salve a tutti,
il report è stato publicato dopo una settimana...
tutto nasce da un'idea di lord_randal e il divertimento di confrontarsi con una coppia di amici conosciuta in questo forum in occasione in cui entrambe le coppie hanno avuto in programma una gita domenicale
un confronto esteso in parte alle diverse bellezze naturalistiche
COPPIA 1:
Quell’inguine del Lago di Como… (…come trottole in Brianza…)
Protagonisti: motorella Versys Orange, zavorrina Patinha_Bonita e pilota (
COPPIA 2:
motoraduro di riola sardo (OR) sardegna (motoraduno del vernaccia senza vernaccia
Protagonisti: lord_randal & rei-hime con tabatha gsr600k7
06:00 sveglia di rei
Di già???
Doccia, vestizione e colazione, verso le 7 esco di casa…
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h. 7.00 Inizia la giornata a suon di sveglie ma, come sempre, a casa di Patinha&Joe, la sveglia non viene mai presa troppo sul serio
e, quindi, tralasciando i dettagli domestici stile "Casa Vianello" relativi al risveglio e agli inevitabili incroci e sovrapposizioni nell'uso dell'unico bagno... finalmente...
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07:28 parte il treno
08:15 arrivo ad iglesias e appena arriva dario subito in sella verso guspini dove ci dovremo trovare con damiano & friends
09:20 arriviamo a guspini, dopo mille e mille curve
... ragazzi non c'era un rettilineo.. poi mi dicono che in moto non si soffre
Primi!!! Eh sì, siamo proprio i primi, arrivati con 10 minuti di anticipo
Sms a damiano per informarlo del nostro arrivo e ammiriamo la piazza della chiesa di san nicolò
Pian piano i parcheggi si riempiono di moto.. ma quanti siamo??? È qui il motoraduno? Noto la passione per la yamaha e soprattutto dell’R6 di guspini e d’intorni
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h. 10.00 inizia la "vestizione" con foto ricordo...
... e un paio di commenti: “se senti il motore ruggire, non ti preoccupare, oggi cerco di andare con una marcia più bassa del solito per portare la moto tra i 5/6000 giri, ma non vuol dire che sto andando più veloce del consueto” dice Joe a Patinha, che risponde “OK”, omettendo finalmente per la prima volta la consueta raccomandazione “vai piano” (piccole zavorrine crescono
) e…
h. 10.20 …finalmente si parte!!!! Attraversiamo una Milano quieta e semi-desertica, imbocchiamo una Milano-Meda altrettanto tranquilla e inizia la gita fuoriporta. Andatura da crociera e puntate fino a 122 km (di tachimetro). Niente di che ma come coppia, motociclisticamente parlando, siamo giovani e neopatentati, oltre al CdS che, pure lui, fa la sua parte.
Sulla superstrada JoeChip supera definitivamente la “paura del sorpasso” su strade veloci e si diverte pure (...quella marcia in meno...
perché la pipì si fa prima di partire… alla peggio me lo dici a voce”
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10.30 minuto più minuto meno partenza da guspini
Nel tragitto non c’era granchè ordine ma ci si diverte e si fa tra virgolette a sfida su chi è il più veloce, niente di esagerato, ben inteso!
Salutiamo gli sposi e il loro corte a suon di sgasate e clacson, e vinti dall’entusiasmo continuiamo così a salutare i vari gruppi di motociclisti che si incontrano e in particolare il piccolo e tranquillo paesino di san Niccolò d’Arcidano: fermi al semaforo si decide per far sapere agli abitanti che siamo arrivati nel loro paese
11:15 arrivo a riola sardo
Quasi in orario con la previsione annunciata da damiano. Parcheggiate tutte le moto si comincia la passeggiata
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h. 11.00 Lasciamo la superstrada a Grandate/Como, e ci avventuriamo tra le prealpi lombarde che fanno da sfondo tutto intorno a noi.
