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Prova su strada della Triumph Speedmaster
382259
382259 Inviato: 2 Giu 2006 14:16
Oggetto: Prova su strada della Triumph Speedmaster
 

Qualcuno di voi l'ha già provata?


Triumph Speedmaster

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Santa Barbara, California - "Ehi, uomo! Lasciami dare un'occhiata. Quella Triumph è nuova, o è una vecchia rifatta?"
Il passeggero dell'enorme Dodge bianco blatera con entusiasmo appena sceso con un salto dalla cabina del pick-up sulla vecchia statale 101 a Santa Barbara, in California."Mi piace questa moto, È bella! Come va?"

Triumph Speedmaster


Dopo tante ore di viaggio, ancora afflitto dalle conseguenze del jet-lag, sotto il sole della California, il mio entusiasmo sta scemando; mi limito a borbottare: "Molto bene, si guida che è una bellezza nel misto". Figurarsi! Stanco morto come sono, ho tutte le voglie, fuorché quello di lanciarmi in una discussione sulle virtù delle nuove Triumph.
Inutile comunque cercare di scrollarsi di dosso i curiosi: la Triumph ha fatto la bella mossa di organizzare il lancio della Speedmaster nel posto giusto, a un paio d'ore di strada da Los Angeles, e come quasi tutte le Triumph, anche questa Speedmaster ha il potere di far rincoglionire gli Americani. A test concluso, giudicando la moto dal comportamento tenuto durante il raid in California, mi capita di chiedermi perché mai la Speedmaster non debba produrre lo stesso effetto anche in Italia, in Francia, in Germania o in Inghilterra.
L'interesse degli indigeni della California non può sorprendermi: l'anno scorso, quando fu lanciata la Triumph America, diventò subito un best-seller, ristabilendo in un attimo lo storico legame transoceanico fra la marca britannica e gli appassionati USA delle cruiser.


Con la nuova Speedmaster, la Triumph ha inteso replicare il successo dell'America, dando nel contempo una ventata di aria fresca al settore delle cruiser. "Il nostro obiettivo - spiega il manager Ross Clifford - era di costruire una moto che avesse tutte le specifiche di una cruiser tradizionale, ma anche abbastanza stile e originalità da affascinare i giovani potenziali acquirenti".
Obiettivo centrato? Come tutti quelli che stanno per entrare negli "anta", probabilmente mi sto orientando anch'io verso quel mercato che la Triumph vorrebbe più vicino all'immagine di una cruiser, dopo anni di sbornia a base di R1 e GSX-R. A Mio parere dunque la Speedmaster è notevole, migliore di quanto mi aspettassi: piace in fotografia ed è concretissima dal vero.

Pochi cavalli, ma tanta coppia



Il progetto della Speedmaster nasce nel maggio dello scorso anno. Nel febbraio del 2002 sono stati condotti i primi test sul prototipo e in maggio è stata deliberata la versione definitiva.
Basato sul bicilindrico parallelo di 790 cc della Bonneville, che eroga appena 61 CV, il propulsore della Speedmaster può indurre a pensare che abbia tutti i connotati di una lumaca. In realtà non è così scarso come potrebbe sembrare sulla carta, almeno in confronto ai diretti concorrenti: la linea rossa del contagiri è a 7700 giri e già a 4000 giri la velocità sfiora i 120 km/h, inoltre c'è sempre un sacco di coppia disponibile. Difatti, spalancando la manopola del gas poco oltre i 2500 giri, ci si sente proiettati in avanti e scattare per primi al semaforo è un gioco da ragazzi.


I carburatori di 36 mm dotati di sensore di posizione della valvola e riscaldati elettricamente lavorano in perfetta sintonia con l'accensione su tutto l'arco di utilizzo del motore; il manovellismo fasato a 270° consente un'erogazione sempre fluida anche adottando una guida non propriamente tranquilla ed anche le vibrazioni risultano molto contenute e comunque non arrivano mai disturbare.

La posizione di guida è influenzata dal largo manubrio che si spinge all'indietro obbligando il busto ad una posizione piuttosto eretta che risulta comoda, almeno sino ad una velocità di 130 km/h, e non penalizza il buon controllo del veicolo in ogni condizione.



