[gr. roma] Doveva essere Marmore e panino con porchetta

Eccolooo! Come i peggiori incubi... (a volte ritornano...)

Lo so, lo so, ogni mio report è un parto... (podalico)

Allora, andiamo con ordine.

Sveglia prestino (circa le 7.00), ho fatto un po' la "fettina panata" fino alle 7.40 quando mi sono deciso ad estirparmi dal mio letto. Sono rinco come sempre allora accendo il GPS neuronale per compiere il giro di rito: camera da letto --> bagno --> cucina --> di nuovo bagno --> di nuovo camera da letto --> ingresso (questo percorso non lo trovate su Google Maps) e le relative operazioni: sciacquata al viso per svegliarmi, colazione, lavaggio, vestizione ed uscita per andare a fare benzina e arrivare al punto di ritrovo. Anche se l'appuntamento è ad una stazione di servizio preferisco fare il pieno vicino casa e come al solito non sbaglio mai (e dopo si capisce il perchè). "Visto l'orario della sveglia sarai arrivato per tempo" direte voi, e invece no! sono riuscito ad arrivare in ritardo (anche se di poco, alle 9.40 - due ore per fare tutto, peggio delle donne!). Quando arrivo trovo ad aspettare elgigante LelloZ750 gigass matu64 e fuffino (un uomo, un mito - respect).

Mi fermo e noto gli sguardi incuriositi e perplessi dei miei compagni d'avventura mentre stacco dei fili che mi collegano alla moto (me sembro l'alieno del film Predator...): niente di particolare, sono i cavi delle calze e guanti riscaldati Klan che ho comprato giusto venerdi, visto che dopo l'Elefantentreffen non ho fantasia di patire ancora il freddo e non avendo voglia di rimontare le moffole della Tucano Urbano mi sono dato a questa sperimentazione (per inciso ho la vaga sensazione che non sia stata una spesa molto azzeccata, ma non raccontiamolo troppo in giro...). Comunque la giornata ha tutti i presupposti per non essere così fredda (e così si rivelerà). Saluto tutti e mi presento (visto che solo elgigante mi conosce). Mentre completo la "svestizione" Marco mi fa': "chessò quelli?" (ho i guanti a penzoloni dalle maniche ancora attaccati ai cavi...) mentre glielo spiego taaac! gigass mi fa una foto, e ho l'impressione che tutti siano concordi sul fatto che sono pazzo (beh, a dire il vero anche io concordo...

). Dopo questo siparietto ci mettiamo a scambiare un po' di chiacchiere e mi fa molto piacere scoprire persone così simpatiche a affabili sin da subito (ma come potrebbe essere altrimenti con un anfitrione capo-popolo come elgigante?) e mi inorgoglisce un po' sentire i commenti e gli apprezzamenti di quelli che mi conoscono (poveri loro) per il mio "report fiume" sull'Elefantentreffen.
Dobbiamo aspettare perchè all'appello manca Domenico (dok), e mi riconsolo perchè non sono stato l'ultimo ad arrivare. Mi guardo intorno e non posso fare a meno di notare che il luogo dell'appuntamento è desolante: l'area di servizio è chiusa e sembra abbandonata (e meno male che avevo fatto benzina prima... eppoi, ma un posto aperto con un baretto nooo?). Vabbè.
Finalmente arriva dok, ma non è solo, corre come il vento inseguito (non dalla polizia, che pensate?) da delle figure indistinte, sembrerebbero fantasmi... ma... no! non sono fantasmi, sono coperta lenzuolo e cuscino che cercano di riacciuffarlo... appena fermato e spento il motore, tra le varie cose che riesce ad articolare dice "ahò, scusate, ma me so' svegliato alle 9 e mezza

mhhh... lui è quello che venerdi aveva scritto nel topic: "a domani e... puntuali"

