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Avanti, Savoia! Agosto 2019
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16100117 Inviato: 21 Ago 2019 21:40
Oggetto: Avanti, Savoia! Agosto 2019
 

Agosto, una sola settimana di ferie (le altre in Giugno e Settembre quando c'è meno gente e si viaggia meglio 0509_up.gif ). Stare a casa? nemmeno a parlarne. 0509_lucarelli.gif
Organizzazione un po' all'ultimo momento, la scelta tra Francia (Savoia) e Austria è caduta sulla prima. 0510_five.gif
Obiettivo: un po' di passi e la visita di qualche città. Inizialmente siamo Paolo (ElVufero68) e il sottoscritto, qualche giorno prima della partenza si aggiunge Marcello (topomotogsx) attirato dall'elenco dei passi come un orso da un favo colante miele. 0509_lucarelli.gif

Domenica 11 Agosto
Ritrovo a Villarboit alle 8.30, Marcello in largo anticipo, io in ritardo 0509_vergognati.gif . Ci spostiamo all'area di servizio Viverone Nord e attendiamo Paolo, trattenuto da operazioni non meglio identificate al faro della sua moto eusa_think.gif . Per ingannare l'attesa facciamo colazione, quando arriva la fa anche Paolo, risultato: partiamo un'ora abbondante dopo il previsto! Per fortuna i km oggi non sono molti. eusa_doh.gif
Autostrada fino a Quincinetto (il solito salasso...) poi risaliamo la valle d'Aosta lungo la, a tratti piacevole, statale 26 che abbandoniamo per la salita al Gran San Bernardo. La strada del GSB è una garanzia, percorsa già molte volte, riserva sempre un piacere di guida eccezionale 0510_mina.gif . Al colle ci prendiamo un caffé e lo accompagnamo con un'ottima fetta di torta. Qualche chiacchiera con motociclisti di ogni provenienza e si riparte verso valle. A Martigny facciamo rifornimento con il dubbio che gli economici prezzi svizzeri della benzina non siano più così economici (dubbio fugato poi dall'estratto conto della carta di credito: costava meno in Italia! eusa_wall.gif ).
La noiosissima strada di fondovalle ci porta all'imbocco del primo passo inedito di giornata: il Pas de Morgins, situato al confine tra Svizzera e Francia. Scendiamo a Châtel e, dato che sono le 14 passate e la fame si fa sentire eusa_drool.gif , cerchiamo nel paesino un posto dove mettere qualcosa sotto i denti. Siamo in una stazione di sport invernali e i locali non mancano, ne troviamo uno di nostro gradimento e all'ingresso ci dicono che, visto l'orario, ci possono servire solo pizza o tartiflette: tartiflette sia! 0509_doppio_ok.gif
Dopo un'abbondante mangiata (la tartiflette non è esattamente un piatto leggero...) risaliamo in moto (che avevamo diligentemente lasciato nel parcheggio a pagamento dotandoci un solo biglietto per tre moto: occupavamo in effetti un solo posto auto) e saliamo al Col de Bassachaux, passo a 1778 metri raggiungibile dal solo versante di Châtel, il versante che conduce a Les Lindarets passa attraverso piste da sci e non è percorribile con le nostre moto (forse, ma non tentiamo...). La vista dal passo però vale la salita, il panorama si apre su tre valli, verso Châtel, verso Abbondance e verso Montriond e il suo lago.

Scendiamo nuovamente a Châtel, che troviamo particolarmente trafficata, percorriamo la valle di Abondance fino a La Solitude e qui deviamo verso il col du Corbier mentre il tempo si sta guastando. Al colle veniamo accolti da un forte vento (a farne le spese è il nuovo casco di Marcello) e da qualche goccia di pioggia, sarà anche solo un acquazzone estivo ma indossiamo le antipioggia, non promette bene!

