Ciao a tutti, volevo condividere con voi un piccolo report di un'esperienza fantastica appena conclusasi. Tramite una grossa agenzia ho avuto l'opportunità di effettuare un magnifico viaggio in moto con oltre 1000km di fuoristrada tra i parchi della Tanzania. Un viaggio diverso dal solito, spesso al di fuori degli itinerari più turistici, vivendo in mezzo alla gente del posto e soprattutto in libertà, senza la pressione di una tradizionale agenzia di viaggio ma semplicemente tra amici.
Si parte dalla città di Arusha. Percorrendo una veloce pista sterrata/pietrosa in direzione del parco Tarangire, dopo circa 130km percorsi con un'andatura svelta, ci fermiamo per il primo campo presso la comunità Masai di Nabereta. Polsi distrutti dal tolè ondulè e leggermente annoiati dalla monotonia del paesaggio.
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Il secondo giorno sarà ricordato come uno dei più belli del viaggio per esperienza di guida. I 185km percorsi da Nabereta al Tarangire Camp presentano tratti con la tipica terra rossa africana, sabbia e un anticipo di tutto il fech fech che incontreremo. Si entra nel vivo del viaggio, il paesaggio è quello che tutti immaginano pensando a questa parte dell'Africa ed è possibile imbattersi in qualche scena da National geographic. La vicinanza di un villaggio al nostro campeggio ci permette di gustare patatine fritte e birra insieme alla gente del posto.
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La mattina del terzo giorno le moto restano a riposo in quanto non ammesse all'interno del parco Tarangire. Dopo il più classico dei safari però si riprende la marcia su due ruote verso la regione dei laghi. Il lago Manyara e il lago Eyasi ci regalano lo spettacolo di numerosissime colonie di fenicotteri rosa e di piste di fech fech, la sabbia impalpabile che in men che non si dica crea una nube e riduce a zero la visibilità sdraiando qualche moto senza conseguenze.
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Il quarto giorno sveglia presto. Si va alla ricerca di una tribù aborigena che vive di caccia provando ad imitarli senza successo (saranno loro ad offrirci scalpo di scimmia) e poi ancora un safari in 4x4. Stavolta si scende all'interno del maestoso cratere di Ngorongoro. Animali di ogni specie, giornalisti del National Geografic ed uno spettacolo che sembra di guardare Quark in TV. Ippopotami, elefanti, gnu, iene, impala, giraffe, zebre e... finalmente scorgiamo il re leone. In swaili lo chiamano simba.
Rimane poco tempo per andare in moto ma un giorno di riposo fa piacere a tutti e pertanto percorriamo solo una cinquantina di chilometri per il campo di Mto wa Mbu.
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Il quinto giorno di moto ci vede protagonisti di un tappone molto lungo. Circa 180km verso il lago Natron, costeggiando la Ngorongoro conservation area e il parco del Serengeti, facile trovarsi a fare uno spuntino tra elefanti e zebre. Il tracciato è molto tecnico e nasconde qualche insidia. I tratti veloci si alternano ai passaggi più lenti e ai guadi e purtroppo si registra un infortunio.
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La Rift Valley è bellissima, l'Oldonyo Lengai (la montagna di Dio per i Masai) svetta solitaria. La cascata Engare Sero ed ancora il contatto con la gente simpaticissima e i bellissimi e curiosi bambini.
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Infine si rientra ad Arusha con un'altra lunghissima tappa che sancisce la fine del raid motociclistico. Non resta che godersi i mercati ed un po' di vita notturna in città.
E' già mal d'Africa...