Leggi e Burocrazie
Scooter a GPL, perché se ne sa poco.
Scritto da marcoFZX - Pubblicato 26/11/2008 22:33
Leggi, burocrazia e imprenditoria vs mobilità ecosostenibile

Ho seguito con interesse ecologico in prima persona l'iter burocratico delle trasformazioni a GPL per scooter fin dai primi anni di questo secolo che si è concluso con l'approvazione di una legge ad hoc e di solo tre omologazioni rilasciate all'unica azienda che ha avuto la testarda costanza di portare a termine questa fatica: Lovatogas.

BRC, altra azienda produttrice, mi ha tenuto qualche anno (dal 2002 al 2004) in attesa di sviluppi che alla fine non ci sono stati. Forse si aspettavano i numeri dall'ufficio vendite Lovato per mettersi a fare della concorrenza? Questi numeri non ci sono stati.
Lovato ha trattato il GPL per scooter proprio come fosse una derivazione del mercato auto: niente pubblicità, niente corsi di aggiornamento.

Forse hanno pensato che dopo tanta fatica, ricordo che ci sono voluti ben cinque anni per ottenere prima la legge e poi le omologazioni, il kit per modificare gli scooter a GPL si sarebbe dovuto vendere da se, senza dirlo a nessuno.
A qualcuno l'hanno detto: l'effetto al gusto di sensazionalismo tanto caro agli italiani c'è stato e ancor oggi si possono trovare nel web i comunicati stampa e gli articoli del 2002, anno in cui si concluse la trafila burocratica, ma non è stato sufficiente ad informare l'opinione pubblica.

Sa di assurdo che in questi mesi si parli tanto della recente omologazione di uno scooter a metano omologato nella provincia di Bolzano: forse dimentichiamo che nel resto della penisola italica il metano sulle due ruote non è previsto per legge.

La rete di installazione GPL per auto non può lavorare con discreto successo anche sugli scooter per evidenti differenze di sostanza: impianto elettrico differente, un carburatore al posto della più comoda iniezione, motori monocilindrici, ciclo 2 tempi oltre il 4 tempi e spazi ridotti sono argomenti sufficienti a scoraggiare qualsiasi buon gassista auto. Sarebbe stato più utile istruire corsi dedicati solo alle officine moto che non avrebbero fatto obiezioni.

Senza volervi tediare con le mie illazioni sulle cause di questo mancato marketing di fatto dal 2002 ad oggi di scooter a GPL non se ne sa ancora nulla: in motorizzazione a Milano, una delle più grandi d'Italia, ci vuole del tempo ad istruire 65 ingegneri e il risultato è che per fare un collaudo ad uno scooter a GPL puoi andare anche tre volte in motorizzazione prima di avere le carte in regola.

Nonostante tutto il clamore suscitato dai pochi articoli su riviste specializzate di recente pubblicazione e l'impennata dei prezzi del petrolio ho il dubbio che ancora pochissime persone in Italia siano a conoscenza della possibilità di fare questa modifica al proprio scooter: chi ha coscienza ecologica e dispone di un computer in rete.
Del resto le officine moto abilitate a questo genere di modifica si possono contare sulle dita di una mano.

Poi c'è il problema delle omologazioni che limitano la trasformabilità dei veicoli ai soli scooter anzianotti, al massimo immatricolati entro la fine del 2002: ogni anno che passa gli scooter invecchiano e la trasformazione, che ha un costo non indifferente, diventa sempre più antieconomica.
Per non parlare degli incentivi alla trasformazione a GPL: si tratta solo di leggenda urbana!

Il problema della recente crisi economica limita la disponibilità di denaro da investire per risparmiare quattrini in carburante per il futuro (sempre più incerto).
Sarà uno dei tanti casi dove l'ambiente e la mobilità sostenibile chiedono aiuto, le risposte positive e reali esistono, ma lo sanno solo pochi eletti?
 

