giri in moto?? Macchè!!
Tutta la mia stima per chi ci riesce e chi se li gode!!
Vedi, dal tuo discorso pare che io soffra di un attaccamento fetale ai miei genitori, ma non è così: potrei anche chiamarli 1000 volte al giorno, ma ciò non toglie che se malauguratamente dovesse succedermi qualcosa....vabbè lasciamo perdere.

Per chi prima mi ha consigliato di portare la mia fidanzata con me, gli rispondo che ho un altro blocco molto forte: da quando il suo papà è andato all'altro mondo, semplicemente non ci riesco. E' più forte di me, ma se dovesse capitarle anche un graffio, penso che non me lo perdonerei mai. C'è chi sostiene che io mi stia sostituendo al padre, e io non me la sento di dargli torto.

In questo momento sono un motociclista in difficoltà, fermo ai bordi della strada, in attesa che qualche angelo a due ruote si fermi e mi offra il suo aiuto. Non aspetto altro.
 
5225325
5225325 Inviato: 27 Lug 2008 8:44
 

Greatkekko ha scritto:
Consigliare di non fare giri in moto?? Macchè!!
Se ti riferisci al mio post, forse non ci siamo capiti. Non ti ho consigliato di non girare. Non ho nemmeno detto che hai "un'attaccamento fetale" (come dici tu) ai tuoi genitori. Mi sembrava di capire che ti preoccupassi molto per l'inquietudine dei tuoi cari che è normale e non c'è da vergognarsene (secondo me). Spero di esere stato più chiaro. Certo che sei suscettibile tu! icon_asd.gif icon_wink.gif
Greatkekko ha scritto:

In questo momento sono un motociclista in difficoltà, fermo ai bordi della strada, in attesa che qualche angelo a due ruote si fermi e mi offra il suo aiuto. Non aspetto altro.

Se questo è quello che aspetti e quello che senti ora ecco che ti ripeto il consiglio di prima:
Citazione:

icon_arrow.gif se invece hai un vero blocco che non ti fa' godere la moto allora nessuno penso possa darti un vero consiglio. Datti il tempo di metabolizzare questo sentimento che provi e la soluzione ti giungerà spontaneamente.

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5225357
5225357 Inviato: 27 Lug 2008 9:01
 

Non me la sono presa mica, era soltanto per specificare!!

Forse c'è qualcun'altro che ha oppure ha avuto il mio stesso "problema"?
 
5225368
5225368 Inviato: 27 Lug 2008 9:08
 

Greatkekko ha scritto:
Non me la sono presa mica, era soltanto per specificare!!

Forse c'è qualcun'altro che ha oppure ha avuto il mio stesso "problema"?

Beh...Anche io ogni volta che esco in moto, mi devo "scontrare" con mia moglie...E credimi che, a volte, è davvero indisponente, ma la capisco.....POi vede che queste discussioni mi fanno intristire, sa che in moto sono felice, e con un sorriso mi dice.."Stai attento".... icon_wink.gif
 
5225374
5225374 Inviato: 27 Lug 2008 9:14
 

La differenza sta nel fatto che io non devo per nulla scontrarmi con nessuno: sono facce amare, facce che mi dicono "ma non ne puoi proprio fare a meno?", ma nessuno mi ha mai detto "No, tu oggi in moto non esci".
Questa cosa credo che non sia tanto buona, perchè non avere limiti alimenta i miei sensi di colpa..credo..
 
5225375
5225375 Inviato: 27 Lug 2008 9:14
 

Solo andando in giro in moto, sforzandoti di rischiare il meno possibile. Quando sei a casa esamini la tua CONDOTTA di guida, facendoti sempre autocritica, se hai corso dei rischi, perchè li hai corso, cosa puoi fare la prossima volta per evitarli? Non riguarda solo la tua capacita' di guida intrinseca della moto, ma prendere gli accorgimenti giusti per ridurre il rischio, dovute ad infrazioni di altri. Confidati con qualche MOTOCICLISTA, che tu ritieni ti possa dare una mano a crescere ed avere una maggiore padronanza.
Molti ragazzi alla tua eta', sono troppo sicuri di se nella condotta della moto. Tu invece INTELLIGENTEMENTE hai paura di andare in moto.
Portare un qualsiasi mezzo a 2 ruote con motore su strada e' MOLTO piu' difficile che tirare un calcio al pallone, (scuola calcio) è molto piu' difficile che colpire la palla con la racchetta, (istruttore di tennis) e' molto piu' difficile che andare a cavallo (scuola di equitazione) ecc... ecc...fino al PAIPER forse solo l'elicottero e' piu' difficile icon_asd.gif
Forse a te manca un po' di convinzione in piu' sulle tue capacita', solo acquistando questa convinzione potrai alleggerire l'ANGOSCIA del pericolo ad andare in MOTO.
Se ti puo' consolare anch'io dopo 35 anni di MOTOTURISMO e 600.000 km in tutte le condizioni meteo ed una sola caduta 30 anni fa, soffro di una GRANDE paura ad andare in moto, è MOBBING icon_evil.gif
Per questo motivo mi batto con tutte le mie forze, per diminuire i RISCHI e far si che i ragazzi COSCENZIOSI come te, ma anche tutti gli altri MOTOCICLISTI, non abbiano paura ad affrontare un VIAGGIO IN MOTO.

