Foresta Nera... Bagnata, potrebbe sembrare il titolo di un film xxx anni 70 di infima categoria
, invece è il miglior riepilogo del viaggio fatto per il ponte del 2 Giugno nel sud ovest della Germania, in Foresta Nera appunto. Andiamo con ordine: la Schwarzwald era una delle mie mete di viaggio "nel cassetto", da anni progettavo di andarci ma, per vari motivi, non ero mai riuscito ad organizzare. L'occasione viene buona per il ponte della festa della Repubblica, 4 giorni da dedicare ad un viaggio in moto.
Durante l'inverno abbozzo il programma, contatto anche l'ufficio turistico di Villingen-Schwenningen che gentilmente mi invia un plico di brochure e depliant sui percorsi... in mountain bike
! Definisco in linea di massima percorsi e tappe e, come al solito, informo gli amici e ormai collaudati compagni di viaggio del programma.
A metà maggio il programma è pronto, una rinfrescatina e qualche info in più non guasta, e lo invio agli amici. Alla fine, tra chi aveva preso altri impegni, chi stava preparando "IL viaggio", chi doveva lavorare e chi in Foresta Nera era già stato, ci troviamo in due, Emanuele (tio) ed io. Pochi ma buoni, Emanuele è un ottimo compagno di viaggio e ho avuto modo di rendermene conto fin dal primo viaggio fatto insieme.
Giovedì 2 Giugno
Le previsioni meteo non sono delle migliori, purtroppo è una costante in questo 2016 ricco di precipitazioni. Si parte ugualmente.
L'appuntamento è per le 10 al primo parcheggio dopo l'entrata di Biasca sull'autostrada svizzera "2". Finisco i bagagli la mattina prima di partire, rifornisco al primo distributore fuori casa, imbocco l'autostrada e attraverso la nuova "Pedemontana" e la Milano-Como arrivo al confine velocemente. Acquisto in dogana la vignetta svizzera
Avevo preventivamente indossato i pantaloni antipioggia, mi fermo al coperto e indosso anche la giacca. Ho subito modo di provare il nuovo antipioggia giallo fluo che ha sostituito il precedente tutone che, dopo cinque anni, aveva dato tutto. La pioggia non dura molto, per fortuna, proseguo fino a Biasca spedito ma attento ai limiti, poi mi "avventuro" in cerca dell'area di parcheggio. Credendo di averla trovata entro ma trovo solo un paio di autotreni in sosta, un'auto della guardia di frontiera e un gran senso di desolazione...
mando un sms ad Emanuele avvisandolo che avevo sbagliato parcheggio, il navigatore, fin lì spento, mi avvisava infatti che il punto di ritrovo si trovava tre chilometri oltre.
Percorro lo spazio che mi separa dal punto convenuto e finalmente vedo Emanuele, lì in attesa da un po'.
Dopo i saluti e quattro chiacchiere, partiamo che la strada è lunga. Concordiamo di evitare il traforo del Gottardo, e valicare invece il passo. Va avanti Emanuele, che è di casa, usciamo a Faido, percorriamo un pezzo di cantonale, breve sosta ad Airolo per aggiungere uno strato visto che in alto farà freddo e il passo del San Gottardo è valicato
. Scendiamo e passiamo nelle gole della Schöllenen sul famoso ponte del Diavolo (Teufelsbrücke, uno dei tanti accomunati dalla medesima leggenda) per poi riprendere l'autostrada verso nord.
Ad Altdorf abbandoniamo l'autostrada per la Achsenstrasse che costeggia il lago dei Quattro Cantoni. Purtroppo siamo dietro un autotreno e non possiamo godere della bella strada. Sosta tattica nei pressi della Tellskapelle, la cappella dedicata all'eroe nazionale svizzero Guglielmo Tell (proprio in questo punto del lago, Tell saltò dalla barca del prefetto Gessler per mettersi in salvo, leggo sul portale turistico elvetico...), sopra la cappella sorge il più grande carillon della Svizzera, ce ne accorgiamo allo scoccare del mezzodì quando ci soggiunge una piacevole melodia di campane.
Purtroppo il bar è chiuso quindi non possiamo dissetarci e proseguiamo verso la prima meta di giornata: le cascate di Sciaffusa.
Riprendiamo l'autostrada e giriamo attorno a Zurigo, è praticamente l'unico punto trafficato dell'intero attraversamento svizzero; quando manca poco alla meta sento il motore della mia moto singhiozzare in modo sinistro... preoccupato accosto e la moto si spegne e sembra non voglia ripartire
. Emanuele, davanti, non si accorge della mi sosta e prosegue.
Si era accesa da poco la spia della riserva, non pensavo di essere a secco.
Apro il serbatoio e sembra che di benzina ce ne sia ancora
, ricordando un consiglio ricevuto tempo prima inclino la moto verso sinistra e provo a riaccenderla: parte!
Che sollievo!
Poche centinaia di metri e c'è un'uscita (Bülach Süd), dal navigatore vedo il simbolo di una stazione di servizio appena fuori dall'autostrada: mi ci dirigo immantinente!
Si trova nei pressi di un centro commerciale e riesco nel giro di pochi minuti ad entrare nel parcheggio del supermercato ritirando il ticket alla sbarra di ingresso e ad uscire utilizzando lo stesso ticket dell'entrata senza aver trovato l'accesso al distributore. Nel momento in cui finalmente lo trovo mi suona il cellulare, è Emanuele preoccupato, si è fermato poco oltre l'uscita dell'autostrada. Gli racconto gli accadimenti, rifornisco (16,5 l per arrivare a raso, quindi il serbatoio non era vuoto
) e lo raggiungo.
Poco dopo usciamo dall'autostrada, entriamo in Germania per rientrare in Svizzera dopo pochi chilometri e raggiungere Neuhausen am Rheinfall, località famosa per le cascate del Reno.

