Commissione EU vota regolamento omologazione moto
Ci sarà più tempo per adeguarsi ma standard saranno più rigorosi
ROMA - La commissione del Parlamento Europeo IMCO per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha votato a Bruxelles la proposta della Commissione Europea per il regolamento sull'omologazione e la sorveglianza del mercato delle due e tre ruote e dei quadricicli (COM 2010/542). Tenendo conto di un momento di difficoltà del mercato senza precedenti per l'industria motociclistica, il voto finale della commissione IMCO che dovrebbe essere tenuto nel marzo 2012, prenderà in considerazione le richieste del settore di dare più tempo prima di introdurre nuovi requisiti di omologazione per i veicoli della categoria L cioè dei motocicli, ciclomotori, scooter, quadricicli e tricicli. Le case motociclistiche chiedono anche una razionalizzazione della proposta di calendario relativa ad un regolamento reso complesso dalla creazione di nuove categorie di veicoli e di una moltitudine di normative diverse scaglionate disordinatamente in un periodo di nove anni. Gli emendamenti decisi dalla commissione IMCO hanno tentato di snellire il calendario, senza però raggiungere la necessaria razionalizzazione. La commissione IMCO ha inoltre deliberato di dare più tempo per la riduzione delle emissioni per tutte le categorie di veicoli, ad eccezione di ciclomotori, ma rendendo più rigoroso il processo di riduzione e obbligatorio l'ABS su tutte le moto a partire dal 2016. Su questo punto l'associazione dei costruttori europei ACEM ha deplorato le decisioni IMCO, che si traducono in un onere maggiore dovuto ai costi aggiuntivi per adeguarsi a misure ambientali e di sicurezza più rigorose.
Ciò vale in particolare per motocicli leggeri e gli scooter della classe 125cc, L3-A1, che costituiscono il cuore di un mercato dell'Europa Unita in difficoltà, ma garantiscono benefici per i cittadini come la mobilità urbana e la coesione sociale, come riconosce lo stesso rapporto IMCO. Per la categoria di moto, l'ACEM si rammarica che sistemi frenanti avanzati sicuri, come il Sistema Frenante Combinato alternativo all'ABS, siano stati scartati dall'elenco delle misure di sicurezza disponibili, spazzando via anni di investimenti in ricerca e sviluppo. L'IMCO ha inoltre deliberato contro gli emendamenti che sostenevano l'armonizzazione internazionale sulle procedure delle prove di durata, imponendo inutili doppioni di test e di costi per l'industria e alla fine anche per il consumatore, senza alcun beneficio ambientale quantificabile. Secondo Wim van de Camp, relatore del Parlamento europeo sulle regolamentazioni, l'IMCO ha cercato di prendere in considerazione l'attuale contesto commerciale particolarmente difficile per tutto il settore e la necessità di sostenere l'occupazione in Europa: "Vogliamo garantire un periodo di tempo che sia sufficiente allo sviluppo dei dettagli tecnici che accompagnano il testo principale. I produttori devono avere il tempo di applicare gli standard richiesti dalla complessità del presente regolamento. Dopo che avrà avuto luogo il voto, e le consutazioni con il Consiglio e la Commissione, sarà nostra priorità verificare il calendario in modo da garantire che la razionalizzazione delle prescrizioni sia compatibile con i processi industriali. Infine, soprattutto alla luce delle attuali difficoltà economiche, prima di prendere una posizione definitiva l'IMCO darà il via ad uno studio sull'impatto economico degli obiettivi ambientali e di sicurezza che abbiamo proposto".
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Ottimo maurizio...

