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La Turchia Nascosta - racconto di un angolo fuori rotta.
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16085697 Inviato: 27 Giu 2019 17:19
Oggetto: La Turchia Nascosta - racconto di un angolo fuori rotta.
 

Nota: Il report della Caucasian Marathon non sarà pronto a breve. Per ragioni che non sto a spiegare verrà scritto più avanti in autunno o inverno.
Visto che comunque quel pezzo di Turchia è un argomento che mi preme scrivere, vorrei comunque fare un report e descrivere quello che non è Georgia e Armenia, ossia quella Turchia meno famosa e fuori dai comuni giri turistici ma non per questo meno affascinante.

Prima parte. Fino ad Artvin km 203

Link a pagina di Google.it" il tracciato

In Turchia ci sono stato per due viaggi in moto e che assieme hanno preso 6 settimane, 16000 km e che hanno coperto quasi l’intero territorio . Tra queste zone grigie della mappa c’erano le catene montuose del Yalnizcam, Mescit e quella più centrale del Munzur con le gole dell’Eufrate.

Al rientro dalla Caucasian Marathon abbiamo preso il valico di frontiera di Türkgözü tra la città georgiana di Akhaltsikhe e quella turca di Posof.









Alla frontiera georgiana siamo passati discretamente veloci, grazie anche al contributo di Daniel, che ricordandosi del suo passato lavorativo, ha incentivato il camionista turco a presentarsi ai controlli. Mentre alla barriera turca è stata più complessa. C'hanno fatto aprire i bauletti - senza poi guardarci più di tanto - e messo una moto sotto i raggi X. Ma in ogni modo ne siamo usciti vincitori icon_lol.gif



La strada che dal confine scende fino ad Ardahan è semplicemente spettacolare, attraversa due passi montani di circa 2500 m in un territorio quasi senza centri abitati con panorami che possono solo togliere il fiato.







Dopo Ardahan si svalica ancora facendo un terzo passo montano a 2400 m per poi precipitare vertiginosamente nel canyon scavato dal fiume Okcular sulla D010 fino ad Artvin a 200 m slm. La D010 in quel tratto è magnifica e guidare la moto sopra quel nastro d’asfalto risveglia il motociclista adventuring che è in tutti noi.











Abbiamo fatto pausa pranzo all’intersezione che proviene da Artvin e si dirama per la D010 o la sconosciuta D950, ai piedi della diga che nel 2009 stavano costruendo.





La pausa era necessaria, stanchi e affaticati ci siamo presi un’oretta prima di affrontare una delle strade che stanno sparendo dalle carte stradali della Turchia. Infatti mentre la percorrevo non ho potuto non fare un parallelismo con il viaggio del 2009, in cui molte delle strade che percorremmo erano in rifacimento con tratti nuovi come li si possono fare oggigiorno, altri sterrati ed altri ancora antichi. Così la D950 sta lentamente sparendo e lascerà il posto ad un’altra arteria di comunicazione grande, veloce ed efficiente; ma di contro sparirà lo spirito di quelle strade d’altri tempi costruite, per necessità che oggi sono obsolete, in ambienti magici che solo l’Anatolia centrale sa regalare.



Seconda parte. Da Artvin a Bayburt km 245

Link a pagina di Google.it" il tracciato

Lasciata la baracchetta in cui pranzammo imboccammo la salita che ci porta sulla D950. il primo pezzo della strada è nuovo, dovuto alla costruzione della diga e a tratti offre panorami tipici delle gole georgiane e altri in galleria.





La guida è veloce fino a Yusufeli, tranne per i tratti in costruzione che sono abbastanza polverosi. La cosa drammatica è che questa foto è stata presa dentro ad una delle gallerie:



Non è nebbia ma polvere alzata dai lavori in corso e camion. Dentro lavoravano operai senza mascherine e occhiali!

Poi la strada si stringe fino a meno di una corsia ma scorci di gole strette e rocciose.

snapshot da Streetview.

Raggiunto Ispir la strada esce dal canyon e costeggia le colline offrendo uno spettacolo di panorama unico.









Qui un pezzo di strada, mi scuso per il rumore del vento ma sono filmati postati così come sono stati registrati.

Link a pagina di Youtu.be

Link a pagina di Youtu.be

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A fine giornata dopo 463 km siamo arrivati alla destinazione finale: Bayburt.



Una cittadina della Turchia non ancora permeata dal turismo. L'hotel che avevamo prenotato, Otel Dede



era pieno di lavoratori turchi, solo uomini. il personale era solo maschile e nessuno parlava inglese. Siamo stati l'attrazione di quell'angolo di città. Si sono fatti foto con noi e cercavano un dialogo per fraternizzare ma purtroppo con scarsi risultati. icon_lol.gif



Pure la cena è stata complessa da ordinare... ma questa è la Turchia nascosta...





