Dunque, da dove iniziare …
Chi ha voluto dare un occhiata, alla fine di giugno avevo iniziato a percorrere la Route des Grandes Alpes ( 22-23.06.2012 Samurai Streghe e Alpi ) uscendo al Colle della Maddalena, così, per le ferie estive, avevo già programmato il fatto che AVREI DOVUTO finire assolutamente questa splendida strada che percorre l’arco alpino da Nizza fino al Lago di Ginevra.
In teoria avremmo dovuto essere in 5, poi forse 6 con l’aggiunta di una Tingavertiana, poi a 1 giorno dalla partenza solo in 3, fino a rimanere l’unico superstite intenzionato a fare questa scorribanda in territorio francese.
PRIMO GIORNO
Armato di zainetto in spalla e antipioggia “ragnato” al sellino del passeggero, alle 8.00 di martedì mattina, mi metto in sella della mia amata Froggy: tutto sommato non fa ancora caldo e mi faccio la statale fino a prendere la pallostrada a Casei Gerola, dalla quale uscirò solo ad Asti Est.
Da lì tutta strada normale con traffico intenso da Fossano a Borgo S. Dalmazio. Arrivo al Colle della Maddalena che la panza fa strani rumorini e consumo i due panini portati da casa in compagnia di un gruppo di ciclisti francesi all’ombra della tettoia delle informazioni turistiche.
Foto di rito
e si riparte per il Col de Vars…. Beh, per arrivarci, inutile dire “curve curve curve” !!
Tappa fotografica prima, durante e dopo il passo (occorre documentare il tutto)
e si riparte verso la tappa successiva, non prima di essermi fermato a fare qualche foto dalle parti di Combe du Queyras (almeno credo)
poi si sale verso il Col d’Izoard
e una volta arrivato al passo dopo essermi dissetato al bazar ascoltando discorsi di alcuni smanettoni italiani, non mancano le foto
non si capisce se si sta in montagna o nella steppa, solo in lontananza le montagne sono coperte di vegetazione …..
Guardo in basso e vedo la strada che mi attede …
Curva e ricurva arrivo a Briancon dove devo cercare un hotel, o meglio, ne avevo in mente uno e l’ho trovato, neh ? Non prima di esserci passato davanti 2 volte senza vederlo.….
La donna alla reception parla un italiano un po’ stentato ma comprensibilissimo, così sistemo Froggy sotto una tettoia a fianco di una street triple targata Torino, mi stravacco sul letto una decina di minuti e decido poi di farmi un giro per la cittadina: passo prima dal Parc de Le Schappe dove mi fermo a vedere dei ragazzini italiani che cercano di farsi mordere le dita da delle affamatissime carpe (?)
Sono quasi le 17.00, le previsioni viste ieri davano un temporale proprio a quest’ora, ma me ne infischio e sudando in salita, arrivo quasi alla zona storica fino al momento in cui …. Si mette a PIOVERE CHE DIO LA MANDA ! Mi riparo sotto la tettoia del cinema e quando sembra smettere un po’ ritorno mesto mesto in albergo.
Saprete sicuramente che mangiare in Francia fa schifo e vi tralascio la ricerca del ristorante …
Comincia a imbrunire
e decido, vista la “poca” stanchezza di farmi la salitona e andare a vedere il centro storico. (una città in piano non la scelgo mai, eh ?!)
La parte alta è carina, molto frequentata e piena di bei ristorantini affollati di turisti e tante ragazze (potevo salire prima
). Scatto qualche foto (notare le torri della chiesa), poi la stanchezza mi assale e decido di rientrare in albergo.
SECONDO GIORNO
Mi sveglio di buon ora, tanto che nella sala colazione siamo solo io e una ragazza gentile che parla solo in francese…
Saldo il conto (54 euri) e mentre preparo la moto scambio due chiacchiere con alcuni bmwisti che impietositi da un mototurista su una supersportiva mi rammentano di non aver tolto il lucchetto …..
Qui fa freschino e il fatto di essermi portato dietro la felpetta di cotone del Tinga, mi rincuora e riscalda (intendo dire che l’ho messa su, neh?) anche perché la prima tappa mi porta a 2642 mt.
Dopo un primo quanto breve pezzetto di strada non completamente dritta, inutile dire che le curve e i tornanti prendono il sopravvento e dopo qualche sosta fotografica, arrivo in cima, dove posso immortalare la mia compagna di viaggio
Scendo a Valloire e mi imbatto in spettacolari statue di paglia.. che fissa !!.
Prendo in direzione Mont Cenis e transitando da Arvieux non posso non fermarmi a fare una foto al Redoute Marie-Therèse,
peccato che fossi di fretta se no una visita al ponte del diavolo l’avrei anche fatta ….. in compenso fotografo più avanti questo bel ponticello
Macino kilometri e finalmente inizia la salita al Col de l’Iseran che percorro in coda ad una coppia di italiani su una sport tourer. L’arrivo al passo è a dir poco sconcertante: sembrava di essere in mezzo a Desert Storm ! Il nome dell’operazione militare americana, da idea del vento pazzesco che tirava la in cima: io e la moto ci spostavamo di quasi mezzo metro ad ogni folata di vento …..
