mi sembra giunto il momento di fare anche io il mio report del viaggio che con pino (ZPINO) abbiamo intrapreso..
è stato il nostro primo Viaggio, Viaggio con la V maiuscola.
un insieme di emozioni che probabilmente sarà difficile da spiegare in un report ma che può comunque essere utile a qualcuno che
magari vuole farlo.
premetto che il viaggio è molto bello, anzi è stupendo.
sono sicuramente condizionato dal fatto che è stato effettivamente il mio primo viaggio, ma tant'è.
facciamo le cose con ordine.
partiamo come sempre dall'inizio.
tutto è nato un bel giorno quando leggendo la mia copia di motociclismo, mi soffermo su quel viaggio. Mandello del Lario - Monaco di baviera.
e allora li penso "Potrei farlo anche io, perchè no?"
a quel punto poi penso "perchè?"
e poi "..."
poi ancora "..."
infine: "per fare sta peerlata ci vuole un peerla come me"
e stavolta subito mi viene in mente "PINO"
era un martedì come tanti altri, ma qualcosa stava per accadere.
qualche messaggio, qualche stampa per il tragitto, e senza titubanze eravamo già d'accordo.
sabato, in mattinata, si parte per Monaco di baviera.
tutta la nostra organizzazione stava nel:
1- ci vediamo alle 6 di mattina
2- le tappe sono St. Moritz, Nauders, Landeck, Garmish, Monaco
organizzati eh?!?!
ma in fondo son contento di aver messo su un organizzazione lampo, l'attesa prima delle partenze è davvero esasperante..
Arriva finalmente il giorno della partenza, stavolta la notte prima siamo stati bravi, a letto relativamente presto senza bevute e ballate varie.
Sveglia alle 5, organizzo lo zaino, arriva una chiamata.
è Pino.
"Marco, sta piovendo, salta tutto.Partire con la pioggia è troppo demoralizzante. Facciamo settimana prossima. Era troppo bello per essere vero.."
"Minghia, Pino, non ci arrendiamo così. risentiamoci tra un oretta"
il fato ci ha voluto bene.
un ora dopo eravamo sotto casa mia, non pioveva più.
emozionati come nerd, al primo incontro con una ragazza conosciuta su qualche chat, siamo pronti per la partenza.
puntiamo forte verso st. moritz e il maloja.
le emozioni descritte in questi primi 100 km di strada (essì per arrivare al confine abbiamo dovuto fare 100 km di ss36..la solita pallossissima ss36) non si possono però descrivere.
la strada è davvero noiosa, ma è passata in fretta. nelle nostre teste girava ben altro che quella statale..
raggiungiamo così abbastanza rapidamente il Maloja e st. Moritz.
due parole per il Maloja sono da spendere.
che passo ragazzi. per tutti gli abitanti del nord che ancora non l'avessero fatto, consiglio vivamente di rimediare al più presto.
un susseguirsi di curve una più bella dell'altra, a tratti veloci, a tratti lente.
la mia motina (quanto la amo) è a suo agio tra quelle curve, salite e discese.
andiamo a spasso su quel passo, riusciamo a prendere un bel passo, qualche sorpasso, ma che spasso! (mamma mia che poeta..)
ecco qui un po' di foto per farvi capire che paesaggi si possono vedere da quelle parti..
st. moritz


io

pino

paesaggio

la cosa curiosa e davvero bella di questo viaggio è la varietà di paesaggi che siamo riusciti a incontrare.
passato questo spettacolo a cielo aperto (anche se non ho mai visto un cielo chiuso) proseguiamo. la tappa seguente Nauders, era a portata.
non siamo stanchi per nulla, siamo solo in libidine per la prima parte di strada che abbiamo passato.
fin'ora tutto a posto. anzi meglio di quello che ci aspettavamo.
l'unica nota dolente è che più proseguivamo più il freddo si faceva sentire.
il tratto svizzero, propone dei paesaggi davvero meravigliosi,quella parte di altopiano è indescrivibile.
distese di verde evidenziatore il tutto circondato da punte montuose e qualche cittadina con case tipiche sparse qua e la vicino a corsi d'acqua.
avete presente i disegni nei volantini dei testimoni di Geova? ecco, io penso che si siano ispirati a paesaggi del genere.
non riesco a capire come facciano gli svizzeri a tenere realmente così in ordine il tutto.
strade, incroci, cartelli, case, alberi, tutto di una perfezione assurda.
sono perfette anche le nostre motine in quel contesto