Parte terza. Da Bayburt a Sivas km 403

Link a pagina di Google.it" l'itinerario

Per la tappa erano previste tre possibili opzioni:

  1. Diretta - tutta superstrada fino a Sivas.
  2. Media - passaggio a Kemah per le gole dell'Eufrate poi scollinare a Refahiye e terminare a Sivas.
  3. Lunga - passaggio a Kemah per le gole dell'Eufrate poi passare per Divrigi e tramite la D260 e D850 arrivare a Sivas.


Uno dei fattori principali che avrebbe orientato la decisione di quale itinerario scegliere sarebbe stato il meteo, erano giorni che nelle ore pomeridiane si formavano temporali a macchia di leopardo e trovarsi sotto al diluvio in gole remote non è molto saggio. Quindi avevamo appresso tutte e tre le tracce GPS in modo di aver la flessibilità di scegliere.

Quindi partiamo in direzione Erzincan, una volta raggiunta la D885, la strada inzia a salire fino a valicare a 2100 metri con bei panorami





Una volta ad Erzincan c'è la devizione per Kemah. La strada parte tra i campi e non sembra svelare quello che poi offrirà









Questa fu la seconda volta che intercettai l'Eufrate, e come nel 2014 anche questa volta ne rimasi sorpreso. Ok, è un fiume nella leggenda e forse questo condiziona il mio giudizio, ma ogni volta offre panorami veramente suggestivi











La questione Dirvrigi.
Già nel 2009 avevo pensato di passare da Divrigi ma non riuscii a metterlo nell'itinerario così l'ho inserito come possibilità della tappa di rientro dalla Caucasian Marathon. Divrigi fu una famosa città sin dall'antichità e oggi offre due spunti imporanti per la visita:
1. Moschea di Divrigi – La grande moschea di Divriği, venne costruita nel 1299 nella provincia di Sivas, per opera dell’architetto Hürremşah di Ahlat, dietro committenza del sultano Mengüçoğlu Ahmet Şah.
2. L’ospedale - costruito accanto alla moschea entrambi sono considerati dall’UNESCO, patrimonio dell’umanità, grazie agli intarsi di notevole pregio connotati da ornamenti floreali e geometrici.

A Kemah dovevamo prendere una decisione in funzione del meteo, e l'applicazione parlava chiara: ci sarebbe stata pioggia forte su tutta la zona compresa Sivas, il nostro punto d'arrivo.



anche nel 2019 Divrigi non mi vedrà 0510_sad.gif





così belli bagnati arrivammo a Sivas in un Hotel stupendo che ci offrì una sorpresa...
 
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16085698 Inviato: 27 Giu 2019 17:21
 

Arrivati di fronte al mitico hotel Revag ci fanno parcheggiare le moto proprio di fronte l'ingresso principale. Di lì prendiamo possesso delle camere e scendiamo per andare a vedere alcune cose di Sivas che sono rilevanti.

Sivas era un importante centro romano e bizantino fino alla conquista selgiuchide, e fu proprio sotto il dominio che fu costruita la "madrassa azzurra". Purtroppo quando arrivammo era chiusa e aveva i minaretti gemelli coperti per restauro... il fash di Erzurum mi ha assalito... non solo perchè quella di Erzurum fu usata come modello per quella di Sivas, ma anche perchè nel 2014 era "ingoldonata" e questa pure... zio lazzarone...











dopo la visita ci siamo fermati a cena in un posto meraviglioso: Behrampasa.com. Era un caravanserraglio costruito nel 1573 e ora trasformato in hotel, ristorante e bar. un posto meraviglioso in cui si mangia molto bene.









causa errata valutazione della mappa cittadina e un po' di fretta per l'ora fatta e la fame, ci siamo persi queste altre cose molto importanti per Sivas icon_mad.gif:





.

Gia prima di andare in ricognizione per Sivas, nella hall dell'hotel c'era un certo viavai di persone vestite pacchianamente eleganti. forse lo sfoggio dei vestiti ritenuti eleganti peggiori mai visti in vita... forse... comunque, rientrati in hotel sentiamo musica dance tipica delle feste turche e una moltitudine di personaggi dai 3 ai 90 anni di ogni sesso vestiti proprio "tasci" ma di un "tascio"... eravamo dentro al matrimonio turco... ma qualcuno di noi s'infiltrò pure icon_lol.gif icon_lol.gif e un altro ci mise il naso per curiosità investigativa...

raga... icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif un matrimonio turco è da vedere icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif

questo fu l'ultimo giorno che la carovana dei 7 savi fu unita.
 
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16085699 Inviato: 27 Giu 2019 17:22
 

La Turchia è un paese che mi sempre attirato fin dai tempi dell'infanzia e prima adolescenza quando a scuola si studiavano gli ittiti, i greci, i romani, i bizantini. All'epoca gli ottomani mi stavano un po' sui maroni, ma crescendo e leggendo le atmosfere medio orientali si sono fatte autostrade nel mio interesse e così ancora oggi quando riesco andare in Turchia per me è sempre un grosso momento di soddisfazione.

