Moto
Ironia per riflettere (i pericoli in moto)
Scritto da K_Potter - Pubblicato 02/10/2005 10:05
Spesso mi è capitato di essere a zonzo con la mia cavalletta e di rischiare di impacchettarmi per i più svariati motivi.

Mi è quindi venuta l’idea di fare una piccola riflessione sui pericoli che corriamo tutte le volte che ci infiliamo il casco ed ingraniamo la prima.
Mi sono reso conto che effettivamente esistono due tipi di pericoli: quelli statici e quelli dinamici.

Quelli statici stanno lì ad aspettarmi.

Quelli dinamici mi vengono a cercare.



I pericoli statici possono essere miliardi di oggetti (messi, parcheggiati o finiti li per caso) che per un motivo o per l’altro mi ritrovo in traiettoria.

Possono anche essere buche, avvallamenti, binari ….ecc.

Per difenderci abbiamo bisogno di avere il cervello collegato, di tanta attenzione ed una smisurata dose di fortuna.



I pericoli dinamici siamo noi utenti della strada.



Negli anni mi sono fatto un piccolo vademecum delle diverse categorie di persone pericolose che popolano la strada.

Ovviamente la divisione l’ho fatta io quindi non pretendo di scrivere un testo sacro a cui tutti debbano attenersi; sto solo rendendo pubblico il mio “diario”.



Grossomodo ho diviso il genere UTENTE DELLA STRADA in queste SPECIE :



IL TURISTA

Il turista è quel caro signore che mentre guida guarda tutto tranne che la strada.

Di solito viaggia con la famiglia sulla sua station-wagon stracarica di roba ed a ogni curva invade l’altra corsia con mezzo cofano.

E’ troppo impegnato a scattare foto/leggere/guardare/filmare/parlare al cellulare per prestare attenzione a cosa avviene sulla strada.

Esiste quello semplice e quello composto.
Il turista diventa composto quando dietro ai 4 metri della station ci sono altri 6 metri di roulotte.

Ingombro raddoppiato e velocità dimezzata.

L’attenzione purtroppo è sempre la stessa: NESSUNA

E’ pericoloso perché se dovesse per caso vedere un rudere decrepito del 1660 tira il freno a mano e scende aprendo la portiera in un millesimo di secondo.

E’ pericoloso anche dopo che l’ho superato perché se disgraziatamente ad un semaforo rosso mi tampona scende e mi mena. Perché? Perché a causa mia gli è venuta mossa la foto della chiesa del 1500.



LO SPACCONE

Lo spaccone è l’individuo che deve assolutamente passare prima di me ovunque stia andando.

Il problema è che di solito non sta andando da nessuna parte quindi me lo ritrovo in mezzo ai piedi per chilometri e chilometri.

Lo spaccone in città può essere un osso duro perché ad ogni semaforo deve dimostrare alla passante di turno che il suo mezzo va più forte di qualsiasi altra cosa ed accelera più velocemente di quello degli altri.

Fortunatamente lo spaccone difficilmente si allontana dai centri abitati perché come è noto le campagne scarseggiano di semafori trafficati (ma soprattutto di belle fanciulle che attraversano!!!).
A tenere alto l’onore dello spaccone ci sono i suoi stretti cugini : IL FIGLIO DI COLIN e LO SVERNICIATORE.



IL FIGLIO DI COLIN (McRae)

Figlio illegittimo di un campione del mondo rally gira a cannone per la mia strada preferita con la Subaru Gr. A del caso. In pratica è come me…solo che non piega.

Il più delle volte ci schiviamo d’istinto e pensiamo esattamente la stessa cosa (questa volta era proprio vicino, forse un po’ troppo vicino).

Fortunatamente ha una guida molto attenta e come me la sua prima preoccupazione è salvare il mezzo.

Pericoloso se lo incrocio, osso duro se andiamo dalla stessa parte.

Questo predatore ha il vizio di segnare il manto stradale con lunghe righe di gomma nera in entrata ed in uscita dalle curve più strette; è quindi facilmente rintracciabile.



