Ciao a tutti, visto l’avvicinarsi dell’inverno propongo questo reportino di fine estate
forse un pochino malinconico… ma poco poco
purtroppo la stagione delle belle sgroppate sulle mitiche strade dei colli da 2000mt e oltre, tra Italia e Francia, offre ancora poche
possibilità. Per chi come me ama e rispetta questi monti, il pensiero di perdere queste ultime opportunità e rimanere in astinenza
fino a metà del prossimo anno, provoca davvero tanta tristezza.
Svegliatomi con questo in testa e complice il meteo che dalla finestra di casa mi permette di vedere tutto l’arco alpino,
bellissimo, limpido senza una nuvola, mi fa decidere di mollare tutto e dedicare questo giorno a me, alla moto e a questi posti
voglio provare ad incamerare al massimo il piacere che provo a scorazzare in moto per queste strade per diluirlo poi nell'inverno,
è una bella valvola di sfogo di cui purtroppo nel lungo inverno dovrò per forza fare a meno
Il tempo di vestirmi ed eccomi in sella, imposto sul naviga un percorso fatto e strafatto, che ha sempre in memoria, mi serve solo
indicativamente, non voglio vincolarmi, valuterò man mano se rispettarlo.
L’idea è di gustarmi al massimo tutto quello che riuscirò a vedere, voglio coccolarmi
senza fretta, questo è un giorno particolare.
L’itinerario mi porta velocemente a Susa, poi proseguo per la bella strada che porta a uno dei colli che amo di più, il Moncenisio
e il suo lago che nelle belle giornate ha un colore di un blu intenso, veramente bello.
Ecco i tornanti poco prima del colle, da qui voglio immortalare tutto quanto di bello e interessante mi si presenterà davanti,
cosa che raramente si riesce a fare perché in moto è troppo bella la guida e non ci si fermerebbe mai; detto ciò inizio a scaricare
due raffiche di foto









panoramica del vallone sotto la diga, già si intravede l’azzurro del lago

…e il millone si mette in bella posa

di fronte a una vista così, raffiche di foto da tutte le angolazioni




la strada tutta mia, più di così…



Mont Cenis


solo per far raffreddare l’artiglieria opto per una pausa caffe’

rieccomi operativo

non si vede? eccolo un po’ più da vicino

non sembra un disco volante in appostamento? …giuro che prima ho bevuto solo un caffè




ehi …il cielo sottosopra, che splendido colore questo lago

mammamia che traffico! 2 biker e 1 ciclista tutti in una volta sola …che diamine

si può anche fare il giro attorno al lago e passare sulla diga, con un po’ di sterrato non troppo impegnativo,
lo spettacolo è garantito!



foto d’insieme e un saluto a questo splendido lago

questa stradina non l’avevo ancora notata, che bella

ritorno indietro e proseguo sulla strada principale verso Lanslebourg-Mont-Cenis, ma un paio di curve e…
ahimè cosa posso fare di fronte a questo ghiacciaio? inserisco il caricatore e…

scritta sulla tavola d’orientamento: Vallée de la Haute Maurienne, Parc National de la Vanoise, Savoie


sempre verso Lanslebourg



Lanslebourg-Mont-Cenis


proseguo per Modane e un po' prima di arrivarci, questo cartello

i forti dell’Esseillon costruiti nel 1800 sotto il regno di Piemonte-Sardegna per la difesa contro le invasioni francesi,
i 5 forti portano i nomi della famiglia reale : Vittorio Emmanuele, Maria-Teresa, Maria-Cristina, Carlo Felice e Carlo Alberto
...mi sono documentato eh, sono mica un professore :
…e qui trattandosi di forti, metto in campo l’artiglieria pesante




il ponte del diavolo e la via ferrata che conduce al forte Vittorio Emanuele








lasciati alle spalle i forti, proseguo fino a St-Michel-de Maurienne e successivamente verso Valloire in direzione del Col du Galibier


sulla strada per Valloire, il Col du Telégrafhe con una piccola sorpresa






un ultimo sguardo, però… niente male

cosa pensavi… birichin
presa la giusta
direzione arrivo a Valloire

qui una stradina mi strizza l’occhio, decido di andare a vedere cosa vuole

devo constatare che pur essendo una stradina secondaria, le indicazioni e l’asfalto sono in perfette condizioni
esattamente come da noi



la strada finisce in questo caratteristico villaggio in parte disabitato




ritorno verso la strada principale

come per la salita anche la discesa è tutto un programma, il naviga si è ingarbugliato

appena fuori Valloire questa bella chiesetta in posizione strategica


poco più avanti questa casa mi incuriosisce

beh, effettivamente

piccola parentesi: in questa foto si vede in lontananza un camion che sta arrivando, ebbene quando mi e stato più vicino
l’autista mi lampeggia e saluta da motociclista, naturalmente ho contraccambiato, fantastici questi francesi,
hanno l’anima del motociclista anche quando hanno un “4 ASSI” sotto le chiappe





e adesso in un’atmosfera suggestiva, strada deserta, natura in abito autunnale, bellissima, inizia la salita al Galibier








finalmente un biker









no comment








fatta quest’ultima foto, scambio due parole con un simpatico signore tedesco e moglie, che con una piccola cabrio
stanno facendo il giro dei colli e mi chiede info per il colle della Cayolle e le gole di Daluis, mentre in perfetto tedesco
gli passo tutte le info in mio possesso, ci accorgiamo che sta arrivando un gruppetto interessante; ci appostiamo e…
quando arrivano gli scarichiamo una raffica di foto





però come filano, è bellissimo sentire questi motori cantare, una melodia che mi affascina dai tempi del primo motorino
il mitico “malanca testarossa” beh a dire il vero, il testarossa ce l’aveva il mio amico, io avevo la versione più povera
decido di rincorrere questo milioncino di euro ambulante, riparto a tutta canna sicuro che con il millone
li raggiungo in un battibaleno (che parolone, non so perché mi sa di detersivo

e infatti poche curve ed è fatta, l’avevo immaginato che si sarebbero fermati al colle per le foto di rito, mica scemo eh


qualche foto sui due versanti, poi dopo quella di rito, saluto il Galibier e inizio la discesa verso il Lautaret





che bel serpentello


belle viste sul col du Lautaret





Col du Lautaret


a questo punto credo di essermi ossigenato abbastanza e sono più che soddisfatto,
sono le 18.10 per arrivare a casa ci sono 140 km e in più sono a corto di munizioni…
oggi sono riuscito a salutare un po’ di colli ma ne rimangono ancora tanti, ma se il “generale inverno”
tarda un attimino… qualcosa riesco ancora a fare, se no ciao monti si va in collina
“mo addà passà viern” se qualche napoletano doc mi corregge la caxxata che ho scritto, merci beaucoup
ultima foto a Briancon, poi Monginevro, Sestriere, Pinerolo e casa

il percorso fatto alla fine è questo, 340 km poco più del giro dell’isolato, però un gran bel isolato

bene, se sei arrivato fino qua, vuol dire che ti piace soffrire e farti del male
tenendo conto che si tratta di un giretto standard, sono curioso di sapere se questo reportino l'hai trovato simpatico
o se mi consigli vivamente di brevettarlo come un lassativo che funziona alla grande, fammelo sapere
lamps









e la voglia di partire si palesa

