Moto
Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Scritto da Mav1975 - Pubblicato 16/07/2009 09:39
Com'è cambiato lo scopo della moto, dal dopoguerra ai giorni nostri

La moto e più in generale le "due ruote" hanno avuto il loro boom nel periodo del dopo guerra.
Questo perché molta gente che non poteva permettersi un'auto, poteva coprire grandi distanze con una spesa inferiore all'acquisto dell'automobile.

Ricordo che mio nonno mi raccontava di aver acquistato la moto per andare a lavoro e come lui tanta gente comprava la moto per andare a lavorare in fabbrica visto il boom urbanistico di quegli anni. Lui non era un appassionato ma la comprò perché costava meno e la sostituì con l'automobile appena se ne poté permettere una.

Allora i marchi più venduti tra i lavoratori erano Guzzi, Laverda, Morini, possibilmente di piccola cilindrata, ed i primi scooter Vespa e Lambretta.
Di conseguenza a quei tempi si poteva considerare un mezzo proletario anche se pian piano la Vespa diventò il simbolo dei giovani e della Dolce Vita.

Questo non vuol dire che solo i proletari possedessero, a quei tempi, la moto.
Allora BMW e Triumph, insieme a pochi altri marchi che producevano moto di più grossa cilindrata, erano acquistate solo da ricchi appassionati che venivano considerati un'elite.

Al giorno d'oggi la situazione è cambiata.
Adesso la diffusione delle moto è aumentata ma sicuramente viene considerato un lusso rispetto all'automobile.
Nella stragrande maggioranza dei casi chi possiede una moto ha almeno un'automobile in famiglia.
Se si fa una proporzione del numero di persone che possono viaggiare sulla moto e sull'auto, ci si renderà conto che la moto costa di più sia tenendo conto del costo d'acquisto e sia guardando le spese per la manutenzione (gomme, pastiglie freni, olio motore etc.) e per l'acquisto di accessori, assicurazione ed abbigliamento tecnico.

Cosa diversa se si considerano le prestazioni.
In questo caso chi acquista una supersportiva riesce ad ottenere prestazioni che non hanno nulla da invidiare alle varie auto sportive di lusso (Ferrari, Porsche etc.) con una spesa nettamente inferiore e con la possibilità di provare il brivido della velocità (possibilmente in pista).

Uno dei motivi di diffusione delle moto ma soprattutto degli scooter è il traffico delle città che spinge sempre più persone ad avvicinarsi al mondo delle due ruote.
Questo perché diventa sempre più difficile trovare parcheggio non a pagamento con l’automobile e si perde molto meno tempo girando, nei centri abitati, con un mezzo a due ruote che diventa più economica di un’auto.

Altro motivo che mi fa pensare che la moto è un bene di lusso è la sempre più diffusa abitudine di acquistare la moto, possibilmente ipersportiva, e tutti gli accessori di marchi blasonati per poi mostrarla al bar agli amici e per vantarsene o per “rimorchiare”, chiaramente solo durante la bella stagione.

L’ultimo motivo che ormai spinge la gente all'acquisto di una moto è la passione per questi mezzi dato che la moto dà un senso di libertà a cui non è facile rinunciare sia con il sole che con la pioggia. Senso di libertà unico che nessun altro mezzo potrà mai dare.

Analizzando quanto scritto fino ad ora si può capire che a mio avviso la moto è nata come mezzo proletario e si è evoluta diventando sempre più un bene di lusso visto che anche chi va a lavoro in moto o in scooter, solitamente ha l'auto da poter utilizzare in caso di pioggia.
 

Commenti degli Utenti (totali: 13)
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Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: tilt il 16-07-2009 11:22
Direi ottima analisi, tra passato (in cui però non citi il "Mosquito", mezzo che a dire di mio papà era abbastanza diffuso) e presente.