Gira e rigira seguendo i cartelli turistici che indicano il lago… ci perdiamo ma un passante ci indica la giusta via. Como è affollata, ma alla fine ne usciamo e iniziamo a costeggiare il lago ma… qualcosa non va…
il lago non è al posto giusto… è alla nostra sinistra e non a destra come dovrebbe… il lato giusto del lago è rimasto in fondo a quella svolta a sinistra che non abbiam preso. La stradina si inerpica sull’interno coscia sinistro del lago, mentre noi volevamo percorrere l'esterno... h. 11.30 Raggiungiamo il comune di Torno, dove un cartello indica “imbarcadero”, svoltiamo quindi in una stradina ripida che ben presto si trasforma in ciottolato.
Parcheggiamo la motina e ci dirigiamo alla ricerca di un buon posto per espletare un bisogno fondamentale: Sua Santissima Colazione.
Ma prima una puntatina sulle sponde del lago e del minuscolo porticciolo, proporzionato al paese.
Individuato il bar, ci sediamo ad un tavolino all’aperto, circondato da stranieri e da paesani locali (che, giustamente, se ne andavano a farsi l’aperitivo in ciabatte e canotta pataccata), apriamo la mappa e confermiamo il percorso alternativo ormai intrapreso, foto ricordo dietro la chiesetta...
...e si riparte, direzione Bellagio.
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11:35
noi intanto continuiamo a scorrazzare per il raduno e non si può fare a meno di notare la nuova buell: asclusivamente monoposto!
successivemente incontriamo David e Francesca (gnomo e domus) con la loro carlotta, il piccolo cucciolo e incontriamo Claudio (diabolik9) e Francesca
per l'occasione abbiamo girato un video: Link a pagina di Youtube.com
e ovviamente postiamo anche foto di tante belle moto e non
12:17 intorno ad un tavolo
Stanchi dal gran caldo troviamo dei tavoli liberi sotto un ristoratore tendaggio e qui di intraprendono delle discussioni stile ‘chiacchiere degli ubriachi’
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h. 12.30 Dopo alcuni chilometri di curve sfiziose (siamo alle nostre prime curve vere) su una strada quasi sempre libera a parte numerosi altri colleghi motociclisti (…e i saluti sbracciati si sprecavano…) ecco che a Nesso si apre uno scorcio vista lago da mozzare il fiato: crepaccio e cascate che sfociano in un torrente che si butta nel lago passando sotto un ponte antico. La sosta è d’obbligo. Altri centauri, come noi, si godono il panorama.
h. 13.00 Arriviamo affamati a Bellagio, tra gli inguini del lago. Lì si presenta il problema del parcheggio: centinaia di moto ovunque e comunque, traghetti che ogni 10 minuti sfornano turisti bramosi di tavolini nei ristoranti, passeggini, cani, bambini: troppo trambusto.
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13:10 finito il nostro salotto andiamo via, ormai non c’è più nessuno.
Stanchi e affamati ci dirigiamo verso la penisola del sinis, un’area protetta nelle coste occidentali della sardegna.
14:00 pranzo nel sinis vicino alla città fencio-punica di tharros. Ammiriamo la torre spagnola che svetta e una tipica casa dei pescatori della zona (ovviamente ora non ci abitano più)
dopo un pranzo ristoratore...
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h. 13.30 Posteggiamo all’ingresso del paese e ci inerpichiamo sulle ripide scalinate che portano in cima al borgo; qui è tutto più tranquillo e gradevole, passeggiatina e tappa al ristorantino a conduzione familiare.
Un bel piatto fumante di tagliolini fatti in casa con ragù di pesce di lago:
ottimo e distensivo, come pure la torta di pesche e il tiramisù casalingo.
