Finalmente a casa
Finalmente a scrivere il report di una giornata che non ha rispettato molto dei programmi iniziali ma che si è rivelata decisamente molto piacevole.
Finalmente a casa a scrivere di una giornata comunque dal sapore particolare: la mia bimba oggi ha compiuto 5 anni
e questo giro è stato il mio regalo per lei
Ma andiamo con ordine.
L'inizio non è stato dei migliori. Cominciamo a dire che sono stato "sequestrato" dagli operai che lavorano di fronte casa mia che stamattina avevano deciso di non farmi uscire dal garage
....
Dopo averlo chiesto più volte con le buone, è bisognato ricorrere alle cattive, che, caso strano, funzionano sempre. Riesco finalmente ad uscire di casa alle 8:50 mentre imbratto per bene le gomme nel cemento che i decerebrati hanno lasciato, bello annacquato, sulla strada.... ari-
L'appuntamento è con RunAgainstDTime a Bolsena alle 9:00... non ce la farò mai!!!!!
Avverto Sari al volo e arrivo con mezz'ora di ritardo, regalandomi bei traversi "involontari" che hanno però pulito le gomme.
Saluti, colazione, due fotine...
...e si parte.... la strada è tanta, so già che il ritmo che terremo non sarà quello che avevo pensato all'inizio e siamo già un'ora in ritardo sulla tabella di marcia
Cassia, ormai la so a memoria, come a memoria conosco i paesaggi che l'accompagnano.... uno su tutti, l'immagine di Radicofani, piccola e fiera, a contrastare il grande Amiata.... la strada a dividere le contendenti....
Si svolta per farsi due curvette all'Amiata, sperando nel fresco, e mi allungo un attimo, con la scusa di fare le foto, ma soprattutto per testare l'effettiva efficienza delle gomme... la salita a Piancastagnaio, una delle mie strade preferite, scorre quasi perfetta.... unico neo la borsa-serbatoio che limita la mia "danza" sulle pedane inseguendo la piega....
Si continua verso Abbadia S.Salvatore, si liscia il bivio per Vivo d'Orcia e si torna a riprenderlo (litigando con un ciclista
Castiglione d'Orcia: prima pausa, si reintegrano liquidi, impressioni su come va e come può andare la giornata, possibili varianti....
Si riparte, si scende nuovamente per la Cassia che lasciamo poco dopo; dalla val d'Orcia ci dirigiamo verso la val di Chiana attraversando un mondo di colori, di odori e di sapori (ques'ultimi solo immaginati leggendo i nomi dei paesi o delle insegne lungo la strada)... il panorama è morbido e scorre alla giusta velocità, in modo da goderne con la strada stessa...
Giallo, marrone, verde inquadrati dall'azzurro del cielo sono i colori dominanti di questa spendida visuale.
Le colline morbide sono tutte simili e tutte diverse, le coltivazioni si alternano, qualche cipresso fissa il tempo: tutto cambia ma tutto resta uguale.... è un piacere per gli occhi e per la guida....
La val di Chiana è purtroppo un'inutile rettilineo pieno di paesi di quattro case e autovelox... con le montagne intorno che ci prendono in giro mentre ormai il caldo è arrivato... non loro, ma conquisteremo le loro sorelle
Ad Arezzo prendiamo subito per Sansepolcro attraverso la veloce statale, ma ci fermiamo per una seconda pausa a Palazzo del Pero... seduti all'ombra fuori del piccolo bar si sta una meraviglia... una bevuta, quattro chiacchere e siamo di nuovo in sella.... il ritardo sul programma è sempre maggiore, ci fermiamo giusto per far bere la SUZY di Sari, che è partita da Ostia
Una rapida occhiata all'ora: le 14:20..... decidiamo di continuare siamo alle pendici di Bocca Trabaria.... col pranzo sullo stomaco si guida male.... meglio i crampi
(per fortuna leggerissimi)
Avverto Sari che l'aspetterò in cima, serro la borsa-serbatoio il più vicino possibile al manubrio e mi getto nel toboga.... mossa azzeccata quella della bosa, finalmente sono libero, almeno per quanto riguarda i movimenti delle gambe (ancora mi ostacola il braccio esterno ma dopo poco mi abituo)... il susseguirsi di curve è spettacolare... la strada è talmente sgombra che verrebbe voglia di usarla tutta ma mi trattengo... cominciano i tornanti e... tac... semaforo rosso
i lavori non sono ancora terminati, manca ancora di rinforzare la parete di un tornante per la frana dello scorso inverno.... per fortuna il tratto a senso unico alternato è lungo più o meno 5/600 metri (giusto il tempo di girare un tornante occupando finalmente tutta la sede stradale) e poco dopo mi fermo a rimirare il serpente che si attorciglia sulla montagna
10 minuti e si incomincia a intravedere un puntino conosciuto all'orizzonte
Arriva la mia indomita compagna di viaggio, col suo ritmo, senza strafare, ma comunque testarda (nel senso buono, anzi ottimo, del temine) a voler per forza affrontare qualsiasi percorso le si pari davanti
GRANDE SARI!!!!!!!
Il valico è poche curve dopo, ma, con mio sommo rammarico, manca il classico cartello marrone da imbrattare... ci si arrangia con quello che c'è e si tagga "à l'ancienne" manco fosse un vagone della metropolitana
Si inizia a scendere, la strada è meno impegnativa della salita e si inizia a cercare un posto dove potersi finalmente fermare per rifocillare il corpo e riposarsi un po', anche perché, nonostante l'altitudine, fa veramente caldo (non quello di sabato scorso, però...).
A Lamoli (fraz. di Borgo Pace.... ricordiamoci questo nome
) troviamo un parchetto con dei tavoli da pic nic che fanno al caso nostro.
L'ombra a bordo strada è poca, ma tanta ne basta
Mangiamo, parliamo ("quanto ce piace da chiacchierààààà", CIT.)... la pausa pranzo, iniziata alle 15:00, dura un'ora abbondante...
fine prima parte





