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Dove e come vengono fabbricate le nostre moto?
10853787
10853787 Inviato: 29 Ott 2010 14:18
Oggetto: Dove e come vengono fabbricate le nostre moto?
 

Negli ultimi anni la tendenza delle case automobilistiche di spostare le fabbriche nell'est europa e in oriente (Cina) per ridurre le spese è diventato un dato di fatto e una triste realtà. Prendiamo per esempio la FIAT che ormai da molti anni produce macchine in Brasile e Polonia, oppure la BMW che monta cruscotti "made in china". La convenienza è tanta, ma la qualità?
Questo discorso è valido per le auto, ma per le moto vale la stessa cosa?
Rimpiango il metodo, rimpiango la capacità, rimpiango la competenza e la conoscenza di un operaio dell'europa occidentale o nipponico (che sia Italiano, Tedesco o Giapponese non importa), rimpiango una "fabbrica" in un cui tutto ruoti intorno alla qualità.
Una moto assemblata/fabbricata in Cina nonostante i parametri della "Casa Madre" e i livelli di standardizzazione con cui bisogna costruire, rimane a mio modesto parere sempre una moto fatta in Cina !!!
La Ducati è italiana al cento per cento, ma le altre? BMW, Kawasaki, Honda, Suzuki... secondo voi vengono prodotte rispettivamente in Germania o Giappone?
Un'altra cosa che mi spaventa è la qualità dei materiali, un forcellone fusono in Germania è uguale a un forcellone fuso in Cina? L'acciaio è acciaio eppure sono diffidente anche in questo nonostante ci siano sempre i paramentri da rispettare imposti dalla Casa. eusa_clap.gif
A voi la parola.
 
10854000
10854000 Inviato: 29 Ott 2010 15:05
 

Che io sappia, buona parte dei pezzi delle Benelli vengono dalla Cina (d'altro canto la proprietà dell'azienda è cinese) poi boh, non sò di altri costruttori di moto.
Eppure non mi pare che si crepino telai, non piu di altre moto che invece sono "fuse in japan".
Gli standards di produzione sono gli stessi in tutto il mondo, se si vuole.
Se poi invece si tente a voler risparmiare allora si, facendo produrre in alcune parti del mondo è ancora possibile scendere di qualità e quindi di costo, ma piu a livello di componentistica che di moto intere.
E li se vai ad indagare potresti avere sorprese: io avevo un Nexus, maxiscooter Gilera, gruppo Piaggio, quindi teoricamente "made in Italy" DOC, ma nel cambiare i freni un giorno mi cadde l'occhio sul "made in China" stampigliato sui cerchi...
 
10854147
10854147 Inviato: 29 Ott 2010 15:46
 

Ah, io dubbi sulla mia ne ho pochi... icon_mrgreen.gif
 
10854199
10854199 Inviato: 29 Ott 2010 16:00
 

Dipende dai casi secondo me. L'Honda PCX è costruito in Thailandia per tutto il mondo e sembra che sia fatto molto bene (risparmio sulla manodopera senza compromettere un ottimo risultato). Appena uscita, tanti si lamentavano delle finiture della CB1000R, soprattutto della verniciatura, ed è fatta in Italia se non sbaglio.
Tra origine dei vari pezzi e fasi di assemblaggio è comunque difficile indagare l'origine di un modello. Per esempio dire che una Street Triple è fatta in Inghilterra non è molto corretto perchè in parte è assemblata in un Paese dell'est del mondo, così come per certe Kawasaki si sa che vengono dall'Olanda senza però sapere dove sono assemblate e/o prodotte. Il monocilindrico Bmw è prodotto a Loncin/Cina, ma alcune moto che lo montano sono assemblate in Germania come la nuova G650GS. La casistica è molto ampia.
 
