Tecnica
Rodaggio. E ciclo termico...
Scritto da de_corsa - Pubblicato 19/06/2009 09:56
La scoperta di una nuova accezione della locuzione ”ciclo termico“ mi ha spinto a scrivere questo breve articolo sul RODAGGIO.

Cominciamo con l’unico significato reale, universale ed accettato della definizione di “ciclo termico”: in termodinamica è definito così il percorso di un gas che da un punto di partenza identificato con una pressione e con un volume, compie una serie di trasformazioni termodinamiche che finiscono col ritorno al punto di partenza.

Riportando le trasformazioni su di un grafico, solo quando questo ciclo avviene in senso orario, vi è produzione di energia.

Ciclo termico


È su questo fenomeno fisico che si basano tutti i motori a combustione.

L’altro significato, l’ho scoperto da poco, è di pura fantasia e viene utilizzato da qualcuno per definire praticamente le variazioni termiche alle quali un motore è soggetto dal momento in cui viene messo in moto a freddo al momento in cui, dopo essere stato spento, torna nuovamente alla temperatura ambientale.
Esso, non si sa in base a quale logica, viene impiegato per determinare la durata del rodaggio nel senso di stabilire quanti di questi strani cicli termici sono necessari per portare a compimento un buon rodaggio.

Niente di più inesatto, perché il rodaggio come tutte le usure, in tecnologia si misura in milioni di cicli.
Questo vuol dire che l’unica misura plausibile del rodaggio di un motore è il conteggio di quante milioni di volte il motore ha compiuto il suo ciclo termico vero e proprio che dura l’arco di 1 giro di albero motore per i motori a 2 tempi, 2 giri di albero motore per i motori a 4 tempi e solo 1/3 di giro per i motori rotativi (Wankel).

Qualsiasi altra metodica valida utilizzata, non è altro che una variante di comodo del metodo di misura indicato: infatti è possibile fissare un termine di rodaggio in ore di lavoro, com’è in uso per i motori nautici o aeronautici, soprattutto quando il motore funziona a regimi costanti, come nel caso di motori azionanti generatori di corrente, pompe, ecc. oppure macchine da movimento terra. In tal modo ci si avvicina di molto a prevedere i milioni di cicli che… in fondo interessano all’ingegnere.

Un metodo più empirico ma che con un po’ di attenzione può risultare valido è quello della misurazione del carburante consumato, sistema classicamente in uso per i kart e le moto da cross.

Alla fine quello meno indicativo di tutti è proprio la misurazione in chilometri percorsi sul quale tutti (Case comprese) ci basiamo!
Ciò proprio perché non è assolutamente dato di sapere quanti milioni di cicli può aver compiuto un motore nell’arco di una determinata percorrenza, in quanto essi non dipendono solo dai chilometri percorsi ma anche dal regime medio al quale ha funzionato un motore: infatti utilizzando prevalentemente le marce corte (città, montagna) i milioni di cicli compiuti a parità di chilometri saranno maggiori mentre marciando quasi esclusivamente con l’ultimo rapporto (autostrada) i giri compiuti saranno di meno.

Inoltre, c’è una bella differenza tra l’adottare un rodaggio tranquillo ed uno più sportivo.
Le differenze sono sostanzialmente due:
  • Un rodaggio tranquillo necessita certamente di più tempo, in quanto ci vuole più tempo per portare a compimento gli stessi milioni di cicli.
     
  • La finitura delle superfici risulterà migliore con un rodaggio “veloce” per motivi legati ai diversi effetti delle velocità di taglio.

Ma c’è anche un altro aspetto, vecchio argomento di discussione tra appassionati di motori del secolo scorso: c’è chi sostiene che con un rodaggio a bassi giri, la mancata estensione elastica della biella a causa della ridotta inerzia del pistone, comporta la formazione di un microscalino non rodato nella parte alta del cilindro col quale il primo segmento del pistone dovrà poi fare i conti una volta che il motore verrà portato per la prima volta ad un regime di giri molto elevato!
Questa diceria è discutibile sotto l’aspetto delle limitatissime deformazioni elastiche a cui può essere soggetta una biella durante il suo utilizzo, sicuramente inferiori a quelle relative al suo aumento di temperatura; tuttavia non è completamente da scartare.

Comunque rimane il fatto che un rodaggio di tipo veloce risulta sicuramente migliore sotto l’aspetto della finitura delle superfici a patto che durante questa fase si faccia in modo che il motore non sia sottoposto a carichi eccessivi e/o continuati e si tenga sotto controllo sia la temperatura del liquido di raffreddamento (se è possibile anche dell’olio) che il livello dell’olio, che tende a consumarsi rapidamente durante il rodaggio.

Questi dettami escludono quindi la possibilità che si possa effettuare un buon rodaggio utilizzando il motore a regimi costanti minimi medi o massimi che siano.
Perciò niente rodaggio con motore in moto al minimo: questa è una metodica valida solo per i grossi Diesel 2tempi montati sulle navi!
La Ansaldo per esempio, prevede per il rodaggio che alcuni dei suoi motori rimangano in moto al minimo per un mese intero ma non fatelo con le vostre moto, neanche per 10minuti!

Molti avviamenti a freddo, infine, non fanno bene a nessun motore e fanno ancora meno bene se il motore è in rodaggio, in quanto durante l’avviamento la lubrificazione attraversa un momento critico
  • a seguito del parziale dilavamento gravitazionale dell’olio dalle superfici avvenuto durante una lunga sosta;
     
  • a seguito del dilavamento dinamico che avviene per opera della compressione in camera di combustione che riesce in parte ad insinuarsi tra cilindro e pistone ancora non dilatato dal suo regime termico;
     
  • a seguito delle ridotte fluidità e pompabilità dell’olio a freddo che per questo motivo non va immediatamente a regime di pressione.

