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Negligenza, imprudenza, imperizia..... Parliamo della terza!
13692528
13692528 Inviato: 25 Ago 2012 16:07
Oggetto: Negligenza, imprudenza, imperizia..... Parliamo della terza!
 



Nel titolo, le caratteristiche del comportamento colposo, quello insomma che provoca gli incidenti! Ma vorrei parlare della 3^, dell'imperizia.

Come si diventa "periti", cioè bravi, esperti? Secondo me, ciò non é possibile se si rimane "prudenti", se cioè non si cerca di fare qualcosa in più di ciò che si é sicuramente capaci di fare.... E allora? E allora se non siete sicuri di avere la mia fortuna, che mi ha fatto arrivare a 50 anni senza grossi infortuni, non vi resta che andare in pista!!! In condizioni di relativa sicurezza potrete provare a fare cose che in strada sarebberro "folli" e imparete cose che, può darsi, vi salveranno la vita quando andrete belli tranquilli per strada.

"Prima apriamo,poi vediamo che succede" questo é ciò che insegna a guidare. Fatelo in strada e vi siete candidati al cimitero. Ne Ho viste troppe..... Scusatemi!!
 
13692566
13692566 Inviato: 25 Ago 2012 16:24
 

Capisco cosa hai voluto dire e mi trovo perfettamente d'accordo.
Però, non si può collegare l'imperizia alla guida: perchè legalmente l'imperizia è un termine che riguarda chi svolge una professione.

Lo so che è termine che viene utilizzato anche per chi causa incidenti, ma purtroppo questo utilizzo non è corretto.

L'imperizia è collegata alla diligenza professionale: in soldoni: abbiamo studiato per imparare un mestiere, o abbiamo fatto pratica per impararne un'altro. Da questi due percorsi, in ogni caso abbiamo accumulato un bagaglio di conoscenze che ci devono servire per fare al meglio il mostro lavoro.
Se invece non abbiamo imparato bene, o se non mettiamo a frutto ciò che ci è stato insegnato (ovviamente questo avviene senza un motivo valido), e causiamo danni a qualcun' altro, ecco che pecchiamo d'imperizia.

Link a pagina di Diritto.it
Avv. Nicola Todeschini ha scritto:
Quando la diligenza comporta uno speciale sforzo tecnico, espressione di tale sforzo tecnico è per l'appunto la perizia, intesa come quel complesso di regole tecniche e professionali espresse dal livello medio della categoria d'appartenenza. Va da sé che nelle varie discipline oggetto di specialità, la perizia di volta in volta si caratterizzerà in modi parzialmente diversi, riempiendosi dei significati tecnico-qualitativi attinti dallo standard medio rinvenibile nella categoria di riferimento, potendovi comunque rientrare quei principi fondamentali ritenuti alla base di qualsiasi attività di quello stesso settore.

Sul punto merita di essere sottolineato anche il ruolo che l'aggiornamento costante del professionista svolge in punto di valutazione della sua condotta diligente. Il parametro per la valutazione della responsabilità, fondato sull'aderenza ai dettami che possono estrarsi dal bagaglio professionale, sotteso allo standard medio di riferimento, non può certo prescindere dall'affermazione del dovere di aggiornamento costante del professionista.


Purtroppo il non essere degli assi alla guida non sempre è una cosa che si può migliorare.
Ognuno ha i suoi limiti e quindi non solo sono d'accordo con te che se uno deve trovare il suo limite, ed eventualmente migliorarlo, è meglio che vada in pista, ma sono anche convinta che bisogna spesso rassegnarsi a riconoscere ciò che si è capaci di fare e non voler strafare....
 
13692600
13692600 Inviato: 25 Ago 2012 16:31
 

sono assolutamente daccordo.....
 