10854212
10854212 Inviato: 29 Ott 2010 16:04
 

le moto che ho attualmente una è japan al 100% ed una è europea al 100%.

sul fatto della cina è da verificare caso per caso secondo me............un'azienda che produce anche in cina non è detto che lo faccia in modo peggiore anzi.....ci sono impianti moderni ed all'avanguardia anche là.

non pensate più al "made in cina" vedendo solo le cose "taroccate" che vendono.



io lavoro per una multinazionale Giapponese...ma gli stabilimenti produttivi più grandi li ha proprio in cina (per la produzione di massa) e la qualità è sempre la stessa.

praticamente allo stato attuale sono bravissimi a "copiare" ciò che gli viene insegnato.........sono ancora indietro riguardo "l'engineering" ossia lo studiare e produrre prodotti nuovi da sè con una certa qualità.
 
10854608
10854608 Inviato: 29 Ott 2010 17:52
Oggetto: la questione non è da sottovalutare
 

Mi piace molto la domanda posta. La mia Z1000 2010 è fatta sostanzialmente in jappone, e assemblata....boh adesso mi informo, però le Benelli di cui prima si parlava sono fatte sostanzialmente in cina e assemblate in italia e pare, lo dico con molta circospezione, che siano un coacervo di problemi.
Ho avuto due honda, una fatta parte in jappone e parte in Italia e cina e paesi vari, ma assemblata ad Atessa in Italia e la rimpiango, l'altra fatta tutta in spagna e montata in spagna e benedico il giorno in cui me ne sono disfato. E parlo di Honda, mica bagigi.
 
10854693
10854693 Inviato: 29 Ott 2010 18:11
Oggetto: non si può generalizzare
 

la mia opinione è che fabryh abbia logicamente ragione. L'assemblaggio di una moto è fondamentale, ma non meno la produzione delle componenti. In Cina sono in grado di produrre componenti di altissima qualità, e anche di assemblarle. Il discorso non lo baserei su Cina o non Cina, anche perché praticamente un terrestre su quattro è cinese!!!! Lo baserei su standard posti dalle case mandanti e contratti economici.

Non per generalizzare ma beni le cui componenti sono prodotte in europa o giappone e assemblati altrettanto in europa o giappone sembrano, e ripeto sembrano, migliori di quelli le cui componenti sono prodotte in paesi del terzo mondo o in Cina (che non si sà come definire) e assemblate in europa e MOLTO migliori dei beni prodotti integralmente nel terzo mondo o in cina.

Ma forse è solo una mia impressione. icon_rolleyes.gif
 
10854753
10854753 Inviato: 29 Ott 2010 18:18
 

Bah, secondo me l'operaio incapace può essere italiano come tedesco come cinese come polacco, per me sono tutte 'seghe mentali'...
 
10855580
10855580 Inviato: 29 Ott 2010 20:13
 

Secondo me dipende molto dai standar di qualita inposti dalla casa madre, che da dove e costruita.
Posso dirvi con sincerita che il mio cagiva elefant del 94 ( che penso che sia stato costruito e assemblato interamente in italia) se fosse stato assemblato in cina, forse lo avrebbero fatto meglio.
Difatti tra il mio cagiva e il mio vfr, c'è un abisso di qualita e affidabilita. Ormai i probblemi che mi a dato il cagiva non li conto più.

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10857254
10857254 Inviato: 30 Ott 2010 9:04
Oggetto: non è questione di operaio incapace
 

non è l'operaio incapace che fa il cattivo prodotto, e nemmeno questione di seghe mentali, chi scrive questo non è mai stato in una fabbrica e non conosce i sistemi di produzione. Magu ha centrato il discorso, che permettetemi ma per questioni personali, conosco bene. E' lo standard qualitativo imposto che è determinante, non c'entra l'operaio che non fa bene il suo dovere. Il controllo qualità è l'unica determinante in ogni fase del processo. E il controllo qualità è legato a molteplici fattori a sua volta, per parte economici, sopratutto quando è demandato ad organismi esterni, per parte ambientali, quando è operato internamente.
Normalmente i prodotti la cui qualità è attestata da organismi esterni, sono migliori. Ma questo COSTA.
 