Quindi, meno (falsi) “cicli termici” si fanno e migliore risulterà il rodaggio!
 

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Commento di: stez90 il 19-06-2009 11:01
quindi se ho capito bene i consigli di andare piano a bassi giri in rodaggio sono tutte cavolate? dovrei sfruttare il motore in tutto il range di giri ma senza sottoporlo a grossi sforzi (tipo salite, rimanere molto ad alto regime ecc.)???
Norme per un buon rodaggio
Commento di: de_corsa il 19-06-2009 19:57
Esatto, adottando una certa gradualità nello sfruttare (tutte) le prestazioni, come spiega più approfonditamente Roby101 in uno dei commenti sottostanti.
Re: Norme per un buon rodaggio
Commento di: RsLoverz il 12-10-2009 17:01
Ciao De_Corsa! mi è piaciuto molto questo articolo :) ma vorrei farti una domanda, sui due modelli di rodaggio ke mi sembrano i più validi.. adesso te li scrivo e ti prego di dirmi quale sarebbe più opportuno seguire date ke ho un Rs 50 del 2009:

1)
-togli i blocchi
-x i primi 300 km VAI piano, max 47 kmh, fai delle accellerazioni seguite da decellerazioni e ogni tanto la tieni a un numero di giri costante, x i giri senti il motore, nn farlo salire tanto
-DA 300 a 600 km vai a 60-65 kmh, inizi a tirarla di + ma nn al max.
-Da 600 a 900 km vai a 75 kmh max e la tiri fino a 8000-9000 giri
-DA 900 a 1000 km Ogni tanto la tiri al max, MA OGNI TANTO, nom sempre e dopo i 1000 vai normale.



2)
-Alla partenza, lasciate scaldare la moto per almeno 30 secondi restando fermi. Non restate immobili troppo a lungo, perché il riscaldamento da fermo non permette una distribuzione uniforme del calore.
-Una volta partiti, non tirate assolutamente le marce, e siate molto progressivi nelle accelerazioni.
In generale bisogna mantenere il motore a regimi abbastanza bassi, alternando brevi allunghi. Cosa ancora più importante, non bisogna tenere il motore sempre allo stesso regime.
-per i primi 200 km, mantenere regimi molto bassi (5/6000 max);
-passati i 200 km, iniziate a tirare le marce lunghe (5 e 6 a due terzi del potenziale);
-Dopo i 400 km aumentate anche con le marce 3 e 4 (sempre a due terzi del potenziale);
-agli 800 km non tirate ancora la 1, ma portate la 2 poco sotto i due terzi.
Dopo il tagliando, non ci sono più grosse limitazioni, anche se è meglio aspettare ancora almeno un centinaio di chilometri prima di arrivare al limitatore.

Ti ringrazio in anticipo..;)
47Km/h
Commento di: de_corsa il 12-10-2009 18:13
bella quella dei 47Km/h :-)

attenersi rigidamente a delle procedure scritte va bene per lavorare sugli ordigni bellici e per la vita militare in genere ma torna un po' meno comodo per quanto riguarda la realtà pratica dei motori che utilizziamo quotidianamente: a occhio e croce la prima delle due opzioni prospettate mi sembra sostanzialmente valida se si evita di passare tutto il rodaggio ad osservare la strumentazione invece che la strada...
e allora se va già bene perché prendere in considerazione una metodica (apparentemente) diversa?
;-)
Re: Pre-Rodaggio
Commento di: RsLoverz il 05-11-2009 15:53
Grazie mille De_Corsa :)
Ora avrei un problema..(non so se è un vero problema..) l'altro giorno sono andato giù all'aprilia e parlando con uno (presumo fosse un meccanico..) mi ha detto che tutte le moto con il nuovo blocco derbi, come la mia, sono già rodate su banco.. è possibile? O.O perchè se così fosse vuol dire che posso togliere gli strozzi subito ed iniziare a girare normalmente e fare da subito una tirata ogni tanto..no? perchè mi sembra strano.. sai aiutarmi? perchè ho girato un po' per i topic ma nn ho trovato risposte esaudienti.. Grazie De_Corsa
Re: pre-rodaggio
Commento di: de_corsa il 23-11-2009 08:11
Certo che è possibile ma anche se non fosse così, non esisterebbe alcun motivo per non rimuovere subito le piombature che limitano le prestazioni del veicolo.

Esse hanno una funzione esclusivamente... legale!
piombature
Commento di: de_corsa il 23-11-2009 08:14
L'unico motivo per cui le piombature non vengono rimosse prima della consegna del veicolo ma solo dopo il "rodaggio" è perché così si fanno pagare il lavoro a parte.

Da notare che un rodaggio eseguito con dei limitatori di prestazioni non potrà mai essere completo.
Re: Norme per un buon rodaggio
Commento di: Thoolan il 22-11-2009 13:48
Salve a tutti, io sono Thoolan ma potete chiamarmi Thool! Sono un neocentauro e muoio per il Monster dall'età di 13 anni. Adesso finalmente ho un lavoro che mi ha permesso di acquistare un MOTORE degno di questo nome.
Mi sono iscritto a questo forum perché mi ha colpito molto e mi complimento per la mappatura che ha e per come è composto.

