Tecnologia (cellulari, computer...)
Comunicazione dei dati personali in caso di incidente
Scritto da SSMANETTA65 - Pubblicato 03/04/2013 12:18
Come facilitare il lavoro dei soccorritori in caso (malaugurato) di incidente...

Tutti noi, per aumentare la nostra sicurezza in moto, adottiamo ogni possibile accorgimento. Vestiario adeguato, manutenzione del mezzo, prudenza alla guida. Esiste però qualche altro piccolo accorgimento, di facile applicazione, per implementare la sicurezza del motociclista.

Uno dei problemi frequenti, soprattutto nel caso di motociclisti che viaggiano da soli, è quello per cui i soccorritori, quando il ferito è privo di conoscenza, si trovano ad intervenire su di un soggetto di cui non conoscono nulla circa l’identità e, peggio, delle sue caratteristiche biomediche. Di conseguenza l’intervento da parte dei sanitari si allunga in attesa delle informazioni necessarie.

Per gli stessi soccorritori o appartenenti alle forze di polizia è impossibile contattare i parenti o amici delle vittime non conoscendone i recapiti. La stragrande maggioranza dei motociclisti infatti non è dotata di alcun sistema di informazione all’esterno relativa ai recapiti dei propri parenti od al proprio status di salute e questo fa si che al di la dei primo soccorso debbano attendere analisi più approfondite prima di procedere con altre operazioni ad es. trasfusioni.

1. Un primo accorgimento può essere l’inserimento nella propria rubrica telefonica della voce ICE (acronimo di In Case of Emergency - in caso di emergenza), sotto la quale potrete inserire i recapiti telefonici dei vostri famigliari o di coloro che vorremmo contattare in caso di bisogno. Ovviamente, dobbiamo disabilitare l’eventuale blocco di sicurezza del cellulare per permetterne l’accesso in caso di necessità. In caso di più nominativi da contattare, li nomineremo ICE1, ICE2 a seconda della priorità che vorremo assegnargli. Vedi articolo di approfondimento.

2. Un sistema differente viene fornito tramite l'applicazione gratuita scaricabile da App Store, Android Market e OVI Store. L'applicazione è stata ideata da un paramedico (Bob Brotchie) e serve sia per permettere l'identificazione della persona, che per contattare i famigliari, ma permette inoltre di memorizzare informazioni mediche sul soggetto che potrebbero tornare utili in caso di intervento d'urgenza.

3. Un altro metodo, che io adotto, è creare un codice QR con i nostri dati da esporre sul casco.
Il codice QR, che sta per "quick response" (cioè risposta rapida), è uno speciale codice a barre in uno schema di forma quadrata e serve per memorizzare informazioni che possono essere lette da uno smartphone, fino a un massimo di 4.296 caratteri alfanumerici.
Su internet, esistono vari programmi che consentono di creare codici QR a nostro piacimento e che sono molto semplici da utilizzare.

Una volta scaricato il programma sul pc, scrivo su un documento word le informazioni che desidero fornire (dati anagrafici, gruppo sanguigno, eventuali allergie, persone da avvertire in caso di necessità o altro). Con il programmino creo il codice QR personalizzato, poi lo stampo ad alta definizione (la massima fornita dalla stampante) su carta fotografica, quindi, con del nastro biadesivo lo incollo sulla parte posteriore del casco, sulla nuca. In tale posizione è abbastanza protetto da graffi o insetti.

L’eventuale soccorritore, in caso di incoscienza del proprietario, non dovrà fare altro che inquadrare il codice con il proprio telefono per poter visualizzare ogni informazione utile.

Ovviamente, prima di esporlo, controllate che il codice QR riporti esattamente i dati che avete inserito.
 