che senso di piacere percorrere questo tipo di strade.
siamo anche stati fortunati a incontrare poche macchine nel nostro cammino.
ad un certo punto mi sono trovato in una di queste strade, senza davanti nessuno, con questi distese di prati, non ho capito più nulla.
sembrava di volare.
le costruzioni tipiche poi fanno da cornice al tutto

a rovinare il tutto però è la pioggia che ha ripreso a scendere.
una pioggia che abbiamo beccato quasi tutto il viaggio ma a tratti. siamo comunque riusciti a divertirci un mondo.
Il freddo però continua ad aumentare. Probabilmente sarà anche colpa dell'umidità che ci è entrata ormai nelle ossa..
siamo alle soglie di nauders.
becchiamo un bivio che ci manda un po' in confusione: Landeck e Nauders.
mmm..
sono tutte e due tappe del nostro itinerario. ci fermiamo consultiamo la cartina (che poi sono i famosissimi fogli con le mappe stampati da lavoro) e vediamo che dobbiamo attraversare prima Nauders e poi le strade si ricoincidono.
meglio così, semplicemente perchè ci tocca attraversare un altro passo:
il Reschenpass


questo passo però lo facciamo ad andatura molto moderata.
la pioggia ci ha rovinato questo tratto di percorso, ho provato ad osare un attimino dato il susseguirsi di belle curve, ma ho sentito l'anteriore scivolare verso l'esterno, il che mi ha fatto capire di non esagerare, per non rovinare moto e viaggio.
nonostante ciò il paesaggio era comunque molto piacevole.
addirittura anche i cartelli in svizzera sono belli.
arriviamo a Nauders, ci fermiamo per fare due foto, e un gentil ragazzo, si ferma in macchina per chiederci se avevamo bisogno di aiuto.
dopo aver capito che stavamo facendo solo alcune foto ci ha augurato un buon viaggio ed è ripartito per la sua strada..
pure le persone in svizzera son belle.
mi sono innamorato della svizzera. si nota? hahahahahahhahaha


ed ecco Nauders dall'alto

nonostante non sappia per certo se sia ancora territorio svizzero(credo proprio di si eh?!) o diventato già austriaco,
il paesaggio rimane immutato rispetto la tratta svizzera che abbiamo passato. distesoni di verde, alcune salite e discese, e cittadine che spiccano qua e là.





come dicevo è tutto veramente molto bello.
passiamo la cittadina e proseguiamo per Landeck, le due cittadine non sono molto distanti, ma da qui in poi si può notare il primo cambio di paesaggio.
intorno inizia a diventare tutto più roccioso, i monti intorno a noi più austeri e autorevoli.
miiiiiiiiinghiaaaaaaa mi sto cacando sottooooo...
anzi no, non posso. ho le chiappe distrutte, non riuscirei a farlo.
Da qui infatti, inizio a sentire i primi sintomi di stanchezza, allora propongo a Pino una sostina in quel di Landeck per riposare il sedere, e magari mangiare qualcosina.
Le strade anche qui sono stupende, ci accompagna un bel torrente azzurrissimo per buona tratta di strada, affianchiamo pendii scoscesi, e rocce che si stagliano verso la strada.
per rendere meglio l'idea vi consiglio di vedere le foto su motociclismo (leccatina..).
Oh mica sono un fotografo?!?!


che belle le nostre moto in terra austriaca..

ci fermiamo in un bar-ristorante per riposare e parlare un po' delle emozioni che stiamo provando. la cassiera del locale, gentilissimamente, ci propone la possibilità di star fuori oppure dentro a consumare il nostro caffè appena ordinato.
ci troviamo quindi di fronte un dubbio amletico. stare fuori al freddo ma aver la possibilità di fumarci una bella stecca di sigarette, o stare dentro e fare avanti indietro??
il tempo che abbiamo impiegato a prendere una decisione non è quantificabile (il GASP può capire..)
fatto sta che alla fine dei conti beviamo questo caffè e fumiamo il tutto nei graziosi tavoli e sedioline disposte fuori.

