Incipit.....
Il Sabato avevo moffolato la moto e messo la visiera pinlock al casco ma ancora non avevo deciso se andare o meno il giorno seguente... troppe variabili, troppo freddo, troppo poco coraggio e molta insicurezza...
Avevo avvisato lo scoordinatore e il dialogo è stato... -" Zeta ma se mi succede qualcosa che faccio? " e lui :" a bè non ti preoccupare che se cadi non è che ti lasciamo lì..."
Punto la sveglia per le 5 ma non ancora convinta del del tutto di andarci
Al risveglio mi sento stranamente impavida e gloriosa
(scusa ne ma che ne so io che dormi con il cell sul cuscino) Mi bardo con tutto ciò che puo starmi addosso: calzini, calzamaglia, jeans, divisa verdone della sala operatoria, pantaloni arancio del 118, pancera del dott.Jibaud, dolcevita, 2 maglioni, giacca della moto, piumino smanicato.
Sul tragitto mi fermo a fare delle foto all'alba, faccio il pieno, vado a fare una bella colazione e poi mi piazzo nel parcheggio del Bennet alle 8.10
E si parte...
























e Zeta che come suo solito chiudeva il gruppo affinchè nessuno si perdesse.
nessuno si era accorto
poi vede un barboncino spuntare dalla borsetta di una delle due
....distoglie lo sguardo da tanta indecenza...si volta verso la sua Ducati quasi a dire "centomila volte meglio "Lei" "


