Commenti degli Utenti (totali: 17)
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Commento di: edo98 il 03-04-2013 13:00
Articolo molto interessante, un po' di tempo fa avevo sentito che volevano anche aggiungere informazioni sul gruppo sanguineo sulla patente, cosa che con le odierne patenti ''elettroniche'' diventa molto facile e si potrebbero implementare numerose informazioni sullo stato del conducente
Commento di: shadow830 il 03-04-2013 18:24
Lo trovo decisamente utile e importante!!!
Non ho un cellulare "sofisticato" per mettere più dati, ma i numeri da rintracciare sottoforma di ICE li ho messi!!!
Lamps:-)
Anna
Commento di: lollo_92 il 03-04-2013 22:30
quella del codice qr potrebbe essere una buona possibilità, ma purtroppo se non c'è un regolamento di base, attualmente mi sembra un po impossibile che possa risultare utile:
- un eventuale soccorritore non essendo una cosa abituale potrebbe non notarlo
- anche se lo notasse, e conoscesse la "tecnologia" qr ( cosa che a mio avviso conoscono in pochi ) potrebbe non avere a disposizione un dispositivo in grado di leggere il codice ( come ben saprei non basta avere uno smartphone, serve anche un apposito software )

insomma potrebbe essere una cosa molto utile e funzionale, ma se non c'è una regola di fondo il tutto potrebbe risultare inutile, sopratutto perchè servirebbe in casi di emergenza in cui il tempo è spesso uno dei fattori fondamentali

sarebbe comunque interessante chiedere a qualcuno che è nel campo dei soccorsi quanto incide la mancanza di informazioni sul buon esito di un soccorso;
mi spiego meglio:
si verifica spesso che manchino informazioni necessarie sul paziente e non si sa come reperirle, oppure è un caso molto raro ?
di solito non basta reperire un documento di identità per risalite in tempo utile alle informazioni necessarie ?
Commento di: SSMANETTA65 il 04-04-2013 08:15
Secondo me, già il fatto di parlare del codice QR sul Tinga è un ottimo modo di “fargli pubblicità”. Sicuramente tra i tingautenti ci sono soccorritori, volontari o professionisti, che adesso (o già da prima) sanno cos’è un codice QR e come si può utilizzare, se presente. Io stesso ne parlo con i miei amici, alcuni dei quali soccorritori volontari i quali, a loro volta, ne parlano con i loro colleghi.
Ormai, gli smartphone sono diffusissimi, costano anche poco e stanno soppiantando i “vecchi” cellulari. Il software per la lettura del codice QR è facilmente reperibile su internet, anche gratuitamente, per la stragrande maggioranza degli smartphone, se non per tutti, ed è facilmente installabile ed utilizzabile anche da chi non ha tanta dimestichezza con tali apparati.
E’ vero che può bastare un documento d’identità del malcapitato, io stesso nella patente ho un tesserino rilasciatomi dall’ASL con il gruppo sanguigno, e nel portafoglio ho un biglietto con i recapiti in caso di emergenza. Tuttavia, se nell’incidente il marsupio con i documenti vola via e non si trova, e magari viaggi da solo, i soccorritori e le forze dell’ordine come fanno a sapere chi sei e le informazioni sanitarie primarie? Forse sono pessimista, tuttavia sono cose che potrebbero capitare (tocchiamo ferro!!! ), per cui mi organizzo sperando che tutto ciò non debba mai essere utilizzato.
Poi ognuno di noi si organizza come meglio crede, ci mancherebbe......
Five
Commento di: SSMANETTA65 il 04-04-2013 14:03
Dimenticavo: anche i programmi per la creazione dei codici QR da installare sul proprio pc sono tanti, scaricabili gratuitamente e facilmente gestibili, anche da utenti non molto esperti.....
Commento di: SSMANETTA65 il 04-04-2013 14:06
Ancora: i codici Qr si possono creare anche on line, senza instalare alcunchè. Basta poi salvare l'immagine del codice (solitamente in formato JPEG) sul pc e il gioco è fatto.
Commento di: climber il 04-04-2013 16:38
è un ottimo articolo, purtroppo però c'è un problema di fondo comune a tutti i sistemi che hai citato, non essendo nè il sistema ICE nè il QR code (anche se in effetti è una cosa interessante) e men che meno un app, facenti parte del protocollo, non si può avere la certezza che i dati vengano letti da chi di dovere o che possano essere utili.
Anche perchè in un evento traumatico che porta all'incoscienza e che quindi necessita di un trattamento tempestivo l'ultimo pensiero dei soccorritori è la storia clinica della vittima.
l'unica cosa per cui vedo un'utilità è per i numeri da chiamare o in caso di emergenza medica (cioè non causata da traumi) ma anche lì non so quanti medici rischierebbero utilizzando dei dati che potrebbero essere non corretti.
questo almeno è il mio pensiero dall'interno del sistema di soccorso, poi comunque avere un numero ICE o un bigliettino nel portafogli non fa sicuramente male
Commento di: tafraz il 12-04-2013 00:01
Articolo interessante..ma solo a livello di curiosità...
Parlo da professionista sanitario del settore..il codice qr per come stanno le cose ora è l'equivalente di attaccarsi un adesivo sul giubbotto..ovvero zero..
Nessun volontario e men che meno un sanitario valutano una cosa del genere..a maggior ragione su una persona incosciente..
Ed in ospedale esistono metodi di gestione e valutazione decisamente più affidabili.
Onestamente non ne vedo la minima utilità.
Commento di: gspreca il 04-04-2013 20:07
Occorre che sia inequivocabile l'appartenenza del codice per non aggravare la situazione. Lo scambio dei caschi, specialmente tra gli adolescenti, è una pratica comune.
Commento di: sgombro il 04-04-2013 20:31
Tutti buoni propositi ma, come già detto, allo stato attuale troppo sofisticati.