Sorprendente sul misto



La sorpresa più piacevole guidando la Speedmaster la si incontra sui percorsi misti, in montagna come in pianura, indipendentemente dalla qualità dell'asfalto. Nonostante i 229 kg dichiarati dalla Casa, la moto non è mai apparsa pesante o ingombrante; anche buttandola con impeto fra le curve, non reagisce mai bruscamente e non richiede correzioni di traiettoria. Anche quando, a causa di una mia distrazione, non ho visto i segnali di avvertimento di strada bagnata e sono arrivato lunghissimo su tre curve in successione a picco su uno strapiombo, ho rischiato sì di scivolare, non avendo il tempo materiale di prendere delle contromisure, ma tutto si è risolto semplicemente in uno spavento, poiché la Speedmaster ha sempre mantenuto saldamente il controllo della situazione.



Manovrare la moto a bassa velocità è semplicemente un piacere, anche grazie alla sella piuttosto vicina a terra, e al peso ben distribuito, mentre a velocità più sostenuta, il lungo interasse, 1655 mm, garantisce, in uno con le doti del telaio, una stabilità egregia che preserva da spiacevoli sorprese.
Le prestazioni? Dipende da ciò che ci si aspetta da questa moto. Se non ci si preoccupa dell'Autovelox e si vuol correre fino a 180 km/h, la Speedmaster lo può fare: basta snocciolare le prime quattro marce e il gioco è fatto; con la quinta invece si siede, mostrando che questa ultima marcia serve soprattutto per mantenere una buona velocità di crociera facendo riposare il motore.


Anche la frenata è all'altezza delle aspettative: con due dischi anteriori di 310 mm ed uno posteriore di 285 mm, tutti con pinze a due pistoncini, l'impianto risulta quasi surdimensionato; il doppio disco è potente e trasmette molta sensibilità, tanto che un dito sulla leva è sufficiente per arrestarsi in spazi brevissimi. Il disco posteriore invece dà adito a qualche perplessità: a bassa velocità frena poco, anche premendo forte la leva, mentre a velocità più elevata tende a bloccare facilmente la ruota.



Dati tecnici

Motore: a 4 tempi, bicilindrico parallelo frontemarcia; raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 86 x 68 mm, cilindrata 790 cc, rapporto di compressione 9,2:1; distribuzione bialbero in testa. Alimentazione acarburatori con sensore di posizione della valvola e riscaldamento elettrico; capacità serbatoio 16,6 litri. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione a dischi multipli in bagno d'olio. Cambio a cinque marce.
Ciclistica: telaio a doppia culla in tubi tondi d'acciaio. Sospensione anteriore: forcella con steli di 41 mm di diametro; sospensione posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori laterali simmetrici regolabili nel precarico. Ruote: anteriore e posteriore in lega leggera, pneumatico anteriore 110/80 R18", posteriore 170/80 R15". Freni: anteriore a due dischi di 310 mm con pinze a due pistoncini; posteriore a disco di 285 mm con pinza a due pistoncini.
Dimensioni e peso: interasse 1655 mm, altezza sella 720 mm. Peso a secco: 229 kg.
Prestazioni: potenza 61 CV a 7.400 giri, coppia 6,08 kgm a 3.500 giri/min
 
400271
400271 Inviato: 11 Giu 2006 23:52
 

Finalmente é arrivata (scarno sto forum icon_confused.gif ). Domani o dopo mi verrà consegnata. Non aspetto l'ora!!! icon_lol.gif icon_biggrin.gif icon_wink.gif
 
1200710
1200710 Inviato: 17 Feb 2007 17:48
 

È ormai da qualche mese la mia compagnia a due ruote, una compagna meravigliosa, ve lo posso assicurare. Ho effettuato anche un viaggio di ca. 3000 km. e posso assicurarvi che anche su lunghi viaggi é perfetta.

immagini visibili ai soli utenti registrati

 
1206658
1206658 Inviato: 19 Feb 2007 10:58
 

.............. icon_wink.gif icon_wink.gif icon_wink.gif triumph una garanzia!!!!!
 
1332034
1332034 Inviato: 18 Mar 2007 15:45
 

decisamente una bella linea, mi attira..

ci sono molte vibrazioni, come mi hanno detto? E i consumi sono contenuti?
 
1357074
1357074 Inviato: 22 Mar 2007 20:58
 

Nessuna vibrazione particolare. I consumi ci sono. Con 17 litri si fanno all'incirca 230km., riserva compresa. Da guidare é una cannonata. Maneggevole anche se si sente che si cavalca una moto e non una piuma. La consiglio senza ombra di dubbio.
 
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