Nonostante la mia prudenza (ho abbandonato l'incoscienza giovanile per una matura saggezza), il mio peggior incubo si è avverato: l'incidente... solo che la motociclista non ero io! Uscendo da una strada privata (mi immettevo sulla statale svoltando a sinistra) ho fatto il botto con un Suzuki GSX R 1000...
Il ragazzo andava a una velocità pazzesca e, essendo io in un punto con scarsissima visibilità dove sei costretto a spuntare un bel po' per scoprire più strada, non sono riuscita a evitare l'impatto. Quando ho visto il proiettile spuntare ero già in mezzo alla carreggiata e non ho potuto far altro che cercare di togliermi più in fretta possibile. Ma la mia velocità di manovra in confronto alla velocità del bolide è stata insufficiente e il povero ragazzo si è schiantato sulla mia fiancata, fortunatamente non perpendicolarmente.
Non riesco a descrivere ciò che ho provato: io ero praticamente illesa, la moto aveva impattato sulla parte posteriore del lato guida dove era mia figlia! Non avevo il coraggio di guardare... poi ho sentito il pianto della piccola e l'ho vista ricoperta di vetri, ma viva! Allora ho cercato il ragazzo: era finito distante molti metri, sembrava morto! Per fortuna l'elicottero dei soccorsi lo ha portato immediatamente in ospedale e, nonostante le fratture (anche di una vertebra), non è in pericolo di vita.
Riflettendo e ripensando a tutto questo, credo che sia andata bene perché mia figlia ed io ci siamo fatte pochi graffi e il ragazzo non è morto.
In fin dei conti abbiamo "solo" dovuto buttare auto e moto.
Ma, cinismo a parte, mi viene un'altra considerazione: SI CORRE IN PISTA, non su strada... soprattutto se vicina alla cinta urbana con immissioni continue e scarsa visibilità!
Ricordiamocelo tutti, anche se so quanto sia difficile non abbandonarsi all'ebbrezza della potenza e della velocità.
La vita è una e, se vogliamo godercela, dobbiamo conservarla!