13692636
13692636 Inviato: 25 Ago 2012 16:42
 

non è che la pista sia un prato fiorito, è una guerra non dichiarata fra pilotoni , i motociclisti corrono per strada e rispettano le regole ,anche se sono sempre di meno ,purtroppo!!!! 0510_five.gif
 
13692653
13692653 Inviato: 25 Ago 2012 16:46
 

Strafare è pericoloso ma se proprio uno lo deve fare è meglio che lo faccia in pista.
E' anche vero che spesso non è il superare il proprio limite che porta a gravi conseguenze ma anche l'imprudenza altrui.
Per fare un'esempio stamani ero dietro una r1 che stava andando in una via di montagna ad un passo più che tranquillo (se riuscivo a starci dietro io vuol dire che andava piano) sicuramente però sopra i limiti consentiti di 50km/h. Certo però nessuno si poteva aspettare che dietro una curva un tizio in macchina stava facendo manovra in mezzo alla strada e per fortuna non è successo nulla.
Io cerco sempre di rispettare i miei limiti e di spostarli poco alla volta in strade dove non rischio di far male a nessuno ma bisognerebbe che anche gli altri non cercassero di far male a me.
 
13692725
13692725 Inviato: 25 Ago 2012 17:13
 

La pista, la scelta migliore, sono d'accordo!....Peccato che a me, minorenne non facciano entrare! 0509_vergognati.gif
Cosi o uno aspetta i 18 andando prudentemente e piano (la prima entro certi limit si, la seconda cosa non ce l'ho proprio nel sangue) o va a cercare i limit per strada...e le eventuali conseguenze le conosciamo tutti…
 
13692974
13692974 Inviato: 25 Ago 2012 18:51
 

evolutio ha scritto:
Strafare è pericoloso ma se proprio uno lo deve fare è meglio che lo faccia in pista.
E' anche vero che spesso non è il superare il proprio limite che porta a gravi conseguenze ma anche l'imprudenza altrui.
Per fare un'esempio stamani ero dietro una r1 che stava andando in una via di montagna ad un passo più che tranquillo (se riuscivo a starci dietro io vuol dire che andava piano) sicuramente però sopra i limiti consentiti di 50km/h. Certo però nessuno si poteva aspettare che dietro una curva un tizio in macchina stava facendo manovra in mezzo alla strada e per fortuna non è successo nulla.
Io cerco sempre di rispettare i miei limiti e di spostarli poco alla volta in strade dove non rischio di far male a nessuno ma bisognerebbe che anche gli altri non cercassero di far male a me.


Sono più che d'accordo, quello che rovina tanti motociclisti è che si sentono in competizione tra loro anche fuori dalla pista. Esiste la passione per tutto, si può avere passione per la corsa a piedi, per la bici, le auto sportive e la moto. Quando si supera il limite questa non è più passione ma diventa mania. Uno è alla continua ricerca di miglioramenti e vuole stare sempre fuori dal gregge. A volte è difficile contenere questa mania, lo si capisce quando il vostro collega parla sempre e solo di quella cosa. La moto è pressappoco come la passione per le armi(altra mania) Si ha tra le mani un qualcosa che se usato male può causare danni anche irreparabili. A chi non capita di incrociare il pazzo in piega che vi fa il pelo, con ginocchio aperto che sfiora l'asfalto su una strada trafficata.... Correre sulle strade senza rispettare i limiti equivale a giocare alla roulette russa. Spesso e sempre più spesso si vedono mazzi di fiori sui guard-rail, disegni col gesso sull'asfalto. Io li compato, almeno fino a che non coinvolgono terzi... 0509_mitra.gif
 
13693288
13693288 Inviato: 25 Ago 2012 21:25
 

Più che di "imperizia", che non è quantificabile, io parlerei di "inadeguatezza", anche perché quest'ultima interviene non solo nei confronti del "pilota" ma anche del mezzo o dell'ambiente.
Una velocità elevata sotto la pioggia battente è inadeguata alle condizioni dell'ambiente; anche una velocità moderata, o addirittura bassa, può essere inadeguata se la strada è particolarmente "insidiosa" vuoi per il tracciato, vuoi per il fondo o per entrambi; si può essere bravi quanto si vuole, ma se dietro una curva di una strada stretta di montagna, magari pure sporca, ti trovi una mucca che se ne va tranquilla per i fatti suoi (non serve un TIR) ci si può trovare nei guai.
Certo, la bravura aiuta, e non poco, il colpo d'occhio, l'esperienza, il sapersi destreggiare col proprio mezzo, indifferentemente che sia un leggerissimo cinquantino o una pesante custom, sono tutte cose che concorrono a ridurre il "rischio", ma se si determina una situazione in cui il pilota o il mezzo non sono "adeguati", sono dolori! e mentre la bravura o "l'imperizia" sono delle costanti (se uno è bravo è bravo sempre, come pure se è un principiante impacciato, almeno per i primi tempi) l'adeguatezza del nostro comportamento nei confronti del mezzo o dell'ambiente o di quel che volete voi cambia nel giro di attimi... e lì non c'è bravura che tenga!
 
