Due settimane fa mi sono iscritta ad un corso di Fuori strada organizzato per sole donne. Dopo una grande attesa…
Venerdì pomeriggio ore 14:00: sorriso 32 denti mentre la macchina imbocca l’autostrada per portarmi a Verona, dove mi trovo con altre due motocicliste per partire insieme alla volta di Firenze (greve in chianti).
Il viaggio scorre tranquillo, tranne un breve pausa ad un autogrill sulla Cisa che mi fa subito capire che ho sottovalutato il freddo che mi aspetta e che mi accompagnerà per tutto il w.e.
Dopo aver vagato per una mezz’oretta fra le stupende colline intorno all’agriturismo dove dobbiamo trovarci, imbocchiamo un stradina bianca che sembra non finire mai, intorno a noi solo la luna, le stelle e la strada piena di buche (voragini) appena illuminata dai fari, in fondo siamo venute qui per fare fuoristrada giusto?
Entriamo in questo bellissimo agriturismo e ci accomodiamo nell’ostello,dove ci forniscono le lenzuola. A breve inizia la cena dove conosco tutte le ragazze del corso, è la prima volta che mi confronto con così tante motocicliste, hanno tutte moto stradali come me, e parliamo delle nostre esperienze, dei viaggi, degli angoli di piega, del freno posteriore… contornata da donne, di cui molte con due pa11e veramente enormi (chi ha fatto l’Elefante da sola con il Fazer, bauletti e tenda, chi quasi batteva le pilote professioniste in pista con un R1 non preparata.. ecc) sono orgogliosa di essere femmina.
La mattina dopo ci aspettano le motine: Trial da una parte e Enduro dall’altra.

enduro

trial
Lo staff fornisce l’attrezzatura da Enduro e ognuna s’ingegna a farsi andare bene le taglie e integra con il proprio abbigliamento. Mi danno una pettorina (paraschiena, gomitiere e spalle) ginocchiere e stivalazzi cattivissimi, mi sento Robocop e sono assolutamente fluida nei movimenti…
Mi accosto ad un endurona 450 (non ricordo la marca) e capisco che ci saranno dei problemi… se tocco con il piede il sedere non può stare sulla sella neanche parzialmente, sfioro la sella verso la metà coscia.

la mia faccina sconsolata alla vista della moto
Nessun problema, a me capita una piccola Urban 200 dove sculettando a destra e sinistra sfioro terra tranquillamente, e comunque l’istruttrice ci spiega subito i rudimenti su come salire e far partire le motine. Partiamo alla volta del campo facendo 3km di stradina sterrata (la stessa della sera precedente) e subito l’aria fresca e le buche mi elettrizzano!! Sono entusiasta e non vedo l’ora di provare qualcosa di più.
Al campo mi aspettano i birilli
Felice e soddisfatta passo il pomeriggio con un meccanico che insegna i rudimenti della meccanica e come cambiare le gomme con camera d’aria, sul fuoristrada bisogna essere autonomi.
La mattina di domenica è all’insegna del Trial, dove l’equilibrio è esasperato, ci insegnano a curvare, la moto deve scendere, quasi cadere dentro la curva, mentre il corpo in piedi si butta completamente dall’altro lato, la sensazione è che la moto si afflosci su sa stessa per quanto è sbilanciata, ma in realtà è un perfetto gioco di equilibrio e la moto non tradisce. Le pedane mi vedono un po’ in difficoltà, ma alla fine riesco a passare anche loro.

Nel pomeriggio ancora Enduro, proviamo a passare sopra di tronchi di legno, in mezzo alle gomme dei camion e in mezzo al fango. Purtroppo stavolta non sono stata così fortunata e mi trovo proprio con l’endurozzo 450...

la betina rossa con il casco nero....
non mi sento a mio agio, è molto più pesante, potente e non perdona nulla,
mentre piccola Urban era ormai un amica fedele; durante un passaggio sui legni arrivo con poco gas e la moto si sbilancia, non riesco a toccare se non quando la moto è ormai completamente inclinata e la manopola dello sterzo dribla brillantemente la ginocchiera sbattendo sulla mia rotula Mi dispiace non aver finito la giornata, ma il rientro è tranquillo con un panorama mozzafiato sulle colline del Chianti.
Che dire? MI sono divertita tantissimo, è esaltante vivere il fuoristrada, arrampicarsi ovunque e avere un contatto così fisico con la propria moto. Ho imparato quello che volevo, migliorando il mio equilibrio e capendo come gestire il mio peso e quello della moto. Volevo sentire di più la moto, capire la perfetta armonia d’equilibrio fra me e lei e l’ho ottenuto, mi sono sentita libera e leggera. Un esperienza che secondo me è davvero utili per migliorare il proprio feeling con il mezzo a due ruote.
Quasi quasi adesso mi compro una motina da enduro…
p.s: le foto non sono mie, ma fatte dal fotografo del corso e sgraffignate, se ci fossero problemi le eliminierò immediatamente, le mie vedo se riesco a caricarle nei prossimi giorni.