annamo bbene...
Riusciamo a trovare il tempo di spettegolare ancora un po' poi finalmente si parte.
A Passo Corese lasciamo la Salaria trafficata e ci dirigiamo verso Poggio Mirteto per raggiungere poi la prima tappa del giro che è Cottanello; lasciato il traffico la strada si fa subito più godibile e quindi ci lasciamo andare a qualche "licenza poetica" (leggi: un pochino di gasse...). Così vuoi o non vuoi (visto che siamo un numero spropositato di moto...) qualcuno si perde per strada. Io dal fondo dello schieramento mi sono sganciato per fare qualche curvetta ed ho superato e lasciato dietro fuffino e gigass già da qualche chilometro qando mi imbatto in elgigante che procede lentamente per aspettare i ritardatari, mi fa cenno di proseguire e un bel po' più avanti trovo LelloZ750 che va piano pure lui aspettando gli altri; gli dico che mo' ce ne mancano tre, lui torna indietro ed io mi fermo a bordo strada ad aspettare. Aspetta aspetta dopo un po' so' spariti tutti: dok e matu64 sono avanti, io in mezzo, LelloZ750 tornato indietro e elgigante fuffino e gigass non si sa' più dove. Decido di tornare indietro pure io; mentre procedo tranquillamente mi raggiunge dok al quale faccio segno che non si vede più nessuno (nemmeno i due leocorni...), alla fine raggruppatici noi "superstiti" decidiamo di fermarci ad un bar più avanti. Ripresa la strada troviamo un supermercato con annesso questo benedetto bar per prenderci un caffè e lasciamo le moto ben in vista con la speranza che si sbrighino a raggiungerci; si prova a chiamarli ma al telefono non rispondono. Ci prendiamo il caffettino (buono) mentre la sorridente ragazza che ci serve ci domanda "ma non avete freddo ad andare in moto?" la mia risposta è: "dovresti vedere che c'abbiamo sotto..." ma credo non mi abbia sentito (meglio così, avrebbe sicuramente equivocato visto gli sguardi da marpioni che riceve...

). Usciamo sul piazzale a chiacchierare e finalmente dopo un bel po' scopriamo che i ritardatari dovrebbero essere già a Cottanello (e 'ndo cacchio so' passati?...), mi scappa da dire "ma siamo usciti per andare in moto o per fare la caccia al tesoro?". Ci rimettiamo in marcia per raggiungere gli altri e lungo la strada ci fermiamo davanti all'Eremo di San Cataldo a fare qualche foto (ci tornerò a visitarlo),

poi proseguiamo visto che dei nostri amici non c'è traccia. La strada è molto bella ed il panorama è suggestivo, però è abbastanza sporca ed in alcuni tratti umida, viscida e gelata in più ci sono dei sassi piuttosto grossi in mezzo (devono essersi staccati da qualche costone) così ce la prendiamo comoda (tranne dok che in men che non si dica si eclissa) tanto che LelloZ750 matu64 ed io ci fermiamo a fare delle foto sulla neve.

Nel tratto che in discesa ci porta verso Contigliano non posso fare a meno di preoccuparmi per dok che è andato via spedito perchè in alcuni punti in ombra c'è del ghiaccio sulla strada e spero che sia passato piano (e indenne). Mi fermo un attimo per montare la videocamera per girare qualche scena (che posterò dopo perchè il video è grosso di dimensioni e sta ancora in upload). Finalmente raggiungiamo gli altri che sono fermi (a Contigliano), altra pausa chiacchiere (altro che comari...), qualcuno fa rifornimento, poi ci muoviamo verso Marmore facendo una variante per non passare da Rieti ed accorciare un poco visto che si è perso tempo. Ad un certo punto, vuoi per il fatto che mi tengo sempre in coda al gruppo, vuoi per colpa di alcuni automobilisti, vuoi per il fatto che soprattutto sono distratto dal panorama, mi ritrovo da solo. Ehhh? Dove cazz... guardo un po' avanti ed in un tratto aperto, in lontananza vedo gli altri, una veloce accelerata ed in breve sono di nuovo agganciato. Fatta la tiratina per raggiungere gli altri, ho giusto il tempo di guardare nello specchietto se qualche automobilista ha da rimostrare al fatto che l'ho passato in tromba, quando guardo di nuovo avanti vedo la moto di Marco per terra all'altezza del bivio per Greccio.

Ecchecazz.. il tempo di avvicinarmi che i ragazzi stano già tirandola sù. Ci fermiamo da una parte per capire meglio com'è la situazione. E' andato a frenare proprio su un punto in cui c'è dello sporco e in un attimo si è trovato giù. Ovviamente la moto ha qualche danno: si è rotta definitivamente la freccia che aveva danneggiato quando eravamo insieme a Campocatino la vigilia di Natale, ha piegato e graffiato un poco il "parabordo" sinistro, ha rotto la pedalina del cambio e poi noto anche la leva della frizione (ma c'è qualcosa che non va). "Marco, ma 'sta leva ti si è rotta di nuovo oppure è ancora quella di Campocatino?" gli domando io (il 24 dicembre nel giretto che abbiamo fatto assieme a twenty3, lui si è steso sul ghiaccio), e lui con lo sguardo sornione mi dice che è ancora quella "spuntata" a Campocatino... (che personaggio, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, pure in momenti come questi riesce a trovare lo spunto per un po'd'ironia

). Anche lui ha qualche acciacco, stranamente, pur essendo caduto sulla sinistra, si è fatto male alla mano destra. A questo punto è meglio fargli dare un'occhiata, quindi bisogna andare in ospedale ed il più vicino è quello di Rieti. (Nella versione edulcorata del report nella quale parlavo di "guasto tecnico"

avevo preparato questa frase: Dobbiamo trovare "una struttura dove poter procedere alla sistemazione", nella realtà suona più o meno così: "bisogna che te fai vedè 'sta mano, almeno te la fai disinfettà e te ce fai mette un po' de ghiaccio sennò stasera cell'hai come un pallone"). Mentre siamo fermi all'incrocio fuffino si occupa provvisoriamente di una parte del "guasto" sfoderando notevoli conoscenze tecniche ed incredibile padronanza degli strumenti a disposizione (insomma... je da' de scotch!), intanto facciamo un po' di foto e decidiamo il da farsi.

