Agosto, una sola settimana di ferie (le altre in Giugno e Settembre quando c'è meno gente e si viaggia meglio
). Stare a casa? nemmeno a parlarne.
Organizzazione un po' all'ultimo momento, la scelta tra Francia (Savoia) e Austria è caduta sulla prima.
Obiettivo: un po' di passi e la visita di qualche città. Inizialmente siamo Paolo (ElVufero68) e il sottoscritto, qualche giorno prima della partenza si aggiunge Marcello (topomotogsx) attirato dall'elenco dei passi come un orso da un favo colante miele.
Domenica 11 Agosto
Ritrovo a Villarboit alle 8.30, Marcello in largo anticipo, io in ritardo
. Ci spostiamo all'area di servizio Viverone Nord e attendiamo Paolo, trattenuto da operazioni non meglio identificate al faro della sua moto
. Per ingannare l'attesa facciamo colazione, quando arriva la fa anche Paolo, risultato: partiamo un'ora abbondante dopo il previsto! Per fortuna i km oggi non sono molti.
Autostrada fino a Quincinetto (il solito salasso...) poi risaliamo la valle d'Aosta lungo la, a tratti piacevole, statale 26 che abbandoniamo per la salita al Gran San Bernardo. La strada del GSB è una garanzia, percorsa già molte volte, riserva sempre un piacere di guida eccezionale
. Al colle ci prendiamo un caffé e lo accompagnamo con un'ottima fetta di torta. Qualche chiacchiera con motociclisti di ogni provenienza e si riparte verso valle. A Martigny facciamo rifornimento con il dubbio che gli economici prezzi svizzeri della benzina non siano più così economici (dubbio fugato poi dall'estratto conto della carta di credito: costava meno in Italia!
).
La noiosissima strada di fondovalle ci porta all'imbocco del primo passo inedito di giornata: il Pas de Morgins, situato al confine tra Svizzera e Francia. Scendiamo a Châtel e, dato che sono le 14 passate e la fame si fa sentire
, cerchiamo nel paesino un posto dove mettere qualcosa sotto i denti. Siamo in una stazione di sport invernali e i locali non mancano, ne troviamo uno di nostro gradimento e all'ingresso ci dicono che, visto l'orario, ci possono servire solo pizza o tartiflette: tartiflette sia!
Dopo un'abbondante mangiata (la tartiflette non è esattamente un piatto leggero...) risaliamo in moto (che avevamo diligentemente lasciato nel parcheggio a pagamento dotandoci un solo biglietto per tre moto: occupavamo in effetti un solo posto auto) e saliamo al Col de Bassachaux, passo a 1778 metri raggiungibile dal solo versante di Châtel, il versante che conduce a Les Lindarets passa attraverso piste da sci e non è percorribile con le nostre moto (forse, ma non tentiamo...). La vista dal passo però vale la salita, il panorama si apre su tre valli, verso Châtel, verso Abbondance e verso Montriond e il suo lago.

Scendiamo nuovamente a Châtel, che troviamo particolarmente trafficata, percorriamo la valle di Abondance fino a La Solitude e qui deviamo verso il col du Corbier mentre il tempo si sta guastando. Al colle veniamo accolti da un forte vento (a farne le spese è il nuovo casco di Marcello) e da qualche goccia di pioggia, sarà anche solo un acquazzone estivo ma indossiamo le antipioggia, non promette bene!

