Moto
Archeomotociclismo I - Le moto del 1954
Scritto da 42 - Pubblicato 21/09/2011 15:15
Breve premessa... sfogliando alcune vecchie riviste lasciatemi da mio padre (era uno di quelli che 'non si butta niente'...) mi sono capitati per le mani un discreto numero di fascicoli di 'Scienza e vita' (rivista di divulgazione scientifica nata nel 1949).

Su uno di questi (Gennaio 1954), in copertina, spiccava un richiamo: "Le motociclette". Vuoi non andargli a dare un'occhiata?




Dopo avergli dato una scorsa, ho pensato che, anche solo a titolo di curiosità storica, potesse valere la pena riproporvelo, anche perché quelli a metà anni 50 sono gli anni in cui, come ricorda l'articolo:
"La produzione si va scostando dal motoscooter per tornare agli schemi classici, cioè al veicolo non carenato e a ruote di dimensioni normali".

Infatti, come raccontava mio padre, se in quel periodo lo scooter (Vespa e Lambretta in primis) continuava a riscuotere successo come mezzo "proletario" utilizzato per muoversi da e verso il posto di lavoro (anche se lui lo usava pure per farci del turismo con mia madre), la moto classica riprendeva quota con il progresso tecnologico, in grado di fornire prestazioni sempre più spinte (e vedremo quanto!) a chi poteva permettersi di spendere qualche decina di migliaia di lire in più.

L'analisi del giornalista prosegue con una frase che, letta 57 anni dopo, suona curiosamente familiare:
"Questa tendenza a costruire mezzi sempre più veloci è, a nostro avviso, da condannarsi. E non soltanto per motivi di sicurezza..." (e parliamo di punte di 100/110 Km/h, n.d.r)

Interessante, nel prosieguo, notare come venga sottolineata la necessità di migliorare la protezione del pilota... DALLE INTEMPERIE!

Fa invece quasi tenerezza, letto oggi, un paragrafo come questo:
"... le cilindrate tendono ad aumentare e stabilizzarsi intorno ai 150-200 cc. Ciò per due ragioni: anzitutto per offrire potenze sufficientemente elevate (ndr: siamo sui 9-13 CV) che consentano di non sollecitare troppo il veicolo dal momento che tutti gli utenti finiscono per trasportarvi almeno un passeggero (ndr: "almeno?"); in secondo luogo per rendere più agile e prestante il veicolo stesso in omaggio ai gusti sportivi del pubblico. Oggi è raro che non si pretendano velocità di almeno 100 Km/h..."


Ora vi lascio alla lettura dell'intero articolo, a firma di Piero Casucci (*)



LE MOTOCICLETTE DEL 1954

La produzione nazionale sembra ormai orientata verso le medie cilindrate mentre già si va delineando la tendenza a ritornare al motore a 4 tempi.

A giudicare dal costante aumento delle fabbriche di motocicli - attualmente in Italia ne esistono più di 130 - e dal ritmo sostenuto della produzione, si è portati a pensare che il mercato italiano offra ancora grandi possibilità.

Le ragioni per le quali il motoveicolo individuale è divenuto così popolare in Italia sono sufficientemente note. Si deve in particolare al motoscooter se una massa considerevole dei motociclisti odierni ha potuto prendere dimestichezza con un mezzo che, per le sue caratteristiche tradizionali, sembrava dovesse conquistare soltanto gli sportivi.
Successivamente, tuttavia, si è avuto un processo inverso giacche il motoscooterista si è lasciato sedurre dalla motocicletta vera e propria anche se di piccola cilindrata.



La soluzione adottata da questo sportivo non manca d'originalità: con tale sistema è stato possibile compiere lunghe salite su strade molto innevate.


Si ritorna al tipo classico?

Ciò spiega perché l'attuale orientamento della costruzione motociclistica. - com'è confermato dalla produzione esposta alla Mostra del Ciclo e del Motociclo - si vada scostando dal motoscooter per tornare agli schemi classici e cioè al veicolo non carenato e a ruote di dimensioni normali.



La GILERA BICILINDRICA di 300 cc
Ha un motore a 4 tempi che sviluppa 13 cav. di potenza al regime di 6000 giri al minuto. Questo veicolo non consuma che 3 litri di carburante ogni l00 Km; la sua velocità massima è di 120 km l'ora.


