Moto
La guida sportiva in pista
Scritto da Alex-90 - Pubblicato 03/09/2007 16:05
Descrizione della guida sportiva in pista e analisi dettagliata delle varie fasi.

La guida descritta in questo articolo è da mettere in pratica solo in pista, su strada, oltre ad essere pericoloso, non è efficace in quanto la guida su strada ha bisogno di più fluidità e pulizia possibile a causa delle condizioni dell'asfalto non sempre perfette.

Passiamo ora ad analizzare una per una le varie fasi della tecnica di guida sportiva in pista:


Rettilineo

Il rettilineo inizia dal punto di corda della curva da cui siamo appena usciti, il punto di corda è quel punto della curva in cui si è ancora piegati e si incomincia a raddrizzare la moto per riaprire gradualmente il gas.

La posizione in rettilineo è la seguente: piedi sulle pedane appoggiati sulle punte tra la parte dove iniziano le dita e la pianta, gambe che spingono sulle pedane per dare grip alla ruota posteriore, ginocchia strette al serbatoio, busto schiacciato sul serbatoio, braccia piegate e testa abbassata sotto al cupolino.
Durante il rettilineo dove stiamo dando le palate di gas, la stretta sul manubrio deve essere minima, non ci si deve aggrappare ma fare forza sulle gambe per non volare indietro, questo per evitare impennate involontarie e fastidiose sbacchettate della ruota anteriore.


Staccata

La curva si avvicina sempre di più e arriva il momento di aggrapparsi ai freni per l'ingresso ormai imminente. Lo scopo principale della pista (oltre a divertirsi), è quello di girare il più velocemente possibile, per fare ciò, si deve riaprire il gas il prima possibile in uscita di curva e frenare il più tardi possibile in ingresso. Attenzione però, staccate assassine possono destabilizzare pesantemente la moto e se si è agli inizi, meglio cominciare a frenare prima ed entrare in curva con più calma.

Una volta deciso il punto in cui iniziare a frenare, si chiude il gas, si sposta il sedere il più indietro possibile sula sella e si alza il busto, solo il fatto di mettere il busto in posizione eretta, in piste dove si raggiungono velocità elevate consente di rallentare subito di 10kmh.
Contemporaneamente a queste operazioni, il piede interno sulla punta della pedana compie una rotazione facendo aprire il ginocchio, il sedere si sposta con una chiappa all'interno della curva e le braccia spingono forte sui semimanubri per contrastare la tendenza a cappottarsi.

Il freno da usare durante la staccata è esclusivamente quello anteriore, usare il posteriore non provoca diminuzioni dello spazio di frenata ma può compromettere la stabilità della moto già messa in crisi dall'improvviso trasferimento di carico sull'anteriore.
Per iniziare a frenare, si esegue una piccola pressione sulla leva per iniziare a far pompare olio alle forcelle (che se non sono da gara vengono messe in crisi dall'improvvisa frenata) e poi si inizia la staccata vera e propria.

Intanto i giri motore scendono e bisogna scalare le marce. In pista per sfruttare a pieno il motore è consigliabile tenerlo sopra la metà del suo intero regime di rotazione.
Durante la scalata il freno motore eccessivo può creare saltellamenti della ruota posteriore dove manca la frizione antisaltellamento, per far fronte a questo problema basta lasciare la frizione piano e solo per metà, oppure ricorrere alla doppietta [vedi approfondimenti sulla doppietta], ovvero il colpetto di gas durante la scalata per stabilizzare i giri del motore.


Inserimento, percorrenza e uscita di curva

Mantenendo la posizione che è stata impostata in staccata precedentemente, si lasciano i freni ed è il momento di entrare in curva.
A questo punto tenendo il peso del corpo sulle pedane, basta una leggera spinta sul semi-manubrio interno alla curva per far scendere la moto in piega. A causa dell'effetto giroscopico infatti la moto si oppone esercitando una forza contraria e quindi scendendo in piega.