LO SVERNICIATORE

Lo sverniciatore è una di quelle esperienze che mi segnano.

O mi lascio sverniciare. (ma poi brucia)

O ci provo. (e mi metto al suo livello)

La scelta è ardua e da prendere celermente.

Non ho molto tempo per pensarci quando lo vedo negli specchietti, o vado o mollo perché so già che alla prima staccata ce l’ho addosso e farà di tutto per passarmi.

La cosa peggiore è andare e poi mollare perché ferisce nell’orgoglio ogni bravo smanettone.

Se mollo la cosa finisce lì e il più delle volte mi becco anche un saluto per avergli lasciato via libera.

Se ci provo vuol dire resettare il cervello e buttarsi in un duello a vita persa.

Non mi crederebbe nessuno se dicessi che non l’ho mai fatto, come non ci crederei io se me lo dicesse qualcun altro.

Il casino è che quando mi ingarello divento anch’io uno sverniciatore e da uno ne ottieni 2 con doppi pericoli per tutti gli altri.

E’ una specie infettiva.



L’ AGENTE

L’agente è un pericolo indiretto

Infatti non è lui a creare il pericolo, il pericolo me lo creo da solo quando lo vedo.

Io non so cosa succede a voi, ma quando vedo un ometto in divisa mi scatta un senso di colpa atroce che mi costringe ad attaccarmi ai freni anche se sto andando a 40 Km/h ed a guidare come un deficiente tentando di rispettare alla lettera il codice stradale che non ho mai letto.

E’ più forte di me rimango scioccato.

Questo quando lo vedo.

Molte volte realizzo DOPO che quello che avevo visto PRIMA era una agente.

Quando succede il senso di colpa brucia e l’idea di un probabile velox mi rovina l’uscita mattutina.

Nella stessa categoria metto i pedoni che sguisciano come anguille da dietro le macchine ed i nonnetti che fanno lo stesso ma ad un quarto della velocità.



LO ZOZZONE

Lo zozzone è una specie molto prolifica.

Va dal contadino col trattore che lascia 4 cm di palta giusto dietro ad una curva al fighetto che si lava la macchina abbondando con lo shampoo a bordo strada e sciacquando il tutto con moooolta acqua.

In genere lo zozzone vive per spalmare sull’asfalto qualsiasi cosa sia viscida ed appiccicosa senza curarsi minimamente di chi sulla strada ci passa dopo di lui.

E’ un essere assolutamente egoista.



Tutto questo per riflettere.

Purtroppo errare è umano ed anche io, come molti altri credo, in più di un’occasione mi sono ritrovato ad essere ed a comportarmi come una delle specie che tanto accuso.

Purtroppo non sono SEMPRE e SOLO un motociclista.

Essere un pericolo per me e per gli altri è molto più semplice di quanto immaginassi.


 

Commenti degli Utenti (totali: 5)
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Commento di: andreaspr il 02-10-2005 20:33
simpatica questa classificazione... cmq concordo e mi aggiungo anche io a chi di tanto in tanto si trasforma in un pericolo vagante...
Commento di: MjM il 03-10-2005 10:32
siamo in tre allora...
Commento di: frontierman il 05-10-2005 12:55
Aggiungerei l'imbranato......
Quando guidavo solo la macchina (e la guido come uno che ha percorso piu' di un milione di km), m'incazzavo a bestia con quelli che andavano troppo piano: poi mi sono fatto la moto e per i primi mesi sono stato io un imbranato.
Il guaio e' che mano a mano che l'imbranato migliora spunta lo sverniciatore............
Altra categoria pericolosissima sono i RISPARMIATORI, ovvero quelli che hanno paura di consumare parti della loro macchina, tipo le frecce....in fondo a cosa servono le frecce?
Un siamo mia indiani!
Ma i risparmiatori peggiori sono quelli che per paura di consumarlo non attaccano mai il cervello! E ce n'e', hai voglia se ce n'e'....specie tra le quattro ruote.
Saluti!

Commento di: Francy-sub il 24-03-2006 13:09
BELLISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Commento di: Desmo94 il 19-02-2009 16:06
Bellissimo !!