Marco vorrebbe che noi proseguissimo per andare a mangiare per poi raggiungerci assieme a chi gli farà da "accompagnatore" all'ospedale, ma è opinione unanime che non è il caso; a me viene proprio da dirgli "ma de chè, stiamo tutti insieme, sistemiamo e poi si va a mangiare". In tutto questo bailamme s'è perso parecchio tempo e Marco ad un certo punto se ne esce con un: "a me me sta a venì pure fame..." (e come te sbagli?) e qualcuno dice "allora sta bene, 'n c'ha gnente, già sta pensà a magnà!"

Rieti è vicina e si decide di dirigersi lì. Arriviamo all'ospedale e ci prepariamo all'attesa, e intanto si chiacchiera e si sgranocchia qualcosa; si notano gli sguardi incuriositi di altri pazienti in attesa, non è che si passa inosservati...
Poi, visto che si fa tardi Marco comincia a diventare impaziente (cit. "ahò, c'ho fame, me sò rotto, annamo a magnà, la mano me la faccio vedè stasera"); qualcuno riesce a convincerlo ad aspettare ancora un poco ma questo poco è veramente poco (anzi per gig è pure troppo) così ad un certo punto esce fuori sul piazzale con ancora il ghiaccio sulla mano: "nnamosene, me sò rotto, c'ho er codice verde e ogni codice giallo che ariva me passa avanti, nnamo a magnà, la mano me la faccio vedè stasera" (mi pare di averla già sentita sta solfa...). Visto che è lui il capopopolo/ideatore/organizzatore del giro non possiamo che accondiscendere (c'avemo tutti le panze vuote) e visto che si è fatto tardi si decide di cambiare ulteriormente programma: LelloZ750 propone un posto verso Antrodoco (qualcuno mi corregga se sbaglio) dove poter mettere a tacere le panze che cominciano a lamentarsi... Però lungo la strada, alle Terme di Cotilia, ci fermiamo (come dice una persona di mia conoscenza: "poscia, più che il dolor potè il digiuno..."). C'è un chiosco: "Il Tempio della Pizza", dove veniamo accolti da una simpaticissima coppia di Marocchini. Ci infiliamo dentro ma il problema è che in sette occupiamo tutto lo spazio... Meglio fare un po' a turno. Il profumo nel chiosco è veramente invitante e le cibarie ci attraggno come una calamita (e si riveleranno all'altezza della situazione). Il gestore del chiosco non può fare a meno di ridere ad ogni esternazione di questa sgangherata combriccola e dice che tra tutti gli avventori i Romani sono i migliori, i più pazienti, i più divertenti e via a seguire (ahh, ce lo sai sì?). Prese le vettovaglie ci accomodiamo ai tavolini di fuori per goderci il meritato pasto. Ogni tanto dall'altra parte della strada arriva il "profumo" nient'affatto invitante delle acque sulfuree delle terme, ma questo non distoglie i nostri eroi dall'obiettivo che è il riempimento delle panze (che avviene in modo ordinato, coordinato e tranquillo, con un aplomb del tutto anglosassone ed un bon-ton decisamente "franscese"...).

mentre cerco di fare delle foto mi capita di girare involontariamente alcuni brevissimi video che hanno immortalato alcuni gustosi momenti del pasto,

uno è questo in cui dok mostra il bel panino con la porchetta

l'altro è questo bellissimo siparietto in cui si fa l'elogio di elgigante

avrei voluto sottotitolarlo prima di postarlo ma per rapidità e semplicità riporto il dialogo:

- (chiacchiere in sottofondo)
- fuffino: prrrr (suono onomatopeico...)
- frozen: chi è oh!
- fuffino: eh?
- frozen: ehh, al telefono...!
- fuffino: che?
- frozen: è il segnale che qualcuno c'ha... (la "vibrazione" del cellulare attiva...)
- (chiacchiere in sottofondo)
- fuffino (parlando di elgigante): comunque è un vero organizzatore doc, perchè col pollice tutto schtorto e ggonfio d-dechè se và a preoccupa? der giro... (breve pausa) grande!
- frozen: nnnn-non sarebbe lui, no?
- (chiachiere in sottofondo che si sovrappongono)
- fuffino aggiunge: ...nonostante prossimo al decesso, (risatina in sottofondo) sollevava..., si sollevava dal letto...
- frozen (rivolto a elgigante): io mi darei a quei gesti che si chiamano apotropaici...
- fuffino: stava tutto strappato e pensava "voi annate a fa' il giro..."

credo non ci sia bisogno di aggiungere altro...