Questa trasformazione, nella mentalità della clientela, si deve senza dubbio all'indirizzo che i costruttori hanno dato ai loro prodotti, In altre parole, producendo mezzi sempre più veloci si sono stabiliti termini di confronto ai quali gli utenti non sono rimasti insensibili, giacche nella stragrande maggioranza i motociclisti erano e restano autentici sportivi.
Questa tendenza a costruire mezzi sempre più veloci è, a nostro avviso, da condannarsi, e non soltanto per ragioni di sicurezza, ma anche e soprattutto perché si perdono di vista altri obiettivi che meriterebbero maggiore impegno da parte dei costruttori. Tra questi obiettivi rientra, ad esempio, lo studio di soluzioni atte a proteggere il guidatore dallînclemenza del tempo. Nulla o ben poco è stato fatto in questo senso, sebbene si debba riconoscere che la motocicletta, per la sua caratteristica impostazione, non o?re grandi possibilità sotto questo aspetto. I rari esempi di protezione integrale del guidatore si debbono ad industrie collaterali, come l'industria dell'accessorio, senza, tuttavia, che si sia pervenuti a soluzioni accettabili.


L'ISO 125 SPORT
E' munita di un motore monocilindrico a cilindro sdoppiato che eroga 7.8 cavalli a 6800 giri e che consuma 3 litri di miscela ogni l00 km. La velocità massima è di 105 km l'ora.


Assistiamo invece ad altri tentativi ben più ambiziosi. Alludiamo in particolare agli autoscooters, cioè a quei veicoli ibridi che, nelle intenzioni dei costruttori, dovrebbero rappresentare l'anello di saldatura tra la motocicletta e l'automobile. A parte taluni esempi di veicoli, impostati con razionalità ma senza giungere alla formula ideale, i tentativi fatti finora in tal senso non pare possano avere alcun successo, come d'altra parte è stato possibile constatare in occasione del Salone dell'Automobile di Torino ove i prototipi esposti non suscitarono altro che curiosità. Ciò non esclude tuttavia che, dal punto di vista tecnico, taluni di essi presentassero soluzioni molto ingegnose, specialmente se giudicate in rapporto al materiale di cui il costruttore disponeva (come motore, ad esempio, è stato adottato normalmente un 125 o un 200 cc) e al tema imposto.



Il motore del SETTE BELLO 175 cc Morini
E' monocilindrico a 4 tempi della potenza di 15 cav a 8000 giri; distribuzione a valvole in testa comandate da aste e bilancieri. La sospensione anteriore della moto è a forcella telescopica idraulica; la sospensione posteriore è a forcellone oscillante con ammortizzatori idraulici. La velocità massima di questa moto è di 138 km l'ora. Trattandosi di un veicolo sportivo la sella è del solito tipo biposto.


Ritornando al settore prettamente motociclistico vediamo come le cilindrate tendano ad aumentare ed a stabilizzarsi intorno ai 150-200 cc. Ciò per due ragioni: anzitutto per offrire potenze sufficientemente elevate che consentano di non sollecitare troppo il veicolo dal momento che tutti gli utenti finiscono per trasportarvi almeno un passeggero; in secondo luogo per rendere più agile e prestante il veicolo stesso in omaggio ai gusti sportivi del pubblico cui abbiamo fatto cenno dianzi. Oggi è raro, infatti, che non si pretendano velocità di almeno 100 km l'ora, ed è perciò necessario offrire mezzi che possano soddisfare simili esigenze senza che gli organi meccanici siano troppo sollecitati. Al disotto dei l00 cc di cilindrata rimangono soltanto alcuni tipi, oltre naturalmente i ciclomotori che costituiscono una categoria a parte. Anche in questo settore vi è la tendenza a trascurare le soluzioni ibride costituite, per fare un esempio dalla bicicletta classica alla quale viene accoppiato un motorino di 48 cc. Motore e telaio vengono appositamente studiati l'uno per l'altro, del che si giova naturalmente tutto il veicolo.
Concepita come mezzo per il trasporto di una persona, la moto di 98 cc di cilindrata sembra perdere in popolarità, ma è sintomatico che una fabbrica così specializzata come la Guzzi, sia ricorsa appunto ad un 98 cc costruendo lo Zigolo che è il suo ultimo prodotto in ordine di tempo. Una successiva versione è rappresentata dallo Zigolo sport. Con questo prodotto la Guzzi peraltro ritorna agli schemi classici, sebbene vi si rilevi un tentativo di carenatura semi integrale, realizzato sinora soltanto sul ben noto Galletto.