Dopo la spiegazione di De_Corsa sarebbe stupido fargli questa domanda ma ormai già che ci sono la pongo lo stesso perchè a quanto vedo qui c'è gente che ne capisce molto.
Escludendo (non perchè voglio snobbarla o la giudico menzoniera) la teoria del "cilco di De_Corsa" e anche dello scalino del pistone mi chiedo se con il mio monster 696 finiti i 1000Km di pseudo-rodaggio (visto ke in Km non è esattissimo calcolarlo) posso tirare le prime marcie (eslusa la prima) a 9.000-10.000 giri per uno sfogo. Naturalmente a calore del motore stabilizzato e non per un tempo lungo.
Ho fatto questa domanda solo perchè sul libretto delle istruzioni c'è scritto che dai 1000 ai 2500Km bisogna portare MAI il motore ad un livello superiore a 7000 giri!!!
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che risponderanno e mi scuso per aver scritto qui.
P.S. Non vedo l'ora di leggere tutti gli altri settori ^^
Re: Norme per un buon rodaggio
Commento di: de_corsa il 28-11-2009 07:39
Ho visto solo adesso questa tua domanda.
Tagliando corto (anche perché ne nel frattempo dei particolari ne abbiamo discusso via MP...) la risposta sintetica è che sarebbe meglio evitare di sondare i giri massimi prima della sostituzione dell'olio di rodaggio in occasione della scadenza prevista.
Commento di: io00 il 19-06-2009 14:34
Incredibile...!
La spiegazione è perfetta, in ogni punto, semplice e precisa, persino io sono riuscito a capire tutto!
E comunque credo che questo articolo "sconvolgerà" più di qualcuno, visto che si va contro uno dei più normali consigli del mondo dei motori, e mi aspetto quindi una lunga e dibattuta discussione.
Una curiosità: quali sono le fonti che hai utilizzato? E' tutta asperienza personale?
Mie fonti:
Commento di: de_corsa il 19-06-2009 19:59
Molti anni e molti chilometri... ed un pò di studio accademico che non guasta mai!
Commento di: albytrev il 19-06-2009 15:08
io non ho capito...
per esempio per un gruppo termico in alluminio mono fascia un buon rodaggio come può
essere fatto?? sul forum si legge sempre dei cicli termici che menzioni all'inizio dell'articolo (avviamento a freddo, ritorno alle temperatura ambientale) e io francamente ho sempre ascoltato quei conisgli,
ma allora, come potrei fare questo benedetto rodaggio??
Commento di: Roby101 il 19-06-2009 16:24
Io ho sempre saputo e sostenuto che il rodaggio non si fa andando piano, ma si ottiene un buon rodaggio di tutte le lparti meccaniche semplicemente facendo lavorare gradualmente tutte le parti e, esperienza personale col 2 tempi, ogni tanto nel caso delle moto con valvola sullo scarico bisognerebbe "aprire una marcia" per evitare incrostazioni o malfunzionamenti futuri sulla valvola stessa o comunque cercare di evitare di doverla sgrassare dopo 20 uscite!...nel caso del cross/enduro è buona norma fare il rodaggio usando la moto normalmente (magari non il salitone a manetta per 20 secondi) facendo una miscela più grassa (4-5 % in base alla moto) e usando tutto l' arco di utilizzo del motore che comunque sarà protetto dalla maggior quantità di olio miscela all' interno!

Comunque de_corsa gran bell' articolo!...per qualcuno sconvolgente! :)
Di nuovo sui falsi cicli termici.
Commento di: de_corsa il 19-06-2009 20:05
Menziono i falsi cicli termici proprio perché non se ne parli più!
Sono una leggenda da motobar.

Per avere una risposta alla tua domanda è sufficiente che ti attenga a quanto suggerito da Roby101 appena qui sotto; inutile che riscriva più o meno le stesse cose sforzandomi di usare altre parole!

Ok per i commenti, ma le domande meglio porle sul forum!
In questo ambito nascosto rischiano di rimanere senza risposta perché non viste.

Grazie.
dov'è il commento di Roby?
Commento di: de_corsa il 19-06-2009 20:12
volevo dire "appena qui sopra" ;-)
Commento di: JH il 20-06-2009 16:07
Ciao de_corsa, è sempre un piacere leggerti...
Commento di: huski il 21-06-2009 00:30
Fanatastico articolo complimenti!!! se non ho capito male per fare un buon rodaggio dovrei ,non mantenermi costante su un TOT di giri/min,ma essere piu volubile possibile sulle diverse marce...giusto?
Commento di: SuperLeo93 il 21-06-2009 15:16
Non ho ben capito il fatto dello scalino. Non ho nozioni tecniche e non studio meccanica, facendo una tirata ogni 100 km di rodaggio, si dovrebbe eliminare questo pseudo problema no? Ma anche non facendo così, alla prima tirata, questo microscalino verrebbe limato dal pistone, perchè la biella sfrutterebbe la tutta la sua limitata capacità elastica e arriverebbe a limare questo scalino..
Quello che dico è solo frutto di una mia riflessione e non di accurati studi quindi correggetemi se sbaglio
scalino
Commento di: de_corsa il 23-06-2009 10:44
Hai detto bene, si tratta in realtà di uno pseudo-problema.