il panorama è la cosa che ci ha convinto ad affrontare freddo ed intemperie
potete capire..

vorrei darvi un consiglio.
NON COMPRATE MAI IL CAFFè FUORI DALL'ITALIA.
penso che è una cosa che si sappia a menadito, ma ci terrei a ribadirlo, per il bene di tutti.
Landeck è già una cittadina, rispetto ai paesini che abbiamo affrontato fin'ora. la cosa che la rende bella è un torrente che passa attraverso la città.
per il resto niente di eccezionale, forse la sosta meno interessante che abbiamo fatto.(ma quanto ci ha fatto bene!!)
decidiamo, finita la pausa, di ripartire.
ecco non sempre è stato facile trovare la strada giusta (e mi pare che proprio in questo punto ci siamo persi vero Pino??) come si può vedere, i cartelli danno giustamente le indicazioni per le città più importanti, ma noi
non molto preparati non avevamo la minima idea di quale fossero le direzioni corrette
meno male che alle superiori ho studiato algebra, infatti grazie ad essa ho calcolato la X sulla mappa in maniera agevole per ritrovare la via giusta..


la voglia di metterci in gioco e di arrivare a destinazione ci ha messo le ali.
qualche chilometro in più non ha scalfito la nostra convinzione e la nostra voglia di avventura.
dopo una piccola (ma piccolissima eh? diciamo che ci siamo ritrovati in autostrada senza bollini..) deviazione, ritroviamo la strada giusta.
Garmish arriviamo.
in queste zone cambia ancora il paesaggio, ci ritroviamo avvolti da una foresta che praticamente ci toglie visibilità.
questa distesa di alberi ci accompagnerà fino al paesino tedesco prefissato.
le curve anche qui danno parecchie soddisfazioni, abbiamo attraversato alcuni passi che non ricordo assolutamente il nome.
ricordare tutti quei nomi a codice fiscale, knrioeffen, fkaifakkkaaattmen, stisklanfllerrnnmen, eccetera eccetera eccetera non è per niente semplice..
il freddo in mezzo a tutti quegli alberi aumenta, la pioggia qui si fa più insistente.
raggiungiamo garmish finalmente, e non appena arrivati smette di piovere.
ci fermiamo in questa bellissima cittadina, per riprendere fiato, e mangiare qualcosa. la sosta al mcdonald's è obbligatoria.
le nostre natiche ormai chiedono pietà, siamo in moto da circa 9 ore.
garmish è molto bella e caratteristica.
rispecchia in pieno ciò che l'immaginazione costruisce come tipica cittadina tedesca.
facciamo due passi per il centro e scattiamo qualche foto
le nostre stupende moto

mi spiegate chi prende il gelato con tutto quel freddo???

ed ecco il centro


perdiamo un oretta a vagare per questa cittadina.
la cosa che ci impressiona è, come in quei posti, la gente vada in giro tranquilla per il centro anche dopo un diluvio e tempo perennemente uggioso.
fosse successo qua probabilmente le vie del centro erano desolate e deserte, questo viavai nelle vie del centro rendono però ancora più caratteristico il posto..
ad un certo punto ci troviamo davanti due donne (non le stavamo guardando il chiulo eh??) che chiacchieravano tra di loro..ma che lingua brutta il tedesco!!
sembrava stessero litigando..non oso immaginare quando due innamorati si dicono "ti amo"..
ICH LIEBE DICH!!!
miiiiinghiaaaaa... io scapperei..
passato il trauma della lingua, decidiamo quindi di fare l'ultimo sforzo e recarci a destinazione:Monaco.
siamo davvero molto stanchi, infreddoliti ed è pure abbastanza tardi.
decidiamo quindi di percorrere quest'ultima tratta (90 km) in autostrada.
sappiamo che qui in germania non è a pagamento solo grazie a KIMO (tvb), che ci ha informati..
percorriamo ancora qualche chilometro nel bel mezzo della foresta, e poi imbocchiamo l'autostrada.
ogni tipo di automobile ci sfreccia a fianco a delle velocità incomprensibili, ci accorgiamo quindi che siamo in una di quelle tratte senza limiti di velocità.
"bene" penso, arriveremo prima a destinazione.
giro la manopola.
130..140..150..160..170..180..190..200..
che stranezza..non ero mai arrivato a certe velocità.. la strada si chiude davanti ai tuoi occhi.
ecco l'unico tratto di strada in cui ho avuto alcune difficoltà con la mia bestia.
a quelle velocità l'aria che arriva addosso è davvero notevole, mi sono dovuto spiaccicare al serbatoio per non essere lanciato via all'indietro.
pino probabilmente si è trovato meglio.
che miriade di insetti morti sulla mia carrozzeria.
il pensiero che mi girava in testa era "poverini, e chssà i loro parenti.."
una nota di merito per la mentalità tedesca e la loro disciplina.
non appena finita l'autostrada, e i limiti tornano alla normalità, tutti, ma proprio tutti, non sgarrano di un km/h. pauroso.
arriviamo a monaco, che sono le 19.00 circa.
ma siccome (ribadisco) non abbiamo organizzato niente andiamo alla ricerca di un bed and breackfast per passare la notte.
non sto a raccontarvi le lacrime e disperazioni varie versate per la ricerca di un ostello.
vi dico solo che dopo 2, e non scherzo, ore di ricerche, con aiuti vari di persone veramente gentili del posto, siamo riusciti a trovare un posticino carino dove passare la notte,
e dove far dormire le nostre bestiole..