Ma del vecchio pezzo di carta con scritte le necessarie informazioni, da tenere nel portafogli che tutti noi abbiamo - di norma - sempre appresso, che ne dite?

Non sarebbe più pratico da realizzare e più veloce da veloce consultare?



P.S. Il numero ICE è da un po' che ce l'ho registrato nel telefono Wink
Commento di: JuniorVash il 04-04-2013 22:39
Esistono anche dei i braccialetti medici, semplici braccialetti con usb in cui inserire i propri dati.
Probabilmente però nonostante siamo nel 2013 la soluzione migliore è il pezzo di carta.. Wink
Commento di: olegmrt il 07-04-2013 17:42
Appena presa la moto e' stata la prima cosa che ho fatto. Ma lasciando perdere codici qr e app per cellulare ( che nella caduta puo sempre rompersi ) ho stampato su un foglio a4 tutti i dati possibili e immaginabili ( nome cognome numero di cell delle persone a me vicine tipo di sangue codice della assicurazione medica medico curante indirizzo di casa e del lavoro ) e uno di questi fogli lo tengo con le carte della moto nella giacca, uno attaccato alla moto sotto la sella , uno nel portafogli e uno in una tasca esterna della giacca. Senza contare che la giacca in se all interno ha un posto apposta per inserire questi dati. Saro' paranoico ma almeno cosi son sicuro che trovano il tutto il prima possibile. Ho anche notato che qui in germania molti usano questo sistema che aiuta anche chi non e' medico. Piu di una volta mi e' successo di soccorrere centauri in difficolta' e questo sistema mi e' stato d aiuto. Che poi uno si era tatuato il tutto sulla spalla ( anche che era un donatore d organi ) la dice tutta hehe :)
Sperando che questi sistemi non vengano mai usati vi auguro un buon viaggio.
V
Commento di: Nogame il 11-04-2013 09:54
I militari in missione all'estero si tatuano sul braccio sinistro il gruppo sanguigno.

Per chi non volesse usare un sistema così radicale, consiglio la classica targhetta messa al collo con i dati essenziali.
E' sufficiente scriverli su un foglietto di carta in modo leggibile e plastificarlo, per una grandezza pari all'incirca a una carta di credito.

Il cellulare con i dati è sempre utile averlo ma, nella concitazione degli attimi di un incidente, può rompersi, spegnersi nell'urto, essere rubato (succede anche questo!), e, sfiga tra le s*****, trovarsi in assenza di campo.
Commento di: Skioneday il 11-04-2013 11:51
Articolo molto interessante, ho provveduto ad inserire nel cellulare i numeri sotto ICE.
Grazie e buona strada a tutti
angelo
Commento di: tafraz il 12-04-2013 00:04
..dimenticavo..tatuaggi..catenine..targhette e simili hanno la stessa valenza del codice qr..ASSOLUTAMENTE NULLA.
Commento di: nevada62 il 12-04-2013 21:11
Beh buono a sapersi...
meglio dunque essere in compagnia o in due se possibile!
Commento di: tafraz il 12-04-2013 23:26
La tua utilità maggiore in questi casi è rispondere nella maniera più precisa al sanitario che ti interroga quando chiami il servizio di emergenza sanitario..ed eseguire quanto ti viene detto di fare..tutto il resto sono solo chiacchiere..