Se proprio vogliamo farcelo, la "tirata" ogni 100km (se vogliamo introdurre questa ulteriore norma per un rodaggio perfetto...) gioca sicuramente a favore di un appianamento di questo presunto scalino!
Commento di: whooring il 22-06-2009 14:43
Se parli di ciclo termico fanno ragione quelli che dicono che è quel ciclo di riscaldamento e reffreddamento del motore o più in generale di un corpo e quindi non è di pura fantasia ma semplicemente un fenomeno fisico e ben tangibile.
Tu invece volevi dire "Ciclo termodinamico" ed in questo caso una buona definizione è quella che trovi su wikipedia che ti posto: In fisica un ciclo termodinamico è una successione di processi termodinamici nella quale il sistema torna al suo stato iniziale.
Da notare che non si parla di punto perchè questo non determina univocamente nulla ma si parla di "stato".
Corretto invece è il grafico che riporti ed il senso di percorrenza per ottenere energia dal ciclo.
Per il resto dell'articolo sul rodaggio dico solo che molto dipende da tipo di motore con il quale abbiamo a che fare.
Come hai giustamente detto i grossi diesel necessitano di un rodaggio lento e lungo dovuto al grado di finitura degli elementi ed alle masse in gioco, mentre i piccoli due tempi con ottima finitura e masse i movimento piccole richiedono un rodaggio più corto e non eseguito sempre a bassi regimi ma ogni tanto è bene salire gradualmente di giri.
Il gradualmente è importante per permettere l'espulsione dalle zone di contatto della micro limatura che si forma nelle fasi iniziali di funzionamento.
Non mi dilungo oltre visto che per queste considerazioni ci sono post fatti molto bene.
Scusate le correzzioni iniziali ma è deformazione professionale visto che semplici errori di sposizione (conoscevo molto bene i concetti) mi sono costati cari in qualche esame
Definizione di
Commento di: de_corsa il 23-06-2009 06:20
Perdonami ma la distinzione lessicale che fai è assolutamente fuori luogo perché "ciclo termico" e "ciclo termodinamico" sono dei sinonimi esatti.
Parlare di ciclo termico riferendosi a dei riscaldamenti e successivi raffreddamenti indotti da accensioni e spegnimenti, senza alcuna analisi dei fenomeni ed in maniera molto generica significa solo equivocare sul vero significato della locuzione.

Wikipedia non è certo la depositaria della verità assoluta perché vi si trovano spesso un sacco di sciocchezze, ma il link di cui parli sul ciclo TERMODINAMICO non a caso risulta in testa al risultato delle ricerche Google digitando il testo "ciclo TERMICO" ...!!

Inoltre, su di un testo di Macchine Termiche scritto dal noto Ing. Pidatella che fa parte della mia libreria dai tempi dei miei studi (anni '70) pensa un pò che la definizione di "ciclo termodinamico" in tutto il libro è assolutamente assente a favore invece di quella convenzionale di "ciclo termico".
Ed è ovviamente riferita SOLO alle produzioni di lavoro (positive e negative) dei gas a seguito di una serie di trasformazioni di stato.

Quindi le due definizioni non possono che essere sinonime tra loro e questo è certo, mentre estendere il senso di "ciclo termico" ad una serie di effetti termici indotti dovuti all'utilizzo del motore è assolutamente una forzatura gergale coniata al di fuori di ambienti puramente tecnici.
Anche se dagli anni '70 il mondo è cambiato... e molto poco in meglio.
Re: Definizione di
Commento di: whooring il 23-06-2009 08:45
appena ritrovo il testo di fisica tecnica di cavallini che non per togliere niente al pidatella è un testo leggermente più teorico e meno tecnico.
La definizione di wikipedia questa volta è corretta e concordo con te che wikipedia non è la depositaria della verità assoluta ma non avendo a disposizione il testo sopra citato ho preso la definizione che mi sembrava più corretta.
Se parli di ciclo termodinamico sei sicuro che tutti capiranno esattamente di quello che stai parlando mentre se parli ci ciclo termico qualcuno potrebbe aspettarsi spiegazioni su di un trattamento di bonifica o di cementazione.
Sono sottiliezze dici tu (ti darei anche ragione) ma visto che come diceva in mio docente "con la lingua italiana si può spiegare esattamente tutto senza essere fraintesi" e che il forum è anche un luogo dove potersi correggere ed imparare qualcosa (io ho imparato molto sull'aspetto pratico) forse è meglio chiamare le cose con il loro nome esatto.
Mi spiace ma con ciclo termodinamico individui esattamente la serie di cambiamenti di stato etc che avviene nel motore mentre con ciclo termico puoi indicare anche molte altre cose.
E' solo pignoleria poi il resto che hai scritto era corretto
Re: Definizione di
Commento di: whooring il 23-06-2009 08:47
il mio italiano non è molto corretto :) nella prima frase mi sono dimenticato un pezzo
Commento di: jaco-is-back il 23-06-2009 09:37
Ottimo articolo.
Sui falsi cicli termici mi sento di dire una cosa.
Ciclo termico è una dizione che può essere applicata (e si applica) in diverse circostanze.
In termodinamica è esattamente ciò che viene descritto nell'articolo e sinonimo di ciclo termodinamico. In affidabilità rappresenta il passaggio da una temperatura ad un altra di un sistema. Questo può essere meccanico, elettrico, elettronico...
In ogni caso qualunque sia il tipo di sistema, il ciclo termico provoca uno stress su di esso e (purché il ciclo sia progettato adeguatamente) ne accelera l'usura. In questo modo è possibile valutare l'affidabilità del sistema (o meglio stimare) in tempi più brevi.
Credo che da qui nasca il malinteso sul ciclo termico. In effetti i cicli termici (falsi) durante il rodaggio producono uno stress che in linea del tutto teorica potrebbe consentire di accorciare il tempo di rodaggio se questo si potesse ridurre a semplice processo di stress controllato del motore.
Non sono un meccanico e quindi mi fermo qui.
Commento di: de_corsa il 23-06-2009 11:24
Grazie a whooring ed a jaco-is-back per le loro sapienti osservazioni lessicali e grazie a tutti gli altri per la qualità dei commenti.

