Assolutamente contrario al nucleare. Spiego perchè:

Il rendimento delle centrali nucleari è attorno al 32%, quelle termoelettriche attorno al 43%, mentre una pala eolica è oltre il 90%!

Il combustibile delle centrali nucleari non è "pronto". I costi per l'estrazione sono elevatissimi (anche in termini energetici) e il materiale estratto deve essere poi nuovamente lavorato tramite un processo energivoro. In pratica il rendimento di una centrale nucleare - se consideriamo anche tutta l'energia usata per la produzione del combustibile - è bassissima.

l'Italia non ha giacimenti di combustibile nucleare: sarebbe obbligato ad importarlo. E' quindi assolutamente falsa l'indipendenza energetica.

ad ogni aumento del prezzo del petrolio corrisponde un aumento - ancora più marcato - di quello dei combustibili nucleari. Ecco quindi che se anche avessimo il 100% di energia nucleare subiremmo lo stesso gli effetti delle variazioni di prezzo del petrolio

le stime sui giacimenti di combustibili indicano che quelli nucleari dureranno ancora meno del petrolio

Il problema delle scorie non è stato risolto. Queste sono stoccate in luoghi tutti temporanei: i tempi di
dimezzamento sono dell'ordine di decine di migliaia di anni e, in caso di contatto con acqua, sono esplosive. Nessun posto sulla terra è in grado di garantire l'assenza di infiltrazioni di acqua anche per solo 2000 anni... figuriamoci per 30.000, 60.000,....

le nuove centrali entreranno in funzione tra circa 15-20 anni, momento in cui si dovrebbero essere realizzabili quelle a fusione

Nessun impianto è completamente sicuro.

Costruire un impianto nucleare in Italia con tutte le infiltrazioni mafiose che regolarmente ci sono nei grandi appalti mi sembra un suicidio.
il punto centrale, vera soluzione del problema - che nessuno mai illustra - non è produrre più energia, ma consumarne meno, senza rinunciare ai comfort a cui siamo abituati. Faccio un esempio. Le case italiane disperdono una quantità gigantesca di calore per via di scarsissimo isolamento termico. Realisticamente è possibile ridurre - con interventi abbastanza semplici - tale dispersione del 50%. Unitamente al cambio degli elettrodomestici, delle lampadine, l'eliminazione dello stand-by, ecc è plausibile arrivare - nel giro di pochi anni - ad una riduzione della domanda di energia da parte dei privati di almeno il 50%. Considerando che la quantità di energia assorbita dalle abitazioni è il 40%, significherebbe una riduzione della domanda complessiva di energia del 20%.
Realisticamente per le case di nuova costruzione o con interventi più complessi per quelle già esistenti, è possibile ridurre l'apporto di energia per il riscaldamento non del 50%, ma di oltre l'80%, fino addirittura al 100%. Ne è un esempio il nuovo rifugio "Monte Rosa Hutte": situato su un ghiacciaio dove la temperatura raggiunge -20°C e anche meno, è totalmente indipendente energeticamente: ha un ottimo isolamento e i pannelli solari termici provvedono al fabbisogno di acqua calda, quelli solari fotovoltaici provvedono all'illuminazione ed all'alimentazione delle macchine.

per 5 miliardi di buoni motivi