PREMESSA: tutto ciò che scrivo è costituito da pareri PERSONALI, idee mie. È perfettamente lecito essere in disaccordo, e mi piacerebbe utilizzare la sezione commenti per discutere, eventualmente, con i pochi che si prenderanno la briga di leggere il mio articolo

Salve a tutti. Sono Alessandro, vivo in Lombardia, e fra poco farò i 16 anni. Scrivo questo articolo per sfogarmi, e per scambiare qualche opinione con gente che condivide la mia stessa passione. La moto per i sedicenni, almeno come veniva intesa fino a pochi anni fa, è morta, e ora spiegherò il perché.
Sono ormai mesi e mesi che leggo riviste, storie e recensioni per la scelta della mia prima moto. Pian pianino sto riuscendo a convincere i miei genitori a comprarmi una ottavo di litro, sto risparmiando molto e appena riuscirò, se tutto andrà bene, sarò in sella all'oggetto dei miei desideri. Insomma, non sto più nella pelle, e voglio che questo mio primo mezzo a due ruote mi faccia assaporare appieno il mondo della moto.
Inizialmente, ero partito con il presupposto di gettarmi nel mercato dell'usato e cercare qualche bel 2t da curare ed elaborare a modo, senza preoccuparmi dell'opinione dei miei (che pensavo anzi sarebbero stati favorevoli, visto i prezzi decisamente più bassi di quelli delle moto nuove, ovviamente). Un giorno, mi trovo a discutere con mio padre (anche lui grande appassionato, Guzzista) della mia scelta: TM SMR, Beta e Honda CR sono alcune delle mie prime scelte (non avevo ancora ben chiaro quale sarebbe stata la migliore per me, e volevo infatti farmi consigliare da lui), e mi fa: belle, molto belle. Certo ricorda che devi tenerla depotenziata, almeno fin quando non farai i 18 anni e le responsabilità saranno tue. Incredulo, gli domando il perché, e lui mi risponde che, in caso di incidente grave, se il mezzo è elaborato l'assicurazione non rimborsa nulla, e ci si può ritrovare a dover pagare cifre a tre zeri (o peggio), insomma cose improponibili. E li ho capito subito; neanche io avrei mai girato con una moto illegale, se avessi saputo che in casi del genere (per carità, molto rari, ma sempre possibili) i miei ci avrebbero rimesso le penne. Non mi hanno mai fatto mancare nulla, e io voglio ricambiare. Insomma, mi ritrovo a scegliere fra moto limitate a 15 cv: all'inizio do un'occhiata alle 4t. Certo, esteticamente non brutte e con numerosi vantaggi come consumi e affidabilità, però non mi dicono nulla: motore da trattorini, un sound che fa tristezza e ciclistica a livello di un 50. Non è il vero 125. Non è quel bell'oggetto leggero, prestante ed "emozionale" di un tempo, con tutti i suoi difetti. Semplicemente non è più lui.
Mi ritrovo oggi ad aver fatto la mia scelta definitiva: un 125 2t completamente a norma, coi suoi modesti 15 cv, probabilmente una Husqvarna SM 125 o hm un Derapage (le racing depotenziate sono improponibili). Chiamatemi pazzo, stupido o incompetente, ma ecco il motivo di questa mia controversa scelta: il 2t, rispetto al 4t (almeno parlando di 125) presenta innumerevoli svantaggi: consumi quasi doppi, affidabilità non paragonabile e un'erogazione meno regolare e poco sfruttabile. Ma, quello che ho realizzato in questi ultimi mesi, è che la moto in sé non è solo un insieme di numeri e dati, che al giorno d'oggi vengono forse un po' sopravvalutati, ma ciò che contano sono le sensazioni. Il concetto di moto stesso, secondo me, è un derivato di emozioni e feeling, e non necessariamente di "ragione". Per quello esistono gli scooter. Allo stesso modo, in un motore che non sia costruito per fare i nuovi tempi record in sbk, conta altro oltre alla curva di coppia, la velocità massima e l'accelerazione. Ed è qui che il 2t vince. Sulla carta non ha vantaggi rispetto a un 4t, ma, a livello di sensazioni, anche e soprattutto a parità di potenza, regna incontrastato. Il sound metallico e vivace, l'odore di miscela, l'erogazione appuntita, l'estrema semplicità meccanica e la leggerezza sono solo alcune delle cose che permettono al guidatore di creare un vero legame con la moto. Un qualcosa di diverso, che va oltre le schede tecniche.
Sono triste del fatto che ormai esso stia scomparendo, ma è inutile fare resistenza: deve andare così, e così andrà. Con esso si chiude un'era, un capitolo leggendario della storia della moto.
Certo, sono sicuro che i ricordi di quelli che sono stati gli anni delle vere ottavo di litro lasceranno un segno indelebile a chi li ha vissuti, e ancor di più a chi, come me, li può vivere soltanto attraverso le pagine di una rivista di 35 anni fa lasciata dal padre nella libreria di casa, quasi dimenticata. È un momento un po' sfortunato per noi giovani, per i pochi rimasti che non passano la giornata a fare storie su Instagram, ma che vivono con un libro sulla tecnica del 2t in mano, e per la mente hanno solo quello. Per carità, innegabile che anche con questi 15 cv ci si possa divertire, anzi. non è la stessa cosa però, e come dicevo prima, non è un discorso legato alla potenza! e non c'è da chiedersi perché l'interesse verso questa cilindrata sia drasticamente sceso, ma, se è vero che la storia si ripete, c'è ancora speranza per i giovani del futuro. Staremo a vedere. E a sperare.
-Alessandro, 23 Aprile 2020