Ad ogni modo, non essendo membro dell'Accademia della Crusca, sempre pronta a cogliere ed omologare ogni evoluzione (o involuzione, mi si consenta) della nostra lingua, rimango... affezionato all'utilizzo della sola locuzione di ciclo termico e non termodinamico lasciando l'aggettivo completo ad identificare la materia studiata e tutte le altre esposizioni accademiche pertinenti non legate al concetto di "ciclo".

Detto questo, sono nuovamente in... bonario disaccordo con whooring, anzi col suo vecchio docente, in quanto non ritengo vero NELLA REALTA' QUOTIDIANA che "con la lingua italiana si può spiegare esattamente tutto senza essere fraintesi" !!
Il problema è che chi ascolta e decifra non sempre utilizza gli stessi codici di chi parla...
E la lingua italiana non si basa unicamente su modelli matematici ma su di un'infinità di sfumature semantiche, frutto soprattutto delle diversità a volte profonde tra uno delle decine e decine di dialetti che abbiamo ed un altro.
Basti pensare che in alcuni nostri dialetti esistono dei semplici verbi privi di traduzione univoca, che in italiano illustrano quindi un intero concetto!

Per rendersi conto di questo non c'è neanche bisogno di uscire da questo forum: molte discussioni avvampano fino a trasformarsi in "flames" solo per dei malintesi semantici.

=> Non a caso, il nostro buon Davide è coinvolto in un Procedimento Civile al quale si è arrivati proprio a partire dal... nulla, cioè da battibecchi da forum, cose che non si nascerebbero neanche nella lingua parlata, nella quale c'è la possibilità di chiarire e definire perfettamente i concetti con i toni e con la mimica! Ciò potrebbe risultare molto importante ad esempio per dei napoletani, abituati da millenni a distinguere i diversi significati che un discorso può avere solo spostando una virgola, com'era usa fare la Sibilla Cumana per garantirsi sempre la ragione nei suoi vaticini...

E poi c'è anche un aspetto - che non riguarda il nostro caso, per carità - che Indro Montanelli defniva così: "La gente legge ma capisce quello che vuole (o che può) capire."
E quando in testa hai già la risposta ai tuoi dubbi è difficile accorgersi che magari è sbagliata!

Grazie comunque.


Commento di: bingo51 il 25-06-2009 07:55
il rodaggio di un motore nel suo complesso ,non riguarda solo il ciclo termico .ma tutto l'insieme dei vari accoppiamenti,vedi bronzine ,allineamenti alberi ,cambio,ecc.
Commento di: Gant il 25-06-2009 08:51
a conferma di quello che dice l'amico de_corsa voglio portarvi una testimonianza: parecchi anni fa io e un amico acquistammo una renault 5 gt turbo, ritirate lo stesso giorno con un numero di differenza di targa, (certo questo è un forum di moto ma il rodaggio parla sempre di motore!), il mio rodaggio svolto prevalentemente in città e percorso con molti semafori, ilsuo rodaggio prevalentemente su strada extraurbana con velocità abbastanza costante.
Ci siamo scambiati la macchina per effettuare il tagliando dopo 4-5 mesi, in quanto lui lavorava vicino al concessionario e come io ho notato una certa "sonnolenza" della sua, lui ha notato un certo brio nella mia credendo che avessi fatto modifiche alla turbina o quant'altro.
L'unico consiglio che mi sento di dare è: MAI TIRARE IL MOTORE QUAND'è FREDDO, neanche a motore ultrarodato, a caldo e con tutto a posto si può tirare, Tutor permettendo!
Commento di: Primian il 25-06-2009 15:24
Ottima guida,
quindi in poche parole bisogna rodare non andando a bassi e medi regimi ma con un andamento allegro e grintoso senza sforzare troppo il motore?
Commento di: Claps il 25-06-2009 15:53
....Veramente comlimenti!!!! ;)
Commento di: aerox_ticino il 25-06-2009 19:34
ma allora perché la case costruttrici dello scooter e dei gt dicono di farlo piano il rodaggio?
Commento di: marconova il 25-06-2009 20:57
perchè gli scooter hanno il variatore continuo di velocità. in pratica il motore viene tenuno sempre al regime di funzionamento ottimale, indipendentemente (o quasi) dalla velocità dello scooter. la velocità dello scooter influenza invece la potenza che dovrà essere erogata dal motore, e come diceva giustamente de_corsa, il rodaggio si compie bene in maniera veloce, ma senza sforzare il motore.
Commento di: Valerio91 il 26-06-2009 12:38
perchè se vai piano c'è meno rischio che usuri o rompi qualche componente e loro devono fare meno interventi in garanzia. fai il conto su 5000 esemplari venduti, se tutti vanno piano ci saranno meno interventi in garanzia da fare,rispetto a se tutti uscissero dal concessionario a manetta.
Commento di: jagodivx il 26-06-2009 00:29
C'è un'inesattezza sul Wankel che compie 1 ciclo in 1 giro e non in 1/3 di giro!
cicli termici del Wankel
Commento di: de_corsa il 28-06-2009 07:04
Si, la descrizione fatta nell'articolo non è corretta e per quanto riguarda le usure bisogna tener conto di tre cicli termici completi che hanno luogo naturalmente in un giro completo del rotore.

