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[2007~27-dic/2008~5-gen] La scoperta della Tunisia
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3427571 Inviato: 16 Gen 2008 15:44
 

Svoltiamo in direzione nord, e dopo alcuni chilometri e le solite pozze e buche in mezzo la strada, imbocchiamo la C104, la strada che collega Medenine a Douz; appena imboccata, la strada comincia a salire, con una serie di curve che ci portano rapidamente verso uno scollinamento 300 metri più in alto, permettendo ci osservare la vallata che si proietta verso Gabes.





Proseguiamo ed ecco che, subito dietro una curva, appare uno scorcio mozzafiato: Toujane (N33°28’20’’ E10°07’54’’), un meraviglioso villaggio berbero, con case in pietra, arroccate lungo i fianchi della collina, localizzate sotto i ruderi un’antica kasbah; il villaggio è attraversato da una gola che scende verso la pianura costiera, conferendo all’insieme un aspetto unico.



Lungo la strada decine di minuscoli chioschi che vendono caffè, piccoli negozianti affollano ogni spazio, togliendo quell’aura di mistero e originalità ad un villaggio che si vede chiaramente che verrà invaso da sciami di turisti vomitati dai pullman, con i loro sacchetti di patatine e bibite dietetiche…

Già si vedono i primi improbabili alberghi ricavati nelle strutture lungo la strada e i primi pullman… il passaggio attraverso il paesino mi da quasi l’impressione di vivere l’arrivo in salita di un giro d’Italia, con la strada piena di gente che si stringe nella cima, con il fondo stradale pieno di breccino…



Proseguiamo oltre il paese e dopo un tornante che ci porta sulla collina vicina, permettendoci di vedere il paese dal versante opposto, dopo un paio curve vediamo l’Ing (Claudio) e Valter che si sbracciano per farci segno di parcheggiare in un piazzale che domina la vallata.



Ci godiamo un the mentre osserviamo la vallata ai nostri piedi e ci raccontiamo i rispettivi percorsi: Valter, sentito dell’incidente successo a Max, decide di andare in direzione di Medenine, per vedere se si era “perso”, mentre noi proseguiamo in direzione di Matmata.

La strada si snoda in una serie di curve e saliscendi, mentre corriamo lungo le creste collinari dello Jebel Dahar: un percorso molto guidabile e divertente da percorrere in moto, che ci fa provare il piacere di goderci la guida oltre che il paesaggio.
 
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3457423 Inviato: 20 Gen 2008 0:17
 

Seguendo le istruzioni di Valter , giungiamo, poco dopo mezzogiorno, al nostro obiettivo, il ristorante che sarà il punto di ritrovo del gruppo.
Siamo a Matmata (N33°32’40’’ E09°58’03’’), il villaggio troglodita per antonomasia e più conosciuto nel mondo: i berberi della zona non costruiscono gorphas, ma trovano più pratico scavare le proprie case nel sottosuolo tufaceo o argilloso.

Il successo di questo villaggio è dovuto alle riprese effettuate per quattro episodi della saga di “Guerre Stellari”, all’interno del “Sidi Driss Hotel”, la seri di abitazioni troglodite più famose del mondo.

Appena parcheggiamo le moto, vicino al ristorante, appaiono Max e la Francesca, che ci stavano attendendo…



Avvisiamo Valter che ci raggiungerà dopo poco e ci accomodiamo nel ristorante che scopriamo essere un punto di ritrovo dei vari gruppi di motociclisti ed escursionisti. In breve tempo differenti gruppi riempiranno il ristorante, ma fortunatamente arrivati circa una mezzora prima degli altri, riusciremo a pranzare in un tempo ragionevole…



Seduti a ristorante ci godiamo finalmente un po’ di sole, mentre ci buttiamo sul pane: dovunque ci siamo fermati a mangiare, abbiamo sempre trovato del pane buonissimo e ne mangiamo quantità industriali…

Nei tavoli vicini, la vita scorre come se noi non esistessimo neppure…



Dopo mangiato, andiamo a visitare una “casa troglodita” ancora abitata; all’esterno c’è una tenda, mentre, una volta entrati una famiglia ci mostra alcuni ambienti tipici.



La casa, vista dall’altro, somiglia ad un cratere scavato: sono l’espressione di come l’ingegno dell’uomo sia in grado di addomesticare la natura ai propri bisogni: queste case offrono un sistema di termostatazione naturale, in quanto la struttura del terreno garantisce una temperatura più o meno costante. Un discreto tepore invernale ed un refrigerio nelle calde giornate d’estate.

La pioggia dei giorni precedenti ha creato striature di fango lungo la parete imbiancata della abitazione, mentre si vede chiaramente che, nonostante sia in parte messa in atto una piccola recita a nostro vantaggio, l’impressione che se ne trae è che la famiglia abiti realmente in questa casa a pozzo.



Si accede al pozzo centrale a cui si affacciamo la maggioranza degli ambienti, tramite una lunga galleria d’ingresso scavata nel tufo, che può essere chiusa attraverso una spessa porta di legno, che può essere bloccata dall’interno tramite un lungo paletto di legno (che può scorrere nel muro) e una vistosa toppa praticata nel muro che può dare accesso ad una grande chiave.

La giovane all’ingresso ci mostra il telaio per tessere tappeti,



mentre la signora anziana utilizza una rudimentale macina a mano per i cereali.



Su ogni “stanza” ci sono simboli portafortuna: un disegno del pesce, la mano di Fatima…

 
3510179
3510179 Inviato: 26 Gen 2008 14:10
 

Fantastico! ed io che ho paura ad andarci!
Chissa' se vieni in Sicilia di nuovo fatti sentire e se vengo su posso fare anche una scappata a Modena chjssa'!
Ciao Francesco a Francesco.
 
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