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[Report] 4 (+4) passi per Pasquetta
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15953790 Inviato: 4 Apr 2018 23:03
Oggetto: [Report] 4 (+4) passi per Pasquetta
 

Giro di Pasquetta tra adesioni dell'ultimo minuto e disdette dell'ultimissimo, ci troviamo in tre: Flavio (paracarro), Marcello (topomotogsx) e il sottoscritto al Bar Italia (gestito da cinesi...) di Castel San Giovanni. Avevo scritto che l'ultimo ad arrivare pagava il caffé ed eccomi buon ultimo, dopo aver già litigato con il Tom Tom che sulla statale della Val Tidone prima mi fa fare un giro assurdo ignorando le "nuove" varianti della strada e poi mi manda per una strada senza uscita con tanto di muro a bloccare un ex passaggio a livello (ormai bypassato da un cavalcavia).
Partiamo da Castel San Giovanni e ancor prima di mandare avanti Flavio che aveva proposto una variante, imbocco la strada sbagliata e ci troviamo nel mezzo della fiera di Sant'Angelo a Borgonovo Val Tidone: c'era tutto il paese e pure quelli limitrofi, coda chilometrica e gente da tutte le parti. Ed erano le 10.30 del mattino! Nonostante tutto riusciamo a riportarci sulla strada che porta a Seminò, per quello che è stato descritto come "uno dei più bei scorci della val tidone, un angolo di toscana, ma che dico, di california, ma che dico, le maldive". Al di là delle iperboli il paesaggio è veramente bello tra le vigne e le colline dalle quali si produce l'uva che sarà magistralmente trasformata in ottimo Gutturnio!
Da Vaie attraverso Agazzano e Momeliano ci spostiamo in val Trebbia, non prima di aver testato nuovamente il mio Tom Tom che tentava di mandarmi letteralmente a casa di qualcuno. L'altra sponda della val Trebbia, la sinistra orografica, nel tratto tra Belvedere di Statto e Travo è veramente godibile in moto. E ce lo godiamo.
A Travo avevamo appuntamento con Canepin che saliva dalla Liguria, solo in quel momento leggo il suo messaggio dove ci informa di non essere in forma e di dover saltare il giro.
Ci rimettiamo in marcia verso il passo del Cerro, primo passo di giornata... o almeno così crediamo. Il malefico navigatore satellitare invece di farci percorrere la strada da Due Bandiere verso il Passo ci fa salire verso il Castellaro e Chiulano, facendoci valicare un colle innominato (che per due collezionisti di passi come Marcello e me è una doppia disdetta!) su una strada stretta, sporca e piena di sabbia.
Giunti in val Nure ed evitato il saliscendi al passo del Cerro che il Tom Tom (mannaggiallui) voleva farci fare ci divertiamo sulla bella strada verso Farini e Boli e su verso il passo delle Pianazze dove invece l'asfalto è pessimo e oltretutto troviamo tre velleitari rallysti che prendono come sfida i nostri tentativi di sorpasso. Foto di rito al passo e scendiamo.

Cominciamo a sentire i morsi della fame ma proseguiamo verso il passo Colla dopo essere passati molto vicino a Bardi. Le strade anche verso il passo Colla non sono granché e peggiorano nel traverso che ci porta sulla strada del Passo Santa Donna che raggiungiamo ormai in preda alle allucinazioni da fame: mi è pure sembrato di vedere due Multistrada rosse con i loro piloti fermi a mangiare qualcosa; deve essere stata davvero un'allucinazione, non ci hanno nemmeno degnato di un saluto.


Scendiamo nuovamente verso Bardi e dopo un tentativo di entrare in paese per una zona a traffico limitato, parcheggiamo in piazza e ci concediamo finalmente qualcosa da mettere sotto i denti. Al bar sono piuttosto lunghi con il servizio e la sosta si prolunga un pochettino.
Alla ripartenza vorrei fare rifornimento ma il distributore in centro a Bardi chiede il pagamento in organi dal mercato nero e sono momentaneamente sprovvisto quindi decidiamo di tentare la sorte al successivo. Saliamo verso il Passo Linguadà (e come la volta precedente in cui l'avevo percorso sbaglio l'imbocco della strada percorrendo invece una secondaria ripida come la rampa di un garage).

La discesa dal passo verso la val Nure è nuovamente in pessime condizioni, ad un certo punto sento l'aderenza svanire sotto le ruote... ma fortunatamente è solo un attimo. Non faccio in tempo però a riprendermi completamente che sento quel rumore che un motociclista non vorrebbe mai sentire: metallo e plastica che scivolano sull'asfalto. Dallo specchietto vedo Flavio, che era appena dietro di me, finire a terra e la sua Guzzi 850 T3 proseguire nella scarpata a lato strada. La moto si ferma a ruote in aria contro un cespuglio. Mi sincero che Flavio non si sia fatto male e subito ci attiviamo per riportare in strada la moto. Nel frattempo arriva anche Marcello e in tre riusciamo a riportare la Guzzi con le ruote a terra. Si ferma una coppia con una Jeep e si offre di trainare la moto avendo anche una corda da traino. Nel frattempo anche tre motociclisti (che avevamo già incrociato in mattinata) si fermano e si offrono di dare una mano. Altri passano, guardano e vanno.
Agganciata la Guzzi al gancio di traino anteriore della Jeep riusciamo in poco a rimetterla in strada. La gloriosa quarantenne riparte al primo colpo e nonostante gli acciacchi riesce a riportare Flavio a casa "scortato" da Marcello e me che ci sinceriamo che non abbia problemi a raggiungere Milano.
Purtroppo il giro non si è concluso come avremmo voluto, le condizioni pietose delle strade dopo l'inverno hanno fatto il danno. Peccato perché la zona meritava parecchio.
 
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