Si era parlato, in un altro thread, di giacche di pelle "pulite" e non troppo costose. Ieri mattina mi è arrivata a casa, via corriere, proprio una di queste. Su invito della global mod Lilit (e come si fa a dir di no a un simile invito?) provo a stilare una piccola recensione, assolutamente da "prima impressione".
Le fotografie sono mie.
LA GIACCA
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Bogotto Bristol
Link: Link a pagina di Fc-moto.de
Materiale: pelle
Bogotto è un marchio che mi ha incuriosito fin da quando l'ho scoperto, in modo casuale. Il nome è italianeggiante, quasi veneto. Le prime ricerche diedero luogo a una quasi totale nullità di risultati davvero esplicativi. Il perché, l'ho capito brevemente: si tratta di un brand proprietario del notissimo negozio Fc-moto.de, una delle realtà tedesche più solide in questo comparto, forte di vari punti vendita in tutto il Paese nonché (quello che a noi interessa) di un sito internet ormai famoso.
Nome italiano? Si vede che in ambito motoristico l'Italia richiama sempre qualcosa di succoso. Del resto, Louis Moto, principale sito della concorrenza, ha scelto per il suo proprio brand un nome italico: Vanucci, in cui tra l'altro sono proposti articoli che piacciono parecchio anche in Italia, in primis i paraschiena.
Bogotto su Fc-Moto ha nel suo repertorio tute intere e divisibili, giacche in pelle e in tessuto, pantaloni, stivali (alcuni dei quali sembrano nient'affatto disprezzabili), guanti, occhiali da motocross, nonché alcuni accessori, come zaini a guscio semirigido, gli slider per gli stivali pista, i sottogola e cose così.
Ho voluto dare una chance a questa giacca, perché sarà la mia "seconda giacca": ossia, accanto a giacche dal look e dal carattere più prettamente tecnico, ho voluto dotarmi di un capo più classicheggiante e vagamente vintage. Il disegno con la cintura, stile country inglese, è più facile rinvenirlo su giacche di cotone cerato: ma la giacca di cotone cerato, che adoro, la vedo più adatta alla scampagnata a piedi che al girare in moto, con relative cadute e abrasioni. La pelle invece, come sappiamo tutti, è il non plus ultra per le nostre giacche. Ho poi molto apprezzato la presenza di protezioni ECE livello 2: spesso le giacche in pelle alla cafè racer sacrificano questo comparto, preferendo un risparmioso level 1 o addirittura, in certi casi, predisponendo solo le taschine e lasciando all'acquirente l'onere dell'acquisto in separata sede.
Prezzo pagato: 219 euro, nominalmente scontati da un prezzo nominale di 399. Non so se e quando questi capi vengano venduti a prezzo pieno.
La giacca esiste in nero e in marrone. A differire, oltre al colore della pelle, anche il disegno della patch all'altezza del cuore. Ho optato per il nero.
A FIGURA INTERA
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Ho scelto la giacca basandomi sulle mie misure, e confortato dal video youtube di un americano che, più grosso di me, si trovava bene con la 58. La mia taglia comune, anche per gli abiti, è la 56. Io sono alto un metro e 81 cm, per un peso di 88 kg in ordine di marcia. Ebbene: la 56 è risultata del tutto idonea, e riesce comoda sia con la semplice camicia o con una maglietta, sia con l'aggiunta di un maglioncino o felpa. Direi che c'è lo spazio anche per un paraschiena a bretelle. Nota bene: la giacca è dotata di tasca per paraschiena interno (il SAS TEC, venduto sullo stesso sito e proposto tra gli accessori consigliati), nel pacco arriva con un finto paraschiena spugnoso.
La giacca è di tipo semi-lungo. Non l'ho misurata, ma direi che la mia 56 ha una lunghezza di circa 76-77 cm, forse qualcosa meno. Trattandosi di giacca da moto, le maniche sono giustamente tagliate più lunghe rispetto a un capo casual, per rispondere al fisiologico arretramento dei polsini che ha luogo quando ci si siede in sella.
LE PROTEZIONI
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La giacca arriva con protezioni ECE livello 2 su gomiti, avambracci e spalle. Sono contenute in taschine interne fissate con opportuni velcri, ed estraibili qualora si volesse adoprare la giacca in contesti non prettamente motociclistici. La durezza è quella classica delle level 2. All'indosso, stanno al loro posto, non scorrono in avanti, segno che la taglia è quella fatta apposta per me. Molto bene.
I PARTICOLARI
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Fodera in tartan in stile, una volta di più, inglese. Tasca smartphone a velcro sulla destra, tasca con cerniera a sinistra. Sotto l'etichetta, l'apertura per il paraschiena, anch'essa col velcro.
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L'interno del colletto è rivestito di morbido velluto di cotone a coste.
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La pelle di bufalo è dichiarata di spessore 1,1-1,3 mm e non ho motivo di dubitarne.
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Doppie cuciture sulle braccia (e non solo), toppe di rinforzo su spalle e gomiti.
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Action pleat sulla schiena, anch'essa per rievocare le giacche inglesi da caccia.
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Particolare dei bottoni a pressione. La cerniera di chiusura principale è una classicissima e affidabile YKK.
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E ora via con le carinerie superflue: la patch di marca è staccabile e velcrata.
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Oltre che con un appendiabiti a spalla bombata, economico ma funzionale, la giacca arriva con un sacchettino contenente piccole patch "nazionali": la doppia B intrecciata, logo aziendale, può essere staccata e sostituita con una bandierina.
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Etichetta di servizio.
Provenienza: Pakistan, come non era difficile ipotizzare. Si tratta, in ogni caso, di un prodotto che ha una qualità rispettabile, offre accorgimenti che nella pelle "non tecnica" non si trovano tutti i giorni. Inoltre, non scordiamoci un look decisamente notevole, almeno a mio gusto. Forse è lievemente lunga. Si completa idealmente con jeans da moto o (meglio) pantaloni in pelle.
Morale: un bell' "autoregalo" per i miei 40 anni compiuti proprio ieri!
Spero di esservi stato utile.