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Commento di: SuperCazzola il 27-11-2008 08:25
Purtroppo la realtà scooter a GPL incontra le difficoltà burocratiche, la diffidenza verso il gas in bombola in pressione, i costi...
Alla fine forse non ha grandi vantaggi, nè economici (l'impianto costa 500€, difficilmente ammortizzabili a breve su un mezzo che percorre mediamente 20km/l), nè ecologici: uno scooter moderno consuma poco ed è dotato di dispositivi antinquinamento evoluti.
Commento di: simeo il 27-11-2008 18:34
Riguardo all'avanguardia degli attuali motori sul piano di inquinamento, vi assicuro che si tratta di una presa per i fondelli di dimensioni inusitate. I veicoli che oggi inquinano di più sono quelli che inquinano meno (chiedo venia per il gioco di parole, ma credo che il concetto sia chiaro).
Purtroppo il punto da non perdere di vista non è tanto il costo dei carburanti, quanto la loro sostenibilità (sul piano qualitativo e quantitativo) e ovviamente l'impatto ambientale (spesso molto trascurato dai consumatori, sebbene abbia ripercussioni più evidenti sulle loro condizioni di vita).
Tipicamente, ma questo è molto più frequente in italia, il consumatore è portato a scegliere secondo logiche di interesse (peccato che però l'interesse, nella stragrande maggioranza dei casi, si riveli essere mai il suo)!!
Sul piano della mobilità sono previste - nell'arco di meno di una decina d'anni - rivoluzionarie novità (parlo di situazione internazione, poichè ripeto le scelte condotte in Italia, specie nella politica energetica, seguono percorsi estremamente contorti e di inspiegabile interpretazione.. al punto che anche i più esperti gettano la spugna nel tentativo di trovare una logica).
Tali novità coinvolgeranno più fronti: tipologia di mobilità, numero e tecnica.
In poche parole quello su cui i costruttori puntano sono veicoli migliori, con caratteristiche tecniche molto avanzate, in grado di ridurre i costi di esercizio e migliorare la resa energetica. Naturalmente si punta tantissimo anche sull'impatto ambientale non inteso solo in termini di consumo/inquinamento, ma anche in termini di smaltimento di parti o interi veicoli dismessi (oggigiorno un problema molto grave, ma di cui nessuno parla).
A questo seguirà un costante aumento dei prezzi in determinati segmenti (cosa voluta), mirato a disincentivare la mobilità del singolo nei settori dove "se ne può fare obiettivamente a meno".
Sarebbe meglio incominciare a rivedere il tutto sotto un'ottica differente, almeno per non presentarci impreparati ai confronti (da cui, temo, gran parte degli italiani ne uscirà perdente).
Commento di: kawapio il 27-11-2008 19:13
Di difficoltà tecniche ne immagino molte.
Quindi mi tengo la mia attuale idea, che per gli anni a venire e la benza che scarseggerà fa così:

voglio una moto diesel e campi di colza .

Commento di: TonioSan il 27-11-2008 20:02
Io mi ero interssato per metterlo sulla moto...
da qualche parte ci dovrebbero essere pure dei miei post.
se non sbaglo in Francia la wundelich metteva una bomola nel bauletto...

alla fine è caduto tutto nel mulla...
itanto aspetto la moto del futuro...
Commento di: dottormaury il 28-11-2008 16:32
per volere dei fratelli carpi sul mercato italiano c'era(e forse c'è ancora)il linhai monarch 150 a gpl.
sinceramente io vedo la cosa poco pratica, già una grossa fetta di chi acquista lo scooter lo fa per praticità, se gli si va a levare questa(la bombola si mette nel sottosella) viene a cadere un grande vantaggio dello scooter.
poi anche la capienza della bombola e molto limitata, senza dimenticare che di per se anche avere un'auto a gpl è un pò meno pratico(ne ho una) per fare gas deve esserci l'addetto perchè non si può fare da soli, una gitarella sullo scooter di domenica con 6 litri di gas vuol dire andara a benzina dopo poco.
In ogni caso i tempi non somo maturi almeno adesso per uno scooter a gpl secondo me.
Commento di: paulinus il 06-12-2008 13:46
la legge è limmitata solo gli scooter oppure prevede la possibilità di installare impianti anche su moto di grosa cilindarata?...

ciao paulinus@hotmail.it
Commento di: 900ss il 06-12-2008 15:35
in giro c'e' una grande disinformazione condotta dai media e probabilmente dalle lobby che stanno dietro
agli affare delel vendite di GPL.
Ma secondo voi chi vende il GPL ? O chi li produce ?
Sonogli stesi che vendono benzina e gasolio.
Sono gas di petroli liquefatti, quindi sempre derivati da idrocarburi basati su petrolio.
Nello specifico propano e butano. Il GPL INQUINA, ed e' uno scandalo che vengano dati incentivi
per passare al GPL. Il GPL inquina di piu' del Gasolio ralativamente alla presenza incombusta di idrocarburi totali,
idrocarburi di Maganese, Monossido di Azoto, Monossido di Carbonio (circa il triplo del gasolio), CO2.
L'unica cosa e' che produce pochissimo benzene residuo, ma chi se ne frega ??? anche le auto a benzina
catalizzate ne producono poco. Il GPL e' una gran montatura.
Basta andarsi a leggere qualsiasi tabella dei prodotti di combustione e ci si accorge subito
che non e' migliore del Gasolio e della benzina.
Tutt'altra cosa e' il metano che inquina molto meno.
Il GPL inoltre a seconda della percentuale di propano al suo interno fa variare di molto
il kilometraggio percorso.

Per quanto riguardo l'olio di colza... non e' mica la manna dal cielo.
Inquina anche quello!!
Solo che in un ipotetico calcolo teorico, gli inquinanti (facendo riferimento pero' solo alla CO2)
emessi dalla combustione sarebbero esattamente equilibrati dalla fotosintesi della pianta
dalla quale poi viene prodotto l'olio, mentre noi ora usiamo a ritmi elevatissimi petrolio che ha impiegato
100 miioni di anni per formarsi, e questo crea uno scompenso nell'ecosistema.

Inoltre no e' corretto dire che il petrolio sta finendo...
di petrolio ce ne' ancora tanto... stanno terminando i giacimenti da cui e' facile estrarlo ma
esistono tantissimi giacimenti la cui estrazione molto piu' complessa costringerebbe
ad usare tecnologie costose per l'estrazione ce ora non sono utilizzate.