Sulla discesa infatti inizia a piovere e l'acqua ci accompagna anche nella successiva salita al Col de la Joux Verte passando per il lago di Montriond e nella discesa a Morzine, scelta come tappa della prima giornata. Salendo alla Joux Verte, Paolo ci distacca; al colle non lo vediamo e immaginiamo che, viste le condizioni meteo, sia già in discesa verso Morzine. In paese però non lo vediamo, salvo poi scoprire che, aspettandoci, si era fatto un'escursione ad Avoriaz (a poche centinaia di metri dal colle) arrivando a Morzine dopo di noi. 0510_abbraccio.gif
L'ingresso nell'albergo prenotato via internet mi catapulta in un'enclave britannica in terra francese. Dopo aver comunicato al personale nel mio scarso francese che avevamo una prenotazione, sento parlare esclusivamente la lingua di Albione. Più tardi scopriremo che anche il gestore dell'albergo proviene dalle isole britanniche: è infatti di Dublino, città della quale serbo piacevolissimi ricordi. icon_smile.gif
Dopo la necessaria doccia ci spostiamo verso il centro della cittadina per la cena. Non ascoltiamo il consiglio di Marcello relativo al munirci di un ombrello o di qualsivoglia protezione dall'acqua piovana 0509_mitra.gif , diamo un'occhiata ai vari menu dei locali presenti in abbondanza e, quando abbiamo fatto la nostra scelta, ci sentiamo dire che il ristorante selezionato è al completo. Viriamo allora su una hamburgheria dove mangiamo decentemente ma siamo serviti a velocità bradipo eusa_naughty.gif . Mentre siamo al coperto si aprono le cateratte del cielo, alla fine dovremo pure ringraziare il servizio lento che permette all'acquazzone di sfogarsi e di farci tornare in albergo all'asciutto 0509_welcome.gif . Prima di andare a letto ci concediamo un'ultima birra perché le prime due non ci avevano soddisfatto... ma non ci soddisfa nemmeno la terza.

Km: 380
Passi: 5 (4 inediti)
 
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16100118 Inviato: 21 Ago 2019 21:52
 

Lunedì 12 Agosto
Ci svegliamo la mattina di buonora ma il meteo non promette nulla di buono. Dopo l'abbondante colazione piove e non sembra intenzionato a smettere 0510_sad.gif . Devo ammettere onestamente che non avevo nemmeno guardato le previsioni meteo, tanta era la voglia di vacanza in moto. Le moto sono parcheggiate al coperto a un centinaio di metri dall'albergo, raggiungerle con borse e caschi equivale a farsi una poco piacevole doccia. Mentre stiamo studiando un piano d'azione, nell'attesa si sono fatte le 10, la pioggia cessa per un momento, permettendoci di raggiungere asciutti il parcheggio. Nemmeno il tempo di caricare che già l'acqua riprende a scendere. Oggi sarà giornata bagnata. 0509_down.gif
Sotto l'acqua percorriamo i primi due colli senza nemmeno fermarci (col de Ranfolly e col de la Joux Plane), giungiamo quindi alla base del col de la Savolière ma abbiamo la brutta sorpresa di trovarlo chiuso. Purtroppo la strada è interrotta da un cantiere. Si impone la scelta tra saltare i due colli su quella strada oppure raggiungerli dal lato opposto salendo e scendendo per lo stesso versante, nella più classica delle "cricetate": il meteo sembra migliorare, e cricetata sia! 0510_sorriso.gif
Saliamo quindi al col de la Ramaz e successivamente raggiungiamo il col de la Savolière. Entrambi i colli si trovano nei pressi di una stazione sciistica (Sommand), la strada per raggiungerli da Mieussy ha dei passaggi molto belli scavati nella roccia a precipizio sulla vallata.
Ripercorriamo le nostre tracce verso Mieussy e Taninges dove facciamo rifornimento di carburante e saliamo successivamente al Col de Châtillon sur Cluses dove facciamo sosta e riforniamo anche i nostri stomaci con un'ottima salade de chevre chaude, uno dei piatti tipici di queste zone che preferisco. eusa_drool.gif
La giornata odierna era volutamente breve per permetterci di visitare Annecy nel pomeriggio ma, tra la pioggia del mattino, la cricetata non prevista e la pausa pranzo prolungata, è tardi 0510_amici.gif ! Ripartiamo e saliamo al col de Romme percorrendo una piacevole strada in costa con panorama su Cluses e raggiungiamo il colle che si trova al centro di un paesino tipicamente alpino. Il successivo Pas de la Salettaz è un valico di fianco con un discreto panorama ma non ci fermiamo, proseguiamo verso il col de la Colombiére, che avevo già percorso quando feci tutta la Route des Grandes Alpes e che ricordavo essere molto suggestivo: la seconda impressione non fa che confermare la prima. Peccato che faccia decisamente freddo, aggiungo uno strato alla giacca. eusa_eh.gif
Dopo qualche foto scendiamo verso Le Grand Bornand e da qui saliamo a Saint Jean de Sixt, colletto non particolarmente significativo che non avevo segnato nel percorso... però indicato da regolare tabella. Il navigatore ci fa proseguire verso il col de Aravis, che ero certo di non aver incluso nel giro eusa_think.gif , mi rendo conto del perché solo quando vedo all'ultimo momento la deviazione per il col de la Croix-Fry e quasi inchiodo per svoltare a destra. Paolo che è poco più avanti di me si accorge della deviazione dopo averla oltrepassata. Raggiunto il colle e fatte le foto di rito, un cartello attira la nostra attenzione: il col du Merdassier! Come farcelo mancare? Altra cricetata di giornata e altro colle aggiunto alla collezione con tanto di autoscatto (non perché siamo vecchi e non lo vogliamo chiamare selfie, proprio perché piazziamo la macchina sulla valigia laterale della moto e il fotografo -Marcello- fa la corsa per rientrare nell'inquadratura) in posa plastica (ovviamente la foto non è questa...).