La svista è dovuta quindi al fatto che un Wankel monorotore <b>realizza tre cicli termici completi in un solo giro</b>, sfasati ovviamente di 120° essendo le tre camere di combustione ricavate sul rotore sedi di tre cicli termici separati.

Quindi 3cicli termici in un giro e non 1 in un terzo di giro !!!
Re: cicli termici del Wankel
Commento di: jagodivx il 01-07-2009 15:41
Così come lo descrivi, sembra che il Wankel faccia 3 cicli termici completi durante 1 solo giro di rotore, ma in realtà in 1 giro di rotore viene completato un ciclo termico, un altro è appena cominciato (120°) ed un altro è in stato di avanzamento (240°).
Preso da wiki
...Girando all'interno della carcassa con un particolare movimento orbitante, il rotore forma tre camere, il cui volume varia ciclicamente: nelle 3 camere si compiono contemporaneamente 3 cicli Otto a quattro tempi, sfasati tra loro di 120°. Avendo il rotore tre lati uguali, il processo avviene in modo sequenziale <b>3 volte a ogni giro</b> del rotore stesso (corrispondente a <b>3 giri dell'albero motore</b>), con un notevole vantaggio ai fini della potenza erogata e della regolarità di funzionamento.
tre cicli in un giro...
Commento di: de_corsa il 02-07-2009 15:59
Riporti "...nelle 3 camere si compiono contemporaneamente 3 cicli Otto a quattro tempi,..."
quindi wikipedia mi dà ragione.

Per rendersene conto basta considerare solo che i tre cicli non iniziano nello stesso punto radiale ma a 120° di distanza in asse con le tre camere.
ovviamente prendendo in considerazione come partenza la fase di aspirazione che si svolge in una sola delle tre camere sembra che si sia completato un solo giro ma in realtà anche le altre due camere hanno completato un ciclo a partire da 120 e 240° di distanza dalla fase di aspirazione della prima camera.
E quindi tre cicli completi in un solo giro ma è necessario considerare il giro facente parte di una serie di altri giri perché se si muove il rotore a mano e si considera solo quello che succede in una camara è ovvio che SEMBRA si possa svolgere un solo ciclo al giro.

Come riscontro empirico di ciò che dico e che dice anche la fonte che citi ricordo perfettamente il suono che emetteva la Hercules 300Wankel monorotore: a sentirla prima di vederla ci sia aspettava di vedere una delle contemporanee tricilindriche giapponesi a 2T tipo i Suzuki NGT oppure i Kawasaki Mach perché la frequenza degli scoppi (e anche la loro sonorità) dava esattamente l'illusione acustica si trattasse di un tricilindrico a 2T.
Anche a sentire il suono delle Mazda birotore sembra di ravvisare un sei cilindri sotto al cofano!
Commento di: pavi il 05-07-2009 17:18
Bell'articolo, complimenti, ma vorrei fare alcune osservazioni.

La serie di trasformazioni termodinamiche cui ti riferisci all'inizio dell'articolo corrispondono al
"percorso" compiuto da una mole di gas nel ciclo Otto, del tutto in accordo con l'interpretazione grafica che ne hai dato nel piano P-V, fatte salve le debite differenze riferibili al comportamento reale del fluido in un motore a 4 tempi.
Ho molti dubbi sul fatto che sia possibile, anche solo in linea teorica, rappresentare quel ciclo di trasformazioni utilizzando come variabile di stato la temperatura, dunque perchè dovrebbe trattarsi di un ciclo termico?
La rappresentazione nel piano P,V, appunto pressione e volume, coglie perfettamente la termodinamica della mole di gas ed è universalmente utilizzata nella descrizione delle trasformazioni di un qualsiasi fluido che percorra un ciclo, sia Otto o frigorifero, in un qualsiasi testo di Fisica Tecnica di Ingegneria.

Non è una pignoleria e non è un falso problema riferibile all'accuratezza del lessico. Nell'accezione comune in ambito tecnico-scientifico il ciclo termico è estraneo alle problematiche cui ti riferisci all'inizio del tuo articolo e non ho dubbi a credere che whooring abbia passato qualche momento "imbarazzante" nel tentativo di spacciare un ciclo termico per un ciclo termodinamico nella sede sbagliata.
Certamente il "ciclo termico" cui qualcuno associa erroneamente il rodaggio si presta ad essere rappresentato come tale, legando il valore della temperatura ad una seconda variabile, per esempio lo spessore dei materiali o il tempo, ma appare chiaro che stiamo parlando di due cose ben distinte.

Rilevo poi una posizione assolutamente non condivisibile se riferita all'attuale conoscenza e capacità di
analisi di qualsiasi cosa abbia una qualche parentela con la motoristica e le costruzioni meccaniche. Mi
riferisco alla tua affermazione secondo la quale dagli anni '70 ad oggi le cose sarebbero peggiorate. Non è vero: trenta anni fa l'ingegnere possedeva la "manualità" del calcolo, che adesso ha quasi perso. Solo quella, o quasi.
Adesso utilizza strumenti di analisi estremamente efficaci, allora nemmeno ipotizzabili, a tutto vantaggio della conoscenza e della qualità di qualsiasi cosa realizzi. Ma se non avessi colto il tuo pensiero, beh, pazienza, è pur sempre un argomento interessante, almeno per me.