Dedichiamo un po' di tempo alla visita delle cascate, imponenti e in questo periodo piovoso, ricche d'acqua e facciamo anche uno spuntino tipico a base di bratwurst! Al momento di riprendere le moto mi reco diligentemente a pagare il parcheggio (7 chf a testa
, offre Ema poiché non ho franchi...) salvo poi essere informati da un gruppo di motociclisti tedeschi, che stavano arrivando mentre noi andavamo via, che il parcheggio per le moto è gratuito
! Era sufficiente passare sulla parte sinistra della mezza sbarra dove, disegnato per terra e un po' scolorito, c'era il simbolo di una moto che noi non avevamo proprio visto.
Ancora un po' di strada ed entriamo in Germania, direzione Donaueschingen, cittadina famosa per ospitare le sorgenti del Danubio e la seconda più grande fabbrica di birra della Germania! Dell'esistenza del birrificio Fürstenberg ci accorgiamo per caso, sbagliando una deviazione e passandoci davanti, della possibilità di visitarlo vengo a conoscenza solo ora!

La Donauquelle (sorgente del Danubio) invece la cerchiamo e andiamo a visitarla: si tratta in realtà di una fontana del XIX secolo nel parco del castello dei Fürstenberg in corrispondenza di una risorgiva... che sia realmente la sorgente del secondo fiume d'Europa è tutto da dimostrare... la "potenza" della nobile casata tedesca ha imposto questa nozione, in realtà il Danubio si forma poco più a valle di Donaueschingen alla confluenza di Brigach e Breg (la confluenza si vede da un ponte sulla B27 e andiamo a scattare qualche foto) ma altre fonti citano la sorgente del Breg come sorgente del Danubio, un po' di confusione deriva poi dal fatto che nelle vicinanze di Tuttlingen il Danubio sprofonda nel suolo calcareo e c'è chi dice che poi risalga per gettare le sue acque nel lago di Costanza e quindi nel Reno...

E' il momento per noi di entrare finalmente in Foresta Nera, lo facciamo passando da Eisenbach e da Höchst in modo da assaggiare le strade della Schwarzwald: come primo assaggio non c'è male, ottimo asfalto e curvoni veloci da raccordare abbinati al limite dei 100Km/h
. Arriviamo a Titisee con il sorriso dentro al casco!
Troviamo l'hotel dove passeremo due notti, ci concediamo una doccia ristoratrice (il box doccia nella camera dell'hotel era più grande di un bagno intero visto in altri alberghi... 




. Mancano tre minuti a mezzogiorno perciò ci appostiamo, sotto l'acqua, io con il casco in testa per non bagnarmi, fuori dalla casetta ad attendere l'uscita del cucù. Abbiamo modo di osservare le altre sculture in movimento realizzate dall'abile artigiano, uno spaccalegna e un gufo che gira la testa, e allo scoccare del mezzodì, puntuale come un orologio svizz... ehm tedesco, ecco uscire il cucù accompagnato dal classico carillon
Parcheggiando la moto avevamo notato tre BMW con targa italiana che il portatarga faceva presupporre provenienti da Alessandria o comunque dal basso Piemonte, mezzora dopo lo stesso parcheggio è invaso da almeno venti moto di appartenenti al BMW club di Bergamo superorganizzati con tanto di adesivi sul cupolino con il nome dei componenti l'equipaggio e l'indicazione del capogruppo. 




, non è dei migliori... non piove ma è tutto nuvolo. Per nulla intimoriti scendiamo a fare colazione e carichiamo le moto, si abbandona infatti Titisee alla volta di Freudenstadt. Partiamo in direzione Friburgo (in Brisgovia, quella tedesca) e dopo pochi chilometri la pioggia è insistente e noiosa. L'arrivo a Friburgo è caratterizzato dal traffico e dal navigatore che ci manda verso una zona periferica dietro la stazione... 

. Parcheggiamo le moto e la pioggia non accenna a diminuire, bardati con le cerate iniziamo a visitare la città, sostando quando possibile nei dehors dei locali, sotto i cornicioni o in qualsiasi posto riparato che riusciamo a trovare libero. 