Lo ZIGOLO 98 SPORT della Guzzi
E’ dotato di un motore da 98 cc. che eroga 6.8 cav al regime di 8400 giri al minuto ed ha un rapporto di compressione di 1:8. Velocità massima 100 km l'ora.


Si può pensare che lo Zigolo sia destinato a sostituire la 65, sebbene la popolarità di quest'ultima sia tuttora notevole per merito della solidità dimostrata. La stessa Guzzi e le altre Case più note (Gilera, Bianchi, Parilla, Morini, Mondial, .M.V.) costruiscono inoltre veicoli di cilindrata superiore, ciascuna essendo presente nel settore vastissimo delle 150-200 cc.



La MV 175.
Il Suo motore ha una potenza di 9 cavalli a 5500 giri al minuto. Velocità massima: 105 km l'ora.


A parte la reputazione che queste ditte godono tra l'utenza, la scelta in questo settore è naturalmente legata ai prezzi praticati e, più ancora, alle facilitazioni concesse per l'acquisto. Essendo rivolta ad un pubblico non eccessivamente abbiente, la produzione motociclistica ha trovato vaste possibilità di collocamento proprio in funzione del largo credito accordato. Talune organizzazioni concedono rateizzazioni di 24 mesi senza pretendere peraltro alcun anticipo: ciò significa che mediante rate mensili di 8/10 mila lire (tenuto conto degli interessi piuttosto elevati) è possibile entrare in possesso di un'ottima motocicletta. Questa soluzione appare senz'altro molto seducente, e dovrebbe servire di esempio anche per i costruttori di automobili se, come si può ovviamente supporre essi intendono davvero conquistare una buona parte della numerosissima clientela motociclistica.



La BIANCHI CERVINO
Impiega un monocilindrico a 2 tempi di 175 cc della potenza di 8.5 cav a 6000 giri. Consuma 3 litri di miscela ogni l00 km e raggiunge la velocità di 100 km l'ora.



Ritorno al quattro tempi

Dal lato tecnico assistiamo ad una progressiva diffusione dei motori a 4 tempi, che tendono a sostituirsi ai motori a 2 tempi, Questa tendenza interessa evidentemente anche la clientela giacché il 4 tempi, essendo alimentato con sola benzina, comporta una spesa d'esercizio più bassa, tanto più se si tiene presente che i consumi non sono molto dissimili da un motore all'altro (com'è noto, il 2 tempi si vale di miscela che è più costosa). Anzi, il 4 tempi è preferibile anche sotto l'aspetto del consumo, il che giustifica la preferenza del pubblico, preferenza che naturalmente i costruttori cercano di soddisfare.



LA F.B.M. VAMPIRE 200 cc.
Motore monocilindrico a 4 tempi che a 6200 giri eroga 11.5 cav consumando soltanto 2.5 litri di carburante ogni 100 km. La velocità massima è di 100 km l'ora.


Queste sono le tendenze dell'attuale produzione nel campo dei motori. Quanto ai telai ogni differenziazione riesce difficile poiché ormai si è giunti alla standardizzazione dei tipi. La forcella anteriore telescopica è pressoché generalmente adottata: analogamente è andata diffondendosi la sospensione posteriore costituita da mollone oscillante e ammortizzatori telescopici.
Se la tecnica motociclistica italiana ha compiuto passi da gigante al punto di essere oggi all'avanguardia, molto si deve alle competizioni sportive. In ogni categoria le nostre marche si sono sostituite infatti a quelle inglesi che per molti anni avevano dominato incontrastate nel campo dello sport motociclistico.

Piero Casucci



(*) Due doverose note sull'autore...
Piero Casucci è stato giornalista appassionato di motori, autore di numerosi libri sull'automobilismo, tra cui una biografia di Enzo Ferrari e diverse monografie su varie auto uscite da Maranello e non.
E' stato inoltre telecronista di motociclismo ed automobilistmo (era lui ai microfoni RAI quando Bandini perse la vita durante il GP di Montecarlo) prima dell'arrivo di Mario Poltronieri.
 