La discesa dal versante opposto a quello dal quale siamo saliti è sterrata e vige il divieto d'accesso pertanto, dopo aver verificato di persona, torniamo indietro fino al col de la Croix-Fry (ribattezzato Croce Fritta eusa_doh.gif ) e scendiamo a Manigod. Qui un'evidente dicotomia tra quanto indica il navigatore (svolta a sinistra) e i cartelli stradali (che indicano a destra per il col de Plan Bois) ci crea un po' di dubbi eusa_think.gif : Marcello e io seguiamo il navigatore, Paolo si lascia guidare dal cartello con il risultato che 15 metri dopo lo vediamo spuntare di fronte a noi: l'indicazione del cartello serviva solo ad evitare una svolta a sinistra un po' troppo stretta rotfl.gif !
La strada per il colle di Pian Bosco (o Pian Legno, non lo sapremo mai... 0510_amici.gif ) è stretta e un po' malmessa, una strada da bastiancontrario insomma, ma si inerpica in un bellissimo paesaggio montano fino ai 1300 metri del passo (1299 per onor di precisione)... solite foto di rito in cima, non perdiamo occasione per ridere un po', si scende per alpeggi e boschi fino a Clefs per risalire fino al Col du Marais e percorrere l'anonimo col des Essérieux per giungere in prossimità del lago di Annecy.

Ancora due colli ci aspettano prima di arrivare alla meta: il bellissimo Col de la Forclaz di Montimin che ci riserva una strada piacevolissima da percorrere e un panorama magnifico sul lago una volta in cima e il Col de Bluffy posizionato su un incrocio senza infamia né lode ma con vista spettacolare sul castello di Menthon Saint Bernard (dove pare sia nato il santo protettore degli alpinisti che io inizialmente credevo nativo di Mentone, vicino a Nizza, e mi chiedevo come un marittimo fosse diventato patrono dei montanari...).

Dal colle scendiamo ad Annecy e, attraversata la città in mezzo al traffico raggiungiamo il nostro hotel nel sobborgo di Cran-Gevrier.
Dedichiamo la serata alla visita di Annecy, cittadina lacustre molto bella e ricca di storia, dei suoi canali, delle vie e delle piazze centrali, del castello (dall'esterno) e della basilica della visitazione e ci concediamo una cena tipica savoiarda in uno dei ristoranti, invero un po' turistici, del centro.