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14:47 stagno di cabras ci fermiamo per scattare qualche foto
Chi è amante della bottarga troverà interessante questo luogo in quanto è qui che di allevano i muggini per realizzare questo delizioso prodotto, ottima con gli spaghetti ma anche tagliata a fettine con un filo d’olio come antipasto

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h. 15.45 Raccattiamo tutto l’armamentario, passeggiata lungolago
e ripartiamo direzione Lecco, lungo l’interno coscia destro del lago.
Anche qui tante, tantissime belle curve, e JoeChip scopre di divertirsi davvero! Salutiamo ancora tutti i motociclisti che incrociamo, ed è una bella soddisfazione vedere che la maggior parte ricambiano di gusto. I gruppi di customisti ci riservano i saluti più calorosi.
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16:16 Decidiamo di non fare le curve per la stanchezza e passare per villacidro e ammirare le cascate di sa spendula senz’acqua
vi ricordo che siamo comunque in sardegna d’estate…
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h. 16.30 giungiamo a Lecco: se a Como e Bellagio c’era gente… qui pare d’essere al mare a ferragosto, un carnaio, anzi, un motaio! Mai viste tante dueruote tutte in una volta, di ogni genere e fattezza. Parcheggiamo a stento a fianco di un TDM
Ci fermiamo poco e decidiamo la strada del ritorno: direzione Erba costeggiando il laghetti di Annone e Pusiano.
Piccola sosta a Pusiano, dove ci fermiamo a scattare un paio di foto al paesello sulla sponda opposta del lago, e ad un isolotto che ci sta in mezzo. La bruma e la tranquillità donano al paesaggio un che di fatato e antico.
Di nuovo in sella, si riparte e puntiamo verso la città natale, ma dopo qualche chilometro tra il verde della Brianza…
h. 17.15 …Patinha scorge un borgo in cima a un colle che chiede d’esser visitato. In fondo ad una lunga salita ci attende una sorpresa: la Villa Sormani (di Lurago d’Erba) e le sue arcate che mostrano l’infinito.
Nel borgo vecchio non c’è quasi altro: un parrucchiere, una chiesa, due strade senza uscita e un circolo di ciclisti con bar annesso, dove andiamo a prenderci un caffè. Appena entrati ci sembra di esser tornati indietro di almeno 30 anni: barattoloni di vetro con dentro le mentine, bottiglia di spuma, tv accesa, tavoli da gioco; gli abitanti del borgo di certo sono tutti lì, tutti.
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17:40 treno Iglesias-cagliari
La gita è fnita e io torno a cosuccia col treno.
Vi faccio ammirare i paesaggi dorati dettati da sterpaglie e dal grano mietuto con le balle e rotoballe di fieno, colline in lontananza e le immancabili pecore
Vi lascio con un’ultima chicca culturale
Ciò che si intravede in quella montagna non è altro che il castello d’acquafredda nel comune di siliqua, famoso perché citato nella commedia dantesca a proposito del conte ugolino, divoratore di prole
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h. 18.15 …Patinha la butta lì “…a me, anche se passiamo sulla vecchia Comasina, invece della Meda/Milano, va bene lo stesso…” e così usciamo a Seveso e tentiamo di ridiscendere l’ultimo tratto di Brianza attraversando Cesano, Bovisio, Varedo, Paderno etc.
Purtroppo però tra Seveso e Cesano ci ritroviamo invischiati tra sensi unici, sensi vietati, passaggi a livello… i due comuni brianzoli giocavano a ping pong con noi come pallina
di nuovo dietro front, di nuovo deviazione… stavolta la seguiamo alla caccia di un cartello segnaletico amico e, dopo tanto, finalmente eccoci a Limbiate da dove riprendiamo la Comasina più in basso diretti, ora sì con certezza, verso Milano.
h. 19.45 Di nuovo a Milano, stanchi, sudati fradici… 90 minuti per percorrere gli ultimi 20 chilometri… ma tanto felici per la bella giornata, le curve, la reciproca compagnia…
Questo giro ci ha regalato davvero dei bei momenti, ma soprattutto ha fatto tornare Joechip… bambino!
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