Volevo aggiungere una riflessione sul motore Wankel, in particolare sul numero di cicli per rotazione: credo che il riferimento debba essere il ciclo termodinamico percorso da una mole di gas, non da ognuna, in relazione alla rotazione dell'albero. Se così non fosse, un ultrafrazionato a 2 tempi dovrebbe essere accreditato di 28 cicli termodinamici per singola rotazione dell'albero motore, il che ovviamente è falso. Interessante il problema dello scalino, ma qui siamo veramente in uno di quei, pochissimi, ambiti in cui un'analisi basata su un modello matematico multifisico farebbe ridere per complessità e inopportunità (basti pensare all'interazione pistone-cilindro in condizioni di temperatura e lubrificazione estremamente variabili) a fronte del fatto che sarebbe sufficiente smontare il gruppo termico e vedere in che condizioni si trova il cilindro. Tuttavia, a occhio e croce, sono portato a pensare che la circostanza sia regolata dalla escursione nel tempo del gioco della biella, specialmente nei motori poco frazionati cui si chiede di erogare una potenza poco giustificata dalla cilindrata. Cioè, in sostanza, che il problema non si ponga, tenuto conto che la deformabilità assiale di una biella dovrebbe essere poca cosa rispetto agli acciacchi che affliggono gli elementi di accoppiamento albero motore-biella-pistone.

Ciao
osservazioni
Commento di: de_corsa il 08-07-2009 15:18
Osservazioni del tutto pertinenti e condivisibili, grazie.
Re: osservazioni
Commento di: pavi il 08-07-2009 18:45
Grazie a te, è sempre un piacere leggere i tuoi interventi
Commento di: mirke il 20-03-2010 22:37
Ei, ciao ascolta...se mi puoi spiegare in punti più definiti i cicli termici..cioè non ho capito il fatto dell'accensione a freddo, di quando si spegne..e di quanto dura questo procedimento..GRazie mirkè
Commento di: de_corsa il 18-02-2011 06:37
Il procedimento di cui parli non esiste!
L'articolo è stato scritto proprio per smentirne l'esistenza e qualsiasi giustificazione tecnica.

I cicli termici non rappresentano altro che una serie tipica e ben definita di trasformazioni di stato fisico della materia con produzione di energia.
In pratica rappresentano e spiegano i principi di funzionamento di tutte le cosiddette Macchine Termiche, ovvero i motori a combustione: i cicli termici più famosi ed utilizzati per l'autotrazione sono quello di Otto e di Diesel.

Non altro, e non hanno NULLA a che vedere col rodaggio.

Commento di: giovannigtt1978 il 20-04-2011 21:32
Ciao,ho letto il tuo articolo sul rodaggio / ciclo termico,e l'ho trovato molto interessante.Cosi' ho deciso di registrarmi...volevo farti una domanda:ho acquistato da poco la nuova vespa px 150,il classico motore 2 tempi con il miscelatore ecc.ecc.identiche caratteristiche all'ultimo px del 2007,siccome mi deve arrivare a giorni volevo sapere come devo fare il rodaggio,pensa che il mio concessionario mi ha detto che non ne ha bisogno.Da quello che ho letto del tuo articolo mi sei sembrato una persona ingamba,e quindi mi fido del consiglio che mi darai.Ti ringrazio ciao.P.s.come olio per il miscelatore usero' il bardahl -scooter synt-(synthetic special oil 2 tempi)formula polar plus+octane booster
rodaggio vespone
Commento di: de_corsa il 21-04-2011 17:39
il concessionario in fondo sà quel che dice;
in effetti, un tranquillo 2T come quello del "vespone" non necessita di altri riguardi che di non essere mai "tirato" a freddo, questo anche dopo il periodo di rodaggio.

sarà comunque utile per la durata del motore evitare di sfruttare al massimo ED IN MANIERA CONTINUATA le sue prestazioni durante le prime centinaia di km e, perché no, ricorrere alla vecchia usanza di aggiungere una cinquantina di cc d'olio almeno al primo pieno di benzina.
magari 20cc nel secondo e poi nulla più.
il tipo d'olio che hai scelto non produce grandi incrostazioni quindi nessun problema di questo tipo.

farà un pò di fumo in più fino a che non finiscono i primi due pieni, forse ti costringerà a sostituire la candela prima del tempo (se ci vai molto - TROPPO - piano) ma sarà come una piccola polizza d'assicurazione per il futuro!
Commento di: Drakon2 il 17-02-2011 21:50
articolo eccezionale!!
Commento di: paperippo il 17-07-2012 17:48
Buonasera a tutti, mi inserisco qui sperando di trovarmi nel posto giusto. Ieri il mio Laverda/Zundap 125 ad acqua dell'82 è uscito dall'officina in seguito a sostituzione del pistone. Il meccanico mi ha subito raccomandato di fare un buon rodaggio poichè il pistone ha 4 centesimi di tolleranza e ha paura che la moto grippi. Mi ha consigliato di tenerla accesa per un pieno al minimo accelerando leggermente di tanto in tanto. Io penso che questo modo di procedere sia errato e ne ho avuto conferme anche leggendo nel forum. Due domande: 4 di tolleranza sono davvero così pochi? Non è meglio procedere con il classico rodaggio camminando piano per un po' di Km? Grazie a tutti per l'attenzione.
p.s non so se può servire saperlo comunque la moto monta un pistone monofascia.
Zundapp
Commento di: de_corsa il 18-07-2012 07:47
Un rodaggio col motore in moto al minimo è più adatto ai grossi Diesel 2t che equipaggiano le navi...
I tuoi dubbi sono perfettamente leciti, infatti, ed un rodaggio come quello che hai prospettato è il migliore possibile, soprattutto se avrai anche cura di aggiungere, per il primo pieno, un extra dello 0,5-1% di buon olio da miscela - possibilmente del tipo automiscelante, molto fluido, tipo Motul semisintetico, ecc. - alla benzina ed adottare una guida sempre più allegra ma senza mettere mai alla frusta il motore, né ai bassi giri né tantomeno agli alti.
Ciò è ancora più vero nel caso dei monofascia la cui tenuta alla compressione diventa critica ai giri più bassi: se "passa" compressione al di sotto del segmento, il primo risultato è un certo dilavamento dello strato d'olio che dovrebbe rimanere attaccato polarmente al cilindro.
Ma questa è una condizione limite che riguarda più i motori molto usurati o "tirati a freddo" che i motori in rodaggio.