Davvero interessante
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: wassili86 il 16-07-2009 14:00
Hai ragione ormai la moto è sempre più un oggetto di svago, per andare a lavoro ci sono gli scooter che sono più pratici e meno dispendiosi. Io ora sto usando il mio cbr per fare tutto, ma confesso che voglio prendermi la macchina in previsione dell'acquisto di una moto nuova, non voglio rovinarla con il cattivo tempo dell'inverno, mi prenderebbe troppo male, la voglio tenere per bene e usarla solo per i miei giri, non per andare a lavoro...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: tribalfazer il 17-07-2009 09:55
dalla necessità alla passione, Mav mi fa riflettere su queste due motivazioni, se ci pensiamo bene tutti noi siamo passati da l'uno a l'altro, a causa dell'eta, dal cinquantino alla moto di media e grossa cilindrata , per capirsi....
Mosca bianca
Commento di: Ospite il 17-07-2009 21:57
Articolo interessante: secondo me è cambiato soprattutto il modo di vedere la moto che, ricordiamoci è nata come mezzo di trasporto. Tanti adesso la vedono come un giocattolo o come una passione (rivestendola cioè di valori accessori), in tal senso è sì diventata un bene di lusso, per tutti i motivi sopraesposti.
Io, dopo aver rottamato l'auto senza rimpianto, ho utilizzato per anni i mezzi pubblici e continuo ad usarli intensivamente: mi sono preso una veeeechia moto che amo alla follia per quello che riesce a darmi ma, non riesco a vederla se non come un mezzo di trasporto che mi porta efficacemente e velocemente dove voglio. Deve essere per questo che non amo correre, piegare, impennare. Mi piace condurre la moto, con ogni tempo anzi, più il tempo è brutto più mi diverto. Ecco, sono un utilizzatore old style...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: Ultor il 17-07-2009 22:06
Guardando in famiglia... sì, un'auto c'è.
Guardando il mio piccolo... no. Ho scelto la moto per una pura combinazione di casi... quegli "indizi" che ti portano a dire "la moto mi vuole", e sto continuando ad usarla perché... non so spiegare bene cosa provo... beh, sì, dà un senso di libertà, ma non solo.
Il costo è alto, molto alto... ultimamente un po' più alto del previsto (se vi dico "batteria+catena" penso che possiate capirmi), ma alla fin fine non è che un'auto costi di meno. Benché il 600 faccia solo 25km con 1 litro, la nostra auto ne fa 15-16... ;)
In sostanza, la moto costa meno come spese "ordinarie" (bollo, assicurazione, benzina), e la manutenzione "straordinaria" che può avere costa comunque meno di quella dell'auto.
E anche costasse uguale... si ha forse lo stesso piacere nella guida?
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario" [???]
Commento di: de_corsa il 17-07-2009 23:56
Mah, che la moto sia un mezzo proletario nel vero senso del termine non mi pare tanto vero...
avendo vissuto gli anni di piombo mi risulta l'esatto contrario: la moto è sempre stata ed è un veicolo assolutamente capitalista per vocazione e per struttura e c'è stato un tempo in cui rappresentava (per sé stessi ed agli occhi degli altri) l'espressione di una scelta virile ed individualista, non a caso un... famoso quanto sfortunato grosso personaggio della storia passata si era fatto intestare una Bianchi con la targa "Roma 1" ed amava gli eroici e spavaldi cimenti motociclistici...

un vero mezzo proletario? la Renault 4 :-))
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: Ospite il 18-07-2009 00:44
Permettimi di non essere tanto d'accordo con la tua affermazione: la mia moto, una Honda CB400N del 1982, pagata 500 euro, in buone condizioni, con un pieno mi fa una quantità di chilometri tale che faccio benzina solo al sabato presso il Carreffour. È assolutamente parca e devo dire che le maggiori spese le ho affrontate per dotarmi di un adeguato abbigliamento tecnico. Il punto è che moto si acquista, per che uso farne e come si intende la moto: se la si vuole usare come mezzo di trasporto, è ovvio che non ti prendi la supersportiva che ha esigenze pazzesche, proprio come se ti prendessi una Lamborghini ma se ti prendi una moto come la mia (o l'equivalente moderno) vedi che la moto può essere tranquillamente uno strumento proletario.
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: tibbs il 22-07-2009 14:56
Forse negli anni '70 era già così, specie nelle grandi città.

Ma tra gli anni '50 e '60, specie in provincia, si andava in bicicletta e poi in moto (magari di cilindrata abbastanza risibile) e poi ancora con il vespone e la lambretta.

Mio padre e mio zio ce l'avevano entrambi quando ancora dalle mie parti, specie nelle famiglie monoreddito, acquistare una 500 prima e una Panda poi (meglio se usata) era quasi un'impresa...

Mio padre ha acquistato la sua prima auto (una 500) nel 1970, a trent'anni: lasciò la vecchia Vespa in un capannone e Dio solo sa che fine ha fatto: lui non s'è mai sognato di ricomprare un mezzo a due ruote che non fosse una bicicletta perché per lui la Vespa era stata solo un mezzo di trasporto per andare a lavorare in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo e che con le strade degli anni '60, molte delle quali nemmeno asfaltate, gliene ha fatte vedere di tutti i colori (mica colpa della Vespa, ma quello era l'unico <b>mezzo di trasporto</b> che aveva...)

Pochi anni dopo, quando io facevo le elementari e la mia scuola era nello stesso edificio del liceo scientifico, ricordo molti motorini e qualche rara moto, in particolare un kawasaki Z400J.

