Dopo aver addocchiato le previsioni per diversi giorni, domenica decido di partire in solitaria e rifarmi la Val Vigezzo e Canobbina, visto che sono anni che ormai non la percorro più. Il mio atlante stradale motociclisto di dueruote, mi dice anche che ci sta una "strada mitica" che passa da Piancavallo e allora perché non aggiungerla al tragitto ? I vari siti davano parzialmente nuvoloso e uno addirittura pioggia a Gravellona Toce proprio verso l'ora del mio possibile transito, così zainetto kawa in spalla con dentro l'antipioggia, alle 9.00 parto con la mia fidata ninjetta.
Scelgo la strada che passa da Trecate perché densa di rotatorie
Statale del Sempione, uscita Val Vigezzo, Masera e la strada inizia a farsi interessante, peccato per l'asfalto bagnato in certi punti che consiglia prudenza, ma tanto c'è il panorama a tenere compagnia
Arrivo a S. Maria Maggiore con una settimana di ritardo rispetto alla festa degli spazzacamini e ne sono anche contento, perché 30.000 spettatori in quel piccolo borgo, mi avrebbero assai infastidito.
Gironzolo un po' per il paese e scatto un po' di foto








La fame si fa sentire, così decido di risparmiare e andare in un negozio di alimentari con prodotti tipici per farmi fare un panino: ciabattina, crudo di Vigezzo e la tipa mi chiede "una fettina di formaggio?" Ok, vada per il formaggio. Alla fin fine il panino era composto da 47 g di ciabattina, 87 grammi di crudo di Vigezzo, 185 g di formaggio nostrano per un totale di 6.84 euri (alla faccia del risparmio)
Questo il risultato

Bello rifocillato, mi ricordo di aver letto che a Malesco, ci sono delle cascate famose nella zona, così mi rimetto giubbotto, casco, guanti e zainetto (che non servirà a nulla tranne che a stancarmi di più
), mi faccio 1 km e parcheggio a 1 minuto dalle cascate. Nel frattempo il caldo aumenta e io sudo come un cammello


Svolto il mio dovere, risalgo sul mezzo e dopo 1 Km, riparcheggio per fotografare la fontana a Malesco

Finalmente, sempre più accaldato, attacco la Canobbina: me la ricordavo stretta stretta, ma la prima parte è veramente larga e curvosa, cosa che mi fa riflettere sulla mia possibile precoce senilità
...e invece no, perché poco dopo la strada diventa strettissima, tanto che in alcuni punti un'auto e una moto fanno fatica a passarci assieme
Prossima tappa Orrido di S. Anna ! Passando per boschi, boschetti e una galleria buia buia come la pece, non canno la piccola svolta a 180 gradi in ripida discesa per l'orrido, parcheggio la moto in un piazzalino con un "fantastico" acciotolato
e assetato come un caimano, mi lancio speranzoso verso il ristorante S. Anna Arrivo all'ingresso e un fantastico cartello "No bar Service" mi lascia di stucco
Stoico, scendo verso la spiaggia in ghiaia attraverso un ripidissimo sentiero (che poi dovrò rifarmi in salita bardato di tutto) e mi "spiaggio" su un sasso coi piedini in ammollo
Qualche foto


Sorrido guardando i ragazzini che si lanciano da un masso

e riparto in salita carico come un mulo
Foto di rito


e si riparte.
Cannobio, Cannero Riviera e imbocco una stradina ripida ripida che si dirige nell'entroterra. L'inizio è interessante, strada abbastanza larga, asfalto buono, tornanti decenti, ma poi la strada si stringe e i tornanti si fanno in prima marcia. Poco male, mi godo la vista dall'alto sul Lago Maggiore e i boschi che attraverso che attenuano la calura. Dopo parecchio e aver sbagliato una svolta a Trarego, arrivo in un punto panoramico, così mi fermo a godermi il panorama sul belvedere e accertarmi di non aver cannato strada


Riparto, transito attraverso un mercatino in una piana e dopo aver curvato e ricurvato, ritrovo la civiltà e mi sgollo a più non posso una freschissima aranciata amara
Dopo aver riposato un po' le membra e aver scambiato due parole con un motociclista milanese, riparto per quel che sarà il calvario del rientro condito di tanto bel traffico.
Rientro a casa dopo 10 ore in sella al mio fido destriero, stanco, ma contento e soddisfatto






