In qualità di utente autorizzato da burnout (e siccome da ora per una settimana internet non lo voglio nemmeno sentire nominare) mi prendo la responsabilità di aprire il topic per il report dell'advent 2016
e scrivo due righe


Venerdi 22 luglio 2016, ore 17.59, inizia ufficialmente l’ultimo minuto di lavoro prima delle ferie. è un anno che aspetto questo momento.
Come ormai da tradizione il motoAdvent è finito in concomitanza con l’inizio delle miei ferie e quindi: sabato TingAdunata e domenica si parte!
Sabato 23 luglio 2016, ore 07.00, suona la sveglia, penso “Maledetta passione, dormirei almeo altre 3 ore..” Non faccio in tempo a finire il pensiero che un tuono irrompe nella camera..
Ste maledette previsioni ci hanno preso, fa brutto veramente, non potevo crederci, mi alzo, guardo fuori, sembra notte, ma non piove, bisogna prendere una decisione e abbastanza in fretta. Poi penso, su a Pragelato ci sono degli amici, che si sono fatti un mazzo cubico per me e per molti altri, è giusto andare da loro a portargli almeno un saluto. Almeno il westGP ci deve essere. Faccio dunque partire il rito di vestizione del motociclista e salgo in sella.
Poche manciate di km e si scatena la pioggia, ma ormai sono in giro e almeno fino a Pragelato ho deciso che ci vado!
Procedo temerario sotto una pioggia battente fino ad Usseaux dove smette di piovere, il cielo schiarisce e l’asfalto è magicamente asciutto, nella mia testo penso “Stai a vedere che riesco anche a farmi qualche piega

Arrivo a pragelato, rabbocco (se BurnOut decide di partire per il giro e riesco a prendermi una sgridata di prima mattina), e raggiungo il kinka, dove Luca (Bertran), mi accoglie come un eroe!
Ci scambiamo due battute e vado a parcheggiare la moto, nel farlo capisco il tanto entusiasmo nel vedermi, nel piazzale praticamente solo le moto conosciutissime degli organizzatore dell’advent.
Nel frattempo arriva Alex (Burnout) che mi chiede informazioni sulla situazione meteo a valle, forse non gli dico quello che vorrebbe sentirsi dire, gli dico la verità, ossia, è uno schifo.
A Pragelato il tempo è anche abbastanza bello con solo qualche velatura, ma per arrivarci devi comunque fare almeno 40km sotto l’acqua e se guardi fuori dalla finestra di casa, certamente non parti (io stesso sono partito solo per l’amicizia che mi lega a questi ragazzi e perchè so l’impegno e la passione che ci mettono nell’organizzazione).
L’ora del briefing sarebbe arrivata, ma si decide di aspettare per vedere se arriva qualcun altro per il giro.
Con 1 ora di ritardo comincia il briefing, a momenti ci sono più staffette che partecipanti, ma decidiamo di andare fino in fondo e provare a fare il giro così come era stato programmato fino all’alpe di Uezzo (giusto bertarn? Che poi chi è sto uezzo? deve essere ricco per potersi permettere un alpe, non come tutti gli altri che hanno solo colli…..)
Si parte, Sestriere-Cesana-Brianzone-Villanuova (dove visto che siamo pochini optiamo per fare un rabbocco)-Colle dell’Otaria.
Viaggiamo benissimo, senza una goccia di pioggia, fino a La Grava (giusto bertran?) dove un acquazzone ci fa fermare per decidere se procedere o tornare indietro. A furor di popolo vince il “Mangiamooooo” (che non era tra le opzioni), mentre mangiamo la nuvola passa e torna a far capolino il sole, quindi non c’è più nulla da decidere, si riparte verso l’alpe di Uezzo che raggiungiamo nuovamente senza problemi. In cima all’alpe pausa chiacchiere, foto, qualcuno si avventura in un bar a cercare di adescare una barista e dice anche che facesse anche il caffè buono (in Francia???).
Ripartiamo verso la d211, che strada signori carreggiata da 2 metri, un meretto in cemento alto 40cm e uno strapiombo da almeno 4-500metri.. uno spettacolo veramente, qualcuno addirittura ha il coraggio di farla in macchina.
Le tappe del giro sono finite, ora bisogna rientrare, ci dirigiamo verso il colle dell’otaria ed appena iniziata la salita ci assale nuovamente la pioggia. Questa volta è tanta, tutti fermi, indossati gli antipioggia, si riparte. Poco dopo l’otaria smette nuovamente di piovere ed in concomitanza con una pausa benzina qualcuno sfila l’antipioggia (io lo tengo)
Il viaggio a questo punto è tranquillo fino al kinka (salvo qualche gocciolina a sestriere).
Al kinka qualche battuta, qualche risata e decido di scendere verso casa, gli ultimi preparativi per la partenza incombono.
Saluto chi trovo, saluto ora chi non ho trovato (burnout



Il mio MotoAdvent 2016 finisce qui, il loro e il vostro no, andate a trovarli, se lo meritano!