Sulla discesa infatti inizia a piovere e l'acqua ci accompagna anche nella successiva salita al Col de la Joux Verte passando per il lago di Montriond e nella discesa a Morzine, scelta come tappa della prima giornata. Salendo alla Joux Verte, Paolo ci distacca; al colle non lo vediamo e immaginiamo che, viste le condizioni meteo, sia già in discesa verso Morzine. In paese però non lo vediamo, salvo poi scoprire che, aspettandoci, si era fatto un'escursione ad Avoriaz (a poche centinaia di metri dal colle) arrivando a Morzine dopo di noi.
L'ingresso nell'albergo prenotato via internet mi catapulta in un'enclave britannica in terra francese. Dopo aver comunicato al personale nel mio scarso francese che avevamo una prenotazione, sento parlare esclusivamente la lingua di Albione. Più tardi scopriremo che anche il gestore dell'albergo proviene dalle isole britanniche: è infatti di Dublino, città della quale serbo piacevolissimi ricordi.
Dopo la necessaria doccia ci spostiamo verso il centro della cittadina per la cena. Non ascoltiamo il consiglio di Marcello relativo al munirci di un ombrello o di qualsivoglia protezione dall'acqua piovana
, diamo un'occhiata ai vari menu dei locali presenti in abbondanza e, quando abbiamo fatto la nostra scelta, ci sentiamo dire che il ristorante selezionato è al completo. Viriamo allora su una hamburgheria dove mangiamo decentemente ma siamo serviti a velocità bradipo
. Mentre siamo al coperto si aprono le cateratte del cielo, alla fine dovremo pure ringraziare il servizio lento che permette all'acquazzone di sfogarsi e di farci tornare in albergo all'asciutto
. Prima di andare a letto ci concediamo un'ultima birra perché le prime due non ci avevano soddisfatto... ma non ci soddisfa nemmeno la terza.

Km: 380
Passi: 5 (4 inediti)


. Devo ammettere onestamente che non avevo nemmeno guardato le previsioni meteo, tanta era la voglia di vacanza in moto. Le moto sono parcheggiate al coperto a un centinaio di metri dall'albergo, raggiungerle con borse e caschi equivale a farsi una poco piacevole doccia. Mentre stiamo studiando un piano d'azione, nell'attesa si sono fatte le 10, la pioggia cessa per un momento, permettendoci di raggiungere asciutti il parcheggio. Nemmeno il tempo di caricare che già l'acqua riprende a scendere. Oggi sarà giornata bagnata.
! Ripartiamo e saliamo al col de Romme percorrendo una piacevole strada in costa con panorama su Cluses e raggiungiamo il colle che si trova al centro di un paesino tipicamente alpino. Il successivo Pas de la Salettaz è un valico di fianco con un discreto panorama ma non ci fermiamo, proseguiamo verso il col de la Colombiére, che avevo già percorso quando feci tutta la Route des Grandes Alpes e che ricordavo essere molto suggestivo: la seconda impressione non fa che confermare la prima. Peccato che faccia decisamente freddo, aggiungo uno strato alla giacca.

!



, oggi il tempo sembra essere dalla nostra: non piove anche se il cielo è velato. Colazione condita da qualche chiacchiera nel nativo idioma con altri turisti piemontesi di ritorno da Normandia e Bretagna, uno di loro è di un paesino poco distante da dove abito io: veramente piccolo il mondo
! La prima tappa prevista è alle Gorges du Fier, grazie alla convinzione che in Francia ogni volta che si vede scritto "gorges" si vada incontro a qualcosa di bello: stavolta ci tocca ricrederci, le Gorges du Fier sono belle ma non da percorrere in moto, bisognerebbe entrarci a piedi per goderne la bellezza ma il tempo è tiranno e la strada di oggi piuttosto lunga 



. Al colle ci fermiamo per un caffé, il proprietario del bar/rifugio sul colle, sentendo la nostra parlata italiana ci racconta che ama l'Italia e che ci viene più volte all'anno e... ci offre il caffé
. Passeggiata post cena, vediamo il bellissimo palazzo del parlamento del Delfinato, la place Saint André e la collégiale. Ci portiamo sul lungofiume e, arrivati alla stazione della funivia per la Bastille vediamo che è ancora in funzione. E' possibile salire fino a mezzanotte: paghiamo il biglietto (salato, 8,50€
) e con le famose "bulles" saliamo al balcone panoramico sulla città. La vista notturna su Grenoble e i sui dintorni vale il prezzo del biglietto: molto suggestiva.