Km: 242
Passi: 16 (14 inediti)
 
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16100129 Inviato: 21 Ago 2019 22:05
 

Martedì 13 Agosto
Sveglia sempre di buonora eusa_clap.gif , oggi il tempo sembra essere dalla nostra: non piove anche se il cielo è velato. Colazione condita da qualche chiacchiera nel nativo idioma con altri turisti piemontesi di ritorno da Normandia e Bretagna, uno di loro è di un paesino poco distante da dove abito io: veramente piccolo il mondo icon_eek.gif ! Ci accingiamo a partire e, subito, i navigatori satellitari sono in disaccordo sulla strada da percorrere. Seguiamo il mio e quello di Marcello ma scopriremo che è quello di Paolo a ricalcare il percorso come era inizialmente previsto 1110_pat-pat.gif ! La prima tappa prevista è alle Gorges du Fier, grazie alla convinzione che in Francia ogni volta che si vede scritto "gorges" si vada incontro a qualcosa di bello: stavolta ci tocca ricrederci, le Gorges du Fier sono belle ma non da percorrere in moto, bisognerebbe entrarci a piedi per goderne la bellezza ma il tempo è tiranno e la strada di oggi piuttosto lunga eusa_naughty.gif ! Saliamo quindi al Semnoz, altura nel massiccio dei Bauges dalla quale si dovrebbe avere un panorama a 360° dal lago alle montagne fino al Monte Bianco, peccato che le nuvole coprano la maggior parte della vista. Fa pure freschino, Paolo ci comunica che il termometro a bordo della sua moto indica 8°C.

Scendiamo verso il col de Leschaux, un incrocio poco degno di nota, e procediamo in un paesaggio tipico di media montagna fino al col de Plainpalais dove mi colpisce la presenza di un hotel ristorante abbandonato risalente probabilmente a periodi in cui il turismo in questi luoghi era superiore ad oggi: oltre a noi tre, ben poche anime vive.

Procediamo verso Chambéry e percorriamo il col de Saint Saturnin (subito da noi accostato al bassista di Jovanotti...) non senza un po' di dubbi ad un incrocio per un cartello di "route barrée", fugati poi, proprio al colle, dagli operai che ci hanno fatto segno di proseguire. Pochi chilometri e un'altra interruzione stradale, questa volta reale, ci costringe a una deviazione finché arriviamo alla salita al Mont du Chat: strada stretta in mezzo al bosco che in pochi tornanti conduce ad un belvedere sul lago di Bourget, su Chambéry e Aix les Bains.

C'è un rifugio e decidiamo di fermarci qui per pranzo, troviamo una famiglia che parla italiano, lei di Trieste, lui di Lione (ma da piccolo è stato a Milano), abitano a Parigi e sono in vacanza dalla madre di lui ad Aix les Bains; i due figli sono perfettamente bilingue e anche molto educati, sono interessati alle moto, scopriamo che il loro padre è motociclista e ci consiglia un po' di strade divertenti che terremo buone per il prossimo viaggio in zona 0509_doppio_ok.gif . Sfruttiamo il bilinguismo della famiglia casualmente incontrata per farci tradurre alcune portate del menu e scopriamo così che "diots" sono salsicce savoiarde cotte nel vino... e ce le mangiamo! eusa_drool.gif
Dopo il pranzo "leggero" (leit motiv della vacanza) risaliamo in moto e scendiamo spingendoci verso ovest al col du Mont Tournier e al col de la Lattaz, due colli per così dire secondari per poi tornare nelle vicinanze del Mont du Chat al col de l'Epine e al suo belvedere su Chambéry e sul lac de Bourget.