Commenti degli Utenti (totali: 19)
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Commento di: Davide il 21-09-2011 15:16
Articolo semplicemente FANTASTICO! E' bellissimo scoprire che oltre cinquant'anni fa avevano capito cose che ancor oggi non siamo riusciti a capire...
Commento di: NitroCento il 21-09-2011 17:29
Scioccante leggere come 60 anni fa facevano un 300 4t che facesse più di 30km/l... ok che aveva 13cv ma ipotizzo avesse parecchia coppia vista la cilindrata! Oggi dobbiamo gridare al miracolo quando un mezzo fa 20-25 al litro andando piano... -_-'
Commento di: StreetBiker il 21-09-2011 21:37
Se ci pensi, adesso un 125 4t a iniezione fa 15Cv e fa tranquillamente i 30 Km/l, se va piano anche i 40...
Commento di: NitroCento il 21-09-2011 22:42
Sì ma ti scordi la coppia di un 300 e non ci puoi andare in autostrada che, schifo per quanto faccia, può tornare utile in alcuni casi...
Commento di: TolaSuDolsa il 21-09-2011 18:02
Le moto sono bellissime (la Bianchi Cervino è semplicemente meravigliosa!!!!), e poi che bello leggere di un Paese che ancora funzionava......
Commento di: Ospite il 21-09-2011 20:09
Che dire... una vera chicca. E che tenerezza la preoccupazione dell'articolista per l'incremento della potenza e della velocità dei mezzi di allora... potesse vedere a che livello siamo arrivati ora...

Grazie Lorenzo... more solito, non sbagli un colpo.
Commento di: simo2990 il 21-09-2011 23:30
Bellissimo, sei un grande!!
In effetti sono un pò basito di come le prestazioni erano già avanti per l'epoca e soprattutto dal fatto che le giapponesi ancora non esistevano o quasi..... W l'italia!!!! W le guzzi!!

Adesso speriamo solo che trovi una bella pila di riviste. ;)
Commento di: 42 il 21-09-2011 23:32
Beh, un altro ce l'ho quasi pronto... solo da impaginare...
Commento di: simo2990 il 22-09-2011 14:14
Bene!! Potresti aprire una rubrica nel forum, apprezzo tantissimo lo sforzo di impaginare e scrivere tutto. ^_^ daje!!
Commento di: biondob il 22-09-2011 19:43
Bellissimo, complimenti...
Poi la bianchi cervino è davvero favolosa, bellissima, chissa se si riesce ancora a trovare...
Commento di: fallevi1 il 22-09-2011 23:34
Complimenti un lavoro eccezionale................
Commento di: aotearoa65 il 23-09-2011 02:08
Bravo. Bravo. Bravo. E ancora bravo! Non avevo visto mai la Bianchi Cervino e devo dire che era/è una moto strabiliante. Complimenti.
Commento di: motorbiker il 23-09-2011 13:07
commovente,semplicemente commovente come si "volava"a quei tempi...mi ricordo la MV 125 SPORT di mio zio con cui si andava a pescare al fiume,che emozione salire su quel bolide.preciso che la moto è ancora funzionante(venduta ad un amatore dopo il decesso dello zio)!
Commento di: Nick992 il 23-09-2011 17:04
Bellissimo articolo e bellissima la parte dove condannava le moto "veloci".
Idem per le moto, che seppure non andavano davvero veloce (se paragonate alle moto di adesso) avevano consumi molto bassi...

42: hai messo archeomotociclismo I perchè ci sarà il secondo vero? :D
Commento di: 42 il 23-09-2011 18:58
Il secondo di sicuro... poi vediamo se dalla polvere salta ancora fuori qualcosa ;-)
Commento di: lele71 il 25-09-2011 23:24
Bellissimo questo articolo.

Finalmente ho visto lo Zigolo e l'ISO... lo Zigolo poi: ho un conoscente che ogni volta che si parla di moto mi racconta dello Zigolo che aveva comprato da giovane (a insaputa dei genitori) con cui andava a prendere la ragazza (ora moglie, oltre 50 anni di matrimonio)...
... e ogni volta che ne parla gli si illuminano gli occhi (e non credo per il ricordo della ragazza... la moglie in effetti avrebbe quasi ragione di essere gelosa!).

Cavolo... era pure meno potente (e se posso brutto almeno uguale) della mia attuale ybr... magari tra 50 anni la ricorderò anch'io con gli occhi lucidi e luminosi!
Commento di: edge il 04-11-2011 00:36
Bello bello bello e soprattutto interessantissimo!

Una sola curiosità.. cosa sarebbe il pistone sdoppiato al quale si fa riferimento nella didascalia alla prima foto?
Commento di: 42 il 05-11-2011 12:04
Chissà... magari ne esce un articolo ;-)
Commento di: rottwa il 05-09-2013 11:57
Grazie di questo bellissimo articolo il passato che ci porta al futuro