Ciao a tutti i MOTOCICLISTI!

NB: Io ho la fortuna di avere la MAMMA di avere una MOGLIE e di avere 2 FIGLI un maschio ed una femmina entrambi MOTOCICLISTI.
 
5225398
5225398 Inviato: 27 Lug 2008 9:29
 

La tua risposta mi ha dato la giusta carica.
Purtroppo di motociclisti con cui posso "scambiare opinioni" non ne ho, semplicemente sono circondato da gente con cui parlare di prestazioni, giri in costiera, gomme nuove, ecc.. Tutte cazzate, insomma.

Le capacità le ho, so di averle. Insomma, il mezzo è quello che è, ma io non andando mai oltre i suoi limiti, riesco a controllarlo decentemente. Sostanzialmente credo che guidando da 5 anni, un pò di gavetta l'ho fatta. Amici che sono caduti in moto ne ho, e quando mi è capitato di sentire le dinamiche, e di proiettarmi nella situazione, ho sempre pensato che io avrei agito diversamente.
Insomma i presupposti che mi consentano di non avere brutte sorprese ci sono tutti.

Credo che martedì partirò, almeno così saprò se me la sento di continuare, oppure se devo appendere "il casco al chiodo" prima ancora di averlo VERAMENTE usato.

Consigli particolari? La A3 è davvero così tremenda?
 
5225407
5225407 Inviato: 27 Lug 2008 9:32
 

fry56k7 ha scritto:
S
Se ti puo' consolare anch'io dopo 35 anni di MOTOTURISMO e 600.000 km in tutte le condizioni meteo ed una sola caduta 30 anni fa, soffro di una GRANDE paura ad andare in moto, è MOBBING icon_evil.gif

MObbing?!?! icon_rolleyes.gif icon_rolleyes.gif
Link a pagina di It.wikipedia.org
 
5225409
5225409 Inviato: 27 Lug 2008 9:34
 

Ho una cosa per te, Motociclista al bordo della strada, in difficoltà ed in attesa di un aiuto.... è una storia:

L'ho già pubblicata sul Tinga qualche tempo fa..ma fa bene rileggerla ogni tanto... icon_wink.gif


" DIALOGO DEL MOTOCICLISTA E DELLA MORTE "

Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.
Proprio in uno di quei giorni, così rari durante gli inverni padani, nei quali la nebbia sembra uno spauracchio fantastico, irreale, scacciato da un sole sfolgorante. E quel sole si specchia negli infiniti brillanti di brina che ricoprono come un tappeto campagne e sempreverdi. Uno di quei rari giorni in cui spira il vento gelato che ha ripulito l'aria rendendola cristallina al punto che da Milano sembra di poter allungare la mano e di poter toccare tutto l'arco della Prealpi e delle Alpi coperte di neve.
E' il giorno in cui i motociclisti che non hanno messo in letargo la propria compagna a due ruote non riescono a resistere all'irrefrenabile desiderio di far cantare il motore e di correre sulle strade. Andare, partire, lanciarsi e scivolare in quel nitore in compagnia del vento, verso nord, con le montagne e la neve negli occhi, con qualche eccitante lama di gelo a filtrare negli indumenti pesanti, o ad infiltrarsi dal bordo della visiera pur chiusa, o nel buco del guanto pesante. Ma con la virile smorfia di un sorriso goduto poderosamente scolpita sul grugno da duro biker. Ehi! Basta un'ora, due, e si ritorna rigenerati e vaccinati contro altre settimane di nebbia, neve o pioggia. In pace con se stessi e con il mondo.
Oddone fece " pinpincavalin " per scegliere tra la Yamaha FZR 1000 e l'Harley Electra Glide, entrambe coperte da assicurazione in quel periodo. Vinse la Yamaha, ma lui ci pensò su un po' e decise per una cavalcata custom, lenta e ponderata, per godersi il paesaggio senza doversi troppo concentrare sulla guida e su una esagerata attenzione per eventuali tratti di strada ghiacciati. Inoltre avrebbe molto gradito, vista la temperatura nana, il buon riparo del largo parabrezza dell'Harley.
Scaldò bene il motore e partì alle undici del mattino, prendendo la provinciale verso Trezzo d'Adda. Era ben imbottito, come se avesse dovuto andare a sciare, e non sentiva minimamente freddo.
Andava e motociclettava di gusto.


Si sentì gelare quando La incontrò.
Ad un incrocio.