Intanto un grosso cane nero con uno sguardo mesto ci gira intorno sperando di rimediare qualcosa da mangiare;

e puntualmente viene accontentato, solo che disdegna il pane dedicandosi solo ai pezzi di porchetta che gli vengono lanciati (come biasimarlo?), ogni tanto abbaia richiamandoci all'ordine (come per dire "ahò, ve siete sprecati eh?"). Terminato il pasto, non senza qualche simpatica discussione (elgigante & gigass si sono pappati allegramente e distrattamente, senza rendersene conto, anche una parte del pranzo di matu64...) si va a pagare ed il simpatico "paninaro" ci offre anche il caffè (che io non ho avuto, che s'è sbagliato a contare?

). Poi ci si dedica alla rituale foto di gruppo.

Intanto il tempo si guasta, ma di certo non è in grado di guastarci la festa (non più di quanto ci siamo riusciti da noi stessi...). Mentre piazzo la macchina su un secchione e la preparo per l'autoscatto elgigante mi fa' "ma non è che si vede il cassonetto?" ed io di rimando "no, no" e non so perchè ma mi verrebbe spontaneo aggiungere: "nun te preoccuppà la tua moto è fuori dall'inquadratura!" (scusa gig

scusa scusa scusa...) però chissà perchè la battutaccia non trova la strada dal mio cervello alla bocca. Comunque... regolazione, pulsante, attraversamento della strada di corsa, posa plastica e clik! voilà! fatta la foto. Per inciso il cassonetto si vede nella parte bassa della foto (forse è il caso che usi gli occhiali...

Mentre riattraverso la strada qualcuno chiede "è venuta la foto?", guardo il display della macchinetta ed alzo il pollice, tutto ok. Ora mi viene da pensare, eravamo in sette, chi avremmo potuto essere? Forse i sette nani (mmh, no, tutti alti, alcuni "troppo" alti). O forse i sette samurai (ma dei samurai mi sa' che non c'è niente, a meno che non si vada in giro con le tipiche spade, da usare solo per affettare intere porchette...). I sette re di Roma (però qui ci sarebbe da stabilire chi è chi). Oppure potremmo essere i sette peccati capitali (mhh, forse, ma di questi credo solo due rappresentino tutti noi: la gola e la lussuria... tutti gli altri sono decisamente lontani dai componenti di questo fantastico gruppo). Magari le sette meraviglie del mondo (nnno, ma quali meraviglie, basta guardare le foto...). Le sette virtù teologali (no, direi che virtuosi non lo siamo granchè). I magnifici sette forse, boooh! ma guarda che fisse che me devono venì...
Scambiamo ancora (ancooora?) quattro chiacchiere, io con fuffino che assieme ad un altro mi chiede lumi sulla mia permanenza in tenda e sacco a pelo all'Elefantentreffen, visto che sta meditando di andare al Maremmatreffen (veramente anche io vorrei andarci, impegni permettendo).
Finalmente ci prepariamo a partire, Matu64 saluta perchè prende direttamente la via di casa (credo abbia problemi di orario), e noi ci si muove con calma, verso Rieti e la Salaria per un rientro tranquillo; lungo la strada ci si ferma per il rifornimento e lì perdo di vista fuffino che credo sia andato avanti per conto proprio. La strada, sgombra nel primo tratto, si fa sempre più trafficata man mano che ci avviciniamo a Roma e man mano che ci si avvicina ognuno prende la propria strada verso casa, gli ultimi due a salutarsi siamo gigass ed io che ormai sulla Salaria dentro Roma, ci dividiamo; io allungo verso la tangenziale e verso le 16.30 sono a casa, desideroso di una bella doccia calda.
In conclusione della giornata i chilometri percorsi non sono stati molti, poco più di 200 per me, ma tutti piacevoli, malgrado i contrattempi, grazie alla compagnia selezionata. Anche questa uscita si può archiviare e mettere nel cassetto dei ricordi sicuramente come positiva. Come ho già avuto modo di dire sono rimasto (molto) piacevolmente sorpreso dalla simpatica accoglienza da parte di persone che conoscevo a malapena attraverso il forum, grazie ragazzi, grazie di cuore è stato veramente un piacere.
Non vedo l'ora di replicare, primo per portare a termine questo giro e in secondo luogo (ma non meno importante) per poter godere ancora della vostra compagnia.

A prestissimo!