13722324
13722324 Inviato: 4 Set 2012 15:50
 

penso che per tenersi fuori dai guai piu che la "perizia" tecnica della guida del mezzo serve perizia nel analizzare velocemente le situazioni stradali, prevedere (o meglio ipotizzare quello che faranno quelli che ci circodnano) e mettersi in condizioni di non doverli schivare, ma solo evitare.

Chiaro che se uno è un impedito che non sa stare in equilibrio sulla moto è un pericolo per se e per gli altri, ma certi incidenti capitano sia che si faccia la stessa curca a 40 sia a 60 (notevole differenza) sempre che il proprio limite sia 50 per il primo 65 per il secondo.

Non sono certo un asso, se la mia moto dovesse scappami via di culo perche non vedo una macchia d olio penso che finirei lungo tirato perterra, ma magari se uno prima di piegare a bomba aspetta di vedere la fine della curva (ghiaia, olio, buche mucche, tutto ci aspetta dietro la curva) fa molta piu strada senza assaggiare l asfalto.

ps
chi sa quanto è duro l asfalto non c e bisogno che glielo dica io, chi non lo sa ancora... E' MOLTO DURO e soprattutto ABRASIVO. (mi hanno fatto cadere dallo scooter a 18 anni, ma me lo ricordo ancora benissimo)
 
13802754
13802754 Inviato: 29 Set 2012 22:07
 

Certo che qualche bella pistata può essere di aiuto a capire il comportamento della moto e del nostro limite e con questo non posso che essere d'accordo con 3emezzo autore di questo Topic.

Più che di imperizia io parlerei di incoscienza icon_arrow.gif

1 Assenza o perdita della cognizione di sé e della realtà: stato d'i.
2 Irresponsabilità: dare prova di i.; estens. azione, comportamento irresponsabile, imprudente: mettersi in mare con questo tempo è una vera i.
Link a pagina di Dizionari.corriere.it

se analizziamo il punto 1 e 2 possiamo renderci conto come questi calzano a pennello per descrivere certi comportamenti che possiamo vedere su pseudo-motociclisti.

L'esperienza insegna, ma questo non significa doversi mettere alla ricerca di uno stile di guida pericoloso per noi e per gli altri. E' vero che in moto cerchiamo sempre di migliorare la nostra guida, ma si dovrebbe anche porre la stessa attenzione ad avere una guida sempre attenta e prudente, con i km macinati si acquisisce esperienza.

Mi sento di consigliare un buon corso di guida sicura ancor prima di scendere in pista, in ogni caso concordo sul fatto che se vogliamo dimostrare quanto siamo bravi a tenere il gas aperto, il miglior posto è di sicuro la pista e non la strada.
 
13803181
13803181 Inviato: 30 Set 2012 10:16
 

Certo anche il corso di guida sicura è un'idea.
Ho riletto quanto da me scritto e vi invito a farlo anche voi, non ho inteso fare un'elogio della follia. Questi sono i concetti base:

1) Uno "bravo" e contemporaneamente prudente ha ottime possibilità di cavarsela in strada.
2) Se sei sempre "prudente" non diventi mai bravo.
3) Se sei imprudente in strada MUORI.


Ergo, vai a fare il "pazzo" in pista, magari non al mugello, basta un pistino....

p.s. per fare il "pazzo" intendo semplicemente provare ad andare, accelerare, frenare ecc. in modo che vada OLTRE ciò che al momento sei capace di fare.
 
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