Lì in mezzo al maledetto incrocio con i suoi stupidi ed inutili semafori c'era la maledetta automobile messa di traverso, con la fiancata sfondata. E per terra frammenti di vetro e di plastica ed i pezzi della motocicletta che giaceva distrutta metri più in là. E poi i segni di una impossibile frenata, e quelli di un impatto e di una strisciata sull'asfalto.
Oddone si sentì stringere il cuore come in una morsa, quando vide sul ciglio della strada il corpo coperto dal plaid colorato. Una coperta corta, dalla quale spuntavano due stivaletti neri.
Non vide la gente che si assiepava commentando sottovoce. Vide "Lei", che osservava la forma nascosta sotto la coperta standosene immobile e silenziosa e tenendo piegato il capo nascosto dal cappuccio. Non c'era emozione in quello stare lì, in quell'essere presente. Lei era la Morte. Professionale, distaccata, fredda.
Lentamente Oddone attraversò l'incrocio, evitando i rottami che giacevano a terra e cercando di non guardare nè il morto, nè gli spettatori che guardavano lui che passava con l'Harley, nè la moto che giaceva a terra, per non essere tentato di volerne riconoscere marca e modello, nonostante la distruzione.
Lo spaventava pensare all'elegante e potente moto sportiva che quel miserevole rottame era stato soltanto pochi minuti prima.
La sirena echeggiò alle sue spalle mentre si stava allontanando. Sirena di che, al diavolo! Polizia, inutile ambulanza? Ormai era fatta... era tutto finito. Il solito automobilista con la testa nelle nuvole, che svolta senza guardare, o frena di colpo, o apre la portiera o... o... o! Cento modi per fracassare testa ed ossa a noi che stiamo sulle moto!
Oddone guidava a bassa velocità, sconvolto da ciò che aveva dovuto vedere. La giornata era diventata intollerabilmente fredda, il piacere della guida invernale si era dissolto, il sole e le montagne coperte di neve sembravano appartenere ad un orizzonte che non era più il suo.
Pregò brevemente per quell'uomo, che era stato un motociclista come era lui, fratello in quella passione travolgente che porta a cavalcare quei meravigliosi cavalli d'acciaio, tanto splendidi quanto vulnerabili, tanto esaltanti quanto pericolosi.
Poi, all'improvviso, Oddone si rese conto di non essere solo, a cavallo della sua Electra Glide. Non riuscì a continuare nel suo vagabondare. Dovette fermarsi su uno spiazzo sterrato vicino ad un prato dall'erba secca coperta di brina. Scese di sella e tolse il casco. Non capì se la causa del brivido gelido che gli scivolò lungo le membra fosse il venticello teso che spirava da nord, oppure la figura incappucciata di nero che sedeva sul sellone posteriore dell'Harley, appoggiandosi rilassata all'alto schienale.
- Mi piace, la tua moto... - disse la Morte, ed aveva la voce dolce e profonda di una bella donna.
Una bella donna sulla quale il Tempo non avesse potere alcuno. Una donna placida, matura, sicura del suo fascino e capace di trasmettere tutto ciò attraverso la sua voce.
Niente roba rantolante, parole secche come il crepitare d'ossa, o sussurri malefici. Tutt'altro: una cosa ammaliante.
- Una grande Harley tutta nera e cromata, con un motore come un grande cuore pulsante. Mi si addice, non trovi? - il cappuccio della Signora in Nero si mosse lentamente, come se lei stesse gustando la vista della moto sulla quale stava seduta.
Oddone se ne stava zitto, con il casco tra le mani.
- Spero di non averti spaventato... quando ti ho visto passare su questo splendore non ho saputo resistere alla tentazione di venire a fare un giretto con te. Il mio lavoro l'avevo finito, ormai, ed avevo ed ho un po' di tempo prima del prossimo appuntamento. -
- Ha fatto bene. - dichiarò Oddone, e si sentì molto stupido, sia perchè si era rivolto alla Morte dandole educatamente del "lei", sia perchè era convinto che le sue parole fossero suonate, come dire? un tantino false.
Il cappuccio della Signora vibrò leggermente, proprio come se lei stesse ridendo.
- Grazie. - disse poi. - La tua moto è anche molto comoda. L'hai chiamata Augusta, no? Bel nome. Dà la giusta idea. -
Oddone non sapeva cosa dire. Quello che gli stava succedendo non era vero, non poteva esserlo. Doveva avere preso un colpo di freddo. Forse una cosa grave, per procurargli una simile allucinazione...
- Beh, se è grave, non lo è al punto da richiedere la mia presenza. - disse la Morte. - Ho ancora un po' di tempo libero, ma se ti spavento posso andarmene subito, se vuoi. -
- Non sono proprio a mio agio, per la verità. -
- Anche se sai che non sono qui per te? -
- Beh, insomma, questo mi tranquillizza un po'. - ammise Oddone, e poi corrugò la fronte cullando un pensiero sgradevole.
- Ti stai chiedendo quanto tempo dovrà passare prima che il nostro appuntamento diventi una realtà compiuta... -
- Lei sa leggere nel pensiero? -
- Puoi darmi del tu. Mi hai portato a spasso sulla tua moto, no? -
- Sai leggere nel pensiero? -
- Che importanza ha? Secondo te un motociclista che ne vede un altro morto in mezzo alla strada riesce a non pensare "Chissà quando toccherà a me?" -
- No, certo. - ammise Oddone.
- Vedi? Non occorre leggerti nel pensiero per sapere che stai pensando se anche a te toccherà incontrarmi in quel modo, o su un'automobile, piuttosto che in un letto... Certo preferiresti che non capitasse con la moto, forse per non dover distruggere uno dei tuoi sette gioielli a due ruote. -
- E' proprio così... Però io detesto la psico-logica. Chi la conosce mi può leggere dentro come in un libro aperto. -
- Su, non te la prendere... E' solo che hai paura delle tue paure. Ed io mi sento di fare qualcosa per te, per ricambiare il piacere che mi hai dato portandomi in moto con te. Vorrei aiutarti ad esorcizzarle, le tue paure. Raccontale a me ed a te stesso, e vedrai che starai meglio. Parlami prima di tutte le cose brutte, e poi lascia che la luce del sole le sbiadisca, intanto che parliamo di tutte le sensazioni meravigliose che le motociclette sanno dare. Alla fine me ne potrò andare... Pensa! Potrai anche fare un paragone fra l'emozione che hai provato ad avere ME seduta sulla tua moto, alle tue spalle, e quella che ti dà una donna con grandi seni morbidi appoggiati contro la tua schiena... -
" Chissà se anche la Morte ha le..." cominciò a pensare Oddone.
- Non essere irrispettoso! - lo rimproverò bonariamente la Morte, e lui si convinse che Lei poteva davvero leggere nel pensiero.
- Dimmi perchè hai sette moto. - sussurrò la Signora, ed Oddone le spiegò:
- Tante me ne sono piaciute, e tante ho avuto la fortuna di potermi permettere di possedere. -
- Dispari di numero... perchè così, se ne distruggerai una incontrandomi, ne resteranno sempre tre per uno per ciascuno dei tuoi figli. -
- E' così. - confessò Oddone, e la prima delle sue paure, quella più grande e potente, uscì fuori.
- La vedo. - disse la Morte. - Vedo la paura per la vita dei tuoi figli... vedo che vorresti poter sfogare la tua passione per le moto più ancora di quanto tu non faccia, e regalare la passione ai tuoi figli come qualcosa di prezioso. Ma vedo che ti odi per questo, perchè temi di dar loro qualcosa che metta in pericolo la loro vita... -
- Arrivo a desiderare che invece di amare le moto quanto le amo io , arrivino ad odiarle proprio in contrapposizione al mio modo di vivere questa passione... e ne sfuggano per sempre i pericoli che ne costituiscono il prezzo. -
- Puoi sempre sperarlo. Puoi sperare che non sentano il richiamo di questa eccitante forma di libertà... Il richiamo dell'andare e dell'andare e dell'andare senza fermarsi... -
- E dei colori e dei profumi, e del caldo e del freddo, e del vento che ti stuzzica o ti rinfresca... Che è lo stesso vento che ora ti accarezza ed ora ti strapazza... che ora ti accompagna ed ora ti perseguita, mentre corri le strade. -
- Sì. Questo e molto altro ancora, che tu conosci. C'è sempre quel prezzo da pagare, che tu conosci... E c'è la paura... Dammene un'altra, delle tue paure! -
- Basta così poco! Un attimo di distrazione. Mio o di chiunque altro... ed arrivi tu. -
- Non è soltanto questo, il prezzo. Non lasciare che le paure restino annidate dentro di te... c'è un prezzo anche più alto. -
- Ma tutto è già scritto? E' inutile lottare, risparmiarsi, essere prudenti? Il nostro appuntamento con te è già fissato, è ineluttabile? Oppure è in nostro potere rimandare l'incontro ad un momento più lontano? - chiese Oddone accoratamente, cercando una risposta che fosse una via d'uscita dal castello di dubbi nel quale a volte si accorgeva di essere rinchiuso.
- Hai troppo ben presente la favola del soldato di Samarcanda! Puoi immaginare quanto io ami una ipotesi tanto suggestiva ed arguta, ma non è così: io arrivo quando è giunto il momento, mai prima! Siete voi uomini che a volte, comportandovi da pazzi, arrivate in anticipo agli appuntamenti, mettendomi fretta e costringendomi a correre. Non è cosa ch'io ami, ma non posso farne a meno. Devo essere sempre dove è richiesta la mia presenza... Tu lo sai, tutti lo sanno: è ineluttabile, tu l'hai detto. -
- Ma sta scritto? -
La Morte allargò le braccia, e sembrò stringersi nelle spalle.
- Sta scritto che io arrivi SEMPRE, non QUANDO io debba arrivare. Però sta scritto ch'io arrivi quando DEVO arrivare. -
- Non capisco. -
- Se sali su una moto da cento cavalli, la lanci alla massima velocità e chiudi gli occhi per venti secondi, stava scritto che tu lo facessi? Stava scritto che io e te avessimo un appuntamento in quel momento? -
- No. -
- Ma se tu fai questo, tu mi dai un appuntamento. E se sta scritto che devo essere presente, io devo essere presente. -
- Chi scrive se devi essere presente? -
- Se fosse scritto che l'uomo debba saperlo, tu lo sapresti già, non credi? -
- Detesto la logica, quando mi si rivolta contro come un serpente! Morde. Fa male. Lascia brutte cicatrici. -
- Su, non fare così... Nulla è scritto "da sempre", altrimenti non esisterebbe la libertà; per contro, nulla è che non venga scritto, o lentamente nel tempo o d'improvviso. Non ha importanza che ciò avvenga in seguito ad un atto di volontà di uno o di altri, oppure in seguito ad una casualità. Non ha importanza quanto di totalmente assoluto sia nella casualità, o quanto parziale o marginale sia la casualità stessa. Quando accade qualcosa per cui io debba essere presente, io lo sono. Così dev'essere. -
Oddone scosse la testa, con la fronte corrugata, come se avesse udito concetti espressi in una lingua sconosciuta. Ma riuscì ugualmente a porgere un'altra domanda:
- Ma tu, quanto tempo PRIMA di un appuntamento sai di doverci andare? -
- Il tempo necessario per arrivarci. -
- Sapevo che mi avresti risposto così... -
- Perchè non c'è altra risposta, non credi? Non arrivo mai in ritardo, nemmeno quando lo sono davvero: l'ora dell'appuntamento è quando arrivo. Nè prima, nè dopo. Nessuno può dire di essere morto nè un minuto, nè un'ora, nè un giorno dopo il momento nel quale avrebbe dovuto morire. Nessuno può dire di avermi aspettato. Si muore quando io arrivo, non quando eventualmente avrei dovuto arrivare. -
Oddone restò muto. Non sapeva cosa dire, annichilito dalla basilarità di questi assunti.
- Su, motociclista, continua: il prezzo può essere più alto. -
- Sì. Continuo. Questo il prezzo: mancare in malo modo all'appuntamento con te! Il nostro corpo è così fragile... Basta poco, e ce ne restiamo qui, con il corpo o la mente devastati, a litigare con la vita nostra e con quella di chi ci sta intorno. Distrutti, inabili . A soffrire o far soffrire. A soffrire "e" a far soffrire. Magari ad aspettare con ansia TE, che non ti decidi ad arrivare, finchè non sta scritto che è arrivata l'ora dell'appuntamento. -
- Non è destino, questo, che sia prerogativa unica di chi ha la passione per le moto. - sussurrò la Signora in Nero, indicando con una manica l'Harley in nero sulla quale continuava a stare piacevolmente seduta. - C'è chi ha subìto quanto temi senza aver neppure in parte goduto le sensazioni che voi godete sulle moto. Il prezzo è alto, è vero, ma parliamo anche della mercanzia che si acquista. Parlamene tu, come ne parli a te stesso quando respiri il piacere che le tue sette amanti sanno darti... -
Oddone esibì un sorriso un po' amaro, chiedendosi se era proprio quello ciò che la Morte voleva da lui. Aveva la voglia e la forza di parlarne, però. Di parlare del piacere della moto.
- C'è il senso di libertà. Ci sono le strade dei boschi e dei monti e quelle della riva dei laghi e dei fiumi. Ci sono i mille paesaggi da conoscere e da vivere. E da... scorrere. C'è la voglia di cavalcare il vento, nei momenti in cui non senti più il canto del motore, quando ti sembra di non essere nemmeno seduto su una moto, ma sull'aria. E l'aria... vola!
Oppure c'è il piacere di guidare, di condurre quella bellissima cosa viva che sta sotto di te. Il piacere di guidare "davvero"... di dovere agire, muoverti, spostarti sulla sella per piegare il tuo mezzo come la strada e la tua velocità richiedono. Con la continua, eccitante sensazione della sfida all'equilibrio, in quel continuo gioco di forze e vettori ed energia. In quel dominare il movimento, gustando le accelerazioni e le decelerazioni mentre le usi per farle partecipare all'insieme di tutti i fattori complessi... eppur dominabili, della guida. Ed intanto la stringi con i pugni e le ginocchia, la tua moto, e lavori con i piedi sui pedali e puoi cavare dal motore tutta una sinfonia di suoni diversi. -
- C'è da dimenticarsi la paura, no? -
- No. Sì. Sì, posso dimenticare, per un po'. Ma c'è, c'è sempre! Basta tanto poco per finire in pezzi! -
- Anche tu hai cercato l'emozione forte, però. L'hai cercata, la paura! Andavi a più di duecento all'ora, quel giorno, ed era una strada provinciale. Stretta, strettissima a quella velocità... e così corta! E allora? -
- Quel rettilineo sembrava finire dieci metri avanti i miei occhi... e stavo così steso sulla moto che mi sembrava di avere il naso a dieci centimetri dall'asfalto della strada. Ho mollato quasi subito. -
- E confessi? -
- Confesso una emozione violenta, e la paura era il suo condimento. -
- E mentre danzi con le stagioni? Hai paura anche allora? -
- No, come potrei? Sei così assorbito da ciò che vedi e vivi! Ancor oggi mi racconto la primavera sulle strade di Normandia, quelle strade lunghe e diritte, immerse in campi verdissimi, sotto un cielo tutto grigio e pigro ed umido... con i pensieri che mi si muovevano nella mente in volute lente, torpide... un torpore soltanto a tratti scosso dalle macchie di colore del violento giallo dei campi di colza in fiore. Ricordo i sospiri che mi sfuggivano dentro il casco, incontro al profumo esalato da quel verde umido e corroborante. E mi racconto la primavera sulle strade verso Mantova, con gli occhi pieni del colore dei fiori degli alberi di Giuda e di quelli delle forsizie, che imbrogliano, con una gioia priva di pudore, esplodendo i fiori quando gli altri vegetali si stanno ancor dando da fare ad emettere le foglie.
Ed intanto ogni altro albero ed arbusto si sforza di mostrarsi con il verde più tenero e brillante, per competere con ogni altro albero ed arbusto per conquistare la meraviglia del verde più fresco. -
- Ma...? -
- Ma non puoi non vedere quel lungo, infinito guard rail... paziente ed instancabile nell'attendere di affettarti un braccio, o una gamba, o il collo... come una lama ben affilata. Con cento occasioni perchè tu e la tua moto andiate a fare la quella spiacevole esperienza. -
- Non ci pensare. Dimmi dei profumi, invece. -
- Ci sono i profumi della primavera avanzata, quando si va in giro con la visiera del casco semiaperta, per lasciarli penetrare ed affondarvi il viso... il profumo delle ginestre delle isole, quello della lavanda di Provenza! Le dolcissime robinie di Lombardia, le glicini, i tigli!
Ti ritrovi a guidare nell'estate, e non ti sei neppure accorto di quando ci sei entrato.
Trovi l'alito caldo ed umido dei campi strapieni di mais, e l'aroma fragrante del fieno appena tagliato, e l'odore irruente del letame che nutre la terra, ed i vapori bollenti delle erbe che cuociono al sole. -
- Ma... ma? -
- Ma come fai ad ignorare quei muretti infiniti di cemento , quelle grigie meraviglie componibili che separano le carreggiate, e che ti aspettano? Un sasso schizzato da una ruota d'auto, una vespa che ti s'infila nel casco... oppure un piccolo urto, una ruota che perde aderenza. Tu lo sai, ci sono ampie possibilità di scelta: grattugiarsi fino alle ossa strisciando il muretto o l'asfalto... oppure giocare a carambola restando al di qua... - e qui Oddone gesticolò, mimando un tragico flipper. - O saltare di là per spiaccicarsi meglio. Senza sapere chi sceglie quale sia il tuo gioco... Forse senza nemmeno il tempo di capire quale sia, il dannato gioco! -
Oddone chinò il capo e tacque.
Il venticello gelido gli passò sulle orecchie, teso come un rasoio.
- Ma, nonostante tutto, il bagnato, o il ghiaccio, o il terriccio viscido che sporca l'asfalto non ti fermano, d'inverno. Eppure l'unico profumo che senti è quello del freddo... E sei qui con la moto, e ti porti a spasso un'ospite. -
- Avrei preferito farti correre su monti e colline, in mezzo ai colori ed ai profumi dell'autunno. - Oddone sbirciò la Signora, che contemplava le montagne imbiancate, e si rese conto di ciò che aveva appena detto. - Ma tu li conosci da sempre, dall'alba dei tempi... -
- Dimmeli tu... è tanto tempo che non ci penso più. Forse me ne sono scordata. Racconta, su. -
- Non è possibile raccontare tutte le sfumature del verde, del marrone, del giallo e dell'arancio che si affollano nei boschi dell'autunno! Magari lo sapessi fare! Dimentico perfino i primi due o tre degli infiniti rossi degli aceri, non appena è passato un po' di tempo, quando i miei occhi non ne sono più riempiti... Ogni bosco ha un profumo diverso, e questo profumo cambia, se lo respiri al mattino, piuttosto che a metà del giorno o al tramonto. E poi cambia ancora al variare dell'umidità... e dopo una notte umida respiri fragranze che ti allargano i polmoni e la mente... -
- Continua... -
- ... -
- Continua, su, non essere ritroso. Io sono... -
- Non dirlo! E' soltanto nel cuore dell'autunno che i colori ed i profumi ora ti imbaldanziscono, quando il sole è caldo e l'aria asciutta, ora ti commuovono, quando tramonta il sole. Ed infine ti riempiono di dolcezza e tristezza e rimpianto, quando rinfresca ed è più umido, e molte sono le foglie già cadute ed i profumi sono quelli che sentivi da bambino nei boschi e nelle campagne e tra i cespugli delle rive dei fiumi. -
- E dov'è la paura? -
- Mah! - ammise Oddone, dopo averci pensato su un po'. - Forse non è davvero paura, quella di volare via insieme alle foglie e di perdersi nei boschi dell'autunno... Forse non c'è paura di finire tra alberi e cespugli. O forse non è il momento di pensarci, o il caso di continuare a farlo. -
- E' così. Alla fine le paure sono consumate, sbiadite, ridotte. E ti resta così tanto in cambio! -
- Davvero? -
- Tu lo senti. Io mi porto via le tue paure , ed il piacere di tutte le cose belle che mi hai raccontato . Continua a goderne. Continua! -
- Con minor paura? -
- Sì, o no. Non importa, se continui a goderne. Con prudenza, se vuoi, perchè lo devi. -
Oddone restò in silenzio, fissando la Signora in Nero, che se ne stava ancora seduta sull'Harley, rilassata, con il vestito ed il cappuccio che ondeggiavano con grazia, e compostamente, al soffio del vento dell'inverno.
- Ti saluto, ora. E' tempo ch'io vada. -
- Arrivederci, Morte. -
- Arrivederci, motociclista. Sii prudente. Cerca di non arrivare in anticipo al nostro appuntamento! -
- InchAllah. - disse Oddone, come suo solito.
Ma la Signora in Nero era già svanita.

Lui si mise a cavallo dell'Harley ed avviò il motore. Sospirò. Si sentiva più tranquillo. Rasserenato. Beh, anche rassegnato. Stette ad ascoltare il canto del motore. Il poderoso ronfare lo cullò, e le vibrazioni lo riscaldarono.
Il sole continuava a splendere, in quel bellissimo, gelido sabato. Oddone considerò che la Morte appariva ora qui, ora là, ma la Vita era dappertutto. Era il caso di vivere. Infilò il casco e riportò la moto sulla strada, dirigendosi a nord.
Le montagne coperte di neve scintillavano incoronando l'orizzonte, ed era uno spettacolo bello da piangere.


Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.
 
5225429
5225429 Inviato: 27 Lug 2008 9:48
 

mrtomy ha scritto:


Lo sai cosa significa icon_question.gif si prorio quello. Quello esercitato quotidianamente da tutti quelli che non rispettano le regole del buon senso sulla strada, da tutti quelli che mettono a rischio la mia incolumita', comprese le istituzioni che si sono sempre disinteressati dei motociclisti, in pratica dall' asfalto usurato, gobbe, buche, pali selvaggi, muri a spigolo vivo, guard-rail ecc..ecc...all' educazione stradale. Tutto cio' mi OPPRIME, e fanno VIOLENZA su di me, creandomi ANSIA e PAURA quando vado a farmi un giro in moto ed anche quando sono a casa e so' che i miei figli sono fuori in moto.

Ultima modifica di fry56k7 il 27 Lug 2008 10:20, modificato 1 volta in totale
 
5225479
5225479 Inviato: 27 Lug 2008 10:12
 

Chi ha scritto quel racconto?
L'ho letto tre volte prima di riuscire a comprenderlo a modo.

Insomma, Oddone avrà anche incontrato la morte in un gelido sabato, ma tutti i dannati giorni passati dal suo primo al suo ultimo incontro con la morte... Bhè se li è goduti al 100%, diamine.

Dovremmo pensarla un pò tutti come Oddone.
 
5225493
5225493 Inviato: 27 Lug 2008 10:16
 

La lunga filastrocca e' molto bella. E la rileggero' ancora ed ancora......
Domanda: Consigli particolari? La A3 è davvero così tremenda?
Risposta: Con la tua moto evita tutte le AUTOSTRADE, la tua moto e' stata PROGETTATA e pensata per godersela sulle MOTOSTRADE!

NB:Più in generale, il "MOBBING" stradale indica i comportamenti violenti che un gruppo (istituzioni ed utenti della strada) rivolge ad un suo membro sulla STRADA.
 
5225538
5225538 Inviato: 27 Lug 2008 10:30
 

Ma l'alternativa all'autostrada sarebbe una strada statale.. non è forse peggio?
 
5225550
5225550 Inviato: 27 Lug 2008 10:34
 

Greatkekko ha scritto:
Ma l'alternativa all'autostrada sarebbe una strada statale.. non è forse peggio?

Tutto dipende dal tragitto che devi fare.....
 
5225552
5225552 Inviato: 27 Lug 2008 10:35
 

Credo che qualunque spostamento extraurbano preveda, come alternativa all'autostrada, qualche bella statale, no?
 
5225569
5225569 Inviato: 27 Lug 2008 10:40
 

Greatkekko ha scritto:
Credo che qualunque spostamento extraurbano preveda, come alternativa all'autostrada, qualche bella statale, no?

Non necessariamente, dipnede tutto da da dove vuoi andare...
 
5225736
5225736 Inviato: 27 Lug 2008 11:20
 

Come posso fare per assicurarmi di passare dentro i paesini?
Se sul tomtom dico di farmi andare per le strade senza pedaggio, mi spedisce su qualche statale.
In ogni caso, mi risulta che il percorso urbano sia più pericolo di quello extraurbano.. Dipende anche dal tipo di moto?
 
5225749
5225749 Inviato: 27 Lug 2008 11:23
 

Greatkekko ha scritto:
Come posso fare per assicurarmi di passare dentro i paesini?
Se sul tomtom dico di farmi andare per le strade senza pedaggio, mi spedisce su qualche statale.
In ogni caso, mi risulta che il percorso urbano sia più pericolo di quello extraurbano.. Dipende anche dal tipo di moto?

Se vuoi evitare le autostrade, l'unica soluzione è utilizzare le strade urbane ed extra-urbane...Non c'è altra alternativa, purtroppo-.... icon_rolleyes.gif
 
5225768
5225768 Inviato: 27 Lug 2008 11:29
 

Mi sto impappinando..
Prima mi dici "non necessariamente", poi mi dici che devo afforza usare le extraurbane.. mannaggia mi sta andando in pappa il cervello!! icon_razz.gif
 
5226322
5226322 Inviato: 27 Lug 2008 12:53
 

Di solito gli attraversameti nel centro del paese bisogna volerlo, perche' ormai anche i piccoli paesi hanno una piccola tangenziale. Passare in centro e' l'occasione per conoscere nuove persone ed apprezzare le DIVERSITA' ad iniziare dall'accento nel modo di parlare.
 
5227751
5227751 Inviato: 27 Lug 2008 17:02
 

Ho risposto al pm!
 
5230428
5230428 Inviato: 27 Lug 2008 23:28
 

fry56k7 ha scritto:
Solo andando in giro in moto, sforzandoti di rischiare il meno possibile. Quando sei a casa esamini la tua CONDOTTA ...CUT...


Quoto in toto, è quello che stavo per scrivere pure io... icon_wink.gif
 
5230888
5230888 Inviato: 28 Lug 2008 0:40
 

Francesco, provo a darti la mia opinione nonostante la ridotta (9000km - quest'anno - il primo - ) esperienza di motociclista. Nonostante questo però, di strade ne ho girate e mi sento di dire la mia.