10857319
10857319 Inviato: 30 Ott 2010 9:44
 

Se non c'è differenza mi spiegate perchè una scarpa prdotta in Italia con materiali italiani dura il doppio del tempo di una scarpa prodotta in Cina, Tailandia, Burundi, Indonesia e chi più ne ha più ne metta. Più interessante è il capitolo che riguarda i giochi prodotti nei paesi orientali. Bambole fatte con colori tossici e cancerogeni che scoloriscono non sono proprio il massimo per i bambini. Nonostante gli standard imposti, vallo a sapere cosa succede dentro le loro fabbriche. La Cina è ormai una delle piu grandi potenze economiche... vi siete chiesti il perchè ? Se le loro fabbriche invece di rispettare le rigide normative sull'inquinamento smaltiscono in maniera poco ortodossa gli scarti tossici, riversandoli nei fiumi per non parlare di quello che immettono nell'aria, è normale che dietro ci sia un profitto elevato. Incassano o investono quei miliardi di dollari destinati alla regolarizzazione per aumentare la produzione sempre in maniera non controllata. Grazie a sta ceppa che il pil sale a bomba. Chiusa parentesi.
Di certo la moto non è nè una scarpa nè una bambola ma ho l'impressione che il metodo di realizzazione svolto in questi paesi sia sempre quello, ovvero basato sul risparmio economico dei materiali e sul risparmio del costo della mano d'opera, quindi di poca qualità.
 
10857943
10857943 Inviato: 30 Ott 2010 12:50
 

ManhattanPoker ha scritto:
Bah, secondo me l'operaio incapace può essere italiano come tedesco come cinese come polacco, per me sono tutte 'seghe mentali'...


da una parte hai ragione..io ho lavorato in SEVEL dove uscivano 1203 furgoni al giorno tra Ducato (FIAT),Boxer (PEGEOUT) e Jumper (CITROEN)..in pratica è lo stesso furgone solo con marchio differente e posso dirvi che molti fanno i lavori giusto per farli..su 140/160 porte scorrevoli durante le mie 8 ore lavorative 100 venivano scartate perchè "bollate" (io ero addetto alla lastratura,facevo le porte che poi venivano mandate in verniciatura e successivamente al montaggio)..però c'è anche da dire che chi lavora all'estero (una nostra piccola produzione veniva mandata in russia o in brasile per aiutarli a fare la produzione) lavorano in condizioni davvero pietose e nocive alla salute quindi è normale che non puoi pretendere chissà cosa da chi lavora in queste condizioni...

Daniele_89 ha scritto:
Se non c'è differenza mi spiegate perchè una scarpa prdotta in Italia con materiali italiani dura il doppio del tempo di una scarpa prodotta in Cina, Tailandia, Burundi, Indonesia e chi più ne ha più ne metta.


ne sei sicuro??ho fatto anche il commesso per un'azienda di calzature 100% italiana..icon_mrgreen.gif beh,ti dico lascia perdere..finiture pietose,cuciture lo stesso per non parlarti che certe pesavano un botto..il prodotto italiano potrebbe essere il migliore del mondo ma molti pensano solo a risparmiare utilizzando tessuti scadenti e quant'altro per vendere un prodotto a un basso costo al fine di invogliare le persone che con la crisi che c'è spendono sempre meno...
 
10858323
10858323 Inviato: 30 Ott 2010 14:03
 

Daniele_89 ha scritto:
Di certo la moto non è nè una scarpa nè una bambola


Esatto, è questo il punto non puoi generalizzare sulla base del "sentito dire" e dei luoghi comuni. Per dirtene una, la Fiat produce in Polonia Panda e 500 ed è uno degli stabilimenti automotive più efficienti in Europa. Molti infatti ipotizzano che quando verrà spostata la produzione a Pomigliano, la qualità scenderà...

Una scarpa od una bambola prodotti in Cina sono scandalosi se fatti da produttori cinesi, che cercano di replicare prodotti già esistenti (spesso è così: producono qualcosa per conto di un committente, poi provano a farlo per i fatti loro con il loro nome e le loro logiche...), ignorando alcune regole fondamentali, con lo scopo di massimizzare il profitto, cioè quello che farebbe ogni imprenditore medio se non venisse regolato a dovere.
Ma la produzione per conto terzi, ovvero direttamente sotto il nome dell'azienda "madre", se quest'ultima è seria, verrà eseguito secondo gl standard qualitativi giusti ed anche i materiali usati, anche se provenienti dal paese di produzione, dovrà rispettare alcuni standard relativi a quel materiale.
In ogni caso, per ora la delocalizzazione spinta ha ancora da colpire il settore motociclistico e su alcune tipologie di moto non lo colpirà mai.
 