Comunque …. Foto di rito,
una baguette con jambon e formaggio e si scende verso Val d’Isere, con siesta per un paio di foto al Lac di Chevril
Scendo a Bourg S. Maurice e seguito sulla ormai consueta D902 inerpicandomi in mezzo a boschi e pareti scoscese, lascio strada ad un francese su una naked che mi spingeva già da qualche tempo e mi godo la salita fino al Cormet de Roseland che sorprendentemente è abitato da ….. vacche ! Non quelle che pensate voi, sporcaccioni ! Intendo queste (il mio prof di agraria non voleva che le chiamassimo mucche)
Faccio due chiacchiere con un paio di torinesi, qualche foto e riparto per Beaufort;
per fortuna i cartelli turistici “Route des Grandes Alpes”, punteggiano il percorso e fino ad ora mi hanno evitato di sbagliare strada
Comincio ad accorgermi che i 350 Km di questa tappa fatti esclusivamente di curve mi porteranno via un po’ più di tempo del previsto …. Cerco quindi di accelerare il ritmo fino a quando al Col de Aravis, un ostacolo non previsto ferma la mia marcia
Foto al panorama
e riparto cercando di superare più macchine possibili il prima possibile.
A La Clusaz, causa fretta e stanchezza sbaglio svolta e solo San Sygic installato sul cellulare mi riporta sulla retta via, ossia il Col del la Columbière che affronto pennellando le curve come solo un buon ed ispirato Giotto saprebbe fare
Poi ad un certo punto vedo Cluses dall’alto …. È enorme…. come gazzo faccio a trovare la strada giusta lì in mezzo ?!
Scendo alla prima rotonda cercando di seguire le indicazioni per Morzine, indicazioni che a volte ci sono e altre no …. Dopo millemila rotatorie ritrovo la strada (scoprirò successivamente che attraversando il centro città ci avrei messo metà del tempo) e mi francobollo ad un motociclista locale affrontando in perfetto stile SBK la strada fino a Taninges, dando paga ad un tizio con la Golf che voleva fare ronfa e in un battibaleno mi ritrovo a Morzine. Ok, tralascio le peripezie per trovare un hotel senza spendere un capitale e finalmente alle 8.30 riesco a rilassarmi un po’ sotto la doccia....
Tempo di pappa, lo stomaco brontola come Thor quando scarica i fulmini e decido che il primo Restaurant Bracerie verso il centro del paese che trovo è sicuramente il posto giusto !
Il tizio parla solo francese, gli faccio capire che sono solo e scelgo il tavolo in cortile con vista luci della città by night.
Il capo mi porta subito una bottiglia di acqua del rubinetto appena uscita dal frigo e penso “che gentile !”
Una bionda mi fa compagnia per la cena…..
Vado a pagare e il padron mi vuole a tutti i costi offrire un assaggio della sua grappa alle pere: ripenso “che gentile !”.
Mi da il conto …. 37 euri per una bistecca con patate fritte, una coppa di gelato e una birra piccola … vuoi vedere che l’acqua e la grappa non erano offerte da lui ?? Malandrino !
Rientro subito in Hotel vista la situazione drammatica in cui versano le mie articolazioni dopo 11 ore in sella…
TERZO GIORNO
La mattina mi sveglio e guardo fuori dalla finestra del mio terzo piano ….
C’è anche la piscina ! Peccato che i 14 gradi che ci sono fuori, non sono proprio l’ideale per farsi un tuffetto !
Mi colaziono, pago e vado a cercare l’Abbaye du Alpes che risulta alla fin fine più bella in foto che dal vivo.
La strada per Thonon Les Bains è un lungo serpentone che, visti sia l’asfalto che le gomme fredde, affronto con delicatezza godendomi il panorama e lasciandomi cullare dalle continue “esse” che si snodano davanti al mio anteriore /65.
Mi fermo a fare anche qualche foto, tanto non ho fretta
Arrivo a Thonon e decido di vedere finalmente il Lago di Ginevra, così seguo le indicazioni per il Port de Rives, quale posto migliore del porto per godersi il lago ?
Ehm … ecco … niente di eccezionale: foto al porto,
al lago, a Froggy e al Bepi e al Piero che confabulano di pesca + o – così: “ier basura ho pascà un pés che l’era gross insì !”
Vabeh … il resto del lungolago è sicuramente più piacevole con giardinetti gradevoli e di buon gusto ma ad essere sinceri, io preferisco di gran lunga il nostro Lago di Garda.
Mi fermo a fare il pieno in Svizzera appena dopo la frontiera a 1.606 € (vicino a Ivrea sempre Agip la farò a 1.976 €).
Dopo aver sbagliato strada solo una volta a Monthey, mi sparo verso Martigny dove incontro un minotauro e successivamente verso il Colle del Gran S. Bernardo. Lungo il tragitto, mi fermo come al solito a fare qualche foto
e arrivo con la panza che tocca terra al passo, ma nel versante italiano (mica sono sempre perla eheheheh)
Panino e fettazza di crostata alla frutta, qualche foto agli elementi più caratteristici
Una volta c’erano i cani veri, oggi dobbiamo accontentarci di questi…
Sono le 13.30 … Ad un certo punto ricordo le previsioni viste lunedì che davano pioggia verso le 14.00 …. Poi vedo questo figuro che indica una direzione e dice “FUGGITE… SCIOCCHI !!”
Salto sul mio destriero giusto in tempo per prendere due gocce d’acqua e fuggire da un acquazzone che mi ha rincorso per tutta la valle d’Aosta.
Il viaggio di ritorno, come al solito è noia, frustrazione e nostalgia per la completa libertà, le emozioni vissute e i paesaggi visti nei due giorni precedenti …
Solo la vista del Castello di Verres e del forte di Bard mi consolano un pochino …..
Arrivo finalmente nella caliente lomellina in un bagno di sudore, con le chiappette doloranti e nello stato mentale della tizia della pubblicità di Costa Crociere che sogna la vacanza passata, da dentro la vasca da bagno …..
Ecco il mio come al solito prolisso racconto di 3 giorni fantastici e trascorsi in solitaria a cavallo del mio fedele e verde destriero.
Questo il percorso
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