stravolti, ma felici, ci buttiamo in doccia e ci riposiamo un attimo, giusto il tempo di ricaricare le pile e fare un giretto per il centro e per assaggiare la birra tedesca.
eravamo davvero stanchi, ma cosa vuoi fare, sei a monaco e non esci la sera??
io sarei andato pure a ballare
allora optiamo per un tranquillo pub a farci le nostre birrette


ammazza, 3 euro mezzo litro..
con 6 euro eravamo mezzi storti.. (colpa della stanchezza eh???)
abbiamo fatto un po' di amicizie straniere: tedeschi, inglesi, romani. tutti rigorosamente maschi eh?? (dovete sapere tutti quanti che mi depilo..)
poi a nanna.
nel racconto, tralascio anche la parte della notte insieme a pino..
la mattina, sveglia presto, colazione e giretto per Monaco.
che bella città, consiglio a tutti di visitarla. ne vale la pena.
io sinceramente non me l'aspettavo cosi bella.
ma forse le foto possono esprimere meglio quello che io a parole non riesco a dire..



un saluto da parte nostra da monaco di fronte ad una fontana con l'acqua verde :O

ps. la foto ce l'ha scattata una faiga indimenticabile.
anche sotto quell'aspetto le bellezze locali non sono da sottovalutare..
ecco una prova:

ci abbiamo provato, ma non c'è stato nulla da fare..(non riuscivo a dire in tedesco che ho due case..)
dopo la passeggiata per il centro, alle 13.00 circa rinizia a piovere.
decidiamo quindi di tornare a casa..

il viaggio del ritorno è stato molto più veloce. soste brevi e concise.
in fin dei conti le tappe le abbiamo fatte tutte all'andata.
l'unico appunto del viaggio del ritorno è che la polizia ha fermato Pino al confine, aveva un pacco sospetto..
nonostante questo piccolo inconveniente dalle 13.30 che siamo partiti, alle 20.00 circa eravamo a colico.
ed eccoci in italia.
mega traffico nella milano-lecco che ci ha fatto finalmente rincasare alle 22.00..
Nonostante tutto, vedevo questa prima esperienza di viaggio più difficile.
E' stato uno spettacolo. ogni colore, paesaggio, persona, odore sono state una occasione per aggiungere al mio bagaglio di esperienze qualche cosa che mi mancava.
ogni chilometro percorso verrà portato nei miei ricordi gelosamente, e ringrazio pubblicamente Pino per avermi accompagnato in questa avventura.
vorrei anche ringraziare le nostre moto che non hanno avuto una minima esitazione nel fare 1100 km in due giorni, senza una sbavatura.
cosa riesce a regalare questo mondo. il mondo delle moto.
vorrei concludere questo mio report con una citazione famosa che condivido completamente e che consiglio di segnarvi:
"Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina." Sant'Agostino
buona strada.