Puntiamo le moto verso sud ed entriamo nel parco della Chartreuse, al col de Couz decidiamo di ridurre il percorso previsto per la giornata tagliando le Gorges du Bréda e la strada lungo l'Alloix e proseguiamo per il col des Egaux, il col de la Cluse e il col du Granier, sotto la parete verticale del monte omonimo che ricorda le Dolomiti. La strada che dal col du Granier porta al successivo col de Marciau è particolarmente infida, in particolare una curva a destra con tanto di croce all'esterno ce la ricordiamo tutti icon_rolleyes.gif : è meglio non distrarsi a guardare la croce e stare attenti al doppio raggio di curvatura, perché si rischia di fare la fine del poveretto cui la croce è dedicata tie.gif . Al colle ci fermiamo per un caffé, il proprietario del bar/rifugio sul colle, sentendo la nostra parlata italiana ci racconta che ama l'Italia e che ci viene più volte all'anno e... ci offre il caffé 0510_abbraccio.gif .
La stanchezza comincia a farsi sentire, le stradine di oggi non erano proprio il Mugello (cit.) e siamo quasi ubriachi di curve, decidiamo di puntare diritti all'albergo di Grenoble saltando gli ultimi due colli nel massiccio della Chartreuse. L'ultima difficoltà da affrontare sono i lavori stradali in città ma giungiamo in albergo, rigorosamente separati icon_asd.gif , e ci concediamo un bagno ristoratore. 0510_five.gif
Come mi capita spesso quando sono in giro in moto, è un po' tardi per visitare la città, ci rechiamo comunque verso il centro a piedi, con qualche problema di orientamento, e pensiamo innanzitutto a soddisfare i bisogni primari eusa_drool.gif . Vista una piazza piena di locali, molti dei quali già in "sbaraccamento", ci buttiamo su un pub che ci assicura la cucina aperta fino a mezzanotte e mettiamo qualcosa sotto i denti eusa_shifty.gif . Passeggiata post cena, vediamo il bellissimo palazzo del parlamento del Delfinato, la place Saint André e la collégiale. Ci portiamo sul lungofiume e, arrivati alla stazione della funivia per la Bastille vediamo che è ancora in funzione. E' possibile salire fino a mezzanotte: paghiamo il biglietto (salato, 8,50€ 0510_help.gif ) e con le famose "bulles" saliamo al balcone panoramico sulla città. La vista notturna su Grenoble e i sui dintorni vale il prezzo del biglietto: molto suggestiva. eusa_dance.gif
Km: 300
Passi: 11 (tutti inediti)
 
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16100135 Inviato: 21 Ago 2019 22:31
 

Mercoledì 14 Agosto
Arriva l'ultimo giorno di questo breve viaggio e dopo la solita generosa colazione ci mettiamo in marcia. L'albergo aveva il parcheggio interno e lì abbiamo lasciato le nostre moto. La prima tappa di giornata riguarda una delle mie passioni, oltre alla moto: il rugby. E' doveroso un pellegrinaggio allo stadio Lesdiguières, teatro della prima vittoria in un test match ufficiale dell'Italia contro la Francia nel lontano 1997 eusa_dance.gif ; quella vittoria fu la definitiva consacrazione della nostra nazionale tra le grandi di questo sport e fu molto importante per l'ammissione dell'Italia al torneo delle 6 Nazioni (che fino allora era 5 Nazioni). Sono fortunato, trovo anche un cancello aperto poiché si stanno allenando le formazioni giovanili del FC Grenoble Rugby e riesco a scattare delle foto all'interno. 0509_banana.gif

Chiusa la parentesi rugbystica torniamo a fare chilometri in moto alla ricerca di passi nuovi. Saliamo ai 700 metri della Côte Maillet, passo tra due valli laterali in un'ansa dell'Isère con paesaggio bucolico per portarci successivamente nel Parco Naturale Regionale del Vercors che avevamo già percorso tre anni fa in una tre giorni primaverile piuttosto umida ( Tra il Vercors e il mont Ventoux. 23-25 Aprile ), entriamo nel parco passando dalle Gorges du Nan, spettacolare strada scavata nella roccia a picco sul precipizio.

Non ci lasciamo scappare un po' di stradine alla bastiancontrario e percorriamo i colli di Plan du Faz, Croix Bernard e Toutes Aures prima di raggiungere (anche qui per strade diverse tra noi eusa_think.gif ), le Gorges de la Bourne nei pressi di Chorance. Percorriamo un pezzo delle gorges (parte di quello che non era percorribile nel 2016) poi a La Balme de Rencurel ci inerpichiamo verso il col d'Herbouilly e da lì a Villard de Lans dove, visto che la fame si faceva sentire ed erano già le 14 passate ci fermiamo per pranzo.