Ma di Turchie ne esistono parecchie, forse più che di Italie, e in molte zone avvezze al turismo quell'odore di medio oriente s'è mescolato con quello del denaro o della finzione; ma questo fa parte del gioco del viaggiare. La fortuna vuole che ci siano ancora molti posti remoti in cui il motociclista occidentale è visto come un viandante. L'ospitalià nel mondo musulmano è ancora un valore sacro, c'è un bellissimo proverbio islamico che lo descrive:

Non mostrare all’ospite la tua povertà.


L’ospitalità ha delle radici sia storiche che religiose. Nell’antichità, in Medio Oriente si trovava un gran numero di popolazioni nomadi, i beduini ancora presenti nella zona, che per natura viaggiavano estensivamente nel deserto spostando i loro insediamenti da un luogo all’altro. In quei tempi l’ospitalità era vitale per i viaggiatori, che durante le traversate si fermavano spesso in villaggi dove gli abitanti del luogo offrivano loro cibo ed acqua. Inoltre tra gli hadith, aneddoti che nella tradizione islamica narrano la vita del profeta Maometto, se ne trovano diversi che parlano appunto dell’ospitalità.

 
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16085849 Inviato: 28 Giu 2019 9:14
 

Ma che bel (pre)report!
Zone senz'altro da mettere nella lista.

Alla fine hai abbandonato la GSona per una AT advenure...

Anche se, la più bella, resta sempre lei...
la 990 adv
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16085862
16085862 Inviato: 28 Giu 2019 10:22
 

Grazie.

la GS l'ho tenuta. Ma a 150k km e nel 2017 ha avuto due problemi al cardano. il meccanico quindi mi ha suggerito di non farci più viaggi impegnativi. Così adesso l'ho messa in pensione e la uso come le vere GS... vado al bar rotfl.gif in realtà l'anno scorso s'è fatta altri 4000 km... tranquilli tra le madonie e i nebrodi.

Però, in tutta onestà, l'AT è un pianeta sopra. una moto spettacolare. Per me la genealogia delle moto adventouring pure è: AT 650, supertenerè 750, poi la vera erede fu la KTM 990 e ora la AT. icon_biggrin.gif
 
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16085979 Inviato: 28 Giu 2019 22:20
 

Molto bello, come sempre.
Posti veramente affascinanti e belle foto.
Chissà, magari un giorno passerò anch'io per quei posti...
Non vedo l'ora di leggere il "completo".

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16086322
16086322 Inviato: 1 Lug 2019 8:10
 

JO74 ha scritto:
Molto bello, come sempre.
Posti veramente affascinanti e belle foto.
Chissà, magari un giorno passerò anch'io per quei posti...
Non vedo l'ora di leggere il "completo".

0509_up.gif


grazie mille. la Turchia è terra di meraviglie anche se è cambiata molto e molto velocemente negli ultimi 10 anni.
 
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16089581 Inviato: 12 Lug 2019 10:48
 

Una Turchia nascosta diversa.

Anche ad Istanbul si può vivere una Turchia nascosta. Nell'ottobre del 2017, conobbi Siddik e Asaf, erano a Verona. Per una circostanza di "emergenza domestica" ci siamo seduti attorno ad un tavolo a chiacchierare un po' e quando ho saputo che erano turchi e vivevano ad Istanbul ho iniziato "ad uscire" le poche foto icon_smile.gif

Questa cosa suscitò da subito una buona sintonia e da allora siamo rimasti in contatto. Quando verso marzo del 2019 avendo finito la pianificazione della Caucasian Marathon ed ero sicuro di avere tempo per poterlo incontrare, gli mandai un messaggio e ci siamo accordati per incontrarci. Ci siamo incontrati con Siddik e la sua famiglia prima in un bar della zona di Galata frequentato da "turchi non ortodossi" e poi scesi in un ristorante scelto da lui: il Link a pagina di Karakoylokantasi.com Per chi avesse la possibilità di andarci, la caldeggio parecchio. Una cucina schietta, turca, gustosa e lontana mille miglia dal mondo turistico; è frequentata per lo più da turchi di estrazione sociale buona, un'atmosfera rilassata ma si capisce colta. Insomma un bel ambiente molto particolare.
La serata con Siddik è trascorsa veloce, forse troppo veloce, ma il tempo scorre vertiginosamente quando si sta bene. Oltre alle cose personali, ci ha raccontato di come Erdogan stia affossando la cultura di un popolo, di come sta violentando lo Stato, di come sta usando la religione per sue motivazioni politiche e di come si augurava la sconfitta elettorale ormai, all'epoca, prossima. Poi si è avvicinato il proprietario del locale, un personaggio molto curioso e motociclista. Credo uno dei pochi turchi motociclisti che viaggi anche in Europa con la sua Harley, si è seduto con noi per fare due chiacchiere sulla Georgia e le sue esperienze motociclistiche.

Grazie Siddik!













 
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