A quel punto la moto, specie da noi dove le cose arrivavano sempre dopo, era diventata un mezzo elitario e di svago; ma fino a 20 anni prima erano l'alternativa motorizzata alle biciclette.
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: raiseluca il 20-07-2009 11:11
Io ricordo ancora il mitico Galletto Guzzi di mio nonno...tenuto per anni e anni, lo sfoggiava con orgoglio e non l'ha venduto neanche, mi raccontava, dopo che ha potuto permettersi la 500. Alla fine però lo ha venduto, adesso pagherei oro per averlo...sigh...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: belva1971 il 23-07-2009 09:53
Salve a tutti,
concordo in parte con l'articolo.
Per il passato è vero, la moto era un mezzo proletario per eccellenza, è stato il primo mezzo motorizzato di massa italiano. Basta vedere i film degli anni sessanta, se ci si fa caso si vedono molte moto e vespe/lambrette, dove addirittura ci salgono intere famiglie.
Non concordo sul fatto che la moto ora sia un bene di lusso. Dipende dall'uso che se ne fà. Esistono vari modelli e come per le auto ci sono le utilitarie e le fuoriserie. Comunque, in qualsiasi caso, la moto paragonata alla sua concorrente auto (Scooter -> Panda - Goldwing -> Mercedes) è sempre più economica sia per acquisto che per mantenimento.
Io per esempio sono un felice possessore di una Sym XS 125 che utilizzo per le mie assistenze tecniche (quindi per lavoro), da quando l'utilizzo risparmio: tempo (problema parcheggio addio!!!), soldi (non consuma niente!!!).
E' un discorso molto complesso, di cui potremmo discutere ore e scrivere km di righe, per esempio l'auto è anch'essa un bene di lusso, ossia perchè si sceglie una bravo o una Delta o una Ypsilon e non, per esempio una DAcia Sandero? Eppure hanno 4 ruote, dotazioni minime di sicurezza ecc. Si sceglie un mezzo piuttosto che un altro anche per nostro gusto personale, ma anche per l'immagine che vogliamo dare di noi stessi all'esterno.
Saluti
belva1971
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: maclauter il 23-07-2009 09:59
Grazie Mav di questa tua gradevole revisione sulla diffusione e sugli scopi della moto in Italia. Personalmente ho acquistato recentemente una motina (la Yamaha YBR 125) con la quale sto coniugando diversi dei "moto-motivi" che hai enunciato senza sconfinare negli scopi del lusso o della smargiasseria. Essenzialmente con una motina del genere ho ritrovato quel senso unico di libertà che solo il viaggaiare in moto può dare. Ho ritrovato la passione per la tecnica delle due ruote grazie alla semplicità della moto stessa che consente di comprendere molti aspetti basilari di ciclistica e motoristica (a riprova vedasi gli accesi topic specifici nel forum Yamaha 125). Sto cercando di trasmettere la cultura delle 2 ruote alle giovani figlie che sembrano apprezzare molto. Ho trovato un validissimo surrogato all'uso esagerato dell'auto, con tutte le considerazioni che seguono sull'impatto ambientale dei nostri stili di vita e consumo. Ho infine ritrovato un po' di quel senso proletario di viaggiare risparmiando in maniera soverchiante evitando l'auto: 45 km/l rispetto ai 10-15 di un'auto non è roba da sottovalutare! ciao e lamps
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: toncko il 26-07-2009 10:38
bell'articolo,io vi racconto la mia esperienza. abito e lavoro in una grande e caotica citta'. moto nuova neanche a parlerne sarebbe un peccato mortale visto il ripetto dei miei concittadini per tale splendido mezzo.meglio usata ormai a 54 anni me ne intendo e so metterci le mani. a girare si trova di tutto a prezzi di uno scooter 150 nuovo . con 3 /4 mila euro ci si possono togliere delle belle soddisfazioni. ieri ho trovato una buell abbandonata in una via secondaria e' bellissima , adesso do la caccia al possessore e chissa' mai se riesco a portarla a nuova vita... moto e' amore per la liberta' anche se diluvia e nevica e vi posso garantire che e' meraviglioso non sono cose da pazzi come dice mia moglie,tutto va fatto con grande amore e tanta testa. buon vento atutti
Commento di: Barbablu il 01-12-2012 12:02
bellissimo articolo :)
La moto è libertà , sensazione di aria adosso .... è considerata un lusso dalla solita gente che nelle giornate di pioggia fanno di tutto per non farti passare (visto che loro hanno un tetto sopra la testa) e da una stragrande maggioranza dei matusa impoltronati ...
Auguro a tutti voi che vi mettete d'impegno che questo forum si trasformi in qualcosa come l'associazione dei motociclisti in Francia che fa anche delle convenzioni con le compagnie di assicurazione , e una delle cose che sono riusciti ad ottenere e la circolazione delle 2 ruote nelle corsie preferenziali Wink