Troviamo un'ottima trattoria gestita da due signore anziane, prendo i Tourtons, dei ravioloni ripieni di formaggio e patate che esternamente ricordano lo gnocco fritto, serviti accompagnati da prosciutto crudo: veramente buoni! eusa_drool.gif (oh, sempre a mangiare stiamo! eusa_wall.gif )
Anche oggi si presenta la necessità di "tagliare" una parte del percorso, quando li programmo mi faccio prendere troppo la mano... eusa_wall.gif pertanto procediamo di forbici lasciando comunque un tragitto interessante, anche perché abbiamo girato tutta la mattina ma siamo ancora dalle parti di Grenoble! 0509_vergognati.gif Ripartiamo e ci concediamo qualche curva in quota invece di fare la strada del fondovalle, peccato per le condizioni dell'asfalto 0509_mitra.gif . Passato un colle senza infamia e senza lode ma con ben due nomi (Col de Cossey ou de Comboire), arriviamo nei pressi di Vizille e da lì saliamo verso Villard Saint Christophe e il col de Malissol per poi rientrare verso la conosciuta strada che porta al Lautaret attraverso il Col de la Morte (nome macabro ma paesaggio piacevole).


Dal Lautaret a Briançon e poi al Monginevro nulla da segnalare se non l'ennesima separazione del gruppo (e meno male che eravamo solo in tre icon_asd.gif) e successiva riunione in quel di Cesana. Prima di rientrare ci sta ancora una buona pizza a Oulx, alla Moretta, peccato solo aver dovuto cenare fuori con la temperatura non caldissima (eufemismo, ma non avevamo prenotato), poi tutta autostrada fino a casa.
Km: 538
Passi: 10 (8 inediti)

Anche questo viaggio passa nell'elenco dei ricordi, tra quelli belli 0510_five.gif ! Zone visitate molto belle, compagnia piacevole (ma non c'erano dubbi, tant'è che tra non molto si replica 0510_abbraccio.gif ) e una scorpacciata di passi che, per collezionisti come Marcello e il sottoscritto, è un bel traguardo eusa_dance.gif .


Questo il percorso completo
 
16100144
16100144 Inviato: 21 Ago 2019 23:16
 

Viaggio comparso last second ma ne è valsa la pena 0509_up.gif
Compagni di viaggio supercollaudati e di massima fiducia, voglia comune di curve, passi e risate, cosa volere di più?
Poi girare in Francia mi piace sempre, la tartiflette e la salad chevre chaude le trovo decisamente buone, i presupposti per quattro giorni passati benissimo c'erano tutti, ed infatti è stato un successo che replicheremo a breve su altre strade.

Posa plastica al Col de Merdassier icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif


Il castello di Menthon Saint Bernard


Scatti da Annecy

 
16100351
16100351 Inviato: 22 Ago 2019 22:38
 

Bel giro e che scorpacciata di passi...!! eusa_clap.gif
Sinceramente la Francia mi manca... Eh niente, dovo organizzarmi a provvedere... icon_wink.gif

0510_saluto.gif
 
16100401
16100401 Inviato: 23 Ago 2019 7:13
 

[quote="topomotogsx"#16100144]Viaggio comparso last second ma ne è valsa la pena 0509_up.gif
Compagni di viaggio supercollaudati e di massima fiducia, voglia comune di curve, passi e risate, cosa volere di più?
Poi girare in Francia mi piace sempre, la tartiflette e la salad chevre chaude le trovo decisamente buone, i presupposti per quattro giorni passati benissimo c'erano tutti, ed infatti è stato un successo che replicheremo a breve su altre strade.

Posa plastica al Col de Merdassier icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif


effettivamente è la posa giusta da fare sul col de merdassier,ma solo per curiosità,quanta carta igienica avete trovato? eusa_think.gif
 
16100402
16100402 Inviato: 23 Ago 2019 7:39
 

Niente carta igienica... ed essendo in Francia, neppure il bidet!
 
16100426
16100426 Inviato: 23 Ago 2019 9:59
 

JO74 ha scritto:
Bel giro e che scorpacciata di passi...!! eusa_clap.gif
Sinceramente la Francia mi manca... Eh niente, dovo organizzarmi a provvedere... icon_wink.gif

0510_saluto.gif


Vacci in Francia, sulle alpi francesi (ma anche le altre zone che ho visitato sono ottime), non te ne pentirai!
 
16103421
16103421 Inviato: 4 Set 2019 9:29
 

Il bidet in nessuna parte d'europa, purtroppo. Non sanno che benedizione si perdono icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
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