Finalmente un giro EstGP con un po' di partecipazione dopo che i precedenti due avevano visto solo ElVufero ed io, io ed ElVufero...
Ci troviamo ad Arona (in realtà abbiamo spostato il punto di ritrovo a Castelletto per comodità di rifornimento e rifocillamento) con Paolo (ElVufero) e Salvo (Mizal) che arriva con "zavorrino" il cognato Nicola.
Colazione e rifornimento (ché il colazionati, benzinati ecc. è stato disatteso in primis dall'organizzatore
) e si parte alla volta di Ponte Tresa. Il mio navigatore (satellitare TomTom) ed io non concordiamo sulla strada più veloce da percorrere. Mi impongo io ma mi sa che aveva ragione lui!
Arriviamo al secondo punto di ritrovo con un po' di ritardo e troviamo ad attenderci Davide (alexam) in piacevole compagnia di due motocicliste delle quali non ricordo i nomi (devo fare il tagliando alla memoria...
) e Flavio (paracarro) che ci fa lo "scherzone" poiché aveva scritto poco prima sul topic dicendo che non ce l'avrebbe fatta
!
Dopo aver atteso un po' la preparazione dei panini da parte del bar del ritrovo, finalmente si parte per fermarci poco dopo aver passato il confine poiché Flavio doveva rifornire. Sfortunato con il primo distributore ha maggiori chance con il secondo pochi metri più avanti. C'è da rimarcare che appena varcato il confine con la Svizzera non si sente assolutamente la mancanza di distributori di carburante.
Ci sciroppiamo il trasferimento attraverso il Ceneri e Bellinzona fino a Biasca, a velocità attente ai limiti... stressante!
Dopo Biasca inizia la salita verso il Lucomagno e si può "osare" un po' di più. Oltrepassato Blenio svoltiamo a destra per raggiungere la prima meta della giornata: la diga del Luzzone. La giornata è limpida ma l'aria è frizzante. Con l'aumentare della quota il fresco si fa sentire sempre di più. Sui primi tornanti verso Campo Blenio c'è pure un fastidioso vento da contrastare (c'era anche prima, invero, ma era meno impegnativo).
Ad un tratto della salita veniamo fermati da solerti volontari in assistenza al Greina Trail (27 km di corsa in montagna... che voglia!). Fatto passare un gruppetto di podisti ripartiamo alla volta della diga e veniamo fermati una seconda volta: il percorso del trail incrocia ancora la nostra strada e passa anche sul coronamento della diga. Con attenzione ci portiamo sulla diga (poco prima siamo assaliti da un dilemma epico di fronte all'imbocco di tre gallerie) e sostiamo per scattare qualche foto.

C'è parecchio vento e ne approfittiamo anche per coprirci. Il cielo è limpido e il panorama offerto dal luogo vale veramente la visita!


C'è un'altra galleria da percorrere e risaliamo in moto. Purtroppo la BMW di Paolo non parte, già alla sosta carburante ci aveva comunicato che la batteria dava segni di cedimento, ora è proprio muta. Tentiamo con una partenza a spinta ma, nonostante lo spolmonamento, niente da fare; siamo nell'unico punto in piano di tutta la Svizzera (il coronamento della diga) e per raggiungere la prima discesa c'è un bel po' da scarpinare
. La volontaria del Greina Trail ha in auto dei cavi, tentiamo di accedere alla batteria ma ci manca la chiave Torx della giusta dimensione, per fortuna arriva Flavio che nel bauletto della Guzzi ha una cassetta degli attrezzi degna di un'officina: Torx, cavi d'emergenza, un pezzo di cavo elettrico con il quale realizziamo un attacco volante per il polo positivo
. Attacchiamo la BMW alla batteria della Guzzi (ovviamente la più facile da raggiungere tra quelle delle moto presenti) e il rombo del bicilindrico Rotax ritorna a farsi sentire. Nel frattempo il resto della compagnia si è spostato verso il Lucomagno dove si doveva aggiungere un altro amico di Davide, noi percorriamo la galleria alla ricerca del fantomatico passo Muazz ma una volta giunti dall'altra parte non troviamo niente altro che la riva del lago, una sterrata percorsa dai podisti e da molti altri escursionisti e un fabbricato rurale alla fine della strada.
Torniamo sui nostri passi, ripercorriamo galleria, coronamento della diga, altra galleria e giù verso valle. Lì mi rendo conto che per raggiungere il passo Muazz avremmo dovuto seguire le indicazioni per Carassino ma è tardi, al Lucomagno ci aspettano, sarà per la prossima volta!
Giunti al Lucomagno vediamo le moto dei nostri compagni di gita e, non vedendoli nei dintorni, intuiamo siano dentro l'ospizio a mangiare. Cerchiamo un posto riparato dal vento, che continua a soffiare forte, e soddisfiamo anche noi gli istinti primari.
Decidiamo di concederci anche un caffé all'ospizio (al modico prezzo di CHF 4 cad., vero Mizal?) e apprendiamo che i compagni di gita (che nel frattempo sono diventati 4...) rientreranno il più velocemente possibile in Italia dato che stanno ancora attendendo la fine del pranzo.
Dividiamo il gruppo, avviamo la moto di Paolo sempre grazie alla batteria della Guzzi California e iniziamo la discesa verso la valle del Reno Anteriore. Un po' di cinema
nella galleria di fianco al lago del Lucomagno perché un "genio" bernese
l'ha imboccata dal lato sbagliato della carreggiata (su quello "giusto" c'erano gli immancabili lavori stradali svizzeri ed era sterrato), la moto di Paolo si spegne, ci predisponiamo per riaccenderla con la batteria del Guzzi ma, fortunatamente, non sarà necessario: Paolo gira la moto e grazie alla discesa (percorsa un po' contromano ma soprassediamo
) la BMW riparte.
A Disentis facciamo una sosta tecnica e la moto del Vufero si spegne ancora mentre osserviamo ammirati una fila di Dodge Charger e altre enormi auto americane.

La discesa questa volta non è sufficente a far ripartire la F800, utilizziamo il collaudato metodo "Guzzi California" fermi davanti ad un giardino provocando la stizza degli occupanti svizzerotedeschi ("dofete fare qvi qvesto?").
Nel frattempo i 4 compagni di gita ci passano davanti (ma non dovevano rientrare velocemente in Italia?
) e li raggiungiamo al bivio per le gole del Reno. La strada si presta e ci si ingarella un po'
, ci perdiamo anche la deviazione per uno dei punti panoramici sulle gole
. Per fortuna ce ne sono altri e riusciamo a goderci lo spettacolo naturale dell'erosione dell'acqua del Reno tra i detriti della preistorica frana nei pressi di Flims conosciuto come Ruinaulta, Rheinschlucht o Gran Canyon Svizzero.

Ci fermiamo a fare rifornimento e separiamo, definitivamente, il gruppo. Vista l'ora e le condizioni di emergenza della moto di Paolo decidiamo di tagliare la deviazione verso Juf e il lago di Lei e di dirigerci verso il sempre piacevole San Bernardino.
Rientriamo in Canton Ticino e qui ci dividiamo: Paolo e Flavio rientrano dal Ceneri, Salvo ed io da Locarno e si giunge tutti a casa
.
Bella giornata e piacevole compagnia come nella maggioranza dei motogiri Ting'Avert. Un po' di inconvenienti ci hanno portato a tagliare alcuni pezzi del percorso e pertanto la Svizzera, in alcune sue parti, resta tuttora... poco nota!







