Moto
I materiali compositi
Scritto da LucaRs125 - Pubblicato 12/02/2006 10:57
Cenni storici, vantaggi e applicazioni in ambito motociclistico della fibra di carbonio e del kevlar.

Il mondo delle corse motociclistiche è stato rivoluzionato quando, trent'anni fa, sono stati usati materiali sofisticati come la fibra di carbonio.

Oggi questi materiali sono tanto comuni da risultare insostituibili e fondamentali per qualunque macchina da corsa.

Se al principio fu la fibra di vetro l'elemento rivoluzionario, impiegato nella fabbricazione di carenature, caschi e molti altri pezzi, presto apparirono altri materiali che superavano di molto le sue qualità.
Si trattava di materiali più leggeri e resistenti, scoperti alla fine degli anni Sessanta: dove applicati, avevano garantito affidabilità e prestazioni di alto livello.


Questi nuovi materiali compositi sono la fibra di carbonio e il kevlar (vedere figure sottostanti), due elementi che trovarono una applicazione quasi immediata nel mondo delle due ruote.


Carbonio


Fibra di carbonio


Kevlar

Le prime fibre di carbonio furono scoperti in Giappone.
All'inizio non offrivano sufficiente resistenza meccanica, e fu solo alla metà degli anni Sessanta che gli inglese riuscirono a produrre una fibra di carbonio resistente, mediante un processo chimico molto complesso.
Il materiale ottenuto offriva un'eccellente equilibrio fra resistenza, peso e rigidità. Tale quale la conosciamo, la fibra di carbonio prese corpo mescolandosi con le resine epossidiche, che sono quelle che donano rigidità a questo materiale.
Le sue principali caratteristiche sono l'assenza di affaticamento, il basso peso, l'elasticità e il non subire la corrosione.

Per contro, ha una ridotta capacità di assorbimento degli impatti e risulta impossibile realizzarvi fori filettati: quando questo è necessario, la fibra di carbonio deve combinarsi con altri materiali come il kevlar o l'alluminio.

Questo materiale è impiegato in punti vitali delle moto quali i dischi dei freni, i forcelloni, le carenature, i telai secondari, gli airbox. Nella figura sottostante è mostrato un cerchione in carbonio:



E' anche parte dell'abbigliamento del pilota, perché utilizzato nella fabbricazione del casco e in certi punti dei guanti.
 


Guanti con inserti in carbonio


Per quanto riguarda il kevlar, la sua data di nascita è anch'essa risalente alla metà degli anni Sessanta.
Si tratta di una fibra organica creata dalla DuPont: combina straordinarie qualità come la durezza, la flessibilità, e la leggerezza.
Questa larga catena molecolare è in grado di raccogliere in sé tutte queste proprietà per creare una fibra di grande rigidezza strutturale, bassa conduttività elettrica, alta resistenza chimica, alta resistenza ai tagli e alle abrasioni.
Una fibra tanto versatile ha trovato applicazioni senza fine sulla motocicletta, dalle protezioni per il telaio ai fili della struttura della carcassa dei moderni pneumatici radiali, passando per la tela di alcuni punti delle tute dei piloti, per le protezioni dei guanti, per le calotte dei caschi (in questo caso unita da altre fibre) e perfino per il filo con cui vengono cuciti i guanti e le tute.

Il kevlar ha avuto un pronto utilizzo nelle tute dei piloti, collocato strategicamente in zone di flessione come l'interno dei gomiti o la parte posteriore delle ginocchia. Risulta più comodo rispetto alla pelle, che è più rigida.


Tuta con inserti in kevlar


Grazie alla sua grande resistenza all'abrasione, protegge efficacemente il pilota nelle cadute con lunghe scivolate.
Una vera garanzia di sicurezza!

[immagini a cura di 88mph]
 

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