Il sedere va tenuto indietro sulla sella, il peso del corpo deve essere distribuito dietro sulla pedana interna e davanti sui semimanubri.
Il piede interno sulla punta spinge e sorregge il nostro peso, il piede esterno invece lo si può tenere o sulla punta (io faccio in questo modo perché sono più veloce a cambiare la posizione nei cambi di direzione), o sulla pianta pronto a spingere con forza in uscita di curva per raddrizzare la moto.
Il busto e la testa vanno portati verso lo specchietto interno, cosa molto importante per non "avvitarsi" al serbatoio e consentire cosi maggior precisione in ingresso e maggiore grip in percorrenza.

Posizionando in questo modo spalle, busto e testa inoltre, il baricentro moto-pilota si abbassa ulteriormente consentendo di percorrere la curva con maggiore velocità alla stessa inclinazione.
La testa però non deve essere in asse con la moto ma perpendicolare al terreno.
Quanto alle braccia, quello interno quasi a 90° che sfiora la coscia, quello esterno quasi dritto.
Per una corretta posizione bisogna appendersi al serbatoio con la gamba, ma non appendersi ai semimanubri con le braccia perché lo sterzo tenderebbe a chiudersi.

Per stabilizzare ulteriormente la moto è consigliabile in percorrenza mantenere il gas costante, la ruota posteriore avrà cosi più grip.
Raggiunto il punto di corda della curva si inizia a raddrizzare la moto spingendo sul semimanubrio esterno con il braccio e sulla pedana esterna con la gamba.
Gradualmente si riapre il gas ma senza aggrapparsi al manubrio perché se no si possono causare fastidiose sbacchettate dello sterzo.

Un'ultima mia raccomandazione personale è quella di guidare per strada sempre con la testa, se si vuole guidare al limite, lo si può fare in pista in sicurezza.

Ciao a tutti e buone pieghe.
 

Commenti degli Utenti (totali: 10)
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Commento di: TonioSan il 03-09-2007 16:13
La teoria c'è...serve comunuque esperienza, pazienza e costanza...oltre a riconscer i propri limiti
Commento di: kn_636 il 07-09-2007 12:17
ciao. ma quanto tempo è che vai in pista??
Commento di: manu_cbr600rr il 03-09-2007 18:24
ottima recensione...molto utile direi...ora tutti in pista a provare direi! :-P
Commento di: Geo87 il 04-09-2007 20:28
grazie...molto instruttivo....anche se tante cose penso che si fanno in automatico :)
Commento di: kauicoma il 06-09-2007 13:24
bel commento, mirato, articolato, diretto e schietto.
sarebbe utile dare qlc dritta anche per la guida su strada - sembra una banalità, ma ci sono piccoli accorgimenti che possono far comodo: la regola dei due secondi (distanza di sicurezza), come posizionarsi e come NON mettersi dietro camion e auto, anche tecnicamente come meglio impostare le curve (anche cieche!!) per aver miglior controllo in caso di imprevisti, ...
Commento di: Alex-90 il 06-09-2007 16:43
grazie per i complimenti :)

quando ho tempo comunque credo di farne uno mirato alla guida veloce su strada...
Commento di: andre_cbr125 il 07-09-2007 14:29
si, mi sembra l'ideale
Commento di: stuntman69 il 05-04-2008 13:30
non si finisce mai di imparare....per esempio nelle staccate io frenavo anche con il freno posteriore einvece non si deve.....ma vale sia per i 2t oppur solo per i 4t il fatto del freno dietro?
Commento di: tuttunaparola il 19-09-2008 13:19
grande,mi serviva propio,avevo delle difficcoltà propio a causa delle erreta posizioni in rettilineo!!!
ottimo aiuto ai neofiti,per approfondire poi meglio la pratica
Commento di: sebarm86 il 15-11-2009 02:53
la doppietta in staccata????