4 centesimi su di un alesaggio che se non vado errato dovrebbe essere di 56mm è effettivamente un valore leggermente "stretto" ma non più di tanto: se avrai cura di evitare surriscaldamenti tenendo sempre la carburazione sul limite del "grasso", non avrai alcun problema.
A tale scopo, ti tornerà sempre utile il mio articolo http://www.motoclub-tingavert.it/a360s.html

Inutile sottolineare che è importante la qualità dell'olio utilizzato: per fugare ogni paura, ci sono in commercio, ad esempio, degli oli (per la verità costosetti...) dotati di specifiche caratteristiche antigrippaggio (tipo Bardahl KX, ecc.) in grado di assicurare una certa tranquillità all'utente sui rischi di grippaggio.
Zundapp
Commento di: paperippo il 21-07-2012 17:44
Grazie per la risposta molto competente. Provvederò ad acquistare uno di questi oli costosetti...
Commento di: VandelGa il 16-11-2012 22:42
Ora non so se è già stato menzionato ciò che sto per scrivere:
Mi diletto spesso e volentieri con la saldatura e ovviamente ogni tanto mi capita di dare un occhio ai libri di testo per integrare sempre di più la mia conoscenza sui metalli, e anche qui mi sono imbattuto nel termine "ciclo termico". In questo caso si riferisce all'atto della saldatura stessa e ponendo la variabile della temperatura come punto di riferimento.
Ciclo termico e saldature
Commento di: de_corsa il 17-11-2012 07:32
Esatto; è chiaro che, estratta dal suo contesto termodinamico, si tratta di una definizione che può essere applicata a qualsiasi serie ciclica interessante di variazioni termiche.
In metallurgia, nell'ambito delle saldature, i cicli termici a cui sono sottoposti i metalli interessati dal trattamento sono di fondamentale importanza sia per la dinamica chimico-fisica delle saldature stesse sia per le variazioni di struttura cristallina e quindi di resistenza meccanica che si verificano nei metalli durante e dopo la saldatura.
Ad esempio, è noto che un raffreddamento intenso e forzato del cordone subito dopo la saldatura rende la zona meno elastica (= più fragile) e ciò per un fenomeno di tempra più o meno superficiale a seconda dello spessore del pezzo.
Commento di: pierBG il 08-01-2013 21:51
Cosa mi sai dire del rodaggio a freddo,mediante motore elettrico applicato all'albero motore?
come và effettuato e per quanto?quali sono pro e contro?
ciao e grazie per le preziose info!
Rodaggio a freddo
Commento di: de_corsa il 11-01-2013 22:34
Non ho esperienze dirette in merito ma in generale mi sembra un'idea alquanto balzana.
In realtà si usano rodaggi simili in linea di montaggio ma si tratta di pre-rodaggi di assestamento e scorrevolezza di accoppiamento e non di rodaggi funzionali veri e propri che vanno effettuati sempre su strada secondo le note modalità.

Un rodaggio siffatto potrebbe andare bene per complessivi meccanici non sottoposti in maniera significativa a dilatazioni termiche, in pratica dei cambi di velocità, anche se c'è da dire che considerando la durezza dei materiali impiegati per gli ingranaggi, un cambio non sottoposto a determinati carichi minimi (sforzi meccanici previsti di progetto) per rodarsi girando a vuoto richiederebbe... una vita intera.

In definitiva, per il rodaggio di un motore, niente di peggio che farlo girare a vuoto, a regime costante (a meno di non programmare elettronicamente delle variazioni...), senza le dilatazioni termiche previste di progetto e soprattutto con l'olio freddo.
Questi ultimi due sono i principali motivi per cui un motore in rodaggio (ma anche dopo il rodaggio) va avviato a freddo il meno possibile, preferendo SEMPRE per quanto possibile periodi di funzionamento continuati invece che alternati (i famosi "cicli termici" fasulli di cui si parla nell'articolo)
Gli utilizzatori di motori Diesel questo lo sanno bene ed esasperando un un pò il concetto anche in base a leggende tramandate da vecchi utilizzatori, tendono a non spegnere mai il motore dalla mattina alla sera, neanche quando scendono dall'auto per andarsi a prendersi un caffè!
Ma questa è pura esagerazione ed alla fine ha controindicazioni oltre che per l'ambiente anche per la salute dei motori, in particolare proprio per i Diesel.

Nota: nel caso di un motore a 2 tempi privo di miscelatore (un motore di vecchia generazione oppure da competizione) e con l'alimentazione staccata (rubinetto chiuso) girerebbe a vuoto completamente senza lubrificazione!! Non gripperebbe perché il pistone non arriverebbe a dilatarsi abbastanza ma le usure che accumulerebbe sarebbero significative. Doppio Lamp Green