10858753
10858753 Inviato: 30 Ott 2010 16:23
 

ormai tutti producono in cina, taiwan ,vietnam, india e compagnia.

e questo non vuol dire per principio che sia un prodotto di minor qualità...

anzi.... vedere la 500 fatta in polonia, che è la miglior fiat che c'è come qualità.

le aziende che si trasferiscono in cina , o da altre parti, in molti casi utilizzano anche là ottimi

materiali, che utilizzerebbero anche in italia.

non è che comprano i pezzi e il materiale dai cinesi a scatola chiusa .

commissionano il lavoro e poi lo riportano qua, utilizzando materiale di ottima qualità, su

indicazione della azienda che commissiona il lavoro.

loro fanno produrre ai cinesi quello che dovrebbero produrre qua in italia, in germania o in francia.

che sia giusto o sbagliato, non entro in merito 0509_up.gif

ci sono marchi INSOSPETTABILI che producono TUTTO in Cina, e poi sono MADE IN ITALY.
 
10859002
10859002 Inviato: 30 Ott 2010 17:48
 

Aldilà della qualità del prodotto ogni volta che leggo "made in china" o addirittura "made in prc" (chissà perchè hanno cambiato la sigla... cosi non tutti capiscono la provenienza anche se la sostanza rimane sempre quella) storco ancora il naso. Forse mi sbaglio a riguardo ma per adesso la penso ancora cosi.
Mi chiedo allora perchè sia cosi importante citare il paese di provenienza. Basterebbe scrivere prodotto FIAT piuttosto che prodotto BENELLI. Se gli standard della casa madre sono identici per per qualsiasi fabbrica sparsa nel mondo che senso ha sapere le origini? La qualità non dipende dal luogo ma dall'azienda. Eppure c'è ancora qualcuno che ama leggere "made in italy" (quello vero)
Anche qui c'è la magagna; certe volte scrivono assemblato in Italia che è un tutto dire... ma questa è un altra parentesi.
 
10859025
10859025 Inviato: 30 Ott 2010 17:54
 

Ripeto, stai generalizzando troppo secondo me. In certi casi ho anch'io la reazione che hai tu, ma dipende dal prodotto. Siamo daccordo su vari prodotti in cui la provenienza da una oggettiva influenza sulla qualità. Ma un pezzo macchinato alla fresa, che la fresa sia cinese o italiana, cosa cambia?!
 
10859075
10859075 Inviato: 30 Ott 2010 18:04
 

Quattroruote ha pubblicato sulla rivista di novembre 2009 il risultato del test effettuato su alcuni cerchi in acciaio di produzione cinese, sconcertante il risultato.

Noi di Sicurauto crediamo che sia doveroso informare anche i nostri lettori di cosa si possa rischiare montando questi cerchi.

Sulle vetture in termini di sicurezza stradale è veramente importante montare coperture invernali durante la stagione fredda, a questo punto scatta la ricerca di cerchi in acciaio economici per equipaggiarli delle preziose gomme.
Può capitare che il nostro gommista o la ricerca in internet ci fornisca come opzione il cerchio di produzione orientale.
Bene risparmiare ma attenzione alla sicurezza.

Il test è stato compiuto presso un laboratorio certificato, seguendo le norme TUV e Fiat.
E’ stato preso a campione un cerchio originale in acciaio misura 6J15 H2 per Fiat Grande Punto e una replica cinese.

Ecco le anomalie riscontrate:


• Imballaggio con stampato il Cod. 6435 identico a quello della ruota originale prodotta da una ditta austriaca per Fiat.
• Dimensioni discordanti dal disegno Fiat.
• Il foro centrale presenta un diametro di 1,5 mm oltre la tolleranza, compromette così la funzione di centraggio sul mozzo, può produrre forti vibrazioni.
• Eccentricità del disco ruota.
• Imperfezioni geometriche del disco (fori di fissaggio e ventilazione) le quali non garantiscono il serraggio delle viti.
• Il profilo del disco interferisce con alcuni tipi di pinze freni della G. Punto.
• Le marcature di riferimento non sono visibili a pneumatico montato poiché si trovano all'interno del canale.
• Causa lo scarso carbonio utilizzato lo spessore del cerchio è maggiore portando così il peso a 9,3 Kg contro i 6,7 dell'originale.

Questo invece l'esito delle sollecitazioni:

• Flessione rotante carico a 75%, originale ok, cinese, cricche nel disco dopo soli 40.000 cicli dei 60.000 previsti.
• Flessione rotante carico a 50%, originale ok, cinese, cricche nel disco dopo 456.000 cicli dei 600.000 previsti.
• Le viti di fissaggio del cinese si sono allentate del 30%.
• Prova di rotolamento con capitolato Fiat, rottura delle ruote dopo meno di 80.000 cicli dei 300.000 previsti.
• Superata la seconda prova con capitolato TUV, la quale prevede una percorrenza di 1.000 Km con sovra carico, prolungando il test al Km 1518, il pneumatico della cinese si è afflosciato causa una cricca nella saldatura del cerchio, l'originale ha percorso 2.000 Km senza danni.

E' dunque importante conoscere l'esito di queste prove prima dell’acquisto di cerchi che ospiteranno pneumatici per noi più sicuri, come dimostrato questi potrebbero compromettere la sicurezza che stiamo cercando.

Fonte: Sicurauto.it
 
10859180
10859180 Inviato: 30 Ott 2010 18:27
 

Daniele_89 ha scritto:
Quattroruote ha pubblicato...


Sì, ma qui stiamo parlando di un prodotto mezzo-contraffatto, una copia economica di un certo prodotto. La produzione eseguita in Cina in uno stabilimento costruito e gestito dalla tal Marca, è un'altra cosa...
 
10859416
10859416 Inviato: 30 Ott 2010 19:04
 

Daniele_89 ha scritto:
Quattroruote ha pubblicato sulla rivista di novembre 2009 il risultato del test effettuato su alcuni cerchi in acciaio di produzione cinese, sconcertante il risultato.
[cut]


...il punto è che tu stai cannando completamente il discorso come nei post precedenti.

Un conto è l'oggetto "made in china" progettato e realizzato completamente là, un conto è l'oggetto "made in china" progettato secondo mentalità "occidentale" e realizzato in Cina.

L'articolo che hai riportato confronta un cerchio orginale FIAT con una "anonima replica cinese"
Citazione:
E’ stato preso a campione un cerchio originale in acciaio misura 6J15 H2 per Fiat Grande Punto e una replica cinese.

Il pezzo cinese costerà MOLTO PROBABILMENTE di meno dell'orginale FIAT ed è evidente il perchè: vuoi farlo costare meno? Visto che la manodopera già costa poco, allora risparmia sulle "fatiche" di produzione (materiali, tolleranze, finiture)

Se tu lo stesso cerchio l'avessi fatto fare ai cinesi con base sul disegno Fiat, con le specifiche del materiale Fiat ecc ecc ecc "fiat" sta' tranquillo che sarebbe stato idoneo anche il pezzo cinese.

Poi non mischiamo i concetti.... un pezzo di una moto può essere "di qualità" anche se guardandolo è stato fatto "al risparmio".
Un esempio pratico: la leva del cambio/freno.
Se volessimo "risparmiare" potremmo farla partendo da una lamiera di acciaio piegata/sagomata con forme piuttosto grezze e squadrate.
Potremmo anche farla di fusione di alluminio con una forma più gradevole alla vista e più ricercata ("design")
L'importante è che il pezzo faccia il lavoro per il quale è stato progettato senza rompersi, poi "più bello" o "meno bello" sono altri tipi di valori...
 
10859635
10859635 Inviato: 30 Ott 2010 19:49
 

Un prodotto realizzato/assemblato in Cina mi da meno sicurezza rispetto ad un prodotto realizzato in europa. Perchè alla fine di sicurezza si tratta e spero vivamente che il CQ (controllo qualità) sia uguale ovunque. Dubito che sia cosi ma non ne ho la certezza.
Sono contento che a voi non da fastidio avere una moto prodotta in posti simili. Mi dispiace di avere pregiudizi, ma d'altronde quando nasci e cresci con determinati pensieri è difficile cambiarli.
 
10871577
10871577 Inviato: 2 Nov 2010 9:38
 

non si tratta di pregiudizi ma di capire solo una differenza fondamentale ed aprire un pò gli occhi(parlo per esperienza personale):

- un conto è un prodotto "pensato e realizzato" totalmente in Cina.....ma bisogna andare a vedere per bene perchè ci sono tante realtà industriali cinesi che non hanno niente da invidiare alle altre "occidentali".....non guardate alla cina solo per i "negozi cinesi" o le "contraffazioni"

-altro discorso è un prodotto "occidentale" la cui produzione è affidata a stabilimenti costruiti in cina solo ed unicamente per un discorso di "costi".....tenete presente che i cinesi una volta imparato un metodo di lavoro lo applicano per filo e per segno così come lo hanno imparato....questo ve lo posso garantire al 100% in quanto ho esperienza diretta per l'azienda in cui lavoro: multinazionale Giapponese, stabilimenti produttivi in tutto il mondo.....in Cina ci sono quelli più grandi in assoluto per la produzione di massa......ebbene tutto ciò che esce da lì è assolutamente di livello qualitativo pari a quanto prodotto nel resto del mondo.....e riescono a farlo su milioni di pezzi.
però hanno ricevuto all'inizio una adeguata formazione professionale prima di "avviare il tutto".

quello che al momento non sono in grado di fare (almeno non la maggioranza) è di "ingegnerizzare" da soli prodotti di alta qualità...tant'è che ad es i pezzi "custom speciali" dell'azienda dove lavoro sono prodotti in giappone,USA ed Italia sfruttando appunto le nostre capacità tecniche.......ma stanno emergendo anche in quello.


ultima cosa riguardo il settore moto: pensate solo che la maggioranza dei motori da moto (monocilindrici di piccola cilindrata) costruita nel mondo è fatta proprio in Cina visto che in quelle zone dell'Asia i motocicli rappresentano il principale mezzo di locomozione
 
10871598
10871598 Inviato: 2 Nov 2010 9:46
 

ma i prodotti cinesi oramai stanno contaminando anche i nostri emrcati di moto crwando societàcin sede europea ma con produzione di moto in cina
un esempio molto marcato è della generic

o come polini che vende le sue minimoto enduro motard omologate che sono tutte cinesi al 100 %
poi anche aprilia fà le pinze marchiate aprilia in cina e sono ottime ...
si poi dipende molto anche dalla qualtà che si vuole se si vuole una qualità perfetta e impeccabile si rimane in europa ma se s vuole una qualità non propio perfetta e con prezzi bassi si và inc oina e si fà tutto icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif


all'eicma avevo trovato delle forcelle a steli rovescaiti a 50 mm pluriregolabili (copia spicciata delle marzocchi) e volevano solo 200 euri
 
10873039
10873039 Inviato: 2 Nov 2010 13:57
 

topo ha scritto:
ma i prodotti cinesi oramai stanno contaminando anche i nostri emrcati di moto crwando societàcin sede europea ma con produzione di moto in cina
un esempio molto marcato è della generic

o come polini che vende le sue minimoto enduro motard omologate che sono tutte cinesi al 100 %
poi anche aprilia fà le pinze marchiate aprilia in cina e sono ottime ...
si poi dipende molto anche dalla qualtà che si vuole se si vuole una qualità perfetta e impeccabile si rimane in europa ma se s vuole una qualità non propio perfetta e con prezzi bassi si và inc oina e si fà tutto icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif


all'eicma avevo trovato delle forcelle a steli rovescaiti a 50 mm pluriregolabili (copia spicciata delle marzocchi) e volevano solo 200 euri


la differenza da capire riguardo i "prodotti cinesi" è tutta in queste due affermazioni.
 
10892871
10892871 Inviato: 5 Nov 2010 18:30
 

FABRYH ha scritto:
non si tratta di pregiudizi ma di capire solo una differenza fondamentale ed aprire un pò gli occhi(parlo per esperienza personale):

- un conto è un prodotto "pensato e realizzato" totalmente in Cina.....ma bisogna andare a vedere per bene perchè ci sono tante realtà industriali cinesi che non hanno niente da invidiare alle altre "occidentali".....non guardate alla cina solo per i "negozi cinesi" o le "contraffazioni"

-altro discorso è un prodotto "occidentale" la cui produzione è affidata a stabilimenti costruiti in cina solo ed unicamente per un discorso di "costi".....tenete presente che i cinesi una volta imparato un metodo di lavoro lo applicano per filo e per segno così come lo hanno imparato....questo ve lo posso garantire al 100% in quanto ho esperienza diretta per l'azienda in cui lavoro: multinazionale Giapponese, stabilimenti produttivi in tutto il mondo.....in Cina ci sono quelli più grandi in assoluto per la produzione di massa......ebbene tutto ciò che esce da lì è assolutamente di livello qualitativo pari a quanto prodotto nel resto del mondo.....e riescono a farlo su milioni di pezzi.
però hanno ricevuto all'inizio una adeguata formazione professionale prima di "avviare il tutto".

quello che al momento non sono in grado di fare (almeno non la maggioranza) è di "ingegnerizzare" da soli prodotti di alta qualità...tant'è che ad es i pezzi "custom speciali" dell'azienda dove lavoro sono prodotti in giappone,USA ed Italia sfruttando appunto le nostre capacità tecniche.......ma stanno emergendo anche in quello.


ultima cosa riguardo il settore moto: pensate solo che la maggioranza dei motori da moto (monocilindrici di piccola cilindrata) costruita nel mondo è fatta proprio in Cina visto che in quelle zone dell'Asia i motocicli rappresentano il principale mezzo di locomozione

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Quando ero ragazzo, negli anni 60, si diceva che i giapponesi erano solo capci a copiare e che facevano cose di basso livello.
Poi, in pochi anni hanno sbancato tutto, dalle moto, iniziando con la mitica honda 750 four, le macchine fotografiche Nikkon e Canon ecc e l'elettronica.
Noi europei viviamo nel sogno del nostro mito ma se non ci diamo una mossa ci sveglieremo dal nostro sogno in braghe di tela con le toppe come negli anni 70 si sono trovate le inglesi e le italiane, completamente arretrate rispetto alle nipponiche.
Così succederà con Cina e India che già oggi hanno centri industriali di altissimo livello e università tra le migliori al mondo.
 
10955765
10955765 Inviato: 17 Nov 2010 13:52
 

Daniele_89 ha scritto:
Aldilà della qualità del prodotto ogni volta che leggo "made in china" o addirittura "made in prc" (chissà perchè hanno cambiato la sigla... cosi non tutti capiscono la provenienza anche se la sostanza rimane sempre quella) storco ancora il naso. Forse mi sbaglio a riguardo ma per adesso la penso ancora cosi.
Mi chiedo allora perchè sia cosi importante citare il paese di provenienza. Basterebbe scrivere prodotto FIAT piuttosto che prodotto BENELLI. Se gli standard della casa madre sono identici per per qualsiasi fabbrica sparsa nel mondo che senso ha sapere le origini? La qualità non dipende dal luogo ma dall'azienda. Eppure c'è ancora qualcuno che ama leggere "made in italy" (quello vero)
Anche qui c'è la magagna; certe volte scrivono assemblato in Italia che è un tutto dire... ma questa è un altra parentesi.


Non sussiste, per l'imprenditore, alcun obbligo di indicare il luogo di fabbricazione del prodotto creato, importato o commercializzato. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 25 ottobre 2010, n. 37818 con la quale si afferma come in realtà, l'unico dovere eventualmente imposto all’imprenditore, qualora lo stesso decida di indicare il paese di fabbricazione, è di evitare di dare false informazioni.


Secondo l’orientamento dominante in giurisprudenza di legittimità, ai sensi dell'art. 517 c.p., e della L. 24 dicembre 2003, n. 350, art. 4, comma 49, (anche a seguito della modificazione apportata dal D.L. 14 marzo 2005, n. 35, art. 1, comma 9), relativamente ai prodotti industriali, per "provenienza ed origine" della merce non deve intendersi (ad eccezione delle specifiche ipotesi espressamente previste dalla legge) la provenienza della stessa da un certo luogo di fabbricazione, totale o parziale, bensì la sua provenienza da un determinato imprenditore che si assume la responsabilità giuridica, economica e tecnica della produzione e si rende garante della qualità del prodotto nei confronti degli acquirenti.


Continuano gli ermellini che quando il marchio corrisponde effettivamente alla ditta che si assume la responsabilità e la garanzia della qualità della merce, è poi irrilevante che la ditta italiana sia stata solo importatrice o abbia anche partecipato alla produzione della merce, dal momento che essa si è comunque resa garante della qualità della merce stessa nei confronti degli eventuali acquirenti.


Nella fattispecie, un imprenditore importava in Italia dei portafogli confezionati in Cina nei quali era stata riportata la dicitura "Vera pelle Italy". Mentre, secondo i giudici di merito, l'imputato era colpevole di aver introdotto prodotti con segni distintivi falsi e idonei a indurre in errore l'acquirente sull'origine del prodotto, secondo la Suprema Corte anche se i portafogli erano stati prodotti in Cina, l'indicazione riportata sulla merce era veritiera dato che la materia prima utilizzata per la fabbricazione dei prodotti proveniva dall'Italia.


In conclusione, non vi è alcun obbligo, per l’imprenditore che produce o importa o commercializza, di indicare sul prodotto il luogo in cui esso è stato fabbricato. Sussiste solo l’obbligo, nel caso in cui costui decida di indicare il luogo di fabbricazione in Italia, di non dare una falsa o fallace indicazione.

(Altalex, 12 novembre 2010. Nota di Simone Marani)
 
10956192
10956192 Inviato: 17 Nov 2010 14:57
 

..senza banalizzare..ma esprimere oggi, nel 2010, "pregiudizi" e "diffidenza" sulle capacità produttive industriali fuori dell'Italia, vuol dire non conoscere la realtà del mercato globale e fare delle chiacchere da bar, con uno sprizz in mano... icon_cool.gif ...buona continuazione.
 
11034873
11034873 Inviato: 3 Dic 2010 17:01
 

E se la Barilla spostasse le sue fabbriche in Cina ?
 
11034954
11034954 Inviato: 3 Dic 2010 17:24
 

farebbe esattamente gli stessi prodotti che fà ora.

forse quà non è chiaro ancora il concetto fondamentale di DISTINZIONE:

-AZIENDA CINESE AL 100% con il proprio engineering,produzione componenti,assemblaggio e vendita..

-AZIENZA CON PRODUZIONE IN CINA ossia con engineering,metodi di produzione,standard qualitativi,ecc propri dell'azienda..............la Cina fornisce solamente manodopera a basso costo specializzata in produzione di massa (grandi lotti di prodotti tutti uguali)


io lavoro in una multinazionale Giapponese fondata oltre 50anni fà..........abbiamo sedi produttive in tutto il Mondo.
in Cina ci sono gli stabilimenti più grandi in cui vengono fatti tutti i prodotti "standard" ossia quelli da "milioni di pezzi annui".......ed il livello qualitativo è lo stesso (se non migliore) di quando venivano prodotti in Giappone o anche quà da noi in Italia.
i cinesi quando sono "addestrati" a dovere sono molto bravi nel lavorare.

in Italia attualmente produciamo quelli che sono i "prodotti custom" ossia che richiedono progettazione,ricerche,materiali particolari ecc su richiesta del cliente..................questa è una cosa che i cinesi ancora non sanno fare per bene.

ps badate bene a non vedere la cina solo come i "gingilli" che vendono nei loro negozi quà da noi......dietro quel mercato ci sono altri "giri loschi" e sicuramente mafie ecc

in cina ci sono grandissime aziende di costruzione, metalmeccaniche,ecc che non hanno nulla da invidiare alle nostre.

se vi capita fatevi un bel viaggio a Shangai e poi ne riparliamo 0509_up.gif
 
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