Moto
Evoluzione dell'abbigliamento motociclistico
Scritto da LucaRs125 - Pubblicato 26/05/2006 15:42
Durante la lunga storia del motociclismo, la tecnologia ha straordinariamente rivoluzionato non solo le moto ma anche la divisa dei piloti...

Tessuti e materiali avveniristici avvolgono e proteggono i motociclisti di oggi.

Tutti, assolutamente tutti gli elementi che il pilota indossa quando corre, hanno subito un’importante trasformazione per giungere a un grado di protezione che solo 30 anni fa era impensabile.

I caschi sono passati dai semplici e fragili manufatti di un tempo ai comodi e sicuri elementi di sicurezza che sono oggi.

I primi modelli erano a malapena adattabili alla testa del pilota mentre oggi i moderni e sofisticati caschi integrali hanno disegni aggressivi e calotte realizzate in materiali compositi.

I primi consistevano in una mezza sfera in legno pressato ricoperto di cuoio con tiranti in pelle per effettuare le regolazioni.

I modelli attuali dispongono di uno strato di polistirolo che assorbe i colpi, interni in materiali antiallergici, calotte in leggeri e resistenti materiali plastici e compositi, lacci antitaglio e antistrappo... un lusso.

La stessa trasformazione è avvenuta con l’abbigliamento. Si è passati dalle semplici maglie, dagli sportivi jersey a collo alto, dai pantaloni bombati alle tute monopezzo in pelle appositamente tratta e dotata di numerose protezioni.

Le prime tute di cuoio erano semplici giacchette con qualche rinforzo indossate su semplici pantaloni di pelle.

Poi si passò a tute in un solo pezzo con piccole zone rinforzate, tute che furono evolute per renderle sempre più sofisticate, con le zone dove c’erano le protezioni rese più flessibili ma più resistenti, con sistemi di ventilazione e, ultimamente, con inserti di materiali speciali come il kevlar, ancora più morbido e resistente (per approfondimenti, vedere l'articolo relativo ai materiali compositi).

Guanti e stivali hanno seguito lo stesso destino delle tute in pelle. I guanti sono stati dotati di inserti imbottiti sotto il palmo e più tardi di pezzi di carbonio e kevlar sul dorso.

Gli stivali hanno protetto prima gli stinchi con inserti rigidi, poi le caviglie con elementi più morbidi e infine sono arrivati gli inserti in materiale scivoloso nelle zone di contatto con l’asfalto.

Infine è comparsa la protezione per la colonna vertebrale, ulteriore passo in avanti per la sicurezza.

Si tratta di un elemento snodabile composto in vari pezzi, flessibili e resistenti, che protegge la schiena del pilota dalla base del collo fino alla fine della colonna vertebrale, nel malaugurato caso di violenti impatti dorsali con l’asfalto.

 

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