Non sono nemmeno le 7.00 quando, accesa la moto, salgo in sella e parto.
La temperatura non è per nulla fredda, ci sono infatti circa 14°, ma il tempo sembra non promettere nulla di buono.
Poco lontano da casa noto che nella notte deve essere piovuto e ad un'ora dalla partenza comincia una leggera pioggerellina.
Punto prima verso Brescia e poi verso il lago d'Iseo, percorrendo la famosa SP510 con le sue gallerie, i suoi velox e tutor (forse
La pioggerellina si fa più intensa, ma tutto sommato niente di che.
Tutto fila liscio, fino a quando...
In un curvone a sinistra ad un certo punto sento la ruota anteriore scivolare, seguita subito dopo da quella posteriore...
L'anteriore riprende aderenza mentre la posteriore continua la sua scivolata, fino a quando non riprende aderenza per poi scivolare dall'altro lato...
Io già mi vedo steso a scivolare sull'asfalto bagnato prima, per poi chiamare i soccorsi mentre guardo il Tenero acciaccato...
Fortuna vuole che, dopo 2 o 3 sbandate a destra e a sinistra, le due ruote si riallineano perfettamente, come se nulla fosse successo.
Come non fosse successo nulla un par di ciuffoli... Qui abbiamo giocato il jolly non della giornata ma dell'intera stagione!
Decido di non fermarmi a riprendere fiato, ma continuo la guida con le chiappe un po' strette e l'andatura più moderata. E vorrei ben vedere!
Va bene l'asfalto un po' lissio, va bene l'aver preso un rigagnolo d'acqua, ma se fossi andato un po' più moderatamente...
Arrivato ad Edolo punto all'Aprica dove, non mantenendo la tradizione, decido ti tirare dritto e non fermarmi per colazione.
Faccio una sosta veloce a Tirano per sistemare casco e visiera che, data la temperatura e la pioggia tende ad appannarsi un po' troppo.
Entro quindi in Svizzera e percorro la Val Poschiavo sempre con la pioggerellina a farmi compagnia.

Come sempre quando passo di qui, mi fermo al passo del Bernina, questa volta però ci sono solo io.

Nonostante la pioggia e la nebbia che riduce un poco la visibilità, decido di proseguire con il programma di viaggio e fatto dietrofront attraverso la dogana "La Motta", rientro in Italia puntando al forcola di Livigno.


Arrivato a Livigno lo troverò finalmente senza pioggia e con pochi turisti.

Dopo un classico rabbocco di benzina, mi lascio il paese dei benzinai alle spalle (eh cavoli, ci son più distributori che stambecchi qui!!) e senza pioggia punto a Bormio.
Anche stavolta decido di mantenere il programma prefissato e... si sale allo Stelvio!!
Il tempo non è dei migliori, ma chissenefrega, lo Stelvio è sempre lo Stelvio e poi, il paesaggio parla da sé:

L'ultimo tratto non è proprio pulitissimo, ma nulla di preoccupante, un po' di accortezza, il passo felpato e... eccomi finalmente da sua maestà il passo dello Stelvio!



Anche quest'anno, come da tradizione, lo Stelvio è stato "timbrato". Almeno un volta l'anno devo venirci e questo weekend era l'ultima occasione visto che per l'indomani è prevista la chiusura.
Non c'è praticamente nessuno, solo alcuni addetti alle strutture che stanno sistemando per la chiusura e gli ultimi avventori automuniti che si apprestano ad andarsene.
Guardo il termometro e... beh pensavo peggio...

Visto che di strada ancora ne ho da fare e comincia pure a nevicare, saluto IL passo e comincio la discesa verso Bormio visto che il versante trentino è già chiuso da un po', non senza aver scattato l'ultima foto al panorama innevato.

Fatti pochi chilometri, invece di puntare a Bormio entro nuovamente in Svizzera, questa volta tramite il passo Umbrail.

Ed anche qui, troppa gente!!
Percorro la Val Müstair, rientro in Italia ed arrivato a Glorenza faccio rotta verso Merano.
La pioggia mi ha oramai abbandonato, il tempo sembra migliorare tanto che la strada non è neppure bagnata.
Passo a fianco della Forst ma, anche se a malincuore, non mi fermo e tiro dritto.
Già ho saltato la colazione e pure il pranzo mi sa che sarà una mera illusione...
Lasciatomi Merano alle spalle mi porto sulla SS238 che, con il tempo che ovviamente è peggiorato, mi porta al passo Palade.

E già che siamo in zona, non vuoi passare anche per il passo della Mendola??


Anche qui sembra di essere in un paese fantasma.
Vedere questi posti nel fiore del turismo e poi nei momenti morti, fa un po' effetto.
Ora è giunto il momento di puntare dritti verso casa e così, una volta sceso dal Mendola faccio rotta verso l'autostrada.
Prima però ci vuole un rabbocco di benzina e visto che ho saltato la colazione, ho saltato il pranzo, avrei un certo languorino e qui c'è un angolino giusto... Sfodero il mio fornelletto, mi scaldo una bella ciotola di trippa, ci metto una manciata di crostini e via, si fa merenda!! Quando ci vuole, ci vuole!

Ora però è proprio il caso di andare, sono le 17.00, comincia a fare scuro ed ho ancora 200 km da fare.
Entrato in autostrada il traffico e scorrevole, gli occhiali gialli mi permettono di guidare a visiera alzata senza problemi (eh sì perché ho la visiera scura...).
Comincia nuovamente a piovere, ma fintanto che è una pioggerellina non ci sono problemi.
E' quando la pioggia diventa più decisa che prima mi tocca rallentare di molto l'andatura e poi, memore del jolly giocato in mattinata, onde evitare inconvenienti decido di fermarmi e montare la visiera chiara (sarò bravo, almeno l'ho portata!).
L'acqua, a tratti abbastanza copiosa, mi accompagnerà fin davanti alla porta di casa, dove arriverò verso le 19.30.
Quasi 13 ore da quando sono partito stamattina ed a parte qualche sprazzo di "bel tempo", la maggior parte del tempo passato in compagnia di pioggia/pioggerella...
Il trip segna 694 km secchi. Io ed il Tenero siamo bagnati fradici.
Io a parte mani e piedi, per il resto sono bello asciutto, lui sinceramente non so cosa gli sia rimasto di asciutto.
Bene, ora una bella doccia calda, pizza, birra e... divano, tanto divano.