Autostrada:
- velocità sostenuta da parte di tutti. Troppo sostenuta da parte di alcuni (molti?)
- ampi spazi
- fondo stradale buono (si spera)
- ridotta varietà di veicoli (no bici, pedoni, scooter...)
- nessun incrocio, semaforo, rotatoria, ingresso privato o altra occasione di applicare le "regoline della precedenza"

L'autostrada è ancora così pericolosa?
Io non so come sia l'A3. Magari è un inferno, è vero, ma è davvero preferibile una statale o extraurbana?

Io, nell'arco di una settimana e mezzo, ormai ci lasciavo la pelle o mi facevo molto male su strade extraurbane da 70km/h e non per colpa mia...spesso a causa di inserimenti di altri veicoli nella mia carreggiata.
Di autostrada ne ho fatta, forte, ma molto più forte di come giro di solito (comunque al max i 150/170 orari dove "possibile") e non ho mai avuto problemi particolari.
Ma forse l'A14 è un paradiso e allora la mia è un'eccezione.

Sono pienamente d'accordo sulle tue paure: hai paura di perdere i tuoi cari, di causargli un enorme dispiacere e questo è giusto.
Ti invidio un po' sai? Non è che me ne frega nulla dei miei amici, dei miei genitori, di mia sorella, mio fratello e le sue figlie, ma penso sempre che se muoio, - amen - io non ci sarò più. Ma loro ci saranno ancora e sapranno andare avanti anche senza di me. Soffriranno, certo (e lo spero, ad essere onesti! Vuol dire che per loro conto qualcosa!), ma almeno sarò morto facendo quello che volevo, che mi piaceva.
Non vuol dire che io cerchi a tutti costi la morte e non me ne freghi nulla del resto del mondo - anzi, è il contrario!
Però.......ehi, cerco anche di vivere la MIA vita!

Detto questo, mio personalissimo parere, vorrei solo dirti di cercare di allontanare questa paura un pochino. Di tenerla lì, in un angolo, quel tanto che basta per ricordarti di non girare troppo la manopola, di non osare troppo in curva, nei sorpassi, nelle manovre.
Ma per il resto, concentrati sul RIMANERE VIVO, non sulla possibilità di morire per strada.
Impegnati per evitare tutte le situazioni di pericolo per te e per gli altri (praticamente quello che qualcuno ha già scritto).

Ultima modifica di Lex-85 il 28 Lug 2008 21:56, modificato 1 volta in totale
 
5231234
5231234 Inviato: 28 Lug 2008 6:45
 

Ti ringrazio per la tua risposta, conta molto per me.
Sei dell'85? Mio fratello ha a tua stessa età.
In sostanza non ho ben capito se mi conviene andare in autostrada o che.. Diciamo che ho la stessa tua idea sulle autostrade: si va veloce, ok, ma la circolazione dovrebbe essere abbastanza "regolare".
In ogni caso credo di aver sviluppato una strategia vincente: Andare sulla prima corsia, a 80km/h, e farmi il mio dannatissimo viaggio per conto mio. Senza sorpassi, senza dare fastidio a nessuno.. semplicemente l'unico problema è che nella prima corsia ci si immette la gente..

Ma perchè deve essere tutto così difficile? Come fai ad invidiare una persona che non riesce a dare sfogo alle sue passioni perchè tormentato dai sensi di colpa?
 
5231761
5231761 Inviato: 28 Lug 2008 9:37
 

Greatkekko ha scritto:
Ti ringrazio per la tua risposta, conta molto per me.
Sei dell'85? Mio fratello ha a tua stessa età.
In sostanza non ho ben capito se mi conviene andare in autostrada o che.. Diciamo che ho la stessa tua idea sulle autostrade: si va veloce, ok, ma la circolazione dovrebbe essere abbastanza "regolare".
In ogni caso credo di aver sviluppato una strategia vincente: Andare sulla prima corsia, a 80km/h, e farmi il mio dannatissimo viaggio per conto mio. Senza sorpassi, senza dare fastidio a nessuno.. semplicemente l'unico problema è che nella prima corsia ci si immette la gente..

Ma perchè deve essere tutto così difficile? Come fai ad invidiare una persona che non riesce a dare sfogo alle sue passioni perchè tormentato dai sensi di colpa?


io di autostrada ne ho fatta ben poca, finora, e a velocità abbastanza ridotta perchè la mia moto oltre i 120 diventa invivibile... però posso dirti, se vuoi viaggiare in relativa tranquillità, ti piazzi nella corsia di destra(io avrei detto terza corsia, ma qualcuno dice prima icon_eek.gif ) alla velocità che vuoi, 80-90 km/h per consumare poco e andare tranquillo, poi ogni volta che cè uno svincolo butti l'occhio se cè qualcuno che esce, e in caso ti sposti in mezzo icon_wink.gif

statali e strade extraurbane sono peggio, perchè aumentano molto le incognite, ci sono le laterali, i semafori, i pedoni, le bici, gli autobus che fanno manovra, ecc... vero che in autostrada cè più rischio di ammazzarsi a causa dell'alta velocità, ma il rischio di fare incidenti è sempre minore che su una statale che passa per i centri dei paesi dove puoi incontrare tutte le categorie citate